14/07/2014

Looking Into You

Un doppio cd in cui Don Henley, Lucinda Williams, Indigo Girls, Bruce Springsteen, Ben Harper e molti altri rendono omaggio al grande Jackson Browne
Si scava nel profondo della sensibilità di Jackson Browne e si prova a tradurre quei sentimenti tramite i suoi pezzi riletti in una chiave interpretativa talvolta differente ma in generale rispettosa. È quello che accade in sintesi in Looking Into You. Tanti sono gli artisti che hanno fornito il loro contributo nell’ambito di tale progetto, in cui la vita vera descritta da Jackson Browne nel corso della sua lunga carriera viene declinata in due album da una serie di artisti legati in modi diversi al cantautore della West Coast.
 
È Don Henley che insieme ai Blind Pilot inizia il tributo in maniera “regolare” con These Days, mentre nelle prime battute si nota subito una Running On Empty completamente stravolta da Bob Schneider in una ballad priva di tutta la sua essenza rock’n’roll originale. Subito dopo ci sono le Indigo Girls pienamente a loro agio in Fountain Of Sorrow e poi Jimmy La Fave si fa apprezzare grazie alla sua versione di For Everyman ricca di suoni e di sfumature.
 
Lyle Lovett regala due buone cover al doppio disco, Our Lady Of The Well e Rosie, invece Ben Harper si cimenta in una Jamaica Say You Will in cui sembra che manchi sempre il guizzo decisivo (come quello ad esempio dei cori angelici del ritornello originale, per intenderci). In secondo piano passa anche la Linda Paloma di Bruce Springsteen e Patti Scialfa: il Boss sembra fuori contesto in un brano dal sapore centro-sudamericano e dai toni semiscuri. Al contrario sono senza dubbio degne di lode le prove di Lucinda Williams, che fa sua The Pretender, e di Joan Osborne, essenziale quel tanto che basta in Late For The Sky.
 
Nel complesso il doppio album aiuta ad avvicinarsi dal punto di vista musicale e quindi alle melodie e al bel canto di Brother Jackson.
Sicuramente poi spiccano in qualche modo le assenze di artisti amici come Glenn Frey degli Eagles (con cui il nostro ha scritto Take It Easy), David Crosby e Graham Nash.
Ma la California e l’impegno civile del cantautore della West Coast emergono ugualmente con qualche ascolto in più e soprattutto sono scolpiti nelle sue canzoni immortali.

 
 

 
 

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