L’intimità, quella perduta e da ritrovare. Quella dell’amore verso una persona amata o verso un figlio.
Ma anche la semplicità, quella delle dieci tracce dell’ottavo album che segna il ritorno di Cristina Donà. È il secondo lavoro in cui la cantautrice ha deciso di scrivere i brani insieme a Saverio Lanza, il quale si è occupato maggiormente della parte musicale e degli arrangiamenti.
Così vicini esce tre anni dopo Torno a casa a piedi (EMI, 2011) e risulta subito più dolcemente diretto. Dunque non è un caso il titolo del lavoro, né quindi appare imprevedibile la delicatezza della title-track a inizio album. “La mente mia ritorna” dice Cristina Donà in apertura, per poi viaggiare in maniera genuina in quanto “è solo un’emozione quella che ci muove”. E sulla stessa lunghezza d’onda una rondine vola liberamente senza limiti di spazio e di tempo (L’infinito nella testa).
Spesso i piccoli grandi episodi della vita sono strettamente collegati a un tipo di amore trasferito e riflesso nelle cose che ci circondano e ogni singolo dettaglio ci ricorda la persona amata (Il tuo nome). In altri casi, invece, la situazione può essere molto diversa e diventa opportuno dichiarare subito un certo tipo di sentimenti (Corri da me “che i pianeti si spostano e prima o poi sposteranno anche noi”). “Da quanto non ascolti il tuo silenzio?” chiede poi la cantautrice nella veemenza di Siamo vivi, prima di Perpendicolare, brano musicalmente soffice dedicato al figlio.
Un disco senza dubbio più fisico questo per Cristina Donà e non può essere diversamente, soprattutto badando al desiderio de La fame (di te). Ma ciò non toglie che si può riflettere ne Il senso delle cose che “si racconta con parole silenziose” o anche nell’amore dichiarato alla terra in cui si vive (e che lascia Senza parole).
L’intimità. Ma anche la semplicità (spesso tanto difficile da riscoprire al giorno d’oggi).
Ma anche la semplicità, quella delle dieci tracce dell’ottavo album che segna il ritorno di Cristina Donà. È il secondo lavoro in cui la cantautrice ha deciso di scrivere i brani insieme a Saverio Lanza, il quale si è occupato maggiormente della parte musicale e degli arrangiamenti.
Così vicini esce tre anni dopo Torno a casa a piedi (EMI, 2011) e risulta subito più dolcemente diretto. Dunque non è un caso il titolo del lavoro, né quindi appare imprevedibile la delicatezza della title-track a inizio album. “La mente mia ritorna” dice Cristina Donà in apertura, per poi viaggiare in maniera genuina in quanto “è solo un’emozione quella che ci muove”. E sulla stessa lunghezza d’onda una rondine vola liberamente senza limiti di spazio e di tempo (L’infinito nella testa).
Spesso i piccoli grandi episodi della vita sono strettamente collegati a un tipo di amore trasferito e riflesso nelle cose che ci circondano e ogni singolo dettaglio ci ricorda la persona amata (Il tuo nome). In altri casi, invece, la situazione può essere molto diversa e diventa opportuno dichiarare subito un certo tipo di sentimenti (Corri da me “che i pianeti si spostano e prima o poi sposteranno anche noi”). “Da quanto non ascolti il tuo silenzio?” chiede poi la cantautrice nella veemenza di Siamo vivi, prima di Perpendicolare, brano musicalmente soffice dedicato al figlio.
Un disco senza dubbio più fisico questo per Cristina Donà e non può essere diversamente, soprattutto badando al desiderio de La fame (di te). Ma ciò non toglie che si può riflettere ne Il senso delle cose che “si racconta con parole silenziose” o anche nell’amore dichiarato alla terra in cui si vive (e che lascia Senza parole).
L’intimità. Ma anche la semplicità (spesso tanto difficile da riscoprire al giorno d’oggi).
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