Ha lasciato che parlasse la musica, Yann Tiersen. Ieri sera, nel giardino della Triennale di Milano, il compositore bretone ha detto solo due parole: “buonasera” e “grazie”, ma era tutto quello che serviva, e al pubblico sono bastate per immergersi nel “favoloso mondo” di questo artista che racconta le sue storie con il suo stile inconfondibile.
È innegabile che il successo al di là dei confini francesi sia arrivato dopo che Yann Tiersen ha firmato la colonna sonora de Le Fabuleux Destin d’Amélie Poulain, un film del 2001 diretto da Jean-Pierre Jeunet e interpretato dalla bella Audrey Tautou, diventato quasi un “caso generazionale”, come spesso succede quando si esce per un attimo fuori dalle righe; il film ha avuto un grande successo in Europa e in America, ha vinto numerosi premi e ha consacrato Tiersen al grande pubblico. Ma tutto questo rischia di essere riduttivo: era il 1995, infatti, quando il musicista pubblicava il suo primo disco, La Valse des Monstres, preceduto dalle prime esperienze di composizione di musiche di fondo per cortometraggi, e cui hanno fatto seguito altri dischi, molte collaborazioni e colonne sonore per film come Tabarly e Good Bye, Lenin!.
Agli studi classici Tiersen ha affiancato gli Stooges e i Joy Division, che gli hanno cambiato la visione delle cose e gli hanno insegnato che nella musica la tecnica non è tutto; impara bene la lezione di David Bowie e quella del kraut-rock, e inizia a comporre con un’impronta classica e un occhio puntato ad una risoluzione moderna e alternativa.
Ieri sera, in Triennale, Yann Tiersen era da solo sul palco, un concerto minimalista ma pieno di sfumature, ricco di emotività, un’ora e un quarto circa di musica quasi ininterrotta mischiata con i suoni registrati che il compositore fa partire appena sale sul palco, e al canto delle cicale che lo accompagnano per tutto il concerto; un sorso ogni tanto dal suo bicchiere che porta con sé in giro per il palco mentre si alterna tra pianoforte, violino e melodica. Il pubblico lo applaude a lungo tanto da richiamarlo sul palco per il bis, dove, per gli ultimi minuti, è la sua capacità virtuosistica sui tasti bianchi e neri la vera protagonista.
Quello con Tiersen è stato il terzo appuntamento di TRI.P, il nuovo festival nato dalla collaborazione tra Triennale di Milano, Triennale Teatro dell’Arte e Ponderosa Music & Art, e che proseguirà con altri incontri di grande musica fino al 31 luglio.
È innegabile che il successo al di là dei confini francesi sia arrivato dopo che Yann Tiersen ha firmato la colonna sonora de Le Fabuleux Destin d’Amélie Poulain, un film del 2001 diretto da Jean-Pierre Jeunet e interpretato dalla bella Audrey Tautou, diventato quasi un “caso generazionale”, come spesso succede quando si esce per un attimo fuori dalle righe; il film ha avuto un grande successo in Europa e in America, ha vinto numerosi premi e ha consacrato Tiersen al grande pubblico. Ma tutto questo rischia di essere riduttivo: era il 1995, infatti, quando il musicista pubblicava il suo primo disco, La Valse des Monstres, preceduto dalle prime esperienze di composizione di musiche di fondo per cortometraggi, e cui hanno fatto seguito altri dischi, molte collaborazioni e colonne sonore per film come Tabarly e Good Bye, Lenin!.
Agli studi classici Tiersen ha affiancato gli Stooges e i Joy Division, che gli hanno cambiato la visione delle cose e gli hanno insegnato che nella musica la tecnica non è tutto; impara bene la lezione di David Bowie e quella del kraut-rock, e inizia a comporre con un’impronta classica e un occhio puntato ad una risoluzione moderna e alternativa.
Ieri sera, in Triennale, Yann Tiersen era da solo sul palco, un concerto minimalista ma pieno di sfumature, ricco di emotività, un’ora e un quarto circa di musica quasi ininterrotta mischiata con i suoni registrati che il compositore fa partire appena sale sul palco, e al canto delle cicale che lo accompagnano per tutto il concerto; un sorso ogni tanto dal suo bicchiere che porta con sé in giro per il palco mentre si alterna tra pianoforte, violino e melodica. Il pubblico lo applaude a lungo tanto da richiamarlo sul palco per il bis, dove, per gli ultimi minuti, è la sua capacità virtuosistica sui tasti bianchi e neri la vera protagonista.
Quello con Tiersen è stato il terzo appuntamento di TRI.P, il nuovo festival nato dalla collaborazione tra Triennale di Milano, Triennale Teatro dell’Arte e Ponderosa Music & Art, e che proseguirà con altri incontri di grande musica fino al 31 luglio.