24/07/2014

Emian PaganFolk

Viaggio inusuale dal Mediterraneo al Nord Europa senza trascurare le suggestioni Celtiche nel primo disco degli Emian PaganFolk
Dalla Campania e dal Salento inizia il viaggio verso il Mediterraneo e poi verso il Nord Europa. E non mancano nemmeno le atmosfere Celtiche.
Un modo per esplorare la Natura e i suoi cicli, distaccandosi volutamente dai ritmi frenetici della città e abbandonandosi in un qualcosa di pagano, inteso proprio come qualcosa che va al di fuori delle città “civilizzate”.
 
AcquaTerra è l’esordio pacato di quattro musicisti che dialogano con una realtà molto semplice, per mezzo di strumenti come i flauti overtone Siberiani, il doppio flauto campano, il jouhikko della tradizione Scandinava, il bodhràn Irlandese suonato con un battente, la pandereta Galiziana e il bouzouki. Tutto viene reso più accessibile dai traditional irlandesi che costituiscono buona parte del nuovo lavoro e che qui sono rivisitati dalla band.
 
All’interno del cd si legge (tradotto dall’inglese): “Possa la madre essere con te/Ampio è il suo abbraccio/Generoso è il suo grembo. Possa il padre essere con te/ Portando con sé il suo arco/Di fuoco immortale. Possa la terra essere con te/Alberi, fiori e animali/Restando in pace con l’umanità”. E poi parte l’ascolto con la celtica A Sailor’s Tale, strumentale nella prima parte e cantata nella seconda con le voci di Aianna Egan ed Emain Druma. Mother’s Breath assume un’importanza diversa per l’amore dichiarato nei confronti di Madre Natura, mentre le influenze mediterranee sono più evidenti in Dúlamán. Si nota poi senz’altro l’andamento mesto ma consapevole di The Last King’s March, mentre sotto il profilo musicale la sintesi perfetta del quartetto è quella di Dance In Circle, inno alla Madre Terra nato dalla fusione tra Odeno Oro (danza Macedone) e Medieval Drum dance di Joe Matzzie.
 
Emian, come due componenti del gruppo, Emilio e Anna, ma anche come possibilità di abbracciare una nuova dimensione e una nuova filosofia di vita. Pagan Folk come il “folk pagano”, laddove cioè “pagan” indicava un’idea religiosa contrapposta a quella del Cristianesimo e fondata sul contatto con la Natura e con gli Dei; anche se qui diviene soprattutto un luogo in cui la Natura si fa ospitare in un’atmosfera tipicamente fantasy.
 

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