13/06/2017

Soul City

Un libro per parlare della magia e per ricostruire la storia del celebre Porretta Soul Festival
Era l’ottobre 1987 quando a nome di Graziano Uliani e Gianni Del Savio uscì la prima fanzine italiana completamente dedicata alla musica soul e rhythm’n’blues. Si chiamava Soul News e in apertura campeggiava un “memorial” dedicato a Otis Redding, di cui ricorrevano i vent’anni della morte. La redazione, era scritto nel frontespizio, si trovava a Porretta Terme: amena, quanto sconosciuta località dell’Appennino tosco-emiliano che da lì a poco sarebbe diventata palcoscenico di rinomanza internazionale di un festival dedicato proprio a queste musiche. L’avventura iniziò l’anno seguente, nel 1988, e tra gli ospiti c’erano già personaggi del calibro di Rufus Thomas (che avrebbe dato la sua adesione a molte altre edizioni) e The Memphis Hornes, mentre tra gli italiani si faceva notare Zucchero, che era fresco di pubblicazione del suo Blue’s. Fu l’inizio di una saga straordinaria che, a quasi trent’anni di distanza, è ancora un appuntamento imperdibile di musica e divertimento.
 
Edoardo Fassio, giornalista e appassionato di musica afro-americana, ha deciso di ricostruire la storia di questa specie di magia e di riversarla in un libro che ha naturalmente chiamato Soul City. Si parte dagli albori e con una scrittura agile e coinvolgente ci fa viaggiare attraverso gli anni che hanno costituito questa avventura: è una percorrenza di piacere su un treno accelerato che ferma a ogni stazione e ne racconta le vicende, fatte di nomi illustri e canzoni memorabili. Si passano in rassegna gli eroi di questa musica che a citarli tutti non basterebbe lo spazio di una recensione. Qualche nome? Solomon Burke, Wilson Pickett, Percy Sledge, Mavis Staples, William Bell, Irma Thomas e sostanzialmente tutti quelli che erano ancora vivi in quegli anni straordinari di fine secolo scorso, capaci di lasciarci ricordi d’interpretazioni senza tempo che continuano a vivere attraverso le nuove generazioni che ne hanno raccolto il testimone.
 
Ci sono anche delle belle fotografie in questo libro e un album di famiglia che porta le firme di tutti coloro che hanno partecipato alle varie edizioni: soul heroes originali e molti artisti di casa nostra che li hanno omaggiati, memori dell’influenza che hanno subito.
 

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