Un certo rock continua ad avere un suo peso specifico per la sua attitudine immutata. Dello spettacolo che gli AC/DC stanno portando in giro quest’anno dopo l’uscita del loro ultimo album di inediti, Rock Or Bust, abbiamo già parlato il mese scorso, quando il gruppo aveva infiammato il Vicente Calderon di Madrid (qui la recensione).
Anche ieri però a Imola abbiamo potuto assistere ad uno show durante il quale la band australiana non si è risparmiata, riuscendo a trascinare facilmente i 92mila presenti con il ritmo sostenuto dei suoi brani storici e non solo. Assoluto protagonista della serata è stato Angus Young: veraci intenzioni rock, lunghi assoli ipnotizzanti, una tecnica messa pienamente al servizio del cuore. Dalle sue dita partono i riff acclamati sin dalle prime note da un pubblico che non può rimanere indifferente dinanzi all’attacco di Back In Black, Thunderstruck, You Shook Me All Night Long, T.N.T.… Alla fine la scena è tutta per lui e per i botta e risposta senza un attimo di pausa tra la sua chitarra che si confronta a tempo di rock con i 92mila. Il resto del gruppo ovviamente non rimane a guardare e in particolare tanto generoso appare pure Brian Johnson con la sua voce sempre rauca e gracchiante che fa la differenza.
Gli AC/DC tornavano in Italia a cinque anni di distanza dal live del Friuli di Udine, ma anche questa volta il riscontro è stato più che positivo. Non può non essere così per il rock trascinante di una band che abbraccia idealmente più generazioni come quelle presenti ieri sera. Non può non essere così per un suono primitivo, immortale e più vivo che mai. Non può non essere così per un gruppo che aggiunge alla sua performance live tutta la simbologia “guadagnata” negli anni: la scenografia infatti si arricchisce di volta in volta di alcuni elementi, come ad esempio la campana gigante di Hells Bells o la Rosie gonfiabile di Whole Lotta Rosie; brevi fuochi d’artificio poi accompagnano l’ingresso degli AC/DC sul palco e più lunghi fuochi d’artificio caratterizzano la loro uscita di scena non prima delle ultime perle Highway To Hell e For Those About To Rock (We Salute You).
Il deflusso dei 92mila dall’Autodromo è stato lungo e faticoso, ma se è vero che un certo rock continua ad avere un suo peso specifico per la sua attitudine immutata, era anche giusto verificare la cosa di persona…
Scaletta concerto AC/DC (Imola, 9 luglio 2015):
Rock Or Bust
Shoot To Thrill
Hell Ain’t a Bad Place to Be
Back In Black
Play Ball
Dirty Deeds Done Dirt Cheap
Thunderstruck
High Voltage
Rock ‘n’ Roll Train
Hells Bells
Baptism By Fire
You Shook Me All Night Long
Sin City
Shot Down In Flames
Have a Drink On Me
T.N.T.
Whole Lotta Rosie
Let There Be Rock
BIS
Highway to Hell
For Those About to Rock (We Salute You)
Anche ieri però a Imola abbiamo potuto assistere ad uno show durante il quale la band australiana non si è risparmiata, riuscendo a trascinare facilmente i 92mila presenti con il ritmo sostenuto dei suoi brani storici e non solo. Assoluto protagonista della serata è stato Angus Young: veraci intenzioni rock, lunghi assoli ipnotizzanti, una tecnica messa pienamente al servizio del cuore. Dalle sue dita partono i riff acclamati sin dalle prime note da un pubblico che non può rimanere indifferente dinanzi all’attacco di Back In Black, Thunderstruck, You Shook Me All Night Long, T.N.T.… Alla fine la scena è tutta per lui e per i botta e risposta senza un attimo di pausa tra la sua chitarra che si confronta a tempo di rock con i 92mila. Il resto del gruppo ovviamente non rimane a guardare e in particolare tanto generoso appare pure Brian Johnson con la sua voce sempre rauca e gracchiante che fa la differenza.
Gli AC/DC tornavano in Italia a cinque anni di distanza dal live del Friuli di Udine, ma anche questa volta il riscontro è stato più che positivo. Non può non essere così per il rock trascinante di una band che abbraccia idealmente più generazioni come quelle presenti ieri sera. Non può non essere così per un suono primitivo, immortale e più vivo che mai. Non può non essere così per un gruppo che aggiunge alla sua performance live tutta la simbologia “guadagnata” negli anni: la scenografia infatti si arricchisce di volta in volta di alcuni elementi, come ad esempio la campana gigante di Hells Bells o la Rosie gonfiabile di Whole Lotta Rosie; brevi fuochi d’artificio poi accompagnano l’ingresso degli AC/DC sul palco e più lunghi fuochi d’artificio caratterizzano la loro uscita di scena non prima delle ultime perle Highway To Hell e For Those About To Rock (We Salute You).
Il deflusso dei 92mila dall’Autodromo è stato lungo e faticoso, ma se è vero che un certo rock continua ad avere un suo peso specifico per la sua attitudine immutata, era anche giusto verificare la cosa di persona…
Scaletta concerto AC/DC (Imola, 9 luglio 2015):
Rock Or Bust
Shoot To Thrill
Hell Ain’t a Bad Place to Be
Back In Black
Play Ball
Dirty Deeds Done Dirt Cheap
Thunderstruck
High Voltage
Rock ‘n’ Roll Train
Hells Bells
Baptism By Fire
You Shook Me All Night Long
Sin City
Shot Down In Flames
Have a Drink On Me
T.N.T.
Whole Lotta Rosie
Let There Be Rock
BIS
Highway to Hell
For Those About to Rock (We Salute You)
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