23/11/2015

Geometra Mangoni in tour, L’Anticiclone delle Azzorre Live (+)

Parte l’11 dicembre da Massa Carrara il tour “aumentato”, il primo live dove l’artista diventa strumento
Indossando sensori di spazialità e utilizzando strumenti modificati che interagiscono con la performance, il Geometra Mangoni con L’Anticiclone delle Azzorre “Live (+)” porta in musica il concetto di realtà aumentata.
 
Partirà l’11 dicembre 2015 da Massa Carrara (Theremin Live Music) la prima parte del tour di presentazione de L’Anticiclone delle Azzorre, album del Geometra Mangoni uscito il 12 ottobre per Qui Base Luna (QBL), “l’ecosistema musicale” che ha dato recentemente alle stampe l’ultimo, acclamato album di Cristina Donà (Così Vicini).
 
Il Live (+) sarà “aumentato”, poiché verranno utilizzati sensori di spazialità e strumenti modificati che interagiranno con la performance, trasformando per la prima volta l’artista in strumento. Da non cercare alla voce emergenti, Il Geometra Mangoni, al secolo Maurizio Mangoni, artista toscano, già voce e chitarra dei MURIéL, vincitore nel 2011 del premio Ernesto De Pascale, con all’attivo collaborazioni importanti (Paolo Benvegnù, Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione e Serena Altavilla dei Blue Willa e Mariposa, tra gli altri), porta così per la prima volta in musica il concetto di realtà aumentata.
 
Dopo Massa Carrara, il tour proseguirà all’Antico Caffè Boglione di Bra (CN) il 19 dicembre 2015, al Capanno Black Out di Prato il 2 gennaio 2016 e al FAQ Live Music Club di Grosseto il 6 gennaio 2016.
 
L’Anticiclone delle Azzorre, coprodotto da Maurizio Mangoni con Stefano Castagna (Ritmo&Blu Studio) e Saverio Lanza (per il brano Un altro inverno che è anche il primo singolo del disco). Le nove tracce che compongono l’album parlano d’amore, pur non essendo canzoni d’amore. È un diario minimo questo “Anticiclone”, fatto di storie normali, difficili, meravigliose: un disco pensato, scritto e suonato in un’epoca di passaggio che però non passa mai. Sonorità atipiche che guardano al nord Europa (Apparat, Efterklang, Notwist) si fondono a una scrittura sottile che traccia un ponte tra la poesia lieve di cantautori come Sergio Endrigo e Bruno Lauzi, e la contemporaneità.
Da La danza della formica, brano che racconta la necessità di uscire dalla massa, dal distinguersi per salvarsi, il Geometra Mangoni tocca temi grandi, pur rimanendo nella quotidianità del racconto: l’incertezza della sua generazione (È tutto qui), la possibilità di guardare avanti (Ci lasceremo), la trappola del conformismo (Fra giorni e poesia).
 
 

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