Strange Fruit – Billie Holiday canta la prima canzone esplicita contro il razzismo
“Cantare in modo così esplicito del razzismo potrebbe essere dannoso per la tua carriera” le dice il suo produttore John Hammond… ma Billie Holiday se ne infischia e incide “Strange Fruit”…
Nell’autunno del 1939, al Cafè Society di New York (il locale per soli neri dove si esibiva spesso) Billie Holiday conosce Abel Meeropol, un insegnante ebreo del Bronx. Meerpool le confessa di essere rimasto scioccato da una fotografia che aveva visto su un giornale del Sud: due afroamericani appesi a un albero, a testa in giù, perché colpevoli di aver rubato un cavallo. I loro corpi erano stati massacrati dal linciaggio. Sul tronco dell’albero, un cartello agghiacciante: “Negri, questo è ciò che vi succede se non rigate dritti”. Impressionato e colpito, Meeropol aveva scritto di getto il testo di un poemetto che parlava di “strani frutti che penzolano dai rami di un albero”. Aveva deciso di metterlo in musica perché voleva che fosse proprio lei, Billie Holiday, a cantarlo. Quel pezzo è bellissimo: Lady Day vorrebbe registrarlo subito ma John Hammond, il suo produttore, glielo sconsiglia. “Non credo sia una buona idea”, dice, “cantare in modo così esplicito del razzismo potrebbe essere dannoso per la tua carriera. Billie, la Columbia sta investendo molto su di te. Presto potremmo avere un pubblico di bianchi pronto ad applaudirti”.
Ma Billie Holiday se ne infischia e incide Strange Fruit: “Gli alberi del sud fanno strani frutti / hanno sangue sulle foglie e sangue nelle radici / corpi di neri penzolano dondolando alla brezza del meridione / Strani frutti sono appesi ai pioppi del sud”.
Il prossimo 26 febbraio sarà disponibile in streaming su Hulu, The United States vs. Billie Holiday, biopic diretto da Lee Daniels, con Andra Day nei panni della celebre cantante.