Suzanne Vega

11 luglio 1959 – Nasce Suzanne Vega

A Santa Monica, California, nasce Suzanne Vega. Due anni e mezzo dopo, la famiglia si trasferisce a New York e ben presto la piccola Suzanne…

 

Oggi, 11 luglio 1959

A Santa Monica, California, nasce Suzanne Vega. La madre Pat è un’analista di sistemi operativi per computer, il padre naturale, Richard Peck, un grafico pubblicitario mentre quello adottivo, Ed Vega, è uno scrittore e insegnante di origini portoricane.

Due anni e mezzo dopo, i Vega si trasferiscono a New York e ben presto la piccola Suzanne mostra una naturale inclinazione per l’arte: a 9 anni scrive poesie, a 14 la sua prima canzone. S’iscrive alla High School of Performing Arts di Manhattan, la scuola resa celebre dal film Saranno Famosi, dove si diploma nel 1977. Mentre studia letteratura inglese al Barnard College, Suzanne comincia a esibirsi nei folk club del Greenwich Village. In particolare, diventa un habitué dei lunedì sera del Cornelia Street Café, appuntamenti gestiti da Jack Hardy, fondatore di Fast Folk, rivista per aspiranti folksinger assai apprezzata in tutti gli Stati Uniti. Manager e discografici tengono d’occhio quella nuova scena di musica d’autore. In particolare, la direzione artistica della A&M nota proprio la classe, la poetica ispirata e l’arte semplice ma passionale di Suzanne Vega e la mette sotto contratto. Direttamente mutuato da quello dei folksinger dei Sixties, lo stile di Suzanne è scarno ed elegante come il suo look sobrio di ragazza con la chitarra.

L’album di debutto del 1985, co-prodotto da Lenny Kaye, storico partner artistico di Patti Smith, si segnala per la bellezza delle melodie, la significatività dei testi e per l’eleganza delle esecuzioni. Tra le canzoni più belle, c’è Luka, basata su una storia vera.

“Qualche anno fa”, spiega Suzanne, “ero solita osservare un gruppo di ragazzini giocare nel palazzo accanto al mio. Uno di loro si chiamava Luka. Mi avevano colpito il suo nome, la sua faccia e il fatto che fosse, quasi sempre, in disparte. Così ho scritto la canzone pensando a lui”.

Nel brano, Luka è un ragazzino che subisce abusi da un adulto.

Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che il testo fosse autobiografico.

Suzanne Vega non ha mai smentito (ma neppure confermato) questa teoria.

V.Edo – Lucertole (Live @ Jam TV)

V.Edo ci fa ascoltare “Lucertole” negli studi di Jam TV

V.Edo – Autunno (Live @ Jam TV)

V.Edo interpreta solo per noi la sua “Autunno”

10 luglio 1968 – Not very Nice: Emerson brucia la bandiera

“L’America è piena di promesse e di aspettative ma verrà ammazzata per mano di un destino inevitabile”…

Music Inside Rimini – Chi porteresti con te sulla maggiolina hippie?

9 luglio 1974 – Il rock negli stadi

Nella casa dei Seattle Supersonics prende il via la prima tournée della storia del rock (dopo quella dei Beatles del 1966) interamente organizzata negli stadi…

Bugo – Me la godo (Live @ Jam TV)

Bugo ci fa ascoltare “Me la godo” dal suo nuovo album “Nessuna scala da salire”

8 luglio 2001 – Alicia Keys over the top

“Songs In A Minor”, album di debutto di Alicia Keys, va al primo posto delle chart americane

Bugo – Nei tuoi sogni (Live @ Jam TV)

Dal suo nuovo album “Nessuna scala da salire” Bugo interpreta “Nei tuoi sogni”

Franc Cinelli – Call Me The Breeze (J.J. Cale cover)

Il famoso brano, pubblicato originariamente nel 1972 da J.J. Cale, viene eseguito in esclusiva per Jam TV dal bluesman italo-britannico

Joe Zawinul

7 luglio 1932 – Nasce Joe Zawinul, mago del jazz rock

A Landstrasse, il terzo distretto di Vienna, in Austria, nasce Joe Zawinul.

 

A Landstrasse, il terzo distretto di Vienna, in Austria, nasce Josef Erich Zawinul.

Nelle sue vene scorre sangue gitano: la nonna materna, infatti, è una sinti (una zingara). Joe si diploma al Conservatorio di Vienna prima di partire, nel 1959, per gli Stati Uniti. Ha vinto una borsa di studio e può iscriversi al Berklee College Of Music di Boston, la più prestigiosa scuola di musica del mondo. Ma Zawinul è già talmente bravo che i suoi insegnanti, spesso, gli ripetono: “non possiamo insegnarti molto di più di quello che già sai”. Alla Berklee, però, Joe Zawinul conosce parecchi jazzisti tra cui Wayne Shorter e intreccia relazioni che gli permettono di trovare lavoro. Per due anni è al fianco della jazz singer Dinah Washington prima di unirsi al leggendario sassofonista Cannonball Adderly. Con lui suona per quasi 9 anni, firmando alcuni classici come Mercy, Mercy, Mercy o Country Preacher. A fine anni 60, il richiamo del mito. Miles Davis lo vuole accanto a lui per sperimentare l’innovativa fusione tra rock e jazz: In A Silent Way, prima, e Bitches Brew poi sono i capolavori davisiani nei quali Zawinul mette molto del suo. Nonostante la proficua collaborazione in studio, Miles Davis e Joe Zawinul suonano sul palco, insieme, una sola volta: il 10 luglio 1991, qualche settimana prima della morte di Miles. Il nome e la musica di Joe Zawinul rimangono però legati in modo imperituro al sodalizio Weather Report: con Wayne Shorter e Jaco Pastorius Joe Zawinul ridisegna le coordinate della fusion. Nel 1977, con Heavy Weather produce forse il disco più importante dell’epopea jazz rock, quello che si apre con il suo brano più famoso: Birdland.

A Landstrasse, il terzo distretto di Vienna, in Austria, nasce Joe Zawinul.

Brian Jones - Jim Morrison

3 luglio 1969/1971 – La morte di Brian Jones e di Jim Morrison

Lo stesso giorno, ma a due anni di distanza l’uno dall’altro, muoiono il chitarrista e fondatore dei Rolling Stones, Brian Jones, e il frontman dei Doors, Jim Morrison

 

Oggi, 3 luglio 1969

Oggi, 3 luglio 1971

Londra, ore 2 del mattino.

La notizia è certa: Brian Jones, chitarrista e fondatore dei Rolling Stones, è morto annegato nella piscina della sua casa di campagna, la Cotchford Farm di Hartfield, contea del Sussex.

Si è trattato di un malaugurato incidente, di uno stupido gioco al quale hanno partecipato Frank Thorogood e i suoi operai che erano lì per i lavori di restauro alla villa.

Brian Jones, da un mese, non faceva più parte degli Stones.

Ufficialmente, era stato estromesso a causa dell’incontrollabile abuso di sostanze stupefacenti che limitavano pesantemente le sue qualità artistiche e professionali. Ufficiosamente, il duopolio Jagger & Richards aveva ormai preso il sopravvento: Brian era il terzo incomodo.

All’annuncio della morte, quando è in studio a registrare I Don’t Know Why di Stevie Wonder, il suo grande amico Bill Wyman (bassista degli Stones) scoppia a piangere. Anche il batterista Charlie Watts è distrutto.

Qualcun altro, dell’entourage del gruppo, reagisce però in modo diverso: “Brian Jones morto affogato nella piscina di casa sua? Peccato, avrei voluto esser lì anch’io… a tenergli la testa sott’acqua… Passano due anni esatti: il 3 luglio si rivela data infausta per la storia del rock. Alle 7.30 del mattino Jim Morrison, leader della rock band californiana The Doors, viene rinvenuto privo di vita nella vasca da bagno del suo appartamento parigino al quarto piano di rue de Beautreillis, 17.

Come Brian, era una rockstar e aveva una J nel nome.

Come Brian ha scherzato con l’eroina.

Come Brian Jones, anche Jim Morrison è morto a 27 anni.

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