A cinque anni di distanza dall’ultimo tour nel nostro Paese, la cantautrice Loreena McKennitt torna in Italia con il suo A Performance Trio, partendo dal Teatro Politeama Rossetti di Trieste e approdando, ieri sera, sul suggestivo palco del Teatro della Luna di Milano; ad accoglierla, un pubblico che ha riempito fino all’ultima poltrona e che l’ha attesa con il calore e l’affetto con cui si riceve un amico che non si vede da tanto tempo.
Enormi candelabri sul fondo del palco, un gioco di luci semplice ed efficace che mette in risalto le ombre e i contorni, e illumina i tre protagonisti sul palco assecondando la dinamica dei loro strumenti. Non è sola, infatti, la McKennitt: on stage accanto a lei due eccelsi musicisti, il chitarrista Brian Hughes e la violoncellista Caroline Lavelle, collaboratori di vecchia data, insieme ai quali conduce la platea del Teatro della Luna in un viaggio ad occhi aperti nella storia e nella cultura celtica.
Loreena apre il concerto con due brani suonati all’arpa, al termine dei quali dà il benvenuto al suo pubblico e confessa di essere raffreddata: “Se sentirete degli errori mi scuso in anticipo!”. Una performance eccellente dall’inizio alla fine, nonostante l’influenza. Da quel momento alterna pezzi all’arpa e pezzi al pianoforte durante tutto lo show, diviso in due set da una pausa che riporta per qualche minuto tutti lontano da quell’atmosfera magica e fiabesca che i tre musicisti sono riusciti a creare.
Uno spettacolo di musica e parole nel quale la cantautrice canadese, figlia di un irlandese e di una scozzese, legge dei brani e racconta aneddoti, storie e tradizioni dei popoli delle sue origini, parla dei numerosi viaggi esotici che l’hanno portata in giro per il mondo, dalla Mongolia alla Cina, fino alla Turchia e, naturalmente, all’Irlanda, e hanno ispirato la sua musica; in un attimo le sonorità celtiche rendono vivide quelle immagini. In un paio di momenti si unisce alla crew un violinista, il quale accenna riff tipicamente irlandesi che il pubblico, coinvolto, accompagna immediatamente con le mani. Un’atmosfera intima e delicata, un concerto che nonostante non arrivi a toccare picchi troppo enfatici, ma resti piuttosto costante nella sua delicatezza e raffinatezza, non risulta mai banale né noioso.
Prima di lasciare il palco Loreena McKennitt annuncia al suo pubblico un nuovo disco in lavorazione, che uscirà, molto probabilmente, nel 2018.
Enormi candelabri sul fondo del palco, un gioco di luci semplice ed efficace che mette in risalto le ombre e i contorni, e illumina i tre protagonisti sul palco assecondando la dinamica dei loro strumenti. Non è sola, infatti, la McKennitt: on stage accanto a lei due eccelsi musicisti, il chitarrista Brian Hughes e la violoncellista Caroline Lavelle, collaboratori di vecchia data, insieme ai quali conduce la platea del Teatro della Luna in un viaggio ad occhi aperti nella storia e nella cultura celtica.
Loreena apre il concerto con due brani suonati all’arpa, al termine dei quali dà il benvenuto al suo pubblico e confessa di essere raffreddata: “Se sentirete degli errori mi scuso in anticipo!”. Una performance eccellente dall’inizio alla fine, nonostante l’influenza. Da quel momento alterna pezzi all’arpa e pezzi al pianoforte durante tutto lo show, diviso in due set da una pausa che riporta per qualche minuto tutti lontano da quell’atmosfera magica e fiabesca che i tre musicisti sono riusciti a creare.
Uno spettacolo di musica e parole nel quale la cantautrice canadese, figlia di un irlandese e di una scozzese, legge dei brani e racconta aneddoti, storie e tradizioni dei popoli delle sue origini, parla dei numerosi viaggi esotici che l’hanno portata in giro per il mondo, dalla Mongolia alla Cina, fino alla Turchia e, naturalmente, all’Irlanda, e hanno ispirato la sua musica; in un attimo le sonorità celtiche rendono vivide quelle immagini. In un paio di momenti si unisce alla crew un violinista, il quale accenna riff tipicamente irlandesi che il pubblico, coinvolto, accompagna immediatamente con le mani. Un’atmosfera intima e delicata, un concerto che nonostante non arrivi a toccare picchi troppo enfatici, ma resti piuttosto costante nella sua delicatezza e raffinatezza, non risulta mai banale né noioso.
Prima di lasciare il palco Loreena McKennitt annuncia al suo pubblico un nuovo disco in lavorazione, che uscirà, molto probabilmente, nel 2018.