Paolo Saporiti - La versione di Penelope - Live - Jam TV

Paolo Saporiti – La versione di Penelope (Live)

Questa canzone si intitola La versione di Penelope e ce la propone Paolo Saporiti live negli studi di Jam TV

 

Questa canzone si intitola La versione di Penelope e ce la propone Paolo Saporiti live negli studi di Jam TV. “È una canzone scritta al femminile o almeno è la mia parte femminile che ha parlato – spiega il cantautore prima di eseguire il brano voce e chitarra – e che ha raccontato di questa Penelope (moglie di Ulisse nel poema omerico dell’Odissea, ndr) un pochino meno remissiva di come ci hanno insegnato a guardarla”.

 

Il brano fa parte del suo nuovo album La mia falsa identità, pubblicato da OrangeHomeRecords/Believe Music Italia. Si tratta del nono disco in studio che il cantautore milanese definisce ‘definitivo’ per svariate ragioni: la mole di lavoro, i tempi di realizzazione, i contributi artistici e l’impegno economico profusi.

Paolo Saporiti sta presentando il suo album dal vivo e le prossime date, a partire da quella di domani, 17 ottobre, con Xabier Iriondo al Circolo Della Musica di Rivoli (TO) sono state annunciate dal cantautore attraverso questo post sul suo account ufficiale di Instagram:

 

 

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I brani contenuti nel disco sono venti, suddivisi in due capitoli: Lo sfratto e La Zattera. Il primo è inteso nell’accezione canonica di “estromissione delle persone da un domicilio” ma racconta anche di un dolce tipico di Pitigliano, la Gerusalemme toscana, realizzato a forma di piccolo bastone, per ricordare l’oggetto che il messo governativo usava per segnalare agli abitanti – bussando appunto alle porte – che era giunta l’ora di raggiungere il resto della comunità, nel ghetto, durante la cacciata del XVII secolo. I pasticcieri pensarono così di creare un dolce che potesse tenere viva quella memoria; il secondo capitolo invece cita il quadro di Géricault La zattera della Medusa (1818-19) in cui è rappresentato il naufragio della Medusa. Un caso che fece grande scalpore all’epoca di una nave naufragata davanti alle coste francesi. I sopravvissuti si abbandonarono ad atti di cannibalismo, nel nome della sopravvivenza.

“La mia falsa identità potrebbe rappresentare tanto la fine del percorso intrapreso fino a ora, quanto un nuovo inizio. Un punto di svolta sicuro nella visione e nella proposta di me stesso. Ci arrivo a 50 anni, con un cammino importante alle spalle, e dopo la pandemia. Ho voluto unire aspetti autobiografici, più o meno evidenti, vissuti introspettivi e punti di vista poetici sul sociale, sul mondo e sulla vita stessa, ma la mia cifra rimane comunque un insieme di fantasia, di sogno e di rielaborazione del lutto, di ricerca della felicità, tramite l’assunzione della sofferenza e della musica come compagna di crescita essenziale e metafora per la vita”, afferma Saporiti.

L’album è nato dall’iconico incontro tra la chitarra acustica e la voce di Paolo Saporiti, questa volta valorizzati dallo stretto rapporto intessuto con le orchestrazioni e l’elettronica ed il lavoro precedentemente sperimentato sul progetto Acini live vissuto con Alberto N. A. Turra alla chitarra elettrica e Lucio Sagone alla batteria.

La scrittura del violoncellista Stefano Cabrera (GnuQuartet, Gnus Cello) e del produttore Raffaele Abbate, l’elettronica cinematica ed emozionale, la cura per i dettagli, rendono La mia falsa identità un lavoro discografico maturo, ispirato a un concetto di fondo lasco magari, sfaccettato e multiforme, ma proprio per questo estremamente contemporaneo: la confusione, la molteplicità e l’incontro/scontro delle identità, dopo la caduta degli ideali, degli dei e dei muri, non è mai stata tanto evidente come oggi.

Il disco gode anche dei featuring di Mario Arcari (De André, Fossati, Capossela, Paoli) e il suo oboe d’amore nel brano Un sogno ancora da inventare e dell’ensemble GnuQuartet (De Gregori, Fabi, Meta, Afterhours, Bersani, per citarne alcuni) in L’autobomba.

Stevie Nicks

Stevie Nicks al SNL dopo 41 anni con l’inedito “The Lighthouse”

Un nuovo brano per la cantante dei Fleetwood Mac sulla tutela del diritto all’aborto dopo la cancellazione della Corte Suprema degli Stati Uniti

 

Si intitola The Lighthouse il nuovo brano di Stevie Nicks uscito lo scorso 27 settembre. La cantante dei Fleetwood Mac ha eseguito la canzone per la prima volta dal vivo al Saturday Night Live, popolare show tv in onda sulla NBC al quale non partecipava dal dicembre del 1983.

Stevie Nicks ha cantato dunque nell’occasione il brano scritto e registrato di getto a seguito della decisione presa nel giugno del 2022 dalla Corte Suprema degli Stati Uniti con cui ha ribaltato la sentenza Roe v. Wade del 1973 che aveva riconosciuto il diritto costituzionale della donna di porre termine alla gravidanza. Con The Lighthouse la cantante vuole invitare a un’azione concreta per ripristinare il diritto all’aborto.

“Sembrava che da un giorno all’altro la gente dicesse: ‘Cosa possiamo fare noi, come forza collettiva, a questo proposito…’ – ha dichiarato Stevie Nicks a proposito del nuovo brano e ha poi aggiunto: – “Ci è voluto un po’ di tempo perché ero in viaggio. Poi, una mattina presto, stavo guardando il telegiornale e una certa giornalista ha detto qualcosa che sembrava stesse parlando a me, spiegando cosa avrebbe significato la perdita della Roe v. Wade. Ho scritto la canzone la mattina dopo e l’ho registrata la sera stessa. Mi sono spesso detta: ‘Questa potrebbe essere la cosa più importante che io abbia mai fatto’. Difendere le donne degli Stati Uniti, le loro figlie e le loro nipoti, e gli uomini che le amano. Questo è un inno”.

 

Qui di seguito è possibile vedere Stevie Nicks che canta The Lighthouse al SNL:

 

 

Nel corso dello show la cantante ha poi eseguito un suo classico, Edge of Seventeen, dal suo primo album solista, Bella Donna del 1981:

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Electric Lady Studios: A Jimi Hendrix Vision

Include il documentario che racconta la storia della creazione degli Electric Lady Studios di Manhattan

 

È disponibile Electric Lady Studios: A Jimi Hendrix Vision, il cofanetto deluxe con 39 tracce (38 delle quali inedite) registrate dalla Jimi Hendrix Experience (con Billy Cox al basso, Mitch Mitchell alla batteria) agli Electric Lady Studios tra giugno e agosto del 1970, poco prima della morte prematura di Jimi Hendrix il mese successivo, pubblicato da Experience Hendrix L.L.C., in collaborazione con Legacy Recordings, divisione del catalogo di Sony Music Entertainment.

 

Ad accompagnare questo progetto imponente, Jimi Hendrix’s New York, un cortometraggio completamente nuovo:

 

Presentato da Steven Van Zandt (membro della Rock and Roll Hall of Fame, E Street Band, I Soprano, Little Steven’s Underground Garage), Jimi Hendrix’s New York racconta la storia dell’ascesa fulminea del musicista nato a Seattle negli anni ’60 e del suo trasferimento a Manhattan verso la fine del decennio. Intervallato da filmati e foto, il documentario breve include interviste esclusive con l’ingegnere/produttore Eddie Kramer e l’amica/sarta di Hendrix, Colette Harron. Il primo condivide aneddoti personali sul vedere la musica dal vivo (in particolare la band NRBQ) e sul lavoro in studio con Hendrix (“Ci capivamo a vicenda”); la seconda parla di quando vendette a Hendrix la giacca che indossava a Woodstock nel suo negozio di abbigliamento nell’East Village e di come frequentava locali come Max’s Kansas City (“Quando lo vedevi, era magia… la sua musica era tutto”).

Il cofanetto Electric Lady Studios: A Jimi Hendrix Vision include un Blu-ray con 20 nuovi mix in surround sound 5.1 dell’intero album “First Rays Of The New Rising Sun” più 3 tracce bonus (Valleys Of Neptune, Pali Gap e Lover Man).

Il Blu-ray contiene il documentario acclamato dalla critica Electric Lady Studios: A Jimi Hendrix Vision. Il film racconta la creazione dello studio, nato dalle ceneri di un nightclub di Manhattan per diventare una struttura di registrazione all’avanguardia, ispirata dal desiderio di Hendrix di avere uno studio permanente. Diretto da John McDermott e prodotto da Janie Hendrix, George Scott e McDermott, il film presenta interviste esclusive con Steve Winwood (che si unì a Hendrix la prima notte di registrazione nel nuovo studio), il bassista della Experience Billy Cox e i membri originali dello staff di Electric Lady che aiutarono Hendrix a realizzare il suo sogno. Il documentario include filmati e foto inedite, nonché analisi di brani classici di Hendrix come Freedom, Angel e Dolly Dagger a cura dell’ingegnere del suono Eddie Kramer.

Electric Lady Studios fu il primo studio di registrazione commerciale di proprietà di un artista. Inizialmente, Hendrix aveva immaginato di creare un nightclub esperienziale, ispirato dal breve ma intenso locale di Greenwich Village, il Cerebrum, dove i clienti indossavano tuniche fluttuanti ed erano immersi in luci lampeggianti, immagini spettrali e suoni vorticosi. Hendrix si divertì così tanto al Cerebrum che chiese al suo architetto, John Storyk, di collaborare con lui e con il suo manager Michael Jeffery. Hendrix e Jeffery volevano trasformare quello che un tempo era stato il Generation Club in uno “studio elettrico di partecipazione”. Tuttavia, poco dopo aver acquisito il contratto di affitto del Generation Club, Hendrix decise che sarebbe diventato uno studio di registrazione.

La nuova uscita segue un altro documentario creato dallo stesso team: Music, Money, Madness… Jimi Hendrix Live In Maui, che è stato nominato per un GRAMMY nella categoria Best Music Film nel 2022.

Il cofanetto include un ampio libretto con foto inedite, bozze di canzoni scritte a mano da Hendrix e note di copertina dettagliate.

A guidare il progetto è una versione inedita di Angel [Take 7]. Questa nuova versione mixata include le esibizioni originali registrate da Hendrix, Mitchell e Cox il 23 luglio 1970. Non include nessuno degli elementi di batteria e percussioni aggiuntive che Mitchell decise di aggiungere a questa versione principale dopo la morte di Jimi.

 

Il cofanetto Electric Lady Studios: A Jimi Hendrix Vision è disponibile in due versioni: 5 vinili o 3 CD che contengono le 39 tracce registrate da Jimi e la sua band—composta dal bassista Billy Cox e dal batterista Mitch Mitchell—nello studio negli ultimi quattro mesi della vita del chitarrista. Hendrix stava lavorando intensamente alla creazione di First Rays Of The New Rising Sun, l’ambizioso doppio album che avrebbe seguito il suo capolavoro del 1968 Electric Ladyland. Ispirati dalle possibilità del nuovo studio, gli Experience crearono brani classici come Night Bird Flying, Freedom e Dolly Dagger da zero. Il set offre uno sguardo completo sul lavoro che Hendrix intraprese durante quell’estate del 1970. La musica varia da registrazioni demo a quattro tracce di Valleys Of Neptune e Heaven Has No Sorrow, arrangiamenti alternativi di nuove promettenti canzoni come Come Down Hard On Me e Belly Button Window, straordinarie sessioni live in studio di Tune X/In From The Storm, Astro Man e The Long Medley, una toccante esplorazione di 26 minuti di Beginnings, Hey Baby (New Rising Sun), Keep On Groovin’ e Freedom. Inoltre, il cofanetto presenta molti dei mix che il chitarrista completò con l’ingegnere del suono Eddie Kramer prima di partire per iniziare un tour europeo il 30 agosto al festival dell’Isola di Wight in Inghilterra. Hendrix non sarebbe mai più tornato agli Electric Lady Studios.

Le tracce audio in 5.1 contenute nel Blu-ray di Electric Lady Studios: A Jimi Hendrix Vision includono tutte le 17 tracce dell’album postumo First Rays of the New Rising Sun (1997, registrato tra il 1968 e il 1970), così come Pali Gap da Rainbow Bridge (1971, registrato nel 1970), Lover Man dal cofanetto The Jimi Hendrix Experience (2000, registrato nel 1970) e Valleys of Neptune da Valleys of Neptune (2010, registrato tra il 1969 e il 1970).

Come spiegato nel documentario, mentre la morte di Jimi Hendrix ha privato il pubblico di tanta potenziale nuova musica, il continuo successo del suo studio di registrazione fornisce un’eredità duratura oltre la sua stessa musica. John Lennon, The Clash, AC/DC, Chic, David Bowie, Stevie Wonder e centinaia di altri artisti hanno realizzato dischi agli Electric Lady Studios, il che testimonia uno dei successi di Jimi in un’industria che è cambiata radicalmente nell’ultimo mezzo secolo.

«Mio fratello aveva una visione musicale – riflette Janie Hendrix – Con questo progetto, è sembrato opportuno mettere in luce non solo la sua musica, ma anche il suo contributo duraturo con gli Electric Lady Studios. Era spinto dal desiderio interiore di costruire una base operativa dove poter registrare tutto ciò che sentiva. Sebbene la sua vita sia stata interrotta prematuramente, molti altri artisti talentuosi continuano a esprimersi all’interno di quelle magiche mura al 52 di West 8th Street».

 

Electric Lady Studios: A Jimi Hendrix Vision 5LP tracklist:

DISC ONE

 

SIDE ONE
1) Ezy Ryder [Alternate Mix]* 6/18/70                                     

2) Valleys Of Neptune [Alternate Version]*  6/15/70                                                

3) Straight Ahead [Takes 1 & 2]* 6/17/70

4) Astro Man [Takes 9 & 10]* 6/24/70                                           

5) Drifting [Takes 1 & 2]* 6/25/70                                               

6) Night Bird Flying [Take 25]* 6/16/70                                                 

 

SIDE TWO
1) Earth Blues [Alternate Mix]*  6/26/70                                                             

2) Drifter’s Escape [Takes 1 & 2]* 6/17/70 

3) Astro Man [Take 14]* 6/24/70                                               

4) Further Up The Road* 6/24/70                          

 

 

DISC TWO

 

SIDE ONE

1) Dolly Dagger [Takes 17 & 18]* 7/1/70                                              

2) Lover Man  7/20/70                                                             

3) Freedom [Take 4]* 6/25/70                                                    

4) Angel [Take 7]* 7/23/70                                                         

5) Beginnings [Take 5]*                                                          

 

SIDE TWO
1) The Long Medley [Astro Man / Beginnings / Hey Baby (New Rising Sun) / Midnight Lightning (Keep On Groovin’) / Freedom]* 6/24/70                                                    

 

 

DISC THREE

 

SIDE ONE

1) Freedom [Alternate Version]* 7/19/70 

2) Valleys Of Neptune [Demo]*   6/70                                                   

3) Tune X*/Just Came In [Take 6]* 7/22/70 

4) Drifting [Alternate Version]*  8/20/70

5) Messing Around  [Take 17]* 6/16/70 

 

SIDE TWO 

1) Tune X* / Just Came In (Take 8)* 7/22/70  

2) Dolly Dagger [Alternate Version]* 7/19/70                                                            

3) Come Down Hard On Me [take 15]* 7/15/70

4) Heaven Has No Sorrow [Demo]* 6/70                                              

 

 

DISC FOUR

 

SIDE ONE  

1) Midnight Lightning* / Beginnings* 7/1/70                                                               

2) Dolly Dagger [Mix 2]* 8/20/70 

3) Belly Button Window [Take 1]* 7/23/70 

 

SIDE TWO  

1) Night Bird Flying [Alternate Version]* 8/20/70

2) Freedom [Alternate Version]* 8/20/70 

3) Straight Ahead [Alternate Mix]* 8/20/70

4) In From The Storm [Alternate Mix]* 8/24/70

 

 

DISC FIVE

 

SIDE ONE 

1) Bolero* / Hey Baby (New Rising Sun) [Alternate Mix]* 8/22/70

2) Drifter’s Escape [Alternate Mix]* 8/22/70                                                      

 

SIDE TWO 

1) Bleeding Heart [Alternate Mix]* 8/22/70                              

2) Drifting [Alternate Version]* 11/20/70                                                        

3) Astro Man [Alternate Version]* 8/22/70                                     

4) Room Full Of Mirrors [Alternate Version]* 10/20/70                                         

5) Angel [Alternate Version]* 10/19/70                      

 

*Previously unreleased

 

 

Electric Lady Studios: A Jimi Hendrix Vision 3CD tracklist:

 

DISC ONE

1) Ezy Ryder [Alternate Mix]* 6/18/70                                     

2) Valleys Of Neptune [Alternate Version]*  6/15/70         

3) Straight Ahead [Takes 1 & 2]* 6/17/70

4) Drifter’s Escape [Takes 1 & 2]* 6/17/70           

5) Astro Man [Takes 9 & 10]* 6/24/70                                           

6) Astro Man [Take 14]* 6/24/70

7) Drifting [Takes 1 & 2]* 6/25/70

8) Night Bird Flying [Take 25]* 6/16/70

9) Farther Up The Road* 6/24/70

10) The Long Medley [Astro Man / Beginnings / Hey Baby (New Rising Sun) / Midnight Lightning (Keep On Groovin’) / Freedom]* 6/24/70                                                    

 

DISC TWO

1) Earth Blues [Alternate Mix]* 6/26/70

2) Dolly Dagger [Takes 17 & 18]* 7/1/70

3) Angel [Take 7]* 7/23/70

4) Beginnings [Take 5]* 7/1/70

5) Lover Man 7/20/70

6) Tune X* / Just Came In [Take 6]* 7/22/70

7) Heaven Has No Sorry [Demo]* 6/26/70

8) Freedom [Take 4]* 6/25/70

9) Valleys Of Neptune [Demo]* 6/26/70

10) Come Down Hard On Me [Take 15]* 7/15/70

11) Dolly Dagger [Alternate Version]* 7/19/70

12) Messing Around [Take 17]* 6/16/70

13) Tune X* / Just Came In [Take 8]* 7/22/70

14) Drifting [Alternate Version]* 8/20/70

15) Freedom [Alternate Version]* 7/19/70

16) Belly Button Window [Take 1]* 7/23/70

 

DISC THREE

1) Dolly Dagger [Mix 2]* 8/20/70

2) Night Bird Flying [Alternate Version]* 8/20/70

3) Freedom [Alternate Version]* 8/20/70

4) Midnight Lightning* / Beginnings* 7/1/70

5) Straight Ahead [Alternate Mix]* 8/20/70

6) In From The Storm [Alternate Mix]* 8/24/70

7) Bolero* / Hey Baby (New Rising Sun) [Alternate Mix]* 8/22/70

8) Drifter’s Escape [Alternate Mix]* 8/22/70

9) Astro Man [Alternate Version]* 8/22/70

10) Bleeding Heart [Alternate Mix]* 8/22/70

11) Drifting [Alternate Version]* 11/20/70

12) Room Full Of Mirrors [Alternate Version]* 10/19/70

13) Angel [Alternate Version]* 10/19/70

 

*Previously unreleased

                          

 

First Rays of the New Rising Sun + Bonus Tracks 5.1 Mixes (contained on Blu-ray with both vinyl and CD versions of package)

 

1) Freedom

2) Izabella

3) Night Bird Flying

4) Angel

5) Room Full of Mirrors

6) Dolly Dagger

7) Ezy Ryder

8) Drifting

9) Beginnings

10) Stepping Stone

11) My Friend

12) Straight Ahead

13) Hey Baby (New Rising Sun)

14) Earth Blues

15) Astro Man

16) In From the Storm

17) Belly Button Window

18) Pali Gap (from Rainbow Bridge album)

19) Lover Man (from Jimi Hendrix Experience box set)

20) Valleys of Neptune (from Valleys of Neptune album)

 

Le 20 sono tutte per la prima volta in audio surround 5.1.

Legacy Recordings:

Legacy Recordings, la divisione del catalogo di Sony Music Entertainment, ospita la più importante libreria mondiale di registrazioni commerciali storicamente significative, una collezione senza pari di opere dei più importanti artisti musicali del XIX, XX e XXI secolo. Attraverso una varietà di piattaforme, l’etichetta offre agli appassionati di musica contemporanea l’accesso a migliaia di titoli d’archivio meticolosamente restaurati, che rappresentano praticamente ogni genere musicale.

Experience Hendrix, L.L.C.

Fondata da James ‘Al’ Hendrix, il padre di Jimi, nel 1995, Experience Hendrix è stata gestita fin dal suo inizio dai membri della famiglia selezionati con cura da Al durante il suo mandato di presidente. È l’azienda familiare ufficiale incaricata di gestire la musica, il nome, l’immagine e le sembianze di Jimi Hendrix. Nell’ambito delle loro attività quotidiane, Experience Hendrix e Authentic Hendrix supervisionano l’eredità senza tempo di Jimi a livello mondiale.

Michael Stipe live per Kamala Harris

Michael Stipe live con Jason Isbell per alcune canzoni dei R.E.M.

The One I Love e Driver 8 dei R.E.M. dal vivo per Michael Stipe e Jason Isbell per la campagna elettorale in favore di Kamala Harris

 

Prima performance da solista in pubblico dopo cinque anni per Michael Stipe che lo scorso 4 ottobre ha cantato alcuni brani dei R.E.M. insieme a Jason Isbell. È accaduto a Pittsburgh in occasione di un evento per la campagna elettorale di Kamala Harris e Tim Walz, candidati rispettivamente come Presidente e Vicepresidente degli Stati Uniti d’America nella lista dei democratici per le imminenti elezioni del prossimo 5 novembre.

 

Stipe e Isbell sono dunque “scesi in campo” non prima di essere stati introdotti da Doug Emhoff, marito di Kamala Harris. L’ex frontman dei R.E.M. ha anche dichiarato scherzando: “È da un po’ che non canto queste canzoni, precisamente 16 anni, ma sono davvero felice di essere qui con Jason e con il futuro First Gentleman degli Stati Uniti d’America”.

Nell’occasione sono stati suonati quattro brani, a cominciare da The One I Love dei R.E.M. con Michael Stipe alla voce e Jason Isbell a chitarra e cori. Quest’ultimo ha poi cantato e suonato due brani suoi, Traveling Alone e Hope The High Road, con Stipe ai cori, e infine i due si sono congedati non prima di eseguire Driver 8 dei R.E.M.

 

Qui di seguito i video delle performance live di The One I Love e Driver 8:

 

 

Michael Stipe non si presentava come solista in pubblico dai concerti in apertura per Patti Smith a New York nel 2019, mentre con i R.E.M. è capitata qualche reunion occasionale e magari solo per pochi brani, come l’ultima in ordine di tempo a giugno scorso per una versione acustica di Losing My Religion al Marriott Marquis Hotel di New York. Il gruppo era stato infatti introdotto nella Songwriters Hall of Fame e nell’occasione erano presenti tutti i componenti della formazione originaria, compreso Bill Berry, batterista che aveva lasciato i R.E.M. già nel 1997, molto prima dunque dello scioglimento avvenuto nel 2011.

Paul McCartney - Now And Then

Paul McCartney sta suonando live l’ultimo brano dei Beatles, “Now And Then”

Tra i ben 37 brani in scaletta Paul McCartney sta regalando ai suoi fan che lo stanno ammirando dal vivo in Sudamerica anche “The Last Beatles Song”, Now And Then

 

Nelle date del 2024 del Got Back Tour Paul McCartney sta suonando dal vivo anche l’ultimo brano pubblicato a nome Beatles, Now And Then, come si vede da queste immagini del River Plate Stadium a Buenos Aires in Argentina, dove lo stesso McCartney si è esibito il 5 e il 6 ottobre, scene condivise peraltro sulle stesse pagine ufficiali e sugli account social dell’ex Fab Four:

La scaletta prevede ovviamente tanti altri brani dei Beatles, da A Hard Day’s Night in poi, insieme ad altri classici intramontabili del gruppo, senza tralasciare altri pezzi del repertorio solista o del periodo Wings, per un totale di 37 brani dal vivo ogni sera…

 

Now And Then era uscita il 2 novembre dell’anno scorso ed era stata annunciata come “The Last Beatles Song”, cioè l’ultima canzone dei Beatles non nel senso della più recente, ma perché non ne usciranno più a nome della leggendaria band. Tutto era nato da alcuni nastri registrati negli anni ’70 da John Lennon; e proprio da quelle stesse registrazioni, e in occasione dell’operazione The Beatles Anthology, a metà degli anni ’90 erano usciti altri due singoli del gruppo, Free As A Bird e Real Love. Con le tecnologie di allora il compianto John Lennon era di nuovo idealmente insieme in studio con Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr, mentre con quelle attuali sono stati isolati ancor meglio i rumori di fondo di una registrazione non utilizzabile trent’anni fa e quindi è uscita Now And Then, insieme alle riedizioni delle raccolte 1962-1966 (The Red Album) e 1967-1970 (The Blue Album).

Infine, qui di seguito, si può vedere in una ripresa amatoriale la prima esecuzione live di Now And Then da parte di Paul McCartney lo scorso 1° ottobre all’Estadio Centenario di Montevideo in Uruguay:

Elton John - Never Too Late

“Elton John: Never Too Late”, il trailer

Il documentario, diretto da R.J. Cutler e David Furnish, ripercorre la vita e la carriera di Elton John e sarà disponibile su Disney+ dal 13 dicembre

 

Disney+ ha diffuso il trailer ufficiale del documentario originale Elton John: Never Too Late che debutterà il 13 dicembre in esclusiva sulla piattaforma streaming. Attraverso le riprese dei concerti iconici della sua carriera, il trailer mostra Elton John mentre riflette sulla sua straordinaria ascesa al successo, sulle sfide personali che ha dovuto affrontare e su come la sua famiglia lo abbia cambiato.

 

 

Il documentario segue Elton John mentre ripercorre la sua vita e i sorprendenti primi anni della sua carriera cinquantennale, in questo viaggio a tutto tondo carico di emozioni, intimo ed edificante. Mentre si prepara per il suo ultimo concerto in Nord America al Dodger Stadium, Elton riporta gli spettatori indietro nel tempo e racconta gli straordinari alti e gli strazianti bassi dei suoi primi anni e come ha superato le difficoltà, gli abusi e le dipendenze per diventare l’icona che è oggi. Nel film sarà presente un nuovo brano originale di Elton John.

Il documentario originale targato Disney Branded Television è prodotto da Rocket Entertainment e This Machine Filmworks (parte di Sony Pictures Television) ed è diretto da R.J. Cutler e David Furnish. I registi Cutler e Furnish sono anche produttori insieme a Trevor Smith. Elise Pearlstein, Mark Blatty, Luke Lloyd Davies, Rachael Paley, Jane Cha Cutler e John Battsek sono i produttori esecutivi.

Road Diary - Bruce Springsteen and The E Street Band debutterà il 25 ottobre in esclusiva su Disney+

“Road Diary: Bruce Springsteen and The E Street Band”, il trailer

Dal 25 ottobre il film documentario sarà disponibile su Disney+ in streaming, e sarà presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma

 

Disney+ ha diffuso il trailer di Road Diary: Bruce Springsteen and The E Street Band che debutterà il 25 ottobre in esclusiva sulla piattaforma streaming. Il film documentario originale sarà presentato in anteprima alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma – che si terrà dal 16 al 27 ottobre – nella sezione Freestyle Arts.

 

Bruce Springsteen e la E Street Band offrono uno sguardo approfondito sulla creazione delle leggendarie performance live della band, con filmati delle prove e momenti speciali del backstage, oltre alle dichiarazioni dello stesso Springsteen. I fan avranno la possibilità di vedere per la prima volta in assoluto le riprese professionali del tour 2023-2024, seguendo la band in un processo di preparazione unico nel suo genere, e nelle esibizioni di fronte a centinaia di migliaia di persone in tutti i continenti.

Road Diary: Bruce Springsteen and The E Street Band è diretto da Thom Zimny, vincitore di Emmy® e GRAMMY® Award e collaboratore di lunga data di Springsteen, e prodotto da Bruce Springsteen, Jon Landau, Thom Zimny, Adrienne Gerard e Sean Stuart.

 

Bruce Springsteen è atteso in Italia insieme alla E Street Band il 30 giugno e il 3 luglio 2025 per recuperare le due date in programma la scorsa estate a Milano allo Stadio San Siro, che sono state annullate per alcuni problemi che il Boss ha avuto alla voce durante il tour (per tutte le altre info e per acquistare i biglietti è possibile consultare il sito livenation.it).

Kris Kristofferson - Janis Joplin

Kris Kristofferson e Janis Joplin, il ricordo di Ezio Guaitamacchi

Me and Bobby McGee è il famoso brano che Kris Kristofferson scrisse per Janis Joplin. I due si ritrovavano spesso a Sausalito, California

 

Ci ha lasciato lo scorso 28 settembre all’età di 88 anni Kris Kristofferson: il folk-singer, star della country music, attore, regista deve moltissimo della sua carriera musicale all’amica Janis Joplin.

Kris scrisse infatti la canzone per Janis Me and Bobby McGee quando ancora non sapeva se continuare a fare il pilota di elicotteri o invece dedicarsi alla sua grande passione che era la musica. La Joplin non avrebbe beneficiato in vita del successo che riscosse il brano perché uscì nel suo album postumo, Pearl del 1971, uscito poco più di tre mesi dopo la sua morte.

L’ispirazione per Me and Bobby McGee arrivò a Kristofferson dal suo discografico di allora che gli suggerì di scrivere una canzone su di lui e sulla segretaria Barbara “Bobbie” McKee; Kris fraintese il cognome e quindi lo cambiò in parte per il suo brano di successo.

Ma pensate per un momento di essere tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 a Sausalito, località turistica vicino a San Francisco. Il Trident (allora il locale si chiamava così) era frequentato da tante star della musica e tra gli altri ci andava spesso anche Janis Joplin. Lì si incontrava, probabilmente nella primavera del 1970, con il suo fidanzato di allora Kris Kristofferson. Il locale ha cambiato vari nomi e ora si chiama Barrel House, ma c’è ancora il tavolo al quale si sedeva abitualmente Janis e sul soffitto di legno c’è ancora incisa la scritta con il nome di lei e quello di Kristofferson.

 

So long, Kris…

Eric Clapton - Meanwhile

Eric Clapton ha annunciato a sorpresa il nuovo album “Meanwhile”

Il nuovo singolo che anticipa l’album è One Woman. Il lavoro conterrà anche Moon River, registrata col compianto Jeff Beck, e vede la collaborazione di altri ospiti tra cui Van Morrison

 

Uscirà in digitale il prossimo 4 ottobre e poi su cd e vinile il 24 gennaio 2025 Meanwhile, nuovo album di Eric Clapton. All’interno del nuovo lavoro saranno presenti sei nuovi brani più altri otto usciti in precedenza come singoli, come Moon River con Jeff Beck o This Has Gotta Stop con Van Morrison. Bradley Walker, Judith Hill, Daniel Santiago e Simon Climie sono gli altri ospiti di un album che arriva otto anni dopo il precedente lavoro di inediti I Still Do e l’album Happy XMas del 2018.

Il 29 novembre sarà inoltre pubblicato Eric Clapton’s Crossroads Guitar Festival 2023 con le migliori esibizioni della scorsa edizione del festival organizzato dallo stesso Clapton con le esibizioni di Santana, John Mayer e Sheryl Crow.

 

In questi giorni è stato reso disponibile One Woman, nuovo singolo che anticipa l’uscita di Meanwhile, accompagnato da questo video uscito nella giornata di oggi:

 

 

Tracklist di Meanwhile:

1. Pompous Fool

2. Heart of a Child

3. Moon River (con Jeff Beck)

4. Sam Hall

5. Smile

6. Always On My Mind (con Bradley Walker)

7. One Woman

8. The Rebels (con Van Morrison)

9. The Call

10. How Could We Know (con Judith Hill, Simon Climie, Daniel Santiago)

11. This Has Gotta Stop (con Van Morrison)

12. Stand and Deliver (con Van Morrison)

13. You’ve Changed

14. Misfortune

Locandina "Stop Making Sense. 40 Anniversary Experience"

Talking Heads, “Stop Making Sense. 40 Anniversary Experience”

Anteprima italiana il 19 ottobre alla Festa del Cinema di Roma con Special Night al Teatro Olimpico alla presenza di Jerry Harrison e James Mockoski

 

Il 24 ottobre Stop Making Sense Party all’Alcatraz di Milano per il debutto dello Stop Making Sense Tour Party (prevendite disponibili da oggi)

 

L’11, il 12 e il 13 novembre Cinema Experience: evento speciale nelle sale italiane

 

Stop Making Sense. 40 Anniversary Experience è il grande film concerto, realizzato dal regista Premio Oscar Jonathan Demme, che celebra i Talking Heads a 40 anni dall’uscita.

Dalle ore 12:00 di oggi, lunedì 23 settembre, sono disponibili le prevendite per l’evento Stop Making Sense Party all’Alcatraz di Milano, in programma il 24 ottobre all’interno del calendario della nona edizione di JAZZMI 2024. Sarà una serata indimenticabile all’insegna della grande musica.
Un party esclusivo con dj set, ospiti speciali e nonsense surprises che trasformerà la venue in un dancefloor anni Ottanta grazie alle iconiche e travolgenti hit che faranno ballare tutto il pubblico.
Tutti i dettagli sono su stopmakingsense40.it per un evento che segnerà il debutto dello Stop Making Sense Tour Party nei club e nei teatri italiani, con tappe che verranno annunciate prossimamente sempre sul sito ufficiale dedicato.

Innovativi all’epoca, tra i più imitati oggi, i Talking Heads tornano così al centro della scena con il progetto Stop Making Sense. 40 Anniversary Experience che farà rivivere e approfondire la band che più di tutte ha rivoluzionato l’apparato creativo nel mondo della musica, fondendo influenze musicali disparate, creando strutture compositive non convenzionali e amplificando la creatività di visual e performance.

 

Stop Making Sense Party - 24 ottobre Alcatraz Milano

Stop Making Sense. 40 Anniversary Experience debutterà il 19 ottobre alla Festa Del Cinema di Roma (16-27 ottobre) per la prima Stop Making Sense Special Night, una serata al Teatro Olimpico con Jerry Harrison, storico chitarrista dei Talking Heads, e James Mockoski, responsabile del restauro del film.

Infine, solo l’11, 12 e 13 novembre, il film arriverà nelle sale italiane in 4K e audio Dolby Atmos 7.1 con la Cinema Experience (elenco sale a breve su nexostudios.it e apertura prevendite dal 16 ottobre). L’invito per il pubblico sarà quello di partecipare a tutti gli appuntamenti con un dress code ispirato al film e alla musica degli anni Ottanta per reimmergersi nelle atmosfere di quell’ottobre 1984 in cui il film fece il suo debutto internazionale.

Stop Making Sense racconta la performance della band al Pantages Theater di Hollywood nel dicembre del 1983, quando David Byrne, Tina Weymouth, Chris Frantz e Jerry Harrison, insieme a un ensemble di eccezionali musicisti di supporto, si esibiscono all’apice del successo. La nuova edizione del film – completamente restaurata in 4K (la prima revisione era del 1999), supervisionata da James Mockoski di American Zoetrope e distribuita in Italia grazie alla collaborazione tra Nexo Studios e A24 – include una colonna sonora totalmente rimasterizzata, curata dallo stesso chitarrista e tastierista dei Talking Heads, Jerry Harrison, ed è stata presentata lo scorso anno al Toronto International Film Festival.

Definito come “il miglior film concerto che abbia mai visto” da The Village Voice e “una dose di felicità dall’inizio alla fine” da The New Yorker, Stop Making Sense fu girato nel corso di tre notti al Pantages Theatre di Los Angeles, dove Demme e la sua troupe catturarono l’energia e l’eccentricità dello show dal vivo dei Talking Heads, concepito ed eseguito con precisione, e tutte le sue brillanti trovate. La gag esistenziale di Byrne inghiottito dal suo “Big Suit”; il lirismo delicato di “Genius of Love” del Tom Tom Club; la ginnastica ipnotica e sincronizzata della band e dei suoi instancabili coristi. Evitando di aggiungere interviste – e assicurandosi così che gli “unici” Talking Heads a raccontarsi fossero quelli sul palco – Demme ridisegnò efficacemente i confini dei documentari rock al punto che, ancora quattro decenni dopo, Stop Making Sense rimane un punto di riferimento del suo genere, una pietra miliare a cui ci si può ispirare ma che non si può imitare.

 

Saint Louis College of Music - Milano - Intervista a Stefano Mastruzzi

Il Saint Louis College of Music sbarca a Milano

Intervista al Maestro Stefano Mastruzzi, direttore del Saint Louis College of Music, che ci ha raccontato di questo approdo dell’istituzione a Milano

 

Il Saint Louis College of Music approda a Milano. Fondato nel 1976, è tra le più rinomate realtà didattiche musicali di respiro europeo. Frequentato da oltre 1.800 studenti all’anno, provenienti da tutte le nazioni, vanta uno staff didattico stabile composto da oltre 150 docenti di fama nazionale e internazionale.

È la prima istituzione privata autorizzata dal Ministero dell’Università e della Ricerca a rilasciare diplomi accademici di primo e secondo livello (con lo stesso valore dei Diplomi di Conservatorio, quindi equivalenti a titoli di laurea triennale e magistrale).

 

Noi abbiamo incontrato il Maestro Stefano Mastruzzi che dal 1998 è direttore del Saint Louis College of Music e ci ha raccontato di come, oltre alle sedi storiche di Roma, adesso questa istituzione sia appunto approdata anche a Milano, nella sua sede di Viale Bodio, 37.

Una curiosità che abbiamo chiesto al Maestro Mastruzzi è se la scelta di Milano sia stata pensata nell’ottica di attrarre studenti dalle zone limitrofe e dall’estero.

Ci interessava anche capire quale fosse stato il suo excursus da docente di musica a direttore di questa importante realtà.

In chiusura, abbiamo chiesto al Maestro Mastruzzi, perché un ragazzo oggi dovrebbe iscriversi al Saint Louis College of Music.

Bob Dylan, "All Along The Watchtower" dal vivo per la prima volta dal 2018

Bob Dylan, “All Along The Watchtower” dal vivo per la prima volta dal 2018

A distanza di sei anni Bob Dylan è tornato a suonare il brano che ha eseguito di più dal vivo, come sempre ispirandosi alla celebre versione di Jimi Hendrix

 

Lo scorso 12 settembre Bob Dylan ha iniziato il suo concerto in programma al Blossom Music Center di Cuyahoga Falls, Ohio, suonando All Along The Watchtower. L’ultima volta che l’aveva proposta dal vivo era stato nel 2018.

La versione dylaniana non è più quella contenuta in John Wesley Harding, suo album uscito a fine 1967, ma trae forte ispirazione dalla più famosa cover che ne fece Jimi Hendrix l’anno successivo, incisa con la Jimi Hendrix Experience per il loro terzo album in studio, Electric Ladyland (qui, nella nostra rubrica Songcatcher, vi avevamo raccontato tutto).

All Along The Watchtower nei live di Dylan è ormai di fatto una cover di una cover per la giusta riconoscenza del singer-songwriter nei confronti di Hendrix e della sua versione, come si può vedere anche qui di seguito nell’esibizione dal vivo di qualche giorno fa:

 

 

All Along The Watchtower è il brano più suonato da Bob Dylan nei suoi live con oltre 2.000 esecuzioni dal vivo. La prima volta – che sarà documentata anche nel cofanetto Bob Dylan—The 1974 Live Recordings in uscita il prossimo 20 settembre – fu il 3 gennaio 1974 a Chicago per il tour in cui si era riunito con The Band.

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