Un altro live, l’ennesimo per ascoltare sonorità che modificavano, plasmavano e ampliavano continuamente la realtà racchiusa nelle sei corde. La discografia postuma di Jimi Hendrix si arricchisce dunque ulteriormente con questo doppio Freedom: Atlanta Pop Festival. Fu uno degli ultimi concerti dell’ultimo tour americano del chitarrista di Seattle, conclusosi alle Hawaii con i live del 30 luglio 1970 a Maui (famoso perché celebrato con la pellicola Rainbow Bridge) e del 1° agosto a Honolulu. Sono trascorsi 45 anni dalla morte del chitarrista di Seattle, così come sono trascorsi quindi 45 anni pure da quel tour e da questo live.
Qui siamo a Byron, piccola cittadina nei pressi di Atlanta, Georgia. Monterey nel ’67 e Woodstock nel ’69 sono stati solo gli esempi più importanti (anche per merito di Jimi Hendrix), ma ormai non c’era zona degli Stati Uniti che non organizzasse un grande raduno. Ed ecco che allora per la seconda edizione dell’Atlanta Pop Festival del 3-5 luglio 1970, oltre ad artisti come Allman Brothers, B.B. King o Johnny Winter, si doveva aggiungere lui al programma. Il patron Alex Cooley fece quindi salire su quel palco gli Experience (che in quel momento erano Mitch Mitchell alla batteria, Billy Cox al basso e ovviamente Jimi Hendrix alla chitarra): il chitarrista di Seattle si esibì nella sera del 4 luglio per un Independence Day memorabile.
Tale concerto sarà arricchito dal dvd e blu-ray Jimi Hendrix: Electric Church, in uscita il prossimo 30 ottobre per Legacy Recordings. Mitch Mitchell, Billy Cox, Paul McCartney, Steve Winwood, Kirk Hammett, il già citato Alex Cooley e altri ancora hanno offerto la loro testimonianza per questo documentario che è stato già trasmesso lo scorso 4 settembre sul canale televisivo statunitense Showtime (senza però alcuni contenuti speciali che saranno invece presenti nelle versioni dvd e blu-ray).
Tornando invece al doppio cd, il booklet contiene un lungo racconto di Bill Mankin, uno che ha lavorato all’allestimento del palco della seconda edizione dell’Atlanta Pop Festival ed era on stage proprio durante l’esibizione di Jimi Hendrix.
Il concerto dinanzi a 3-400mila persone in quella che fu ribattezzata “la Woodstock del Sud”, per la verità, è già contenuto parzialmente in uno dei quattro cd del Box Live Stages (Polydor, 1991) (gli altri live sono quelli di Stoccolma ’67, Parigi ’68 e San Diego ’69), ma qui viene riproposto con un ottimo audio per un totale di sedici tracce sicuramente da ascoltare. Si va da grandi classici come Fire, Purple Haze, Stone Free o Voodoo Child (Slight Return) fino a Room Full Of Mirrors, Straight Ahead e al celebre inno statunitense Star Spangled Banner.
Alla fine non c’è nulla di nuovo, ma la curiosità di ascoltare una qualsiasi nota del chitarrista di Seattle vince su tutto e viene comunque sempre ripagata. Anche 45 anni dopo la sua morte…
Qui siamo a Byron, piccola cittadina nei pressi di Atlanta, Georgia. Monterey nel ’67 e Woodstock nel ’69 sono stati solo gli esempi più importanti (anche per merito di Jimi Hendrix), ma ormai non c’era zona degli Stati Uniti che non organizzasse un grande raduno. Ed ecco che allora per la seconda edizione dell’Atlanta Pop Festival del 3-5 luglio 1970, oltre ad artisti come Allman Brothers, B.B. King o Johnny Winter, si doveva aggiungere lui al programma. Il patron Alex Cooley fece quindi salire su quel palco gli Experience (che in quel momento erano Mitch Mitchell alla batteria, Billy Cox al basso e ovviamente Jimi Hendrix alla chitarra): il chitarrista di Seattle si esibì nella sera del 4 luglio per un Independence Day memorabile.
Tale concerto sarà arricchito dal dvd e blu-ray Jimi Hendrix: Electric Church, in uscita il prossimo 30 ottobre per Legacy Recordings. Mitch Mitchell, Billy Cox, Paul McCartney, Steve Winwood, Kirk Hammett, il già citato Alex Cooley e altri ancora hanno offerto la loro testimonianza per questo documentario che è stato già trasmesso lo scorso 4 settembre sul canale televisivo statunitense Showtime (senza però alcuni contenuti speciali che saranno invece presenti nelle versioni dvd e blu-ray).
Tornando invece al doppio cd, il booklet contiene un lungo racconto di Bill Mankin, uno che ha lavorato all’allestimento del palco della seconda edizione dell’Atlanta Pop Festival ed era on stage proprio durante l’esibizione di Jimi Hendrix.
Il concerto dinanzi a 3-400mila persone in quella che fu ribattezzata “la Woodstock del Sud”, per la verità, è già contenuto parzialmente in uno dei quattro cd del Box Live Stages (Polydor, 1991) (gli altri live sono quelli di Stoccolma ’67, Parigi ’68 e San Diego ’69), ma qui viene riproposto con un ottimo audio per un totale di sedici tracce sicuramente da ascoltare. Si va da grandi classici come Fire, Purple Haze, Stone Free o Voodoo Child (Slight Return) fino a Room Full Of Mirrors, Straight Ahead e al celebre inno statunitense Star Spangled Banner.
Alla fine non c’è nulla di nuovo, ma la curiosità di ascoltare una qualsiasi nota del chitarrista di Seattle vince su tutto e viene comunque sempre ripagata. Anche 45 anni dopo la sua morte…