Dave Stewart (Eurythmics), un nuovo album di cover di Bob Dylan
I due sono amici da 40 anni
Lo scorso 12 aprile, per il Record Store Day, la giornata mondiale che celebra i negozi di dischi indipendenti, è stato pubblicato in edizione limitata Dave Does Dylan, nuovo album in cui Dave Stewart, chitarrista degli Eurythmics, ha reinterpretato 14 brani di Bob Dylan in versione acustica, solo voce e chitarra (ne abbiamo parlato anche qui nella nostra rubrica Music is Love). “Questi testi e queste melodie mi hanno fatto compagnia nei momenti migliori e in quelli peggiori – ha dichiarato Stewart – e spero che il mio album possa fare lo stesso per i fan di Dylan, che comprendono la maestria e il mistero che Bob ci ha regalato e continua a regalarci ancora oggi”.
Si va da Simple Twist of Fate a Visions of Johanna, passando per I Want You, Lay Lady Lay, Forever Young, Shelter From The Storm e non solo.
I brani sono stati registrati da Dave Stewart col suo iPhone durante i tour, nel backstage dei suoi live, nelle camere d’albergo o nelle pause in studio e sono stati pubblicati dallo stesso chitarrista sul suo account Instagram, ma si possono vedere anche sugli altri suoi account social, ad esempio come Shorts sul suo canale YouTube. Una volta resi disponibili i post, dapprima sono arrivati i commenti del pubblico, poi invece è arrivata proprio la richiesta ufficiale da parte del suo management di farne un album e quindi è uscito questo lavoro che di fatto non è stato nemmeno mixato, perché le tracce di voce e chitarra sono state registrate attraverso un unico microfono.
Dave Stewart ha reso omaggio a Bob Dylan anche attraverso la copertina, mettendosi in una posa simile a quella del singer-songwriter in Nashville Skyline, album del 1969.

La pubblicazione di Dave Does Dylan è accompagnata anche da queste parole di Bob: “Captain Dave è un sognatore e un innovatore senza paura, un visionario di altissimo livello, all’apparenza delicato e gestibile, ma sotto quella superficie è una forza travolgente, impetuosa e inarrestabile. È molto mistico, ma anche razionale e sensibile quando si tratta degli aspetti più intensi delle forme d’arte. Un musicista esplosivo, un abilissimo chitarrista, che riconosce istintivamente il genio negli altri e lo fa emergere senza mai cercare di manipolarlo. Con lui, per fortuna, il passato non è mai un peso. È incredibilmente generoso e profondo, sa prendere il comando e guidare la rotta, che si tratti di un peschereccio, un rimorchiatore o una nave da guerra: Captain Dave”.
Stewart ha scoperto Bob Dylan quando era nella sua Sunderland, in Inghilterra. All’epoca era un adolescente che sognava di diventare calciatore, ma si ruppe il ginocchio. In famiglia le cose non andavano meglio perché la madre si stava separando dal padre e il fratello maggiore era andato al college. Un giorno arrivò un pacco dagli Stati Uniti da parte di un cugino che si era trasferito a Memphis; al suo interno c’erano jeans e alcuni album blues, più un disco di Bob Dylan, probabilmente Another Side Of Bob Dylan del 1964, l’ultimo che esce prima della famosa svolta elettrica, ma Dave non ricorda con precisione. Sta di fatto che da quel momento inizia una nuova fase della sua esistenza.
Si può dire infatti, e lo stesso Dave Stewart lo afferma, che la musica di Bob Dylan gli ha salvato la vita e gli ha permesso di coltivare al meglio la sua passione. Sostiene a tal proposito il chitarrista: “La gente comune probabilmente può pensare: ‘Dave Stewart, Eurythmics, che canta canzoni di Bob Dylan? Davvero?’ Ma quando ero ragazzo, cantavo quei brani nei club folk. Le sapevo a memoria, quindi in Dave Does Dylan le suono come se fossi di nuovo in un club folk”.
A un certo punto i due si sarebbero poi anche incontrati. Era il 1985 quando infatti Dave Stewart stava producendo l’album di debutto omonimo di Feargal Sharkey, ex frontman degli Undertones. “Il telefono squillò e fu la segretaria dello studio a dirmi, ‘C’è Bob Dylan al telefono per Dave Stewart'” – ricorda. “Pensai che fosse Feargal a fare uno scherzo, visto che sapeva che ero un fan sfegatato di Bob Dylan. Allora risposi e dissi, ‘Feargal…’ E poi (Dylan) iniziò a parlare, e nessuno può imitare quella voce”.
Il tutto si svolse a Los Angeles e da lì decisero di incontrarsi e di andare in un ristorante tailandese sul Sunset Boulevard e poi in un club messicano. Rimasero insieme fino a notte fonda e Dylan propose a Stewart di girare un video per un suo brano, confessandogli peraltro di non amare molto l’idea dei videoclip, e Dave accettò di dirigere Emotionally Yours, altro pezzo tra i 14 del suo nuovo album di cover. I due erano ormai amici e avrebbero poi lavorato insieme per altri video, come Blood In My Eyes del 1993, da cui è tratta la foto presente all’interno del nuovo lavoro, mentre Stewart suonò anche in Knocked Out Loaded, album di Dylan del 1986.

“Per qualche motivo la gente trova Dylan piuttosto riservato o qualcosa del genere… ma con me non lo era affatto – continua Stewart. – All’epoca pensi: ‘Oh, questa è pazzesca,’ ma ora, guardando indietro con l’età che ho… pensi: ‘Cielo, sì, ho vissuto quell’esperienza, e tante altre esperienze con questi talenti incredibili, e non le dimenticherò mai'”.
I brani registrati da Dave Stewart erano in totale 24 e quindi si sarebbe potuto pubblicare un doppio album, ma questo non era nei programmi, e quindi gli altri pezzi potrebbero uscire quest’estate, insieme probabilmente ad altre tracce che il chitarrista non ha ancora registrato. Staremo a vedere, ma per ora non possiamo far altro che ascoltare Dave Does Dylan.
