“Il piano non era rigurgitare i Beatles. Semmai, di creare gli anti-Beatles.” Sono parole di Keith Richards tratte dalla sua autobiografia Life di qualche anno fa. L’artefice di quest’idea era Andrew Loog Oldham, manager dei Rolling Stones che aveva già lavorato come assistente-vetrinista-tuttofare di Mary Quant (l’inventrice della minigonna) e con Brian Epstein. Quest’ultimo, celebre manager dei Beatles, aveva licenziato Oldham a seguito di un duro scontro e quindi per lui gli Stones divennero come uno “strumento di vendetta”, anche perché il carattere e le personalità della band lo permettevano. Furono infatti loro a volersi vestire in maniera differente e non con i vestiti tutti uguali come quelli dei Beatles.
Non sarebbe stato comunque solo un modo di vestirsi che avrebbe permesso loro di scrivere la storia del rock, diventando sempre meno semplici anti-Beatles e sempre più Rolling Stones, ma determinante sarebbe stata soprattutto la forte personalità dei suoi componenti, compreso ovviamente Keith Richards, che oggi compie 75 anni. La sua importanza all’interno della band diviene ulteriormente fondamentale dopo l’uscita di Beggars Banquet, album celebrato in questi giorni per la riedizione dei 50 anni, e che rappresenta anche l’ultimo contributo fornito da Brian Jones agli Stones, prima di essere allontanato dal gruppo.
Keith Richards è stato spesso celebrato per i suoi eccessi, ma è anche la stessa persona che nel 2014 ha pubblicato un libro per bambini insieme alla figlia Theodora, in qualità di curatrice dei disegni, di Gus & Me: The Story of My Granddad and My First Guitar, ed è anche quella che qualche giorno fa ha dichiarato di aver chiuso con l’alcool da un anno, a parte un bicchiere di vino o una birra ogni tanto. “Ho staccato la spina, mi aveva stufato – dichiara il chitarrista. – Era il momento di smettere come con tutto il resto”. E nel caso di Keith Richards questa è senza dubbio una notizia con ripercussioni più che positive, stando anche a quanto dichiarato da Ron Wood che vede un clima più sereno nel lavoro che la band svolge insieme. Un lavoro che porterà ancora sul palco i Rolling Stones, i quali nei prossimi mesi riprenderanno il No Filter Tour. Anche lì proseguiranno come di consueto le celebrazioni con Start Me Up, Brown Sugar e con quella (I Can’t Get No) Satisfaction dalla quale inizia la prima vera fase di successo dei Rolling Stones. Un riff di chitarra inconfondibile suonato da Keith Richards poco prima di addormentarsi e che egli stesso per fortuna aveva registrato, prima che il celebre brano venisse completato dal testo del suo coetaneo, conosciuto ai tempi della scuola elementare, il frontman Mick Jagger, che 75 anni li ha compiuti lo scorso 26 luglio.
Sicuramente senza il riff di (I Can’t Get No) Satisfaction e senza tutti gli altri grandi riff di Keith Richards, gli Stones non sarebbero stati gli Stones.
Happy birthday Keith!
Non sarebbe stato comunque solo un modo di vestirsi che avrebbe permesso loro di scrivere la storia del rock, diventando sempre meno semplici anti-Beatles e sempre più Rolling Stones, ma determinante sarebbe stata soprattutto la forte personalità dei suoi componenti, compreso ovviamente Keith Richards, che oggi compie 75 anni. La sua importanza all’interno della band diviene ulteriormente fondamentale dopo l’uscita di Beggars Banquet, album celebrato in questi giorni per la riedizione dei 50 anni, e che rappresenta anche l’ultimo contributo fornito da Brian Jones agli Stones, prima di essere allontanato dal gruppo.
Keith Richards è stato spesso celebrato per i suoi eccessi, ma è anche la stessa persona che nel 2014 ha pubblicato un libro per bambini insieme alla figlia Theodora, in qualità di curatrice dei disegni, di Gus & Me: The Story of My Granddad and My First Guitar, ed è anche quella che qualche giorno fa ha dichiarato di aver chiuso con l’alcool da un anno, a parte un bicchiere di vino o una birra ogni tanto. “Ho staccato la spina, mi aveva stufato – dichiara il chitarrista. – Era il momento di smettere come con tutto il resto”. E nel caso di Keith Richards questa è senza dubbio una notizia con ripercussioni più che positive, stando anche a quanto dichiarato da Ron Wood che vede un clima più sereno nel lavoro che la band svolge insieme. Un lavoro che porterà ancora sul palco i Rolling Stones, i quali nei prossimi mesi riprenderanno il No Filter Tour. Anche lì proseguiranno come di consueto le celebrazioni con Start Me Up, Brown Sugar e con quella (I Can’t Get No) Satisfaction dalla quale inizia la prima vera fase di successo dei Rolling Stones. Un riff di chitarra inconfondibile suonato da Keith Richards poco prima di addormentarsi e che egli stesso per fortuna aveva registrato, prima che il celebre brano venisse completato dal testo del suo coetaneo, conosciuto ai tempi della scuola elementare, il frontman Mick Jagger, che 75 anni li ha compiuti lo scorso 26 luglio.
Sicuramente senza il riff di (I Can’t Get No) Satisfaction e senza tutti gli altri grandi riff di Keith Richards, gli Stones non sarebbero stati gli Stones.
Happy birthday Keith!