02/04/2015

Sulutumana

Il gruppo persegue il suo amore per la tradizione popolare, ormai ampiamente mescolato a un pop intelligente
Ritornano i Sulutumana con questo Dove tutto ricomincerà a ribadire la loro anima autentica e la capacità di creare melodie dolci-amare che assecondino testi ispirati qua e là da poesie, miti del passato e naturalmente esperienze personali.
 
Stretto ormai intorno al nucleo duro formato da Galli, Andreotti e Giori, i Sulutumana si aprono comunque a larghe collaborazioni e perseguono il loro amore per la tradizione popolare, ormai ampiamente mescolato a un pop intelligente. Il pezzo di apertura, una rielaborazione della poesia The Invitation della canadese Oriah Mountain, è emblematico. Il testo, che porta all’essenza della voglia di vivere, è straordinariamente reso dalla voce di Giamba Galli che riesce a conferirle la giusta tensione, sostenuto da una ritmica dolcemente incalzante. È una formula vincente che porta alla formulazione delle loro cose migliori e che anche in questo disco troviamo abbondanti, per esempio in Marta, dalle evocazioni vendittiane, che permette alternativamente a chitarra, pianoforte e fisarmonica di emergere e farsi apprezzare in brevi sprazzi solisti, o in Canzone ipocrita, ispirata al suicidio di un giovane gay che non ce la fa a reggere l’incomprensione e l’umiliazione, piuttosto che ne Lo spaventapasseri, un omaggio a Syd Barrett che scrisse proprio The Scarecrow nella sua breve militanza con i Pink Floyd. Ma da questo punto di vista anche Occhi al soffitto, un flash sulla difficoltà di scrittura dell’artista “sempre alla ricerca di qualcosa che non c’è” è un’altra bella scommessa vinta. In mezzo a molti dubbi e difficoltà c’è però Dove tutto ricomincerà, la canzone che dà il titolo all’album, che vuole essere un messaggio positivo di speranza, che trasla la convenzionale visione del deserto come espressione di morte con quella di speranza, da dove tutto potrà di nuovo avere inizio, appunto.
 
“È una questione di punti di vista” sembrano dirci i Sulutumana: la sabbia, se lasciata al suo destino può produrre poco, ma, se bagnata nei giusti tempi e nelle giuste dosi, può fare miracoli e fa crescere nuovi germogli.

 
 

 

On demand

Iscriviti alla Newsletter

Vuoi rimanere sempre aggiornato su rock e dintorni? Iscriviti alla nostra newsletter
per ricevere tutte le settimane nuovi video, contenuti esclusivi, interviste e tanto altro!