Robert Plant - Arcimboldi Milano

Robert Plant live agli Arcimboldi di Milano, il report (05.09.2023)

Penultima data in Italia per Robert Plant agli Arcimboldi di Milano che nell’occasione ha presentato Saving Grace insieme a Suzi Dian

 

Avevamo festeggiato Robert Plant un paio di settimane fa per i suoi 75 anni e promesso di raccontarvi il suo nuovo progetto Saving Grace sbarcato sul palco del Teatro degli Arcimboldi di Milano, martedì 5 settembre 2023, per l’ultima tappa del suo tour italiano. Ed eccoci qua: accolto da una autentica standing ovation appena entrato in scena, Robert Plant ha immediatamente fatto capire atmosfera, gusto e qualità della sua esibizione.

Due brani della tradizione anglo-americana, il vecchio spiritual Gospel Plow, e la classica folk ballad The Cuckoo, hanno infatti aperto il concerto immergendo il pubblico in un clima rarefatto, a tratti quasi ipnotico, dove la bellezza dei suoni e delle melodie hanno provocato nell’ascoltatore un effetto taumaturgico.

È stato solo l’assaggio di un piatto acustico estremamente variegato, raffinatissimo e ricercato come quelli dei grandi chef di haute cuisine ma al tempo stesso gustoso, saporito e ruspante come solo la miglior popular music sa essere. Lo si coglie ancor meglio quando Plant rispolvera la vecchia ballata Friends, tratta dal terzo album degli Zep, quello più acustico e folk. Saggiamente, la rockstar inglese (come fa da diverso tempo) abbandona i cliché da frontman sfrontato e sexy defilandosi fisicamente e anche vocalmente. Il suo canto leggendario capace un tempo di raggiungere altitudini vertiginose si adatta ora ai nuovi paesaggi sonori e, soprattutto, si mette al servizio del progetto Saving Grace nel quale primeggia la vocalità seducente della deliziosa Suzi Dian. Che non avrà la classe immensa di Alison Krauss o l’esperienza di Patty Griffin (le più recenti partner femminili di Plant) ma che incanta anche quando semplicemente suona la fisarmonica.

Curiosa vicenda quella di Saving Grace, ensemble nato quasi per caso nel gennaio 2019 in un piccolo club inglese e sviluppatosi on line (per via del Covid) anche se non ha mai avuto un website ufficiale o social a diffondere il repertorio del gruppo. Repertorio, che però presto apparirà su disco, fatto di cover che spaziano dalla eccellente Everybody’s Song dei Low al rock dei Fifties di Chevrolet passando per il blues di Satan, Your Kingdom Must Come Down.
Il fatto che, per la prima volta in vita sua, Robert Plant abbia registrato nome e marchio Saving Grace la dice lunga sulla sua volontà di proseguire questa avventura al fianco della Dian, di Oli Jefferson alle percussioni e dei bravissimi polistrumentisti Matt Worley e Tony Kelsey, quest’ultimo una sorta di Ry Cooder d’Oltremanica.

Musicalmente, il cantante sembra aver assorbito al meglio la lezione sonica di T Bone Burnett, ideatore e produttore del connubio Robert Plant ed Alison Krauss: quel folk blues classic nouveau, in cui il suono vintage viene impreziosito da una bellezza acustica e timbrica impareggiabile. E nel quale il canto rock dona al tutto un profumo unico.

In chiusura, due assaggi “zeppeliniani” (The Rain Song e la fantastica Gallows Pole come secondo bis) prima di chiudere con una divertente “buona notte” gospel per 5 voci.
Una serata di musica rigenerante, disintossicante, salutare, bella e appassionante di quelle che ci riconciliano con la vita.

Rolling Stones - Hackney Diamonds

Rolling Stones, il nuovo album è “Hackney Diamonds”

Presentato in diretta dagli stessi Rolling Stones con Jimmy Fallon il nuovo album che si intitolerà Hackney Diamonds

 

I Rolling Stones hanno annunciato l’uscita di Hackney Diamonds, nuovo album che sarà pubblicato il prossimo 20 ottobre. Mick Jagger, Keith Richards e Ronnie Wood sono stati protagonisti di un particolare evento, condotto dalla popolare star televisiva statunitense Jimmy Fallon, tenutosi presso lo storico Hackney Empire, epicentro dell’arte pionieristica nell’East London da quasi 125 anni (la speciale diretta è ancora disponibile qui).

 

Per l’occasione i Rolling Stones hanno presentato anche il primo singolo estratto dall’album, Angry, accompagnato da un video diretto da Francois Rousselet (che ha già lavorato con Nike, Diesel, Pharrell Williams e su Ride ‘Em On Down degli stessi Stones da Blue & Lonesome, l’album di cover blues precedente a quello di prossima uscita, pubblicato dalla band nel 2016). Il video di Angry ha inoltre come protagonista l’attrice nominata agli Emmy Sydney Sweeney (The White Lotus, Euphoria, The Handmaid’s Tale):

 

 

Nel corso della breve intervista con Jimmy Fallon i Rolling Stones hanno raccontato di aver lavorato più intensamente al nuovo album a dicembre dello scorso anno, essendosi dati in quel periodo una vera e propria scadenza, dopo essere stati a lungo in tour. Hanno poi finito di registrare il lavoro a gennaio di quest’anno e lo hanno mixato nel mese successivo.

Hackney Diamonds sarà composto da 12 tracce ed è stato inciso in varie località del mondo, tra cui gli Henson Recording Studios di Los Angeles, i Metropolis Studios di Londra, i Sanctuary Studios di Nassau, Bahamas, gli Electric Lady Studios di New York e gli Hit Factory/Germano Studios, sempre a New York. In due di questi brani c’è la batteria di Charlie Watts, il compianto batterista della band scomparso nel 2021, e in uno degli stessi due pezzi si può ascoltare anche il basso di Bill Wyman, componente della formazione storica degli Stones.

 

L’album è la prima pubblicazione in studio di materiale inedito del gruppo da A Bigger Bang del 2005, pubblicato proprio il 6 settembre di 18 anni fa, ma solo per una coincidenza. Hackney Diamonds segna la prima collaborazione degli Stones con il produttore e musicista newyorkese Andrew Watt, nominato produttore dell’anno ai Grammy Awards del 2021 e che ha lavorato tra gli altri con Post Malone, Iggy Pop ed Elton John.

La grafica di Hackney Diamonds è stata realizzata dalla animatrice digitale Paulina Almira.

 

Copertina Hackney Diamonds - Rolling Stones

 

Flavio Premoli - Impressioni di settembre - PFM - ritornello

PFM, Impressioni di settembre – Com’è nato il ritornello strumentale

Lo storico tastierista della PFM Flavio Premoli ci racconta com’è nato il ritornello strumentale di Impressioni di settembre

 

Nel gennaio del 1972 la Premiata Forneria Marconi, nota anche come PFM, pubblica l’album di debutto Storia di un minuto, pietra miliare del prog, che contiene il famoso brano Impressioni di settembre. La canzone, oltre che per la musica scritta da Franco Mussida e per il testo a firma di Mogol e Mauro Pagani, è nota per il suo ritornello che non è cantato, ma è strumentale; è peraltro la prima volta in Italia che viene utilizzato il moog, strumento simbolo del prog, suonato nella band da Flavio Premoli, il quale ci racconta proprio com’è nato quel ritornello strumentale.

Il gruppo aveva già ascoltato quel suono in Lucky Man, brano di Emerson, Lake & Palmer, presente nel loro album d’esordio del 1970, e, dopo alcune ricerche, scopre che si chiama moog come il suo inventore, e che il Signor Monzino, noto distributore di strumenti musicali, è anche l’importatore italiano proprio del moog. Il costo dello strumento è eccessivo e la PFM non se lo può permettere, ma Franz Di Cioccio, batterista della band, riesce a farselo prestare da Monzino con una grande opera di convincimento e con la promessa che il gruppo lo avrebbe ottenuto in regalo dopo il successo del brano. Cosa che effettivamente avviene, anche perché, grazie a quel brano Monzino riesce a vendere tanti moog e la PFM inizia di fatto la sua grande carriera. Flavio Premoli ha dunque ancora con sé il moog originale di Impressioni di settembre, brano inciso in versioni leggermente diverse tra quella del 45 giri del lato B de La carrozza di Hans del 1971 e quella che poi farà parte dell’album Storia di un minuto del 1972 (e che si può ascoltare anche all’interno del video).

 

Questo contributo di Flavio Premoli è stato registrato in occasione della Music Room dedicata ai grandi tastieristi del rock dello scorso 6 febbraio in cui, oltre alle sue, sono presenti le testimonianze di Rick Wakeman (Yes), Vittorio Nocenzi (Banco Del Mutuo Soccorso) e Silvio Capeccia (Decibel).

Jam TV – Music Room, il salotto virtuale in cui si parla di musica torna il 19 settembre con tante novità!

Giovanni Baglioni - Roots (Live) - Jam TV

Giovanni Baglioni – Roots (Live)

Giovanni Baglioni e la consapevolezza delle radici con un brano dal titolo Roots, live negli studi di Jam TV

 

È Roots il brano che Giovanni Baglioni ci fa ascoltare live negli studi di Jam TV. Roots è uno degli otto pezzi tratti da Vorrei bastasse (G. Baglioni/Self), uscito lo scorso 24 marzo. Il lavoro è stato pubblicato a più di dieci anni di distanza dal disco precedente Anima Meccanica ed esalta le sue doti tecniche e compositive.

 

Vorrei bastasse, fin dalla scelta del titolo, è testimonianza di un sentimento di inquietudine che ha accompagnato l’artista. Da un lato il peso delle aspettative che ha percepito e che lo hanno a tratti scoraggiato e fatto dubitare della scelta del proprio percorso di vita. Dall’altro il malcontento e l’amarezza per un mondo che sembra interessarsi sempre meno all’essenza in favore dell’apparenza, che brama i personaggi perché la musica sembra bastare sempre meno. Questa lotta emotiva si è risolta così come lui stesso racconta: “Vorrei bastasse è un atto liberatorio, col tempo ho dovuto riconoscere che la musica è il linguaggio che più mi parla e mi emoziona; ho tentato più volte di allontanarla ma alla fine ha vinto lei, e mi sono dovuto dolcemente arrendere al fatto che sia la mia strada”.

 

Giovanni Baglioni è uno dei nomi più interessanti ed originali nel panorama della chitarra acustica solista contemporanea. Virtuoso dello strumento, si approccia alla chitarra in maniera spettacolare spaziando dal sapiente utilizzo del tapping, all’impiego di accordature alternative, agli armonici artificiali, all’utilizzo percussivo dello strumento, e ad una minuziosa ricerca polifonica e timbrica. A partire dal 2006 ha iniziato ad esibirsi dal vivo attingendo al repertorio di importanti esponenti della chitarra acustica solista quali Tommy Emmanuel, Michael Hedges, Pierre Bensusan, Erik Mongrain, Preston Reed, Andy McKee, Maneli Jamal, Justin King e conquistando presto un proprio appuntamento fisso nello storico The Place di Roma. Ha partecipato ai più importanti festival italiani di chitarra acustica (Soave, Sarzana) e al Canadian Guitar Festival. Nel 2009 ha pubblicato il suo primo disco dal titolo Anima Meccanica, cui hanno fatto seguito diversi tour di successo e grande consenso sul territorio italiano. Si è esibito in numerosi concerti da solista in locali, teatri, auditorium, jazz club tra i più prestigiosi (Blue Note di Milano, Salone Margherita, Alexanderplatz a Roma, FolkClub di Torino, teatro Geox di Padova). Ha collaborato in diversi progetti musicali con importanti artisti: guest star di Mario Biondi nel disco If, e in Spazio Tempo Tour; ospite solista e arrangiatore in numerosi tour di Claudio Baglioni; ha incrociato la chitarra con il sassofono di Stefano Di Battista; ha registrato un proprio brano con il pluripremiato chitarrista classico Flavio Sala nel disco De la Buena Onda. Ha partecipato al progetto Da Manhattan a Cefalù del pianista jazz Santi Scarcella. Ha condiviso il palco con Nicola Piovani, Simone Cristicchi, Mario Venuti, Pier Cortese, Filippo Graziani. Ha intrecciato la sua musica anche con altre forme d’arte, il teatro, la danza, la scrittura fra i quali: lo spettacolo Tra Schiaffo e Carezzaintrecci di parole e musica con il compianto scrittore Pino Roveredo, il progetto Arrivederci Fratello Mare di Erri De Luca, lo spettacolo METAmorfosi, commistione di arti, con Vinicio Marchioni e Walter Savelli, lo spettacolo Note di Cioccolata con Paolo Triestino.

Patrizia Cirulli - Mille Baci - Live - Jam TV

Patrizia Cirulli – Mille baci (Live)

Patrizia Cirulli live negli studi di Jam TV con Mille baci, brano che dava il titolo a un suo album del 2016

 

Il nuovo album di Patrizia Cirulli, Fantasia, quello in cui ha trasposto in musica dieci poesie di Eduardo De Filippo, è figlio di un suo lavoro precedente Mille baci. Nell’album si alternano brani con testi di Oscar Wilde, Catullo, Garcia Lorca, Charles Baudelaire, Alda Merini e tanti altri.

Da Mille baci la cantautrice ci propone dal vivo proprio la canzone che dà il titolo al lavoro; testo di Catullo e traduzione in italiano di Salvatore Quasimodo: Mille baci.

 

Incontrando la poesia di Eduardo è successo qualcosa di magico e straordinario che mi ha portato subito a musicare altre sue nove poesie. Mi sono fortemente appassionata al suo mondo poetico – racconta Patrizia Cirulli a proposito di Fantasia. – Luca De Filippo mi diede una prima autorizzazione alla pubblicazione e, successivamente, arrivarono anche le autorizzazioni degli altri eredi che ringrazio profondamente per avermi permesso di realizzare questo progetto. Musicare le poesie di Eduardo è stato come entrare in un mondo che non ho mai incontrato nella mia realtà, ma mi ha permesso di percepirlo come se lo avessi vissuto da vicino“.

 

L’album, realizzato sotto la direzione musicale di Marcello Peghin e la consulenza artistica di Mimmo Paganelli e edito da Squilibri Editore, spazia tra generi diversi: dal folk alla canzone d’autore.

Il disco contiene una nota introduttiva a firma di Pasquale Scialò e alcune immagini dei dipinti di Beppe Stasi.

 

 

Robert Plant - 75 anni

Robert Plant compie 75 anni – Non solo Led Zeppelin, anzi…

Robert Plant festeggia oggi 75 anni. L’ex frontman dei Led Zeppelin sarà presto in Italia per alcuni concerti

 

Un’autentica leggenda vivente del rock che arriva a un compleanno importante come quello di oggi: Robert Plant compie infatti oggi 75 anni. Le reunion con i Led Zeppelin dopo la morte del batterista John Bonham sono state sporadiche per lui che anzi ha spesso rifiutato l’invito a condividere il palco con il suo storico gruppo. Robert Plant negli anni si è infatti concentrato molto sul suo percorso come solista, come testimoniano anche gli album pubblicati di recente, tra cui il secondo con Alison Krauss uscito nel 2021, Raise The Roof, presentato dal vivo in Italia la scorsa estate al Lucca Summer Festival (qui il nostro report).

 

L’ex frontman dei Led Zeppelin sarà inoltre presto in Italia per sette concerti che si terranno tra la fine di agosto e i primi di settembre; nell’occasione presenterà lo spettacolo Saving Grace insieme a Suzi Dian.

Il tour partirà il 26 agosto da Lignano Sabbiadoro per poi spostarsi a Macerata, Taormina, Bari, Ostia, Milano e concludersi il 6 settembre a Vicenza.

Saving Grace, il progetto che vede sul palco Suzi Dian (voce), Oli Jefferson (percussioni), Tony Kelsey (mandolino, baritono e chitarre acustiche), Robert Plant (voce) e Matt Worley (banjo, chitarre acustiche e baritono, cuatro), ha fatto il suo debutto all’inizio del 2019 con una serie di concerti a sorpresa in piccoli locali in Inghilterra, Galles e Irlanda.
Le esibizioni intime hanno visto la band attingere da un repertorio di “musica ispirata al paesaggio onirico delle marcie gallesi”, canzoni che abbracciano i diversi gusti e le influenze di Plant, in particolare la sua eterna passione per il folk britannico e americano, gli spiritual e il blues tradizionale, tra cui un numero di amati standard e preferiti di lunga data di Doc Watson, Donovan, Moby Grape e Low, tra gli altri.

 

Queste nel dettaglio le prossime date in Italia di Robert Plant:

26 AGOSTO | ARENA ALPE ADRIA | LIGNANO
28 AGOSTO | SFERISTERIO | MACERATA
30 AGOSTO | TEATRO ANTICO | TAORMINA
1° SETTEMBRE | LOCUS FESTIVAL | BARI
3 SETTEMBRE | TEATRO ROMANO | OSTIA ANTICA
5 SETTEMBRE | TEATRO ARCIMBOLDI | MILANO
6 SETTEMBRE | PIAZZA DEI SIGNORI | VICENZA IN FESTIVAL

Robbie Robertson, il ricordo di Ezio Guaitamacchi

Robbie Robertson, il ricordo di Ezio Guaitamacchi

Ezio Guaitamacchi ricorda Robbie Robertson: Music For The Native Americans e poi The Band, Bob Dylan, Martin Scorsese…

 

È scomparso lo scorso 9 agosto all’età di 80 anni Robbie Robertson ed Ezio Guaitamacchi racconta di quella volta che lo intervistò per parlare di Music For The Native Americans, album del 1994. Il chitarrista di The Band, e quindi anche della svolta elettrica di Bob Dylan, aveva reso omaggio alle sue origini Mohawk (da parte di madre) con musica scritta per il documentario televisivo The Native Americans.

Robbie Robertson è stato anche grande amico di Martin Scorsese, regista peraltro di The Last Waltz (noto in Italia come L’ultimo valzer), film concerto registrato il 25 novembre 1976 alla Winterland Arena di San Francisco, uscito due anni dopo e presentato fuori concorso a Cannes. Il live era l’ultimo di The Band e vide ospiti artisti del calibro di Bob Dylan, Eric Clapton, Neil Diamond, Emmylou Harris, Dr. John, Joni Mitchell, Van Morrison, Ringo Starr, Muddy Waters, Ronnie Wood, Neil Young e altri.

Da allora nacque una proficua collaborazione tra Robertson e Scorsese perché il regista chiese proprio al leader di The Band, e suo coinquilino per un periodo, di comporre le colonne sonore di alcuni suoi film, a partire da Toro scatenato del 1980.

Tra i brani più famosi di Robertson c’è The Weight, canzone dal testo misterioso che fa parte di Music from Big Pink, primo album di The Band… ma cosa volevano dire le parole di The Weight?

So long, Robbie…

Randy Meisner - Eagles

Addio a Randy Meisner, bassista degli Eagles

Ci ha lasciato il bassista degli Eagles Randy Meisner: “La sua estensione vocale era sorprendente, come è evidente nella ballad che porta la sua firma, Take It to the Limit

 

È morto all’età di 77 anni, a causa di complicazioni dovute alla broncopneumopatia cronica ostruttiva Randy Meisner, bassista degli Eagles. A fine anni ’60 era nei Poco e nel 1971 Meisner formò proprio gli Eagles insieme a Glenn Frey, Don Henley e Bernie Leadon; con il suo basso ha fornito il suo contributo in album come Eagles, Desperado, On The Border, One of These Nights e Hotel California.

“Randy è stato parte integrante degli Eagles ed è stato determinante nel successo iniziale della band – ha dichiarato il gruppo in un comunicato ufficiale. – La sua estensione vocale era sorprendente, come è evidente nella ballad che porta la sua firma, Take It to the Limit“.

 

 

Meisner lasciò gli Eagles nel 1977 e fu sostituito da Timothy B. Schmit. Meisner ha continuato a pubblicare alcuni album da solista tra cui il suo set omonimo nel 1978 e One More Song degli anni ’80.

Meisner è stato escluso dal tour di reunion degli Eagles nel 1994, ma è apparso accanto alla band nel 1998 per l’induzione della Rock and Roll Hall of Fame della band. Hanno eseguito insieme Take It Easy e Hotel California. È stato anche invitato dagli Eagles a prendere parte al loro tour mondiale History of the Eagles nel 2013, ma non è stato in grado di unirsi a loro a causa dei suoi continui problemi di salute.

 

 

So long, Randy…

Dixie Chicks - George Bush - Jam TV

Dixie Chicks contro il Presidente Bush nel 2003 – Not Ready To Make Nice

Le Dixie Chicks in concerto a Londra nel 2003 si scagliano contro il Presidente Bush alcuni giorni prima dell’invasione americana in Iraq

 

Il 10 marzo del 2003, nove giorni prima dell’invasione americana in Iraq, le Dixie Chicks (il gruppo femminile di maggior successo nella storia della musica americana) si esibiscono allo Shepherd’s Bush Empire, storica venue londinese. Prima di eseguire uno dei loro brani di maggior successo (Travelin’ Soldier) Natalie Maines, la voce solista delle Chicks, fa una dichiarazione importante: “Come tutti voi anche noi non vogliamo questa guerra. E ci vergogniamo al pensiero che il Presidente Bush sia un texano come noi”.

Riportate dalle principali agenzie di comunicazione, nel giro di poco, le parole di Natalie fanno il giro del mondo.

Vissute come anti patriottiche, le ragazze subiscono una contestazione violenta. I loro dischi non vengono più suonati dalle stazioni radiofoniche country, i loro concerti cancellati, la loro immagine completamente devastata tanto che molti fan dichiarano che, avessero potuto, avrebbero restituito i cd delle Chicks.

Addirittura le ragazze ricevono minacce di morte.

Tre anni dopo, decidono di passare al contrattacco.

E pubblicano, quasi contemporaneamente, un documentario (Shut Up and Sing), un album (Taking The Long Way) e un brano (Not Ready To Make Nice) che lega i due lavori. L’attacco del pezzo è già significativo: “Perdonare si può, ma dimenticare mai”…

La canzone vince tre Grammy e diventa il brano più venduto delle Chicks in Canada.

Stewart Copeland - Police Deranged For Orchestra - Vittoriale - Jam TV

Stewart Copeland, Police Deranged – Vittoriale, il report (24.07.2023)

Uno show spumeggiante quello di Stewart Copeland e del suo Police Deranged For Orchestra all’Anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera (BS)

 

Stewart Copeland ce lo aveva detto anche nell’intervista di qualche settimana fa (disponibile qui) che il suo Police Deranged For Orchestra sarebbe stato un gran bello spettacolo e così è stato qualche sera al Vittoriale di Gardone Riviera (BS).

Tanti brani famosi come Walking On The Moon, Every Breath You Take o Message In A Bottle, ma anche autentiche chicche come Murder By Numbers o un’affascinante versione di Roxanne per un concerto in cui l’ex batterista dei Police si è divertito a destrutturare i brani del gruppo di cui faceva parte insieme a Sting e Andy Summers. Neanche l’imminente nubifragio ha fermato un live in cui Stewart Copeland ha anche imbracciato una chitarra e si è scambiato il ruolo sul palco con il direttore d’orchestra Troy Miller (già alla batteria in passato con Amy Winehouse); nella band anche gli amici Gianni Rojatti alla chitarra e Vittorio Cosma alle tastiere. Il trio di cantanti olandesi, che ha sostituito quello delle colleghe americane dell’album Police Deranged For Orchestra, ha completato il tutto per sostituire la voce di Sting, per un repertorio che mantiene intatto il suo fascino anche dopo 40 anni dallo scioglimento del gruppo.

 

È morta Sinéad O'Connor. La cantante irlandese aveva 56 anni.

È morta Sinéad O’Connor

Morta Sinéad O’Connor. La cantante irlandese aveva 56 anni e lascia tre figli. Il quarto, Shane, a soli 17 anni, era morto l’anno scorso

 

Sinéad O’Connor è morta all’età di 56 anni. La notizia è stata riferita dall’Irish Times, ma al momento non sono ancora note le cause del decesso. L’anno scorso Sinéad aveva perso uno dei suoi quattro figli, Shane, quando aveva appena 17 anni, e dopo quel tragico lutto aveva annunciato nel febbraio 2022 di non volersi più esibire dal vivo.

 

Una carriera la sua con dieci album in studio e una vita in cui purtroppo ha sofferto di numerosi problemi mentali, tentando spesso il suicidio. “Ho avuto sei anni molto traumatici e quest’anno è stato la fine, ma ora inizia il recupero” aveva detto nel 2020 dopo uno dei tentativi di togliersi la vita fortunatamente falliti e aveva proseguito affermando: “Sono cresciuta con molti traumi e abusi poi sono entrata direttamente nel mondo della musica e non ho mai imparato davvero come si conduca una vita normale. Non ho mai avuto il tempo necessario per guarire. Non ero pronta neanche per farlo”.

 

Il suo più grande successo rimane ovviamente Nothing Compares 2 U, brano scritto originariamente da Prince e affidato all’inizio ai Family, ma reso un grande classico da Sinéad O’Connor e dalla sua interpretazione.

 

So long, Sinéad…

 

 

Mick Jagger - 80 anni - Jam TV

Mick Jagger compie 80 anni

Tanti auguri a Mick Jagger, frontman dei Rolling Stones, che oggi ha compiuto 80 anni (e che sicuramente ne dimostra molti di meno)

 

Energia da vendere ancora a 80 anni, compiuti oggi, per Mick Jagger. Con i Rolling Stones potrebbe essere presto di nuovo in tour, da tempo si parla inoltre di un album che dovrebbe essere un tributo all’indimenticato batterista Charlie Watts, scomparso purtroppo quasi due anni fa, e al quale dovrebbe partecipare anche il bassista che col gruppo non suona più da almeno trent’anni, Bill Wyman.

Lunga vita a Mick Jagger, uno che ancora riesce ad entusiasmare il pubblico, come è accaduto l’anno scorso anche a Milano (qui il nostro report) e che, al di là della sua vita privata, è il frontman per eccellenza ancora dopo oltre 60 anni di carriera. Un personaggio da clonare direbbe qualcuno. Quante volte ha cantato (I Can’t Get No) Satisfaction, Brown Sugar, Sympathy For The Devil, Gimme Shelter e tutti gli altri grandi classici della band e del rock in generale…

È notizia recente inoltre che Mick Jagger ha comprato una casa in Sicilia, a Porto Palo di Capo Passero, e il legame con l’Italia è ben noto, dal momento che ha vissuto nel nostro Paese anche durante il lockdown per la pandemia.

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