Eresia: da Aìresis che in greco antico indica la “scelta”. E la scelta, in un periodo in cui tutto è veloce e viene trattato in maniera superficiale, è una questione di valutazione prudente e/o di disobbedienza. E soprattutto è una questione affrontata da Alessandro Sipolo nel suo secondo album, Eresie.
Il nuovo lavoro del cantautore è stato registrato da Taketo Gohara e co-prodotto da Giorgio Cordini, storico chitarrista di Fabrizio De André. Ellade Bandini, Alessandro “Finaz” Finazzo (Bandabardò), Alessandro “Asso” Stefana e Max Gabanizza sono gli ospiti che hanno preso parte alla realizzazione di alcuni pezzi.
Non un genere musicale predefinito, ma sicuramente un rock-blues in evidenza rispetto al più recente passato, ma anche country, rumba e samba. E in tutto questo non manca una connotazione fondamentale rappresentata dal legame sincero e profondo con la canzone d’autore.
In Eresie sono undici i brani presenti che catturano già dal primo ascolto e dove, prima di giungere alle suggestioni caraibiche di Comunhão Liberação e alla prima dolce e poi concitata Alla sera, si parte dalla title-track e si comprende subito lo scenario, confermato dalla successiva Gagiò Romanò e dal singolo Le mani sulla città: tutto è molto semplice, tra alcuni chiari riferimenti artistici (su tutti la Bandabardò e Fabrizio De André) e testi in cui, quando necessario, si parla anche di tematiche più forti come quella dell’eutanasia in Tra respirare e vivere, brano dedicato a Piergiorgio Welby, Eluana Englaro e a suo padre Giuseppe.
Ed ecco che allora la scelta, anzi, le scelte maturano direttamente dall’esigenza di ribellarsi in maniera consapevole e diventano così Eresie.
Il nuovo lavoro del cantautore è stato registrato da Taketo Gohara e co-prodotto da Giorgio Cordini, storico chitarrista di Fabrizio De André. Ellade Bandini, Alessandro “Finaz” Finazzo (Bandabardò), Alessandro “Asso” Stefana e Max Gabanizza sono gli ospiti che hanno preso parte alla realizzazione di alcuni pezzi.
Non un genere musicale predefinito, ma sicuramente un rock-blues in evidenza rispetto al più recente passato, ma anche country, rumba e samba. E in tutto questo non manca una connotazione fondamentale rappresentata dal legame sincero e profondo con la canzone d’autore.
In Eresie sono undici i brani presenti che catturano già dal primo ascolto e dove, prima di giungere alle suggestioni caraibiche di Comunhão Liberação e alla prima dolce e poi concitata Alla sera, si parte dalla title-track e si comprende subito lo scenario, confermato dalla successiva Gagiò Romanò e dal singolo Le mani sulla città: tutto è molto semplice, tra alcuni chiari riferimenti artistici (su tutti la Bandabardò e Fabrizio De André) e testi in cui, quando necessario, si parla anche di tematiche più forti come quella dell’eutanasia in Tra respirare e vivere, brano dedicato a Piergiorgio Welby, Eluana Englaro e a suo padre Giuseppe.
Ed ecco che allora la scelta, anzi, le scelte maturano direttamente dall’esigenza di ribellarsi in maniera consapevole e diventano così Eresie.