Si tratta di un disco a cui Massimo Priviero deve tenere particolarmente, visto che l’ha intitolato con il suo nome. Massimo è infatti la fedele riproposizione del concerto tenutosi all’Alcatraz di Milano al termine del suo tour Ali di Libertà a cui si sommano tre inediti, Orgoglio, un piccolo capolavoro per la schiettezza del testo e l’incedere rock di gran classe, Il migliore dei mondi possibili e Ricordati di me. Due cd e un dvd in un elegante cofanetto in cui non manca nemmeno il booklet che ci regala, frammisti alle fotografie, tutti i testi delle canzoni. Massimo è un po’ all’apice della sua carriera, ormai ha affinato da tempo la tecnica compositiva e trovato il giusto sound che mescola con sapienza rock e vena melodica. Ascoltare un suo concerto è una boccata di aria fresca: salutare e energetica. È il piacere di ascoltare qualcosa di genuino che esce spontaneo e credibile. Ad accompagnarlo poi c’è una band affiatata e ormai “storica”, visto che il chitarrista Alex Cambise gli è vicino da sempre e che Efrem Bonfiglio, Fabrizio Carletto, Oscar Palma, Riccardo Maccabruni e Nicola Maniello si sono subito perfettamente inseriti nel mondo musicale di Priviero, esaltandolo ulteriormente.
Massimo è, come si diceva, un disco molto personale e dunque non stupisce che presenti tutte quelle canzoni che non solo si sono segnalate come successi, ma che raccolgono tutte le suggestioni, malinconie e speranze del cantautore veneto. In esse c’è naturalmente l’amore, ma c’è anche consapevolezza sociale, la fatica di farcela, il tema dell’emigrazione e l’orgoglio di non cedere ai compromessi che le case discografiche vorrebbero imporre.
Allora ecco alternarsi brani come Ali di libertà, Dolce resistenza, La strada del Davai, La casa di mio padre, Lettera al figlio, Splenda il sole e ancora molto altro: 24 brani dal vivo con le emozioni che solo un concerto può dare. Non solo perché l’artista si muove davanti a te, ma perché permette di ascoltare stralci di improvvisazione che finiscono per essere irripetibili, code di canzoni che giocano sul piacere del suono e nello stesso tempo servono a prolungare sensazioni improvvise che di colpo si impadroniscono della mente di chi suona.
Massimo è davvero un bel disco da ascoltare e guardare nella magia live.
Massimo è, come si diceva, un disco molto personale e dunque non stupisce che presenti tutte quelle canzoni che non solo si sono segnalate come successi, ma che raccolgono tutte le suggestioni, malinconie e speranze del cantautore veneto. In esse c’è naturalmente l’amore, ma c’è anche consapevolezza sociale, la fatica di farcela, il tema dell’emigrazione e l’orgoglio di non cedere ai compromessi che le case discografiche vorrebbero imporre.
Allora ecco alternarsi brani come Ali di libertà, Dolce resistenza, La strada del Davai, La casa di mio padre, Lettera al figlio, Splenda il sole e ancora molto altro: 24 brani dal vivo con le emozioni che solo un concerto può dare. Non solo perché l’artista si muove davanti a te, ma perché permette di ascoltare stralci di improvvisazione che finiscono per essere irripetibili, code di canzoni che giocano sul piacere del suono e nello stesso tempo servono a prolungare sensazioni improvvise che di colpo si impadroniscono della mente di chi suona.
Massimo è davvero un bel disco da ascoltare e guardare nella magia live.