Ci può essere un velo di scetticismo su una band che, con cinque dischi da studio all’attivo, arriva a pubblicare il terzo album live a soli tredici anni dai suoi esordi; parliamo degli Alter Bridge, uno dei gruppi più importanti e più amati nel panorama alternative-rock attuale. Il 24 novembre 2016 il gruppo di Orlando, Florida, ha tenuto un concerto presso la O2 Arena di Londra, show che è stato registrato e successivamente pubblicato lo scorso settembre su Napalm Records con il nome Live At O2 Arena + Rarities. Rarities? Sì, perché oltre a due cd inerenti al concerto tenutosi presso la capitale britannica, c’è un cd contenente degli inediti, o, meglio, dei brani che costituivano delle b-side dei precedenti dischi, ma solo nelle edizioni americane e giapponesi.
I due terzi dell’album riguardano dunque la parte live, contesto in cui la band di Myles Kennedy, una delle migliori voci in circolazione, e Mark Tremonti, puro talento e tanta personalità alla chitarra, dà senza ombra di dubbio il meglio di sé. Il concerto in questione era una tappa del tour di promozione dell’album The Last Hero (Napalm Records, 2016) e logicamente è proprio da questo disco che viene attinta buona parte della scaletta attraverso brani come ad esempio The Writing On The Wall, Poison In Your Veins e My Champion. E ovviamente lungo lo show gli Alter Bridge non potevano non proporre alcuni dei loro pezzi storici e tra questi non mancano Metalingus, Ghost Of Days Gone By, Cry Of Achilles e Open Your Eyes.
I due terzi dell’album riguardano dunque la parte live, contesto in cui la band di Myles Kennedy, una delle migliori voci in circolazione, e Mark Tremonti, puro talento e tanta personalità alla chitarra, dà senza ombra di dubbio il meglio di sé. Il concerto in questione era una tappa del tour di promozione dell’album The Last Hero (Napalm Records, 2016) e logicamente è proprio da questo disco che viene attinta buona parte della scaletta attraverso brani come ad esempio The Writing On The Wall, Poison In Your Veins e My Champion. E ovviamente lungo lo show gli Alter Bridge non potevano non proporre alcuni dei loro pezzi storici e tra questi non mancano Metalingus, Ghost Of Days Gone By, Cry Of Achilles e Open Your Eyes.
Il terzo cd, come già anticipato, è dedicato totalmente a degli inediti, che vengono posizionati in maniera tale da ripercorrere la carriera degli Alter Bridge, partendo dal loro debut-album One Day Remains (Wind-Up Records, 2004), dal quale vengono estratte le b-side Cruel Sun e Solace, passando al disco Blackbird (Universal Republic, 2007), dalle cui sessioni di registrazioni viene tratta The Damage Done, fino ad arrivare a Never Say Die (Outright), proveniente dalle sessioni di Fortress, album che Myles Kennedy e soci hanno pubblicato nel 2013 su Roadrunner Records. Se sono considerate b-side un motivo c’è, e, nonostante la legittima curiosità che si possa provare ad ascoltare dei brani che, a suo tempo, furono esclusi dai dischi, i pezzi tendono in linea generale a non aggiungere niente in più alla brillante carriera della band. Live At The O2 Arena + Rarities rimane indubbiamente un pezzo da collezione per i più affezionati agli Alter Bridge, ma può anche essere un incipit per chi ancora non si è addentrato con decisione dentro la storia di questa band; questo disco può dunque essere l’occasione giusta e ideale per attraversare la loro storia e il loro percorso discografico. Una pubblicazione che accontenta tutti: affezionati e curiosi.