Il 12 gennaio 1969 esce negli Stati Uniti il primo album della band che prende proprio il nome del gruppo, Led Zeppelin. La copertina è una foto in bianco e nero con il dirigilbile LZ 129 Hindenburg. Il dirigibile, ideato da Ferdinand von Zeppelin, prese fuoco mentre era in volo il 6 maggio 1937 e in mezzo minuto di fatto fu polverizzato, provocando la morte di trentacinque persone. Non si conobbe mai la causa che scatenò quell’incendio, ma si sa che quel dirigibile sarebbe diventato simbolo di un gruppo che avrebbe poi scritto pagine memorabili della storia del rock.
La copertina dell’album d’esordio dei Led Zeppelin è opera di George Hardie, grafico e illustratore che poi avrebbe lavorato anche con la Hypgnosis, lo studio fotografico e di grafica fondato da Storm Thorgerson e Aubrey Powell. La foto originale, su cui si può notare in primo piano il dirigibile poco prima che esplodesse, viene lavorata con una particolare tecnica, la mezzatinta, che rende lo scatto molto simile a una radiografia. L’idea è del chitarrista del gruppo, Jimmy Page, che vuole venga raffigurato proprio il momento dell’esplosione. “Il primo lavoro che ho mai fatto per il music business era aggiungere caratteri tipografici alla foto di un amico su una copertina di Jeff Beck – dichiara Hardie. – Fu lui a suggerire al management di Jeff Beck che io avrei potuto avere qualche idea per un nuovo gruppo chiamato Led Zeppelin. Ho mostrato allora qualcosa al gruppo, ma a Jimmy Page non piacque nulla. Così ho rimesso in ordine le mie idee e con la mia migliore radiografia ho punteggiato un fac-simile della famosa foto per evitare problemi di copyright”. Sul retro c’è uno scatto che ritrae il gruppo, effettuato dall’ex bassista degli Yardbirds, Chris Dreja, il quale da quel momento abbandonerà la carriera di musicista per dedicarsi a quella di fotografo.
Il nome scelto dal gruppo non fu affatto gradito dalla contessa Eva von Zeppelin. Quest’ultima era la nipote dell’ideatore del dirigibile e si sentì offesa per l’utilizzo illegale del nome. Sarà sempre lei nell’ottobre del 1969 a cercare di bloccare un’apparizione del gruppo nelle tv danesi. Nel 1970 provò poi a cancellare un concerto della band a Copenaghen, ma Robert Plant e soci la invitarono nel backstage per chiarire la situazione e per cercare di porre fine alla annosa questione relativa al nome scelto dal gruppo. Tutto si sistemò per il meglio, finché però la contessa non si accorse casualmente, proprio mentre stava andando via, della copertina con la foto del disastro dell’Hindenburg. Fu anche peggio, insomma, e Jimmy Page, come dichiarò in un’intervista, andò a nascondersi. Per quel concerto i Led Zeppelin furono costretti a cambiare il loro nome in The Nobs, ma poi tutto tornò “alla normalità”, checché ne pensasse la contessa.
La copertina dell’album d’esordio dei Led Zeppelin è opera di George Hardie, grafico e illustratore che poi avrebbe lavorato anche con la Hypgnosis, lo studio fotografico e di grafica fondato da Storm Thorgerson e Aubrey Powell. La foto originale, su cui si può notare in primo piano il dirigibile poco prima che esplodesse, viene lavorata con una particolare tecnica, la mezzatinta, che rende lo scatto molto simile a una radiografia. L’idea è del chitarrista del gruppo, Jimmy Page, che vuole venga raffigurato proprio il momento dell’esplosione. “Il primo lavoro che ho mai fatto per il music business era aggiungere caratteri tipografici alla foto di un amico su una copertina di Jeff Beck – dichiara Hardie. – Fu lui a suggerire al management di Jeff Beck che io avrei potuto avere qualche idea per un nuovo gruppo chiamato Led Zeppelin. Ho mostrato allora qualcosa al gruppo, ma a Jimmy Page non piacque nulla. Così ho rimesso in ordine le mie idee e con la mia migliore radiografia ho punteggiato un fac-simile della famosa foto per evitare problemi di copyright”. Sul retro c’è uno scatto che ritrae il gruppo, effettuato dall’ex bassista degli Yardbirds, Chris Dreja, il quale da quel momento abbandonerà la carriera di musicista per dedicarsi a quella di fotografo.
Il nome scelto dal gruppo non fu affatto gradito dalla contessa Eva von Zeppelin. Quest’ultima era la nipote dell’ideatore del dirigibile e si sentì offesa per l’utilizzo illegale del nome. Sarà sempre lei nell’ottobre del 1969 a cercare di bloccare un’apparizione del gruppo nelle tv danesi. Nel 1970 provò poi a cancellare un concerto della band a Copenaghen, ma Robert Plant e soci la invitarono nel backstage per chiarire la situazione e per cercare di porre fine alla annosa questione relativa al nome scelto dal gruppo. Tutto si sistemò per il meglio, finché però la contessa non si accorse casualmente, proprio mentre stava andando via, della copertina con la foto del disastro dell’Hindenburg. Fu anche peggio, insomma, e Jimmy Page, come dichiarò in un’intervista, andò a nascondersi. Per quel concerto i Led Zeppelin furono costretti a cambiare il loro nome in The Nobs, ma poi tutto tornò “alla normalità”, checché ne pensasse la contessa.