Brian Wilson

Brian Wilson, ricordi di un genio del pop – Con Ezio Guaitamacchi e Aldo Pedron

Ricordando Brian Wilson, cofondatore e principale compositore dei Beach Boys, con Aldo Pedron, tra carriera, aneddoti personali e curiosità

 

L’11 giugno è scomparso Brian Wilson, cofondatore e principale compositore dei Beach Boys e per l’occasione abbiamo registrato una chiacchierata per ricordarlo tra Ezio Guaitamacchi e il più grande esperto in materia, Aldo Pedron. Oltre alle curiosità riguardanti la carriera dello stesso Brian Wilson, il giornalista e scrittore ci ha raccontato anche alcuni aneddoti personali… come quella volta in cui andò a visitare la Cappella Sistina in compagnia del grande genio del pop o quell’altra in cui andò addirittura a casa sua in California…

 

Nato il 20 giugno 1942 a Inglewood, California, Brian Wilson ha rivoluzionato la musica popolare degli anni ’60 con i Beach Boys, introducendo armonie vocali sofisticate e arrangiamenti innovativi. Tra gli album più rappresentativi non si può non citare Pet Sounds del 1966, pietra miliare della musica moderna che ha influenzato artisti di diversi generi e generazioni.

Nel corso della sua vita, Wilson ha affrontato numerose sfide personali, tra cui problemi di salute mentale e dipendenze, che ne hanno rallentato la carriera. Nel 2024, dopo la morte della moglie Melinda, è stato messo sotto tutela legale a causa di un disturbo neurocognitivo che limitava la sua capacità di prendersi cura di sé. Nonostante ciò, la sua musica ha continuato a essere celebrata e studiata in tutto il mondo.

Wilson lascia un’eredità duratura, considerato uno dei più grandi innovatori nella storia della musica pop. La sua influenza si riflette nella produzione di innumerevoli artisti e nel riconoscimento universale del suo talento come compositore e arrangiatore.

So long, Brian…

David Byrne © Shervin Lainez

David Byrne, “Everybody Laughs”

(David Byrne © Shervin Lainez)

Nuovo singolo per l’ex frontman dei Talking Heads che anticipa un nuovo album solista in arrivo. Il lavoro sarà presentato in un tour che farà tappa anche in Italia a febbraio 2026

David Byrne sta per pubblicare un nuovo album di inediti (oggetto di una nostra diretta della rubrica Music is Love) che si intitola Who Is the Sky? e che uscirà il 5 settembre per Matador Records. È il suo primo lavoro dopo American Utopia, che non è stato solo un disco, ma un vero e proprio progetto artistico. Dopo l’uscita nel 2018, American Utopia è diventato uno spettacolo teatrale di successo a Broadway (che noi abbiamo visto e di cui parlammo qui) e poi un film diretto da Spike Lee, che ha tradotto tutta l’energia dello show in chiave cinematografica.

Who Is the Sky? è prodotto da Kid Harpoon, già al lavoro con Harry Styles e Miley Cyrus, e include 12 brani arrangiati dalla Ghost Train Orchestra, un ensemble newyorkese con una formazione molto ricca, composta da archi, fiati, percussioni, chitarre…

Ci sono ospiti importanti, come St. Vincent, con cui David Byrne fece anche un album nel 2012 dal titolo Love This Giant, Hayley Williams dei Paramore, Tom Skinner degli Smile e Mauro Refosco, già presente in American Utopia. Il primo singolo, Everybody Laughs, è stato scritto da Byrne osservando la vita quotidiana a New York e cercando di raccontare tutto questo con ironia ma anche con profondità. Il brano è accompagnato anche da questo video diretto dall’artista multimediale Gabriel Barcia-Colombo:

Il titolo Who Is the Sky? riflette le domande che si è posto in quel periodo: che senso ha scrivere canzoni? Perché lo faccio? Mi piace ancora farlo?

Il tour mondiale partirà il 14 settembre da Providence, negli Stati Uniti, con 13 musicisti, cantanti e ballerini. L’Europa lo vedrà nel 2026, con due date anche a Milano, il 21 e 22 febbraio al Teatro degli Arcimboldi.

Poco prima dell’uscita del nuovo singolo e dell’annuncio del nuovo album, Byrne è tornato anche a sorpresa su un palco: sabato sera, al Governors Ball di New York, è stato ospite infatti di Olivia Rodrigo durante il suo set da headliner. Insieme hanno fatto una cover di Burning Down the House, uno dei brani simbolo dei Talking Heads. I due si erano già incontrati lo scorso anno al Madison Square Garden, quando Byrne era stato avvistato tra il pubblico del concerto di Olivia.

Questo è il video della performance:

Infine, a proposito di Talking Heads, qualche giorno fa abbiamo visto il video ufficiale di Psycho Killer per celebrare il primo concerto del gruppo al CBGB di New York, svoltosi il 5 giugno 1975.

Niccolò Fabi - Libertà negli occhi - Jam TV

Niccolò Fabi, il nuovo album è “Libertà negli occhi”

Niccolò Fabi presenta il suo nuovo album Libertà negli occhi, un percorso profondo, non soltanto individuale, ma anche collettivo

 

Libertà negli occhi è il nuovo album di inediti di Niccolò Fabi. Uscito a sei anni di distanza da Tradizione e tradimento, il precedente lavoro del cantautore in cui erano presenti nuovi brani, l’album è nato in realtà in due momenti differenti, come ci ha raccontato lo stesso Niccolò Fabi.

 

Le nove tracce di Libertà negli occhi sono state realizzate nella fase finale in Trentino Alto Adige, nello Chalet del Lago dei Caprioli di Pellizzano (TN), località della Val di Sole, un luogo la cui atmosfera è stata immortalata anche nella foto di copertina scattata dal cantautore.

 

Oltre all’ambientazione, per questo nuovo album sono stati importanti anche i compagni di viaggio, vecchi e nuovi, di Niccolò Fabi.

 

Nei formati fisici di Libertà negli occhi, si possono leggere i testi delle canzoni, c’è uno scritto inedito del cantautore e sono presenti poi alcune foto che raccontano il luogo in cui l’album è stato ultimato. L’amore capita, Acqua che scorre e Al cuore gentile sono solo alcuni dei brani già accompagnati anche dai relativi video di questo percorso profondo, non soltanto individuale, ma anche collettivo, di un lavoro che si apre con Alba, una canzone le cui uniche parole sono: “Io sto nella pausa che c’è tra capire e cambiare”.

 

Il tour vero e proprio avrà luogo in autunno nei teatri, ma la prima data in cui verranno suonate le canzoni di Libertà negli occhi è quella del prossimo 14 giugno in Val di Sole alle ore 13:00 a Vermiglio (TN), Località Palù. Il concerto è a ingresso gratuito in questo posto scelto ovviamente non a caso da Niccolò Fabi, in quanto è molto vicino al luogo in cui l’album è stato realizzato.

Springsteen McCartney 2025

Bruce Springsteen e Paul McCartney (di nuovo) insieme sul palco

All’Anfield Stadium di Liverpool Paul McCartney e Bruce Springsteen hanno suonato di nuovo insieme un paio di brani

 

Paul McCartney ha raggiunto a sorpresa sul palco Bruce Springsteen ieri, sabato 7 giugno, per la seconda delle due date in programma del Boss all’Anfield Stadium di Liverpool. Sir Paul è arrivato per la lunga parte finale dei bis e i due, insieme alla E Street Band, hanno interpretato Can’t Buy Me Love dei Beatles e Kansas City, brano divenuto famoso in una versione di Little Richard e poi ripreso anche dai Fab Four.

Qui di seguito si può vedere il video dell’esibizione:

 

Non è la prima volta che i due condividono lo stesso palco: è già successo nel 2012 a Londra quando però l’organizzazione dell’Hard Rock Calling staccò loro la corrente; poi è stato Springsteen a raggiungere McCartney sul palco del Madison Square Garden nel 2017 per un paio di brani insieme; nel 2022 poi, in occasione dei quasi 80 anni di sir Paul, il Boss è salito sul palco del MetLife Stadium di East Rutherford, New Jersey, serata in cui fu ospite anche Jon Bon Jovi; infine al Glastonbury 2022 Paul McCartney è stato raggiunto da Bruce Springsteen e Dave Grohl.

Storia di un’amicizia che prosegue negli anni e che ha ovviamente e inevitabilmente come minimo comune denominatore la musica.

Talking Heads Reunion

Talking Heads, “Psycho Killer” per la prima volta ha un videoclip ufficiale

Il video di Psycho Killer dei Talking Heads è uscito nel giorno del 50° anniversario del primo live della band

Qualche giorno fa, sul profilo Instagram ufficiale dei Talking Heads era apparso un post enigmatico che annunciava un appuntamento per giovedì 5 giugno, ma non sarà, almeno per ora, una reunion dal vivo di David Byrne e soci, nonostante le ovvie speranze manifestate nei commenti dai fan. La notizia o la sorpresa è infatti un’altra: per la prima volta è stato pubblicato un videoclip ufficiale di Psycho Killer. Il video, diretto da Mike Mills e interpretato dall’attrice premio Oscar Saoirse Ronan, è stato molto apprezzato dai Talking Heads. Il gruppo, in una nota pubblicata sui social, ha dichiarato: “Questo video rende la canzone ancora migliore: amiamo ciò che questo video non è: non è letterale, inquietante, sanguinoso, fisicamente violento né ovvio”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Talking Heads (@talkingheadsofficial)

Saoirse Ronan interpreta una donna qualunque, intrappolata nella routine d’ufficio e in un crescente disagio emotivo. Nel video attraversa stati d’animo contrastanti: apatia, rabbia, euforia, sconforto. Crolla sul lavoro, balla da sola in cucina, passa notti insonni e nessuno intorno a lei sembra accorgersene. Qui di seguito si può vedere il video ufficiale di Psycho Killer:

La pubblicazione di questo videoclip coincide con un anniversario significativo, quello dei cinquant’anni dal primo live dei Talking Heads: il 5 giugno 1975 la band si esibiva infatti per la prima volta dal vivo, aprendo un concerto dei Ramones al celebre CBGB di New York. Psycho Killer uscì due anni dopo e faceva parte dell’album d’esordio del gruppo Talking Heads: 77.

La band si è riunita solo nel 2023 per celebrare il 40° anniversario del film-concerto Stop Making Sense, ma ha rifiutato alcune proposte e relative cifre importanti per una reunion sul palco.

Roger Waters al cinema con This Is Not a Drill – Live from Prague The Movie

Roger Waters al cinema con “This Is Not a Drill – Live from Prague The Movie”

Il film concerto sarà nelle sale dal 23 al 30 luglio. In uscita anche l’album live il 1° agosto in CD, vinile, digitale e Blu-Ray

Dal 23 al 30 luglio sarà proiettato nelle sale cinematografiche italiane This Is Not a Drill – Live from Prague The Movie, film concerto di Roger Waters, membro fondatore e principale autore dei Pink Floyd. La distribuzione italiana è curata in esclusiva da Nexo Studios.

La pellicola, distribuita a livello internazionale da Trafalgar Releasing e Sony Music Vision, è stata registrata durante il concerto alla O2 Arena di Praga il 25 maggio 2023. La regia è affidata a Sean Evans, collaboratore di lunga data di Roger Waters.

I biglietti saranno disponibili in prevendita a partire dalle ore 15.00 del 12 giugno sul sito www.rogerwaters.film, dove sarà possibile consultare anche l’elenco completo delle sale aderenti.

Il film documenta il tour presentato dallo stesso Waters come il suo “primo vero tour d’addio”, con uno spettacolo che propone 20 brani tratti dal repertorio dei Pink Floyd e da quello solista, tra cui Us & Them, Comfortably Numb, Wish You Were Here, Is This The Life We Really Want? e il nuovo inedito The Bar.

L’uscita cinematografica sarà seguita, il 1° agosto, dalla pubblicazione dell’album live omonimo per Legacy Recordings / Sony Music. Sarà disponibile in diverse edizioni: box 4 LP, doppio CD, DVD, Blu-Ray e formato digitale.

È disponibile su YouTube una clip della performance di Wish You Were Here:

Il film è girato in 8K e propone una nuova versione rimasterizzata dell’audio. Sul palco con Waters si esibiscono Jonathan Wilson, Dave Kilminster, Jon Carin, Gus Seyffert, Joey Waronker, Robert Walter, Shanay Johnson, Amanda Belair e Seamus Blake.

In Italia, l’evento è realizzato in collaborazione con Virgin Radio, MYmovies e D’Alessandro e Galli.

Cristiano Godano - Stammi accanto - A cuore aperto - Marlene Kuntz - Jam TV

Cristiano Godano – “Stammi accanto”, i Marlene Kuntz e…

Cristiano Godano si racconta con noi “A cuore aperto” e non poteva non cominciare parlando del suo nuovo album solista Stammi accanto

 

Stammi accanto è il secondo album solista di Cristiano Godano. Il frontman dei Marlene Kuntz si racconta con noi “A cuore aperto” e nell’occasione si è soffermato soprattutto su questo nuovo lavoro, prodotto insieme a Luca Rossi (Üstmamò ecc.) e uscito a cinque anni di distanza da Mi ero perso il cuore.

Godano sta presentando dal vivo Stammi accanto insieme ai Guano Padano, la super band composta dal chitarrista Alessandro “Asso” Stefana (Vinicio Capossela, PJ Harvey, Mike Patton, Micah P. Hinson, Calexico), dal bassista e contrabbassista Danilo Gallo (cofondatore del collettivo indipendente El Gallo Rojo Records) e dal batterista Zeno De Rossi (batterista dell’anno Musica Jazz 2011). Il frontman dei Marlene Kuntz ha infatti stretto un legame importante con Alessandro “Asso” Stefana, facendo con lui Journey Through the Past, una serie di concerti per rendere omaggio a Neil Young, idolo di cui Cristiano Godano parla anche nel corso di questa lunga chiacchierata.

Ci sono anche aneddoti divertenti su altri punti di riferimento dell’artista, come i Sonic Youth, “raggiunti a casa loro” a New York grazie a un’indicazione letta tramite una cartina all’interno della versione bootleg di Walls Have Ears, e su Nick Cave, che successivamente ha aiutato i Marlene Kuntz, correggendo alcuni testi poi cantati anche in inglese dallo stesso Cristiano.

Si parla infine di emergenza climatica e quindi del reading musicale Canto d’Acqua, spettacolo che Godano fa nei teatri con Telmo Pievani (filosofo della biologia, evoluzionista) e dei trent’anni di Catartica, primo album dei Marlene Kuntz ricordato l’anno scorso con tanto di tour celebrativo.

Rick Derringer

Addio a Rick Derringer

Scomparso il chitarrista e produttore che ha lavorato tra gli altri con Steely Dan, Cyndi Lauper e “Weird Al” Yankovic

Rick Derringer, chitarrista, produttore e autore attivo per oltre sessant’anni nella scena rock statunitense, è morto lo scorso 26 maggio all’età di 77 anni. La notizia è stata confermata dalla moglie Jenda e dall’amico Tony Wilson. Tra i primi a ricordarlo pubblicamente anche “Weird Al” Yankovic, con cui aveva lavorato a lungo negli anni Ottanta.

Derringer aveva iniziato la sua carriera da adolescente con i McCoys, gruppo che nel 1965 raggiunse il primo posto in classifica con Hang on Sloopy. Il brano, diventato particolarmente popolare in Ohio, è tuttora legato alla cultura sportiva e musicale dello Stato.

Nel 1973 pubblicò il suo primo album solista, All American Boy, contenente Rock and Roll, Hoochie Koo, uno dei suoi pezzi più noti, entrato nella Top 40 americana. In seguito, Rick Derringer proseguì con progetti a suo nome e con il gruppo Derringer, restando attivo sia in studio che dal vivo.

Nel corso della sua carriera ha collaborato con numerosi artisti, tra cui Johnny e Edgar Winter, Todd Rundgren, Alice Cooper, Steely Dan, Meat Loaf, Barbra Streisand e Cyndi Lauper. Ha partecipato alla produzione e all’esecuzione di brani come Show Biz Kids e Chain Lightning degli Steely Dan, oltre a suonare in diversi album da solista di altri artisti.

Negli anni Ottanta ha lavorato con il produttore Jim Steinman in alcuni brani di grande successo radiofonico, come Total Eclipse of the Heart di Bonnie Tyler e Making Love Out of Nothing at All degli Air Supply. Ha anche composto Real American, la musica di entrata del wrestler Hulk Hogan.

Derringer ha continuato a esibirsi e registrare anche nei decenni successivi, partecipando a tour con Ringo Starr e Peter Frampton. In studio ha spesso collaborato con la moglie Jenda, spaziando tra vari generi musicali, dal blues alla musica cristiana.

So long, Rick…

dire straits - brothers in arms

Dire Straits, “Brothers In Arms” (40th Anniversary Edition)

Edizione celebrativa per il penultimo album dei Dire Straits con un concerto integrale inedito registrato al Municipal Auditorium di San Antonio tratto dal Live In 85 Tour

 

Era il 13 maggio 1985 quando usciva Brothers In Arms, quinto album dei Dire Straits che ha venduto oltre 30 milioni di copie. Era il penultimo lavoro della band capitanata da Mark Knopfler, che intraprese poi una carriera solista dopo aver pubblicato On Every Street del 1991 e la successiva tournée.

Lo scorso 16 maggio è uscita un’edizione speciale di Brothers In Arms per i 40 anni dalla pubblicazione. La versione in vinile è identica all’originale e quindi le tracce So Far AwayMoney For NothingYour Latest Trick e Why Worry sono state editate per adattarsi al formato vinilico.

Le versioni Deluxe dei Box 5LP e Box 3CD includono le tracce dell’album nella loro interezza oltre ad un concerto integrale inedito registrato al Municipal Auditorium della band: lo show di San Antonio tratto dal Live In 85 Tour. Oltre due milioni e mezzo di persone parteciparono a quella immensa tournée, che toccò 117 città per un totale di 248 spettacoli, incluso il Live Aid di Londra.

Le confezioni delle versioni Deluxe includono un libretto con nuove note di copertina di Paul Sexton, frutto delle sue nuove interviste a Mark Knopfler, John Illsley e Guy Fletcher, oltre ad esclusive art cards.

 

 

DIRE STRAITS – BROTHERS IN ARMS (40th ANNIVERSARY EDITION)

 

TRACK LISTING

 

1LP

1. So Far Away

2. Money For Nothing

3. Walk Of Life

4. Your Latest Trick

5. Why Worry

6. Ride Across The River

7. The Man’s Too Strong

8. One World

9. Brothers In Arms

 

5LP e 3CD Deluxe Edition Boxset: 

1. So Far Away

2. Money For Nothing

3. Walk Of Life

4. Your Latest Trick

5. Why Worry

6. Ride Across The River

7. The Man’s Too Strong

8. One World

9. Brothers In Arms

10. Ride Across The River (San Antonio Live In 85)

11. Expresso Love (San Antonio Live In 85)

12. One World (San Antonio Live In 85)

13. Romeo And Juliet (San Antonio Live In 85)

14. Private Investigations (San Antonio Live In 85)

15. Sultans Of Swing (San Antonio Live In 85)

16. Why Worry? (San Antonio Live In 85)

17. Walk Of Life (San Antonio Live In 85)

18. Two Young Lovers (San Antonio Live In 85)

19. Money For Nothing (San Antonio Live In 85)

20. Wild West End (San Antonio Live In 85)

21. Tunnel Of Love (San Antonio Live In 85)

22. Brothers In Arms (San Antonio Live In 85)

23. Solid Rock (San Antonio Live In 85)

24. Going Home (San Antonio Live In 85)

Bob Dylan, Chronicles Volume Two

Il secondo capitolo dell’autobiografia di Bob Dylan, Chronicles Volume Two, potrebbe essere in lavorazione e uscire entro il 2030

 

È notizia di questi giorni che Sean Penn, dopo aver prestato la sua voce per l’audiobook del primo volume di Chronicles (Simon & Schuster), l’autobiografia di Bob Dylan – interpretazione che gli è valsa una nomination ai Grammy – è stato coinvolto nella registrazione del secondo capitolo, Chronicles Volume Two, di quella che inizialmente era stata annunciata come una potenziale trilogia (ne abbiamo parlato anche qui in Music is Love). Se ne parla già dal 2012, quando a Bob Dylan era capitato di tirare fuori l’argomento raccontando che aveva concluso di scrivere la parte relativa a The Freewheelin’ Bob Dylan e quella su Another Side of Bob Dylan. Tuttavia, almeno per il momento, pare che l’uscita di questo secondo capitolo della “saga Dylan” sia stata calendarizzata addirittura per il 2030. Non è difficile immaginare come un progetto del genere possa prendere molto tempo al cantautore premio Nobel che già nel 2012 aveva ammesso che il problema non fosse tanto scrivere il secondo libro quanto rileggerlo, dunque il tempo necessario a revisionare tutto.

Sean Penn, in questi giorni a Cannes per la premiere di Bono: Stories of Surrender, documentario dedicato al frontman degli U2, ha dato la notizia nell’ambito del podcast condotto da Louis Theroux di cui è stato ospite: tra i vari argomenti trattati nell’arco di un’ora e mezza circa i due hanno parlato di A Complete Unkown e di Timothée Chalamet nei panni del cantautore di Duluth, anche se Penn ha ammesso di non aver ancora visto il film. Rimanendo in argomento, il conduttore ha fatto quindi riferimento all’esperienza, ormai di parecchi anni fa, di dare voce al primo racconto biografico di Bob Dylan scoprendo così il coinvolgimento dell’attore nel nuovo progetto di Chronicles.

Chronicles Volume One era uscito nel 2004 e come molte cose fatte nel corso della sua carriera aveva lasciato i lettori di Dylan piuttosto storditi; d’altra parte, lo sappiamo, è una sua peculiarità quella di disattendere le aspettative dei suoi fan.

Dylan sembra essere nato per rivoluzionare il canone: quando nel 1965 tutto il pubblico del Newport Folk Festival si aspetta i suoi pezzi chitarra acustica e voce che l’hanno portato al successo e gli hanno riservato un posto di rilievo nel panorama musicale del momento, del folk revival, della cosiddetta canzone di protesta, Dylan sorprende tutti imbracciando la chitarra elettrica e dando una svolta epocale alla sua storia e alla musica americana.

Fa una cosa simile scrivendo la sua autobiografia, che tutto è tranne che un diario che segue in modo cronologico gli avvenimenti che scandiscono la sua carriera. Periodi lunghi, digressivi, quasi ipnotici, ricchi di immagini, analogie e riferimenti culturali (da Shakespeare a Balzac, da Picasso ai cantautori dimenticati degli anni ’30), il tutto condito da un linguaggio che mescola slang e lirismo. Addirittura Dylan salta totalmente alcuni passaggi fondamentali del suo percorso come lo stesso aneddoto di Newport, spiazzando tutti anche perché concentrato su un tempo davvero ridotto, ovvero l’arrivo a New York e la pubblicazione del primo disco, focalizzandosi dunque sul periodo antecedente il successo e tralasciando quello che è accaduto dopo. In più ci sono diversi capitoli che approfondiscono due album, sicuramente non tra i più blasonati di Dylan, che sono New Morning (1970) e Oh Mercy (1989).

Inoltre il libro, nonostante sia stato molto apprezzato dalla critica, aveva da subito fatto storcere il naso a qualche biografo di Dylan, come l’inglese Clinton Heylin, che aveva ammesso di aver riscontrato molte bugie nel racconto: “Ho preso alcune cose che le persone pensano siano vere e ci ho costruito intorno una storia”, si era limitato a replicare Dylan.

La settimana scorsa si è esibito a Phoenix nell’ambito del Outlaw Music Festival che festeggia il suo decimo anno, la carovana diretta da Willie Nelson e che ha visto coinvolte negli anni grandi star come Bonnie Raitt, Brandi Carlile, Chris Stapleton, Neil Young, John Fogerty, John Mellencamp. Dylan, in chiusura del suo set, ha regalato al pubblico la sua versione di A Rainy Night in Soho dei Pogues. In un modo o nell’altro sa sempre come far parlare di sé, Bob Dylan, e se si entra di diritto nella storia quando si ha ancora la fortuna di camminare a passo lieve su questa Terra, è fuori discussione che ci si trovi di fronte a una leggenda.

Pearl Jam

Pearl Jam con Peter Frampton – “Black” (Live)

Dal live di qualche giorno fa con l’artista britannico ora 75enne al concerto del Pinkpop Festival del 1992 ora disponibile in versione integrale su YouTube

Secondo concerto alla Bridgestone Arena di Nashville, Tennessee, lo scorso 8 maggio per i Pearl Jam nell’ambito del Dark Matter Tour 2025 al quale a un certo punto ha preso parte anche Peter Frampton.

La band ammira da sempre l’artista britannico, ora 75enne, e il suo leggendario Frampton Comes Alive! è uno dei motivi per cui i Pearl Jam amano gli album live e hanno deciso di pubblicare spesso i propri bootleg ufficiali.

Insieme hanno suonato Black, uno dei brani dell’album d’esordio dei Pearl Jam, Ten, su cui Vedder ha poi inserito alcuni versi di Do You Feel Like We Do dello stesso Frampton:

 

Sempre a proposito di Pearl Jam e di live, il canale YouTube ufficiale del Pinkpop Festival ha pubblicato il concerto integrale del 1992. Finora infatti il live si era visto sempre in versioni incomplete. Come si legge nella descrizione del video, in una parte tratta da Liveon4legs.com: “I Pearl Jam hanno partecipato al Pinkpop Festival solo quattro volte, ma il fatto che abbiano scelto, in queste rare occasioni, di immergersi davvero nella storia dice tutto. Dal momento in cui un giovane Eddie Vedder salì sul palco con la sua fotocamera Polaroid nel 1992, il Pinkpop divenne qualcosa di più di un semplice evento musicale in Olanda durante il weekend della Pentecoste — divenne una duratura incarnazione del picco di popolarità dei Pearl Jam”.

Il gruppo sarebbe poi tornato sullo stesso palco di Landgraaf nel 2000, nel 2018 e nel 2022, ma questa è la prima esibizione del 1992:

 

 

Neil Young

Neil Young contro Elon Musk

Neil Young si scaglia contro Elon Musk nel suo nuovo brano che anticipa l’album di inediti in uscita a giugno, Talkin To The Trees

 

Il prossimo 13 giugno uscirà Talkin To The Trees, nuovo album di Neil Young. Il lavoro sarà il primo con la sua nuova band, i Chrome Hearts.

Da sempre impegnato su tematiche relative all’ambiente e all’ecologia, Neil Young si scaglia duramente contro Elon Musk, per la sua vicinanza politica all’attuale Presidente americano Donald Trump, e quindi contro la sua Tesla, nel suo nuovo brano che farà parte del nuovo album, Lets Roll Again, di fatto un riadattamento di This Land Is Your Land di Woody Guthrie, in quanto la melodia è la stessa, ma il testo è nuovo.

Come dice nel testo: “If you’re a fascist, then get a Tesla, if it’s electric, it doesn’t matter” (“Se sei un fascista, allora prendi una Tesla, se è elettrica, non importa”). Nella parte successiva Neil Young afferma anche: “If you’re a Democrat, taste your freedom, Get whatever you want, taste your freedom” (“Se sei un democratico, assapora la tua libertà, Prendi ciò che vuoi, assapora la tua libertà”.

Qui di seguito si può ascoltare Lets Roll Again:

 

Come si diceva all’inizio, Talkin To The Trees è stato registrato da Neil Young insieme ai Chrome Hearts, che sono: Spooner Oldham (organo Farfisa), Micah Nelson (chitarra e voce), Corey McCormick (basso e voce) e Anthony LoGerfo (batteria). I brani saranno in tutto dieci e il lavoro è prodotto da Lou Adler, John Hanlon e dallo stesso Young.

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