È nato a Jesolo, ma da quando ha cominciato a suonare il blues il suo sogno è stato uno solo: fare un disco a Chicago con i musicisti del posto. Sono passati gli anni e Matteo ha fatto la sua gavetta fino a introiettare lo spirito del blues e diventare un ottimo chitarrista. La sua elaborazione musicale non si avvale del solito classico combo con la sezione ritmica ristretta a basso e batteria, ma allarga ai fiati e alle tastiere il compito di costruire il tappeto musicale su cui si muove, senza dimenticare di lasciare ai musicisti che lo accompagnano anche il giusto spazio per qualche assolo. Con queste premesse arriva finalmente l’occasione tanto attesa: Chicago gli apre le porte e a farlo più concretamente sono addirittura i mitici Joy Ride Studio da cui, tra i tanti, sono passati personaggi come Koko Taylor, James Cotton, Magic Slim e Lurrie Bell che, guarda caso, ha proprio prestato la sua chitarra nel disco di Sansonetto in I Was Wrong.
Tra gli altri ospiti di lusso figurano anche Chris Foreman all’Hammond nella title track e Valentina Sigismondi al basso in I’ve Been Looking For You, ma la struttura base è già ottima di per sé con Brian Burke al basso, Marty Binder alla batteria, Roosvelt Purifoy alle tastiere, Bill Overton al sax tenore e Art Davis alla tromba.
Sansonetto si cimenta in dieci blues, quattro dei quali scritti di suo pugno, in cui emerge il classico stile Chicago, però non stereotipato nei soliti stilemi. I fiati da questo punto di vista fanno la differenza e contribuiscono a dare personalità al sound. Matteo con la sua chitarra se la cava egregiamente e fa sentire il suo peso in pezzi come I’ve Been Looking For You e Come On In My House.
Preziosa la presenza di Breezy Rodio nella produzione.
Tra gli altri ospiti di lusso figurano anche Chris Foreman all’Hammond nella title track e Valentina Sigismondi al basso in I’ve Been Looking For You, ma la struttura base è già ottima di per sé con Brian Burke al basso, Marty Binder alla batteria, Roosvelt Purifoy alle tastiere, Bill Overton al sax tenore e Art Davis alla tromba.
Sansonetto si cimenta in dieci blues, quattro dei quali scritti di suo pugno, in cui emerge il classico stile Chicago, però non stereotipato nei soliti stilemi. I fiati da questo punto di vista fanno la differenza e contribuiscono a dare personalità al sound. Matteo con la sua chitarra se la cava egregiamente e fa sentire il suo peso in pezzi come I’ve Been Looking For You e Come On In My House.
Preziosa la presenza di Breezy Rodio nella produzione.