21/07/2015

Noel Gallagher

Uno show che, nonostante sia teoricamente ancora di supporto per il nuovo album (Chasing Yesterday), è composto per la maggior parte di brani del debutto solista
In una location rovente come la Assago Summer Arena (essenzialmente il parcheggio esterno al Mediolanum Forum), abbiamo assistito alla prima tappa italiana del tour estivo di Noel Gallagher, prima dei concerti di Piazzola sul Brenta e Roma.
Uno show che, nonostante sia teoricamente ancora di supporto per il nuovo album (Chasing Yesterday), è composto per la maggior parte di brani del debutto solista del 2011. Si parte proprio con due canzoni di quell’epoca, (Stranded On) The Wrong Beach, che forse è un brano che parte troppo in sordina per essere adatto come apertura, ed Everybody’s On The Run, che funzionerebbe decisamente meglio ed è il primo cantato a squarciagola dai fan.
 
Lo spazio per i pezzi del nuovo Chasing Yesterday comunque c’è, dalle tirate rock in stile primi Oasis (Lock All The Doors e You Know We Can’t Go Back) ai momenti più riflessivi, come Riverman, con tanto di assolo di sassofono e intermezzi psichedelici, e la ballata The Dying Of The Light.
Naturalmente non manca il primo singolo In The Heat Of The Moment, che dal vivo rende particolarmente bene anche per l’ottima reazione del pubblico, ma a sorpresa non c’è il secondo brano estratto dall’ultimo lavoro, Ballad Of The Mighty I, pare per problemi legati agli acuti sui ritornelli e alla difficoltà di ricordare il testo da parte di Noel.
 
Inutile dire che il calore dei fan aumenta esponenzialmente quando Noel accenna qualche pezzo degli Oasis, circa sei in tutto nella serata. La B-side Fade Away in una magnifica versione acustica e la chicca di Digsy’s Dinner (brano di Definitely Maybe raramente eseguito dal vivo) forse le riconoscono solamente i fan più accaniti. Ma quando è il turno di Champagne Supernova o di Whatever, il cemento della Assago Summer Arena per pochi minuti sembra trasformarsi nel verde del parco di Knebworth degli anni ’90.
Purtroppo mancano in scaletta alcuni brani più “sperimentali” di Chasing Yesterday, come The Right Stuff o While The Song Remains The Same, che in una veste dal vivo potevano risultare interessanti. Noel si affida invece a brani più “sicuri” dal debutto solista, da If I Had A Gun a Dream On e AKA…Broken Arrow.
 
Il gran finale è da brividi ed è affidato a The Masterplan e Don’t Look Back In Anger, letteralmente cantate parola per parola da tutto il pubblico e intermezzate da un’ottima versione del brano solista AKA…What a Life!.
Insomma, un concerto che accontenta sia i fan occasionali che quelli più accaniti, anche se sicuramente, dato il repertorio, entrambi si aspetterebbero più brani degli Oasis. Ma, dato che una reunion è sempre più improbabile, resta l’unico modo per ascoltare qualche classico anni ’90, unito alle nuove avventure soliste con gli High Flying Birds.

 

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