«Sì, ma senza Edda non è lo stesso». È questo il mantra che si ripete tra fan e addetti ai lavori da quando i Ritmo Tribale annunciarono la loro reunion; vero, senza lo storico cantante non è lo stesso, ma quello che è avvenuto ieri al Circolo Magnolia, alle porte di Milano, è stato senza dubbio un qualcosa di indimenticabile.
Senza dilungarci sulla storia dei Ritmo Tribale, se non per ricordare che sono stata una delle band più importanti per quanto riguarda la scena alternative-rock italiana, lo show del gruppo milanese ci ha consentito di fare un salto negli anni ’90, anni quasi di culto per il rock nostrano. La voce di Andrea Scaglia, graffiante, intensa, quasi oscura, la presenza scenica di Andrea Filippazzi, più noto come Briegel, storico bassista del gruppo, e tra i più osannati dal pubblico, sono stati tra gli elementi che più hanno fatto la differenza per un concerto durato poco più di un’ora. Rispetto all’esibizione della primavera scorsa avvenuta a Erba (CO), non è stato solo il disco Bahamas a fungere da protagonista; per lo show milanese i “tribali” hanno ripercorso larga parte della loro carriera; tra i tanti brani proposti c’è stato spazio per alcune loro perle come Dipendenza, Sogna, L’assoluto e Uomini, quest’ultimo proposto verso la fine dello show. Il pubblico ha risposto decisamente al meglio, accompagnando Scaglia non solo nei ritornelli, ma anche nelle varie strofe, intonando quelli che possiamo considerare quasi come degli inni di una scena che non c’è più. Peccato invece per alcuni problemi tecnici riguardo il basso di Briegel, avvenuti proprio a inizio concerto e che hanno innervosito non poco Scaglia il quale, scusandosi, ha chiesto al pubblico di pazientare qualche minuto.
La serata giunge al suo epilogo poco prima di mezzanotte, e tra i presenti pervade quella soddisfazione per aver assistito a uno show di ottima fattura, intenso ed emozionante, quanto nostalgico. Verrebbe da dire «bentornati!», sperando che tutto ciò non sia un fuoco di paglia, ma qualcosa di più. E, che ne vogliano o meno i loro più fedeli seguaci, senza Edda. In una recente intervista i Ritmo Tribale, parlando di questo nuovo corso, hanno detto «ci stiamo prendendo gusto».
Anche noi dopo questa serata.
Senza dilungarci sulla storia dei Ritmo Tribale, se non per ricordare che sono stata una delle band più importanti per quanto riguarda la scena alternative-rock italiana, lo show del gruppo milanese ci ha consentito di fare un salto negli anni ’90, anni quasi di culto per il rock nostrano. La voce di Andrea Scaglia, graffiante, intensa, quasi oscura, la presenza scenica di Andrea Filippazzi, più noto come Briegel, storico bassista del gruppo, e tra i più osannati dal pubblico, sono stati tra gli elementi che più hanno fatto la differenza per un concerto durato poco più di un’ora. Rispetto all’esibizione della primavera scorsa avvenuta a Erba (CO), non è stato solo il disco Bahamas a fungere da protagonista; per lo show milanese i “tribali” hanno ripercorso larga parte della loro carriera; tra i tanti brani proposti c’è stato spazio per alcune loro perle come Dipendenza, Sogna, L’assoluto e Uomini, quest’ultimo proposto verso la fine dello show. Il pubblico ha risposto decisamente al meglio, accompagnando Scaglia non solo nei ritornelli, ma anche nelle varie strofe, intonando quelli che possiamo considerare quasi come degli inni di una scena che non c’è più. Peccato invece per alcuni problemi tecnici riguardo il basso di Briegel, avvenuti proprio a inizio concerto e che hanno innervosito non poco Scaglia il quale, scusandosi, ha chiesto al pubblico di pazientare qualche minuto.
La serata giunge al suo epilogo poco prima di mezzanotte, e tra i presenti pervade quella soddisfazione per aver assistito a uno show di ottima fattura, intenso ed emozionante, quanto nostalgico. Verrebbe da dire «bentornati!», sperando che tutto ciò non sia un fuoco di paglia, ma qualcosa di più. E, che ne vogliano o meno i loro più fedeli seguaci, senza Edda. In una recente intervista i Ritmo Tribale, parlando di questo nuovo corso, hanno detto «ci stiamo prendendo gusto».
Anche noi dopo questa serata.