Un ghetto blaster che trasmette in continuazione musica dei Clash. Ma anche un oggetto da tenere fra le mani, materiale da sfogliare e guardare, riproduzioni di memorabilia e curiosità. È l’idea che sta dietro a Sound System, il supercofanetto che in Italia è venduto in esclusiva da Amazon.it a 129,90 euro (spese di spedizione incluse). La fonte di ispirazione per il box set? Mick Jones ci ha confessato di avere pensato ai cofanetti che contengono i dvd dei serial televisivi. Non esattamente punk…
Siamo qui per la musica, d’accordo, ma in un periodo di smaterializzazione dei dischi e di compact disc con allegato un misero libretto di quattro pagine, un oggetto del genere non passa inosservato. La confezione, che riproduce una radio portatile, contiene oltre ai cd, anche un manuale d’istruzioni, una cartelletta con i numeri 1 e 2 della fanzine originale Armagideon Times (più il numero 3 prodotto appositamente per questa pubblicazione con la supervisione di Paul Simonon), placchette metalliche tipo esercito, adesivi, spille e un poster contenuto in una grande sigaretta. E poi c’è il dvd: i video, materiale di Julian Temple, vecchi super-8 girati da Don Letts e pezzi live alla Sussex University nel 1977.
Il box set contiene “nuove” versioni di quasi tutti gli album in studio in versione rimasterizzata: The Clash (1977), Give ‘Em Enough Rope (1978), il doppio London Calling (1979), il triplo Sandinista! (1980) e Combat Rock (1982), per un totale di otto cd che lasciano fuori solo Cut The Crap (1985), che fu inciso da Strummer senza Jones. Il chitarrista è entusiasta della rimasterizzazione fatta da Tim Young che mette in luce dettagli sonori che neanche lui ricordava. In un’intervista al Guardian Paul Simonon cita ad esempio una parte di chitarra di Safe European Home che non aveva mai sentito prima. In ogni caso, per chi non possiede o non ha mai sentito questi album, è una buona occasione per regalarsi un pezzo di storia del punk-rock britannico… a un certo prezzo: i “vecchi” cd della band sono in vendita dagli 8 ai 15 euro.
Sound System non è esattamente il Graal dei collezionisti, però offre tre cd di rarità. I primi due contengono versioni uscite solo su 45 giri o 12 pollici, su ep come Capital Radio, Black Market Clash o Cost Of Living, qualche outtake (The Beautiful People Are Ugly Too e Idle In Kangaroo Court) o versioni non editate, in una sorta di tentativo di archiviazione dei brani sparsi che però non è portato a compimento. Il materiale più interessante è sul terzo dischetto che offre quattro estratti (di cui due inediti) dalla prima session di registrazione della band nel 1976, cinque demo prodotti nel novembre di quell’anno con Guy Stevens e sei pezzi dal concerto al Lyceum di Londra del dicembre 1978, per un suono complessivamente veemente e crudo.
«Sono cresciuto in un’epoca in cui la scena inglese era dominata dai Big Five: Beatles, Rolling Stones, Who, Kinks e Small Faces», ci ha detto Mick Jones. «Ogni album che pubblicavano era diverso dal precedente. Erano in costante evoluzione. Se ti mettevi alla ricerca delle loro fonti di ispirazione provenienti dal passato ti accorgevi che erano tutti gruppi con lo sguardo rivolto al futuro. I Clash non erano diversi dai Big Five. Facevamo musica per noi stessi e per i nostri tempi. Il nostro sound poteva essere radicato nel passato, è normale, ma non stavamo copiando qualcun altro: stavamo definendo la nostra identità. Questo è il lascito che i Clash hanno trasmesso alle generazioni che sono venute dopo: lo spirito, l’impulso a cambiare, per continuare a guardare in faccia il futuro».
Contemporaneamente al box set è arrivato nei negozi (non solo su Amazon.it) l’antologia The Clash Hits Back che mette assieme 33 pezzi su due cd ricalcando in buona sostanza la set list di un concerto a Brixton del luglio 1982. «Ogni show era differente», hanno detto i tre Clash superstiti. «Joe dedicava molto tempo a definire la sequenza dei brani, prendeva in considerazione la dinamicità, l’impatto emotivo, la tonalità».