19/12/2020

Charlie Risso – Secondo album tra suggestioni eteree e la dirompenza di un “Tornado”

Il cantautorato in viaggio tra atmosfere sognanti, intensità grezza e ispirazioni d’oltremanica
Tornado è il secondo lavoro in studio della cantautrice italiana Charlie Risso. A distanza di quattro anni dal disco di debutto, la genovese torna con un’opera di otto brani divisi tra folk, indie rock e dream pop realizzata tra Milano e Londra.
 
L’album si divide tra la brezza delicata che avvolge l’ascoltatore in atmosfere eteree e sognanti e la dirompenza di un tornado (è il caso di dirlo) nei brani più spinti e aggressivi, creando un turbinio di emozioni, atmosfere e umori. Si comincia con il basso pulsante del singolo di apertura Dark, intenso, scuro ed emotivamente carico come un abbraccio proibito; caratteristiche condivise con la successiva Lord of Misrule. Nella title track fa la sua comparsa un arrangiamento più ricco ed elaborato che crea il tappeto per i toni soavi di Risso, che qui, così come nell’incalzante e grezza It Makes Me Wonder ricorda l’iconica voce della compianta Dolores O’Riordan dei Cranberries. I due brani successivi smorzano l’intensità, con la rarefatta Nothing at All e la dark ballad Hollow Town, una vera gemma del disco in grado di unire il cantautorato classico a melodie di pregio e ad un arrangiamento tanto delicato quanto efficace. Si sale nuovamente di giri con Crossroads, che introduce sintetizzatori dai sapori anni ‘80 e sonorità trip hop alla Portishead, ma mantenendo le melodie intime e delicate tipiche del cantautorato dell’artista genovese. L’album si conclude su We’re Even, un ottimo riassunto di quanto ascoltato durante le precedenti tracce: si riprendono infatti gli elementi elettronici e scuri di Dark, le melodie ammalianti di Hollow Town e l’intimità di Nothing At All creando un ultimo atto avvolgente ed evocativo.
 
Grazie a riferimenti musicali che spaziano tra artisti come Portishead e Cranberries ed i testi in inglese, l’album si pone in modo efficace sul panorama internazionale e fonde l’estro italiano con le sonorità sdoganate d’oltremanica.
Un esperimento interessante che dimostra come il cantautorato non abbia confini. Tornado è un vortice di suoni, luci e ombre, perfettamente rappresentati e anticipati dalla copertina (dipinta da Jemma Powell, moglie del cantante Jack Savoretti), dove un fascio di luce squarcia nuvole scure, così come questo album si pone come un lumicino che irradia il panorama indie/alternative.
 
 

 

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