Verrà presentato il 6 settembre al Toronto International Film Festival Roger Waters The Wall. Il film-documentario racconta il già leggendario tour, svoltosi tra il 2010 e il 2013, che ha riportato sui palchi di tutto il mondo l’album The Wall (EMI, 1979) nella sua interezza; la prima volta dopo il 21 luglio 1990, quando Roger Waters l’aveva eseguito a Berlino per celebrare la caduta del muro. Uno show dallo straordinario gigantismo, che con 219 date in quattro continenti ha fruttato all’ex bassista dei Pink Floyd la bellezza di 460 milioni di dollari, rendendolo l’artista solista ad aver realizzato il maggiore incasso con una singola tournée.
“Sin da quando The Wall è stato pubblicato, è diventato uno dei classici del rock di tutti i tempi” ha dichiarato il direttore artistico del Festival di Toronto, Piers Handling. “La sua popolarità continua ancora oggi e il suo messaggio è ancora attuale. Profondamente afflitto per la morte di suo padre e di suo nonno nelle due guerre mondiali, Roger Waters ha creato un appello a demolire i muri che conducono alle incomprensioni e alle guerre. La potente performance di questo film permette a Roger di esplorare ciò che The Wall ancora significa per lui mentre si esibisce davanti a decine di migliaia di fan, e visita luoghi più legati alla sua storia personale e ricchi di significato nel centesimo anniversario dall’inizio della Prima guerra mondiale”. Proprio la morte del padre è stata infatti il primo mattone del personale muro emotivo di Roger Waters. Una parte del film è quindi dedicata al viaggio del bassista sulle orme dei suoi antenati deceduti in guerra. In Francia l’ex Pink Floyd ha visitato il cimitero dei caduti della Prima guerra mondiale nel quale è sepolto suo nonno, morto nel 1916; in Italia ha fatto tappa ad Aprilia, dove il padre è stato ucciso nel 1944, durante un’azione pochi mesi dopo la nascita del figlio, e ad Anzio, comune che ha conferito a Waters la cittadinanza onoraria.
Diretto dallo stesso Waters e dal direttore artistico della tournée Sean Evans, il film, della durata di 133 minuti, verrà proiettato tre volte anche nel Regno Unito, il 6, il 7 e il 14 settembre. Non è ancora stata resa nota la data di uscita del DVD/Blu-ray.
Nel frattempo, mentre i due vecchi compagni David Gilmour e Nick Mason stanno per pubblicare The Endless River (EMI, 2014), atteso per ottobre, Waters sta preparando a sua volta un nuovo album solista. A parte l’esperimento del 2005 con l’opera lirica in tre atti Ça Ira, sono passati ormai ventun’anni dall’ultimo disco dell’ex Pink Floyd, Amused To Death (Columbia, 1992). Del futuro album si conosce ancora pochissimo, giusto qualche notizia che Waters ha concesso al Rolling Stone americano: “È della durata di 55 minuti. È composto da canzoni e teatro. Non voglio rivelare troppo, ma è concepito come uno sceneggiato radio. Ci sono dei personaggi che parlano tra di loro, ed è una ricerca. Racconta di un vecchio uomo e di un giovane ragazzo che cercano di capire perché i bambini vengono uccisi”.
Se il prossimo lavoro di Roger Waters resta ancora avvolto nel mistero, a maggior ragione è ancora presto per prevedere un eventuale tour promozionale, soprattutto perché il musicista sta ancora recuperando le forze dopo tre anni molto impegnativi: “Sto sperimentando una sorta di isolamento dopo la fine del tour di The Wall. È una specie di sollievo non dovermi esibire tutte le sere, ma è stato un grande team. Eravamo 180 persone insieme tutti i giorni. Questa parte era davvero emozionante tutte le sere”.
In attesa del documentario e del nuovo disco di Roger Waters, ci guardiamo e ci ascoltiamo qui di seguito Sparrows Will Sing di Marianne Faithfull. Il brano sarà disponibile dal 29 settembre sul suo nuovo album Give My Love To London ed è stato scritto proprio dall’ex bassista dei Pink Floyd.
“Sin da quando The Wall è stato pubblicato, è diventato uno dei classici del rock di tutti i tempi” ha dichiarato il direttore artistico del Festival di Toronto, Piers Handling. “La sua popolarità continua ancora oggi e il suo messaggio è ancora attuale. Profondamente afflitto per la morte di suo padre e di suo nonno nelle due guerre mondiali, Roger Waters ha creato un appello a demolire i muri che conducono alle incomprensioni e alle guerre. La potente performance di questo film permette a Roger di esplorare ciò che The Wall ancora significa per lui mentre si esibisce davanti a decine di migliaia di fan, e visita luoghi più legati alla sua storia personale e ricchi di significato nel centesimo anniversario dall’inizio della Prima guerra mondiale”. Proprio la morte del padre è stata infatti il primo mattone del personale muro emotivo di Roger Waters. Una parte del film è quindi dedicata al viaggio del bassista sulle orme dei suoi antenati deceduti in guerra. In Francia l’ex Pink Floyd ha visitato il cimitero dei caduti della Prima guerra mondiale nel quale è sepolto suo nonno, morto nel 1916; in Italia ha fatto tappa ad Aprilia, dove il padre è stato ucciso nel 1944, durante un’azione pochi mesi dopo la nascita del figlio, e ad Anzio, comune che ha conferito a Waters la cittadinanza onoraria.
Diretto dallo stesso Waters e dal direttore artistico della tournée Sean Evans, il film, della durata di 133 minuti, verrà proiettato tre volte anche nel Regno Unito, il 6, il 7 e il 14 settembre. Non è ancora stata resa nota la data di uscita del DVD/Blu-ray.
Nel frattempo, mentre i due vecchi compagni David Gilmour e Nick Mason stanno per pubblicare The Endless River (EMI, 2014), atteso per ottobre, Waters sta preparando a sua volta un nuovo album solista. A parte l’esperimento del 2005 con l’opera lirica in tre atti Ça Ira, sono passati ormai ventun’anni dall’ultimo disco dell’ex Pink Floyd, Amused To Death (Columbia, 1992). Del futuro album si conosce ancora pochissimo, giusto qualche notizia che Waters ha concesso al Rolling Stone americano: “È della durata di 55 minuti. È composto da canzoni e teatro. Non voglio rivelare troppo, ma è concepito come uno sceneggiato radio. Ci sono dei personaggi che parlano tra di loro, ed è una ricerca. Racconta di un vecchio uomo e di un giovane ragazzo che cercano di capire perché i bambini vengono uccisi”.
Se il prossimo lavoro di Roger Waters resta ancora avvolto nel mistero, a maggior ragione è ancora presto per prevedere un eventuale tour promozionale, soprattutto perché il musicista sta ancora recuperando le forze dopo tre anni molto impegnativi: “Sto sperimentando una sorta di isolamento dopo la fine del tour di The Wall. È una specie di sollievo non dovermi esibire tutte le sere, ma è stato un grande team. Eravamo 180 persone insieme tutti i giorni. Questa parte era davvero emozionante tutte le sere”.
In attesa del documentario e del nuovo disco di Roger Waters, ci guardiamo e ci ascoltiamo qui di seguito Sparrows Will Sing di Marianne Faithfull. Il brano sarà disponibile dal 29 settembre sul suo nuovo album Give My Love To London ed è stato scritto proprio dall’ex bassista dei Pink Floyd.