Un incontro, quello tra Laura Fedele e Lillo Rogati. Lei è cantante, pianista, autrice e docente, mentre lui è contrabbassista e bassista della Nite Life. I due insieme a Heggy Vezzano alla chitarra e Pablo Leoni completano il quartetto per dar luogo a una sfida: l’idea è quella di suonare blues, ma senza rimanere troppo legati ai soliti standard e di conseguenza senza rimanere ancorati a certi schemi consolidati. Ed è così che è nato Blues and other vices.
I quattro nomi insieme costituiscono già una certezza in termini di qualità e il cd non può che confermare tali previsioni. La poliedricità di Laura Fedele, suddivisa tra le finezze al piano (e non solo) e la versatilità della sua voce, trova tre ottimi “alleati” musicisti che non fanno mancare eleganza e raffinatezza ai vari pezzi. I brani di “Blues and other vices” sono tredici e prendono tutti ispirazione da un certo swing-blues, senza tralasciare il gusto per qualcosa di più contemporaneo.
“Sunday Sunday” e “The hunter” sono diversamente accattivanti. Quest’ultima in particolare è una cover del bluesman Albert King fatta propria e riarrangiata, così come “Lost mind”, originariamente scritta da Percy Mayfield. Gli altri sono tutti pezzi originali dove la teatralità dell’interpretazione, l’andamento talvolta scanzonato e le dinamiche naturali ed istintive rendono l’atmosfera accomodante, blues, splendente, jazz…
Dalla ballad dai toni quasi waitsiani “Lazy and slow” si passa allo swing elastico di “If”. E se nel funky-soul di “Love is the answer” c’è un ulteriore faccia di Laura Fedele & The Nite Life, “Roll under roll over” e “Vampire with no grave” quasi in chiusura contengono ulteriori sorprese, foriere altresì di una compattezza del quartetto sempre più evidente.
Incontro andato a buon fine. Sfida vinta con passione ed esperienza e soprattutto con un’idea proiettata in maniera nitida verso la dimensione live.
I quattro nomi insieme costituiscono già una certezza in termini di qualità e il cd non può che confermare tali previsioni. La poliedricità di Laura Fedele, suddivisa tra le finezze al piano (e non solo) e la versatilità della sua voce, trova tre ottimi “alleati” musicisti che non fanno mancare eleganza e raffinatezza ai vari pezzi. I brani di “Blues and other vices” sono tredici e prendono tutti ispirazione da un certo swing-blues, senza tralasciare il gusto per qualcosa di più contemporaneo.
“Sunday Sunday” e “The hunter” sono diversamente accattivanti. Quest’ultima in particolare è una cover del bluesman Albert King fatta propria e riarrangiata, così come “Lost mind”, originariamente scritta da Percy Mayfield. Gli altri sono tutti pezzi originali dove la teatralità dell’interpretazione, l’andamento talvolta scanzonato e le dinamiche naturali ed istintive rendono l’atmosfera accomodante, blues, splendente, jazz…
Dalla ballad dai toni quasi waitsiani “Lazy and slow” si passa allo swing elastico di “If”. E se nel funky-soul di “Love is the answer” c’è un ulteriore faccia di Laura Fedele & The Nite Life, “Roll under roll over” e “Vampire with no grave” quasi in chiusura contengono ulteriori sorprese, foriere altresì di una compattezza del quartetto sempre più evidente.
Incontro andato a buon fine. Sfida vinta con passione ed esperienza e soprattutto con un’idea proiettata in maniera nitida verso la dimensione live.