Manuel Agnelli è la voce narrante di Tutankhamon. L’ultima mostra, un docufilm prodotto da Laboratoriorosso e Nexo Digital che sarà disponibile nelle sale (elenco completo qui) i prossimi 9, 10 e 11 maggio.
Il lavoro è stato presentato nel pomeriggio dello scorso mercoledì, 4 maggio, presso l’Anteo Palazzo del Cinema di Milano. Prima della proiezione si è tenuto un breve incontro, condotto da Francesco Castelnuovo di Sky Cinema, al quale hanno preso parte il regista Ernesto Pagano, il fotografo e produttore Sandro Vannini e lo stesso Manuel Agnelli, che ha trasferito la sua passione che aveva da bambino per l’archeologia in questo nuovo progetto che ha accettato subito con entusiasmo, come ha avuto modo di dichiarare nel corso della presentazione alla stampa.Il frontman degli Afterhours si è presentato all’evento, all’indomani della vittoria del David di Donatello 2022 per la Migliore Canzone Originale, categoria in cui si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento per La profondità degli abissi, brano scritto e registrato per Diabolik dei Manetti Bros. E, se già nel 2018 aveva partecipato al documentario Caravaggio – L’anima e il sangue, dando proprio la voce al pittore, qui Manuel Agnelli accompagna in maniera diretta il pubblico nell’incontro con il faraone, malato e morto prematuramente, ma che è stato consegnato alla storia secoli dopo grazie al ritrovamento della tomba e dei 150 oggetti del suo tesoro. Il docufilm è sia un approfondimento di storia, sia un modo per conoscere alcune dinamiche interne del lavoro che c’è dietro un’esposizione (e dietro Tutankhamon), grazie alle testimonianze degli addetti ai lavori che descrivono con passione i continui restauri, ai quali sono sottoposti gli elementi della mostra, e la maniera in cui viene curato un patrimonio così significativo.Il tour mondiale KING TUT. Treasures of the Golden Pharaoh si era interrotto nel 2020 a causa del Covid. L’uscita del documentario arriva invece quest’anno, proprio quando ricorre il centenario dalla scoperta della tomba del faraone ad opera dell’archeologo Howard Carter. L’ultima mostra nel titolo indica infine la volontà del governo egiziano di non voler più trasferire il patrimonio, seppur temporaneamente, per organizzare nuove esposizioni in giro per il mondo: chi vorrà fare visita a Tutankhamon e al suo tesoro potrà farlo infatti solo direttamente al Cairo… e, nell’attesa, potrà prepararsi nel migliore dei modi nei prossimi giorni al cinema.
Il lavoro è stato presentato nel pomeriggio dello scorso mercoledì, 4 maggio, presso l’Anteo Palazzo del Cinema di Milano. Prima della proiezione si è tenuto un breve incontro, condotto da Francesco Castelnuovo di Sky Cinema, al quale hanno preso parte il regista Ernesto Pagano, il fotografo e produttore Sandro Vannini e lo stesso Manuel Agnelli, che ha trasferito la sua passione che aveva da bambino per l’archeologia in questo nuovo progetto che ha accettato subito con entusiasmo, come ha avuto modo di dichiarare nel corso della presentazione alla stampa.Il frontman degli Afterhours si è presentato all’evento, all’indomani della vittoria del David di Donatello 2022 per la Migliore Canzone Originale, categoria in cui si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento per La profondità degli abissi, brano scritto e registrato per Diabolik dei Manetti Bros. E, se già nel 2018 aveva partecipato al documentario Caravaggio – L’anima e il sangue, dando proprio la voce al pittore, qui Manuel Agnelli accompagna in maniera diretta il pubblico nell’incontro con il faraone, malato e morto prematuramente, ma che è stato consegnato alla storia secoli dopo grazie al ritrovamento della tomba e dei 150 oggetti del suo tesoro. Il docufilm è sia un approfondimento di storia, sia un modo per conoscere alcune dinamiche interne del lavoro che c’è dietro un’esposizione (e dietro Tutankhamon), grazie alle testimonianze degli addetti ai lavori che descrivono con passione i continui restauri, ai quali sono sottoposti gli elementi della mostra, e la maniera in cui viene curato un patrimonio così significativo.Il tour mondiale KING TUT. Treasures of the Golden Pharaoh si era interrotto nel 2020 a causa del Covid. L’uscita del documentario arriva invece quest’anno, proprio quando ricorre il centenario dalla scoperta della tomba del faraone ad opera dell’archeologo Howard Carter. L’ultima mostra nel titolo indica infine la volontà del governo egiziano di non voler più trasferire il patrimonio, seppur temporaneamente, per organizzare nuove esposizioni in giro per il mondo: chi vorrà fare visita a Tutankhamon e al suo tesoro potrà farlo infatti solo direttamente al Cairo… e, nell’attesa, potrà prepararsi nel migliore dei modi nei prossimi giorni al cinema.