Potrebbe essere davvero l’ultimo tour.
E quindi potrebbe essere stata l’ultima occasione (o una delle ultime occasioni) per ammirare dal vivo gli Aerosmith in Italia. In generale si comprende subito lo scopo “celebrativo” di un evento del genere, anche perché all’inizio, sui maxischermi, vengono proiettate foto, copertine di album o frammenti di videoclip e di live per ripercorrere la storia della band.
Poi il gruppo di Boston fa il suo ingresso sul palco e lo show inizia con Let The Music Do The Talking. L’apice della serata viene raggiunto immediatamente, ma nella sequenza da Young Lust a Love In An Elevator, passando da Rag Doll e Livin’ On The Edge, è racchiusa senz’altro l’essenza di quello che sono gli Aerosmith e di ciò che rappresentano storicamente grazie alla loro attitudine rock.
La voce di Steven Tyler è graffiante e il frontman spesso sfoggia anche la sua armonica, oltre che un’ottima e consueta presenza scenica. Quest’ultima, infatti, passa in secondo piano solo quando “viene ceduto il posto” a Joe Perry per due cover dei Fleetwood Mac, Stop Messin’ Around (già presente nel cd di cover rock blues Honkin’ On Bobo del 2004) e Oh Well. Il live va avanti tra il celebre basso di Tom Hamilton che introduce Sweet Emotion, la travolgente cover di Come Together dei Beatles, le ballad I Don’t Want To Miss A Thing e Cryin’ accolte con grande devozione dai presenti e i sussulti (quasi) sul finale di Dude (Looks Like A Lady).
Protagonista e personaggio della serata è senza dubbio Steven Tyler.
Il cantante, fra i tanti dialoghi divertenti con il pubblico, a un certo punto ricorda anche le sue origini: «I’m italian, Stefàno Tallarico (vero cognome del frontman del gruppo, date le origini calabresi del padre, ndr)».
Tyler torna poi per i bis e a quel punto sembra aver ripreso fiato quando, sedutosi al piano, intona una intensa Dream On. I “titoli di coda” scorrono invece su una imprescindibile e trascinante Walk This Way.
Sempre il cantante ricorda che è il compleanno del batterista Joey Kramer e, durante le presentazioni finali, invita il pubblico a intonare Happy Birthday To You.
E sempre Tyler dice due frasi in italiano prima di salutare e di abbandonare definitivamente il palco a fine concerto: «Vi amiamo Italia! Ci vediamo!».
Frasi importanti a conferma che potrebbe essere davvero l’ultimo tour… ma che potrebbe anche durare a lungo (cinque anni?), come aveva dichiarato in un’intervista di inizio 2017 l’altro chitarrista del gruppo, Brad Whitford.
Staremo a vedere.
Anzi.
«Ci vediamo (?)»
Scaletta concerto:
Let The Music Do The Talking
Young Lust
Rag Doll
Livin’ On The Edge
Love In An Elevator
Janie’s Got A Gun
Nine Lives
Stop Messin’ Around
Oh Well
Sweet Emotion
I Don’t Want To Miss A Thing
Come Together
Chip Away the Stone
Cryin’
Dude (Looks Like A Lady)
bis
Dream On
Mother Popcorn
Walk This Way
E quindi potrebbe essere stata l’ultima occasione (o una delle ultime occasioni) per ammirare dal vivo gli Aerosmith in Italia. In generale si comprende subito lo scopo “celebrativo” di un evento del genere, anche perché all’inizio, sui maxischermi, vengono proiettate foto, copertine di album o frammenti di videoclip e di live per ripercorrere la storia della band.
Poi il gruppo di Boston fa il suo ingresso sul palco e lo show inizia con Let The Music Do The Talking. L’apice della serata viene raggiunto immediatamente, ma nella sequenza da Young Lust a Love In An Elevator, passando da Rag Doll e Livin’ On The Edge, è racchiusa senz’altro l’essenza di quello che sono gli Aerosmith e di ciò che rappresentano storicamente grazie alla loro attitudine rock.
La voce di Steven Tyler è graffiante e il frontman spesso sfoggia anche la sua armonica, oltre che un’ottima e consueta presenza scenica. Quest’ultima, infatti, passa in secondo piano solo quando “viene ceduto il posto” a Joe Perry per due cover dei Fleetwood Mac, Stop Messin’ Around (già presente nel cd di cover rock blues Honkin’ On Bobo del 2004) e Oh Well. Il live va avanti tra il celebre basso di Tom Hamilton che introduce Sweet Emotion, la travolgente cover di Come Together dei Beatles, le ballad I Don’t Want To Miss A Thing e Cryin’ accolte con grande devozione dai presenti e i sussulti (quasi) sul finale di Dude (Looks Like A Lady).
Protagonista e personaggio della serata è senza dubbio Steven Tyler.
Il cantante, fra i tanti dialoghi divertenti con il pubblico, a un certo punto ricorda anche le sue origini: «I’m italian, Stefàno Tallarico (vero cognome del frontman del gruppo, date le origini calabresi del padre, ndr)».
Tyler torna poi per i bis e a quel punto sembra aver ripreso fiato quando, sedutosi al piano, intona una intensa Dream On. I “titoli di coda” scorrono invece su una imprescindibile e trascinante Walk This Way.
Sempre il cantante ricorda che è il compleanno del batterista Joey Kramer e, durante le presentazioni finali, invita il pubblico a intonare Happy Birthday To You.
E sempre Tyler dice due frasi in italiano prima di salutare e di abbandonare definitivamente il palco a fine concerto: «Vi amiamo Italia! Ci vediamo!».
Frasi importanti a conferma che potrebbe essere davvero l’ultimo tour… ma che potrebbe anche durare a lungo (cinque anni?), come aveva dichiarato in un’intervista di inizio 2017 l’altro chitarrista del gruppo, Brad Whitford.
Staremo a vedere.
Anzi.
«Ci vediamo (?)»
Scaletta concerto:
Let The Music Do The Talking
Young Lust
Rag Doll
Livin’ On The Edge
Love In An Elevator
Janie’s Got A Gun
Nine Lives
Stop Messin’ Around
Oh Well
Sweet Emotion
I Don’t Want To Miss A Thing
Come Together
Chip Away the Stone
Cryin’
Dude (Looks Like A Lady)
bis
Dream On
Mother Popcorn
Walk This Way