Graham Nash - Right Now - Foto di Amy Grantham

Graham Nash, il nuovo singolo (che anticipa il nuovo album) è “Right Now”

Si intitola Right Now il nuovo singolo di Graham Nash. Il brano anticipa il nuovo album Now, in uscita il prossimo 19 maggio

Graham Nash - Now

Graham Nash torna con Now, un nuovo lavoro di inediti in uscita il 19 maggio su BMG“Credo sia l’album più personale mai realizzato prima d’ora. A questo punto della mia vita, ho qualcosa da dire”, dichiara Nash.

Prodotto dallo stesso Nash con il fidato tastierista Todd Caldwell, Now arriva a distanza di sette anni dall’ultimo album in studio This Path Tonight (Blue Castle, 2016) ed è anticipato dal singolo Right Now, già disponibile. Nash in primavera tornerà a suonare dal vivo tra New York, Chicago, Minneapolis, Alexandria e Annapolis con il Sixty Years of Songs and Stories, il tour che celebra il 60esimo anniversario del singolo di debutto con gli Hollies, tra le band leader della British Invasion. Inoltre, a giugno e luglio l’artista britannico residente in California recupererà i concerti annullati a causa del Covid.

 

Qui di seguito si può ascoltare Right Now, nuovo singolo di Graham Nash:

Il suo album più recente, Graham Nash: Live (Proper Records, 2022), registrato nel 2019 durante un tour negli Stati Uniti, accende i riflettori sui primi due album solisti Songs For Beginners (Atlantic, 1971) and Wild Tales (Atlantic, 1973), ed è stato acclamato su Here & Now di NPR e da StereogumConsequenceForbes e American Songwriter.

Oltre alle presenze nella Rock & Roll Hall of Fame (con Crosby, Stills & Nash e Hollies), Nash è stato candidato due volte alla Songwriters Hall of Fame — come artista solista e con CSN — ed è vincitore di un Grammy Award. Tutto ciò che ha realizzato nella sua poliedrica carriera, è un memorabile corpo di canzoni che regna nella colonna sonora dell’ultimo mezzo secolo.

Il suo percorso di cantautore inizia con gli Hollies dal 1964 al ’68, rilevanti i suoi contributi agli album Crosby, Stills & Nash Déjà VuMarrakesh ExpressPre-Road DownsLady of the Island fino a Teach Your Children Our House sono gioielli incorporati nel nostro DNA.

Nel 1971 la sua carriera solista prende il volo con due album che mostrano ulteriormente le profondità delle sue capacità di cantante e cantautore. Chicago/We Can Change the WorldMilitary MadnessI Used To Be A King Simple Man tra i brani più famosi.

La sua è una voce appassionata e autorevole anche al servizio della pace, della giustizia sociale e ambientale. I concerti No Nukes/Musicians United for Safe Energy (MUSE) del 1979 da lui organizzati con Jackson Browne e Bonnie Raitt rimangono tra gli eventi di beneficenza più influenti al mondo. In riconoscimento dei suoi contributi di musicista e filantropo, a giugno del 2010 Nash è nominato Ufficiale dell’Eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico (OBE) dalla Regina Elisabetta II. Tre anni dopo pubblica l’autobiografia Wild Tales, inclusa tra i best seller dell’anno per il New York Times.

Nash è anche un rinomato fotografo e artista visivo, presente in gallerie e musei di tutto il mondo. Tra i lavori più recenti, A Life In Focus: The Photography Of Graham Nash (Insight Editions, 2021); una riflessione su cinquant’anni di vita straordinaria sotto la lente di una vasta collezione di fotografie personali e artistiche.

Vittorio Nocenzi - Orlando - Banco

Vittorio Nocenzi (Banco) e il tour di “Orlando: le forme dell’amore”

Prossime date del tour in Sicilia per il Banco del Mutuo Soccorso e “Orlando: le forme dell’amore”, come ci ha raccontato Vittorio Nocenzi

 

ORLANDO IN TOUR

Prosegue il tour del Banco del Mutuo Soccorso con le date dei primi di marzo in Sicilia: 2 marzo Catania (Teatro ABC), 3 marzo Palermo (Teatro Golden), 4 marzo Agrigento (Palacongressi)Il calendario è in continuo aggiornamento. Lo storico gruppo prog sta presentando infatti dal vivo Orlando: le forme dell’amore, concept album pubblicato a settembre 2022 e ispirato all’Orlando furioso, celebre poema dell’Ariosto. Tutto è nato grazie a un’idea di Michelangelo Nocenzi, coautore delle musiche di questo lavoro, nonché figlio di Vittorio, storico tastierista e fondatore del Banco. È stato Michelangelo infatti a proporre alcuni anni fa al padre e al cantante del gruppo, il compianto Francesco Di Giacomo, questa celebrazione inusuale per i cinquant’anni dalla pubblicazione del mitico Salvadanaio, primo album della band. Ma è il grande Vittorio Nocenzi che ci racconta meglio com’è andata.

L’opera dell’Ariosto è stata una fonte di ispirazione per questo nuovo lavoro del Banco, perché è ancora molto attuale a distanza di più di cinquecento anni.

Orlando: le forme dell’amore è stato particolarmente apprezzato anche negli ultimi concerti ed è diventato un ulteriore tassello della ricca e importante storia del gruppo. Tutto questo perché è riuscito a parlare ad un pubblico che prova da sempre stima e affetto nei confronti del Banco.

 

 

UN NUOVO BATTERISTA AL POSTO DI FABIO MORESCO

Come da comunicato stampa: “Il Banco del Mutuo Soccorso annuncia l’ingresso nella formazione di un nuovo batterista, dopo il ritiro da parte di Fabio Moresco. A prendere il suo posto sarà Dario Esposito. Moresco, batterista del gruppo dal 2017, lascia il gruppo per motivi di salute.

Così Fabio Moresco: ‘Con molto dispiacere comunico che, per motivi di salute personale, sono costretto ad interrompere la mia collaborazione con il Banco del Mutuo Soccorso. Ringrazio tutti i ‘ragazzi”‘della Band, Vittorio e Michelangelo Nocenzi, Filippo Marcheggiani, Tony D’Alessio, Nicola Di Già e Marco Capozi per la condivisione di momenti di intensa emozione e per la realizzazione di due concept album straordinari e di cui sono orgoglioso, come ‘Transiberiana’ e ‘Orlando: le forme dell’amore’, così ben accolti da critica e pubblico.’

 

DARIO ESPOSITO, CHI È IL NUOVO BATTERISTA DEL BANCO, E POI IL RESTO DELLA BAND

“Dario Esposito è batterista, arrangiatore e produttore con 30 anni di esperienza dal vivo e in studio. Oltre ad aver registrato per artisti in tutto il mondo, per compositori di colone sonore, artisti e produttori, si è esibito sui palchi più prestigiosi di teatri, auditorium e stadi, sia in Italia che all’estero. Esposito è stato influenzato da diversi stili musicali tra rock, jazz e musica elettronica. Tra le sue collaborazioni, lo storico gruppo rock progressive Balletto di Bronzo, il quartetto jazz autoriale Federica Baioni 4tet e il trio sperimentale Deelay. È particolarmente attivo come produttore ed arrangiatore per le registrazioni di batteria dal suo studio Groove e Sound Factory.

Sul palco con Vittorio Nocenzi (pianoforte, tastiere e voce) che guida il Banco fin dagli esordi: Filippo Marcheggiani (chitarra elettrica) da tren’tanni nel gruppo; Nicola Di Già (chitarra ritmica) con la band da diverse stagioni; Marco Capozi (basso) volto noto ai fan del prog per la sua militanza nel Balletto di Bronzo; Dario Esposito (batteria); Tony D’Alessio (lead vocal), da anni nell’orbita Banco e che raccoglie l’importante eredità di Francesco Di Giacomo, senza mai scadere nell’emulazione, tracciando invece una linea stilistica personale, nel segno della continuità ma anche del rinnovamento. In questi live il Banco è accompagnato anche da Michelangelo Nocenzi – figlio di Vittorio e coautore delle composizioni dell’Orlando – come secondo pianista-tastierista.

Tutte le informazioni sui live sono disponibili su www.kinomusic.it e sul sito della band  www.bancodelmutuosoccorso.it“.

Beck - Thinking About You

Beck, “Thinking About You” al Jimmy Kimmel Live

Nuovo singolo per Beck

 

Si intitola Thinking About You il nuovo singolo di Beck. Uscito nei giorni scorsi, il brano è stato presentato dal vivo anche al Jimmy Kimmel Live,  talk-show e varietà televisivo statunitense trasmesso dalla ABC:

https://www.youtube.com/watch?v=gA3WkCpABYo

Prima canzone inedita ad essere pubblicata dopo Hyperspace, album vincitore di un Grammy, Thinking About You è una struggente ballata nel solco degli album Sea Change e Morning Phase – casualmente registrata nella stessa stanza di quest’ultimo. Thinking About You vede i toni malinconici della voce e della chitarra acustica di Beck accompagnati da Blake Mills (chitarra, mandolino), Justin Meldal Johnsen (basso) e Roger Manning (tastiere).

Thinking About You esce alla vigilia di un anno che sarà ricchissimo di live. Il calendario di concerti di Beck per il 2023 inizia con un trio di esibizioni acustiche in Australia, include la partecipazione al 90° compleanno di Willie Nelson all’Hollywood Bowl e all’High Water Festival a North Charleston SC, e si conclude con l’attesissimo tour nordamericano in co-headline con i Phoenix.

Qui la lista completa di tutti gli appuntamenti live.

 

Al momento non sembra annunciato un nuovo album di inediti. Comunque non ci resterà che attendere e magari, con la serie di concerti in programma, ne sapremo qualcosa di più.

Bonnie Raitt - Grammy 2023

Bonnie Raitt, Grammy 2023 per “Just Like That”

Grammy Award 2023 per la canzone dell’anno è andato a Bonnie Raitt con Just Like That

 

Meritato Grammy 2023 a Bonnie Raitt

La recente serata dei Grammy qualcosa ci ha insegnato: intanto che in America esiste una scena alternativa; se una giovane jazzista, peraltro favolosa, come Samara Joy vince il Grammy come Best New Artist, oppure che una leggenda della musica come Willie Nelson abbia vinto altri due Grammy, della serie “I grandi artisti non devono essere dimenticati”, oppure che una fantastica songwriter rock come Brandi Carlile venga finalmente riconosciuta anche dall’industria musicale.

Però, se devo dirvi, personalmente la cosa che più mi ha fatto piacere è vedere nuovamente sul palco dei Grammy Awards 2023 la grande Bonnie Raitt: a 73 anni la songwriter chitarrista e cantante californiana che era uscita nella scena diciamo della West Coast della fine degli anni ’60 / i primi anni ’70, quella che aveva partorito personaggi straordinari come Crosby, Stills, Nash & Young, Joni Mitchell, Jackson Browne, gli Eagles eccetera eccetera che l’aveva vista protagonista, ma che non era mai riuscito ad avere successo; aveva avuto molti periodi travagliati, anche con dipendenza da alcool eccetera, ma che finalmente nel 1990 con questo disco, Nick of Time, nel momento giusto lei balzava all’attenzione di tutta l’America, proprio grazie a una serata ai Grammy Awards del 1990 in cui si portò a casa bene quattro grammofonini, ma soprattutto quello come album dell’anno prodotto da un giovane Don Was che inizierà una carriera fantastica anche come produttore.

Trentadue anni dopo, se allora Bonnie Raitt era stata introdotta, pensate da Ella Fitzgerald e Nathalie Cole, torna nuovamente sul palco del Grammy per ritirare altri tre grammofonini, presentata dalla first lady Jill Biden, questo come canzone dell’anno; perché Just Like That è una canzone bellissima, senza tempo, che racconta una storia eccezionale di una donna che riceve un uomo che in quel momento è la persona che ha il cuore del figlio di questa donna dentro di sé dopo un trapianto, una storia tra l’altro che Bonnie aveva letto o aveva ascoltato, quindi ci ha ricamato da una storia vera e che dimostra come le grandi storie, anche della canzone, non soltanto nella letteratura, possono essere senza tempo indirizzate a un pubblico che non ha età.

 

 

Ricordi tra l’Italia e gli Stati Uniti

Io ho dei ricordi bellissimi di Bonnie Raitt, l’ho vista negli Stati Uniti tante volte, anche nei periodi meno fortunati, quelli in cui lei girava magari soltanto in duo con il suo fido bassista Hutch Hutchinson, ma dimostrava un’abilità fantastica nello stare sul palco, nel suonare la slide: è una delle più grandi chitarriste slide, siamo quasi ai livelli di Ry Cooder, infatti in quell’edizione, la prima del 1990 dei Grammy lei vinse anche un Grammy per il miglior duetto blues insieme a John Lee Hooker con I’m In The Mood, bellissima, contenuta nell’album The Healer di John Lee Hooker. E poi ho avuto la fortuna di rivederla tante altre volte, di incontrarla una sola volta proprio in Italia in una Milano Blues Festival all’Arco Della Pace che organizzava Claudio Trotta finì appunto in backstage dopo un bellissimo concerto e stavamo chiacchierando amabilmente quando un altro fan, suo fan, arrivò chiedendoci semplicemente se poteva rubarle un secondo per farsi autografare un disco; il disco era questo, un disco triplo, che vedete, era una serata con Bruce Springsteen e Jackson Browne, contiene tre cd… Il problema è che questo disco era una della serie, allora li chiamavano “cd live” in realtà il nome giusto era “bootleg”, cioè la registrazione pirata ed era tra l’altro la registrazione di una serata di beneficenza in cui gli artisti si erano esibiti gratuitamente. Quando Bonnie vide questa cosa disse: “Ma questo che cos’è?” perché tra l’altro era credo prodotto da qualcuno in Italia, quindi a insaputa degli artisti e lei si incazzò moltissimo anche di fronte a questo diciamo ingenuo fan che le portò questo disco da autografare, almeno questo cofanetto da autografare, e lei si incazzò e non glielo volle firmare, almeno questo è il mio ricordo, ma se il fan dell’epoca mi vede e mi sente in questo momento magari mi ricorda meglio quella scena che però rimase molto impressa a me, proprio perché nelle parole in cui adesso dalla serata dei Grammy Bonnie ha ricevuto appunto questo Grammy, tutti quanti parlano di lei come di un personaggio di straordinaria integrità.

 

Una bella gita, ma anche una visita mancata

Io cercai anche poi, quello era mi pare il 1991, quindi lei era già sulla cresta dell’onda dopo Nick Of Time, pensate, il disco ha venduto credo circa 5-6 milioni di copie nel tempo, però appunto tentai un anno di andarla a trovare nella sua casa bellissima a Mendocino, nel nord della California, tipo a 3-4 ore a nord di San Francisco, sulla costa, un posto bellissimo che gli appassionati magari di serie televisive ricordano perché è il Cabot Cove de La signora in giallo che non è girato nel Maine come lei dice, che non si chiama Cabot Cove, ma che Mendocino è un posto dove abitava ad esempio il mio amico Michael Hedges, dove abitava Bonnie Raitt insieme all’allora marito Michael O’Keefe, un attore hollywoodiano, poi il matrimonio verso la fine degli anni ’90 sfumò. Beh, non riuscii a trovare casa sua, quindi sono riuscito a non rompere almeno le palle, però quella gita a Mendocino me la ricordo.

 

 

Sono molto felice per Bonnie Raitt, spero di rivederla presto. L’ultima volta fu in apertura di un concerto di James Taylor al Lucca Summer Festival, fece una performance come al solito deliziosa con duetto finale con il grande James Taylor. Dunque lunga vita a Bonnie Raitt e magari questa è anche una scusa per andarsi anche a riascoltare questo Nick Of Time, soprattutto questo Just Like That, title track dell’omonimo album.

Alberto Radius - Jimi Hendrix

Alberto Radius e il pedale wah wah di Jimi Hendrix

Il direttore Ezio Guaitamacchi ricorda Alberto Radius e il suo pedale wah wah che prima era appartenuto a Jimi Hendrix

 

Com’era finito il pedale wah wah di Jimi Hendrix e del concerto al Piper di Milano del 1968 nelle mani di Alberto Radius?

 

Alberto Radius, mannaggia, anche lui ci ha lasciato in questi primi tempi del 2023 che sembra veramente un anno che è partito male per tutti noi appassionati di rock o di musica insomma in senso più lato.

È inutile che io adesso vi dica tutte le virtù musicali e tutta la storia di Alberto perché credo che molti di voi la conoscono e che comunque facilmente recuperabile, così come andare a riascoltare le canzoni che ha scritto, che ha interpretato, o quando la sua chitarra ha accompagnato, che ne so, da Battiato a Battisti giusto per dirne i primi due che mi vengono in mente.

 

Vi voglio soltanto raccontare un piccolo ricordo mio che credo sia stata la prima volta che io e lui ci siamo incontrati, la prima volta che ci siamo… no, forse la prima volta che io l’ho intervistato, è più corretto dire così. Risale a un casino di anni fa, credo fosse il ’93, io facevo un programma per Telepiù che si chiamava Good Vibrations e decidemmo di fare una puntata dedicata a Jimi Hendrix quando Jimi Hendrix venne a suonare in Italia nel maggio del 1968.

Non ricordo più se furono, cioè se fu l’amico Max Quinque, che peraltro anche lui adesso è lassù come il paradiso del rock, o Fabio Treves a suggerirmi di andare da Alberto Radius perché in quel concerto di Hendrix a Milano, al locale che una volta si chiamava Piper che il locale che è il locale che sta, che stava sotto il Teatro Dell’Arte in pieno Parco Sempione, dove si svolse il concerto, qualcuno fregò tra le varie cose il pedale del wah-wah di Jimi Hendrix e si vociferava che l’avesse appunto Alberto Radius.

E lo chiamai e lui mi confermò, andai quindi con le telecamere a casa sua, lui mi mostrò con grande orgoglio questo pedale, però specificando che non l’aveva rubato lui, ma che l’aveva comprato, glielo aveva dato Riky Maiocchi. Questa la ricostruzione di Alberto che per me ancora oggi fa fede, non ho fatto più altre ricerche, mi domando se quel pedale c’è ancora, chissà dove sarà e chissà che fine farà.

Questo è il mio pensiero affettuoso e anche curioso per Alberto che poi negli anni ho visto altre volte, è stato ospite di vari altri programmi, abbiamo diviso una serata quasi suonicchiando insieme, anzi lui mi aveva pure fatto i complimenti per come suonavo la chitarra che, insomma, detto ada Alberto per me era una bella chicca, testimonianza ancora una volta che il giornalista musicale è un musicista fallito.

 

Ciao Alberto! Salutaci Jimmy e tutti quelli che sono lì di fianco a te oggi nel paradiso del rock e continua a suonare la tua musica!

Alberto Radius

Addio ad Alberto Radius

Aveva 80 anni Alberto Radius, grande chitarrista che aveva suonato tanto per Battisti, per Battiato e non solo

 

Ci ha lasciato Alberto Radius. Grande chitarrista, ha suonato tra gli altri per Lucio Battisti e per Franco Battiato. Grande successo lo ebbe con il suo gruppo, la Formula 3, che inizialmente accompagnava proprio Battisti, il quale scrisse poi alcuni brani per la band, tra cui il celebre Eppur mi son scordato di te:

 

Tanti amici e colleghi stanno ricordando il grande chitarrista, da Pietruccio Montalbetti a Mario Lavezzi:

 

Proprio Lavezzi ricorda l’esperienza de Il Volo, gruppo prog degli anni ’70, composto da musicisti che avevano avuto successo con i loro rispettivi gruppi come la Formula 3 (lo stesso Alberto Radius e Gabriele Lorenzi), I Ribelli (Gianni Dall’Aglio), i Camaleonti e Flora Fauna & Cemento (Mario Lavezzi) e gli Osage Tribe e i Duello Madre (Bob Callero):

 

Alberto Radius era stato anche solista e tra i suoi album il secondo, Che cosa sei, del 1976, si apriva proprio con un brano che dava anche il titolo al suo nuovo lavoro discografico:

 

Si spinse ancora oltre, sia musicalmente che con i testi (firmati da Daniele Pace e Oscar Avogadro) l’anno successivo con Carta Straccia, album che conteneva Nel Ghetto:

 

Per ricordare infine Alberto Radius e la sua chitarra abbiamo scelto un momento live tratto da Speciale Per Voi; la trasmissione era condotta da Renzo Arbore e andava in onda dal 1969 al 1970 su quello che una volta era il Secondo Canale della Rai (attuale Rai2). La Formula 3 per l’occasione si ritrovò anche a suonare con un altro illustre batterista, Stevie Wonder; e il solo di quest’ultimo è anticipato da ciò che già allora Alberto Radius riusciva a fare con la sua chitarra:

 

Ciao Alberto…

Pretty Things - cofanetto

Pretty Things, in arrivo il cofanetto con tutti gli album in studio

I Pretty Things presentano un cofanetto con tredici album in vinile che abbracciano tutta la loro carriera

Le registrazioni complete degli album in studio dei Pretty Things per la prima volta in unico cofanetto in uscita per la Madfish il prossimo 31 marzo.

All’interno del lavoro in versione deluxe in stile slipcase, ogni album dei Pretty Things è stato rimasterizzato appositamente per la pubblicazione in vinile, con l’artwork originale fedelmente ricreato in ogni sua parte. Ogni album del cofanetto è accompagnato da un inserto di quattro pagine specifico per il disco, con fotografie rare, copertine originali dei singoli e commenti di Dick Taylor, Mike Stax e Mark St. John. I fan troveranno anche un’esclusiva stampa estraibile di alta qualità della band nel suo periodo di massimo splendore.

 

Pretty Things - cofanetto celebrativo

 

Dagli inizi caotici del debutto omonimo del 1965, passando per il sound sperimentale e turbolento del loro capolavoro, l’opera rock S.F. Sorrow, fino alla produzione più riflessiva e contemplativa dell’ultimo periodo in Bare as Bone, Bright as Blood, questo cofanetto deluxe di tredici LP contiene tutti gli album in studio che la band ha pubblicato nel corso di cinque decenni.

Questo cofanetto, limitato a sole 1.000 copie in tutto il mondo, segue tutto il sorprendente percorso della band fino alle ultime, formidabili registrazioni del 2020.

 

Ecco il trailer:

 

The Pretty Things – The Complete Studio Albums: 1965 – 2020

1- The Pretty Things (1965)

2- Get The Picture? (1965)

3- Emotions (1967)

4- S. F. Sorrow (1968)

5- Parachute (1970)

6- Freeway Madness (1972)

7- Silk Torpedo (1974)

8- Savage Eye (1976)

9- Cross Talk (1980)

10- Rage Before Beauty… (1999)

11- Balboa Island (2007)

12- The Sweet Pretty Things (Are In Bed Now, Of Course…) (2015)

13- Bare as Bone, Bright as Blood (2020)

Decibel - Contessa - Com'è nata. Ce lo racconta Silvio Capeccia

Come è nata “Contessa” dei Decibel? Ce lo racconta Silvio Capeccia

Il tastierista dei Decibel Silvio Capeccia ci racconta come è nato Contessa, brano che il gruppo presentò al Festival di Sanremo del 1980

 

Una basilica sconsacrata di Milano che fungeva da sala di incisione; due tastiere, una per Fulvio Muzio e l’altra per Silvio Capeccia: comincia da qui la storia di Contessa dei Decibel.

 

Al Festival di Sanremo del 1980 parteciparono tra gli altri anche i Decibel, gruppo punk/new wave che aveva (e che ha) come frontman Enrico Ruggeri, con il brano Contessa.

Il tastierista del gruppo, Silvio Capeccia, ci racconta com’è nata questa canzone, sicuramente la più famosa dei Decibel, suonata anche dopo la reunion del 2017 e cantata dallo stesso Enrico Ruggeri alla fine dei suoi concerti come solista.

Produttore del brano e di tutto l’album che l’avrebbe contenuta, Vivo da re, è Shel Shapiro, già frontman dei Rokes negli anni ’60.

 

Grazie a Contessa i Decibel raggiunsero anche la finale di quell’edizione del Festival. La canzone non va confusa con l’omonimo brano di Paolo Pietrangeli.

Silvio Capeccia sottolinea poi che il brano per loro è più post-punk ed è principalmente ispirato a gruppi come gli Sparks, più che a Clash o Ramones.

 

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Fleetwood Mac - Niente reunion, parola di Mick Fleetwood, anche se...

Fleetwood Mac – Niente reunion, parola di Mick Fleetwood, anche se…

Niente reunion per i Fleetwood Mac, come dichiarato da Mick Fleetwood, vista anche la recente scomparsa di Christine McVie o l’operazione a cuore aperto di qualche anno fa subita da Lindsey Buckingham… però il batterista ha lanciato anche un piccolo appello…

 

 

Ma allora davvero non vedremo più i Fleetwood Mac su un palcoscenico? Questo, almeno, stando alle parole che Mick Fleetwood ha pronunciato poco tempo fa nella serata dei Grammy di cui lui era uno dei tanti spettatori vip dopo la morte di Christine McVie lo scorso novembre; infatti lui ha detto che difficilmente si rivedranno appunto più sul palco i Fleetwood Mac, protagonisti di album leggendari negli anni ’70 – addirittura ‘Rumours’ fu per qualche tempo il disco più venduto della storia – e anche perché Lindsey Buckingham, che ha subito una pesantissima operazione a cuore aperto pochi anni fa, nonostante sia tornato in attività, forse non è in formissima per reggere delle tournée massacranti come quelle di un possibile reunion tour; Stevie Nicks probabilmente è impegnata in altri progetti e quindi è un’altra delle brutte notizie che stiamo avendo in questi giorni dal rock classico, accompagnata però da notizie piacevoli come la vittoria ai Grammy di Bonnie Raitt di cui parleremo presto.

Ma Fleetwood ha anche lanciato un piccolo appello; ha detto sicuramente, visto che appunto altri come Stevie Nicks sono in giro a suonare, ‘voglio comunque tornare sul palco anch’io’. Allora vi do un piccolo suggerimento: se non avete niente da fare e volete farvi un bellissimo viaggetto sull’isola di Maui, Hawaii, la stessa in cui Jimi Hendrix fece concerti leggendari sul vulcano, beh, nella cittadina di Lahaina, la cittadina principale dell’isola di Maui sulla Front Street, quella che dà proprio sull’Oceano Pacifico c’è il Fleetwood’s, cioè il locale di Mick Fleetwood, un locale, una sorta di Hard Rock Cafe a tema Fleetwood Mac! Non ci credete? Questa è la maglietta acquistata lì qualche anno fa e se avete la fortuna, come ho avuto io, di incrociare appunto il mitico batterista della band potete farvi anche autografare una copia di ‘Rumours’, uno dei dischi appunto più venduti della storia, ma anche uno dei dischi più belli, qua lo vedete in copertina proprio con Stevie Nicks e il suo autografo.

Sul roof del locale, sulla terrazza, c’è un palcoscenico, c’è una programmazione musicale. Io ho avuto il culo pazzesco di vedere proprio Mick Fleetwood suonare e riproporre un repertorio tra l’altro di rock blues un po’ tornando alle origini, quando appunto i Fleetwood Mac erano una delle band della scena rock blues londinese con alla chitarra il grande Peter Green, magari così sognare di sentirlo suonare nuovamente ‘Black Magic Woman’, pezzo che poi Santana ha reso immortale. E poi, giacché ci siete, giacché siete lì, se volete proprio togliervi l’ultimo sfizio potete affittare la Fleetwood Villa, cioè la villa bellissima sulla spiaggia di Napili, che è una delle spiagge più belle di Maui, per la modica cifra di 1.200 dollari al giorno, però insomma ci sono mi pare quattro camere da letto, insomma ospita almeno otto persone, con piscina, Jacuzzi, vista mare, palme e quant’altro, insomma per un giorno, una notte o due notti, a seconda del vostro budget, vi potete sentire una grande rockstar.

E comunque il mitico Mick è veramente un personaggio che definirlo fuori di testa è dire poco. Io non so quanti cacchio di dollari si è fumato perché poi mettere in piedi queste attività e cercare ancora come dire di elemosinare qualche concerto è proprio veramente da spirito rock.

Ronnie Jones - The Voice Senior - Jam TV - My Way - Frank Sinatra Cover - Live

Ronnie Jones – My Way (Live)

La versione di My Way di Ronnie Jones, nuovo concorrente di The Voice Senior

Ronnie Jones reinterpreta My Way, famoso brano portato al successo da Frank Sinatra.

 

 

Ronnie Jones è uno dei nuovi concorrenti di The Voice Senior, il talent show in onda su Rai1, ed è in squadra con Loredana Bertè, con cui aveva fatto l’edizione italiana del musical Hair nel 1970, esperienza condivisa anche con Renato Zero e Teo Teocoli.

Qui il video completo dell’esibizione a The Voice Senior, dove peraltro Loredana Bertè ha riconosciuto subito Ronnie Jones dopo tanti anni. Nell’occasione il cantante ha proposto Superstition di Stevie Wonder; poi ha duettato con la stessa Loredana Bertè sulle note di Sorry Seems To Be The Hardest Word di Elton John.

 

La performance di My Way è stata registrata invece allo spazio espositivo 21 a Lodi l’8 settembre 2022 per Ritratti d’autore, rassegna di parole e musica ideata e condotta da Ezio Guaitamacchi. Ad accompagnare Ronnie Jones c’è Michele Fazio.

Dalla sua infanzia negli Stati Uniti, Ronnie Jones andrà poi a vivere a Londra. Qui incontrerà Alexis Korner, padre del british blues, per poi conoscere direttamente anche i Rolling Stones. In una vita sono racchiuse tante vite per Ronnie Jones che a un certo punto arriverà in Italia, Paese in cui vive ormai da oltre 50 anni…

Depeche Mode Sanremo

Depeche Mode ospiti della serata finale di Sanremo 2023

(Depeche Mode; foto di Anton Corbjin)

I Depeche Mode saranno sul palco di Sanremo sabato 11 febbraio per la serata finale del Festival

 

I Depeche Mode a Sanremo 2023 durante la serata finale del Festival sabato 11 febbraio. Lo ha annunciato Amadeus, conduttore e direttore artistico della manifestazione, nel corso del Tg1 delle 20:00 di ieri sera.

Dave Gahan e Martin Gore pubblicheranno il prossimo 17 marzo Memento Mori. Sarà il primo album che esce dopo la morte di Andy Fletcher, avvenuta lo scorso 26 maggio.

 

I Depeche Mode partiranno poi per un tour mondiale e saranno tre le tappe in Italia:

12 luglio – Roma, Stadio Olimpico

14 luglio – Milano, Stadio San Siro

16 luglio – Bologna, Stadio Dall’Ara

 

Non è la prima volta che i Depeche Mode sono ospiti del Festival.

La prima esibizione del gruppo a Sanremo fu nel febbraio del 1986 quando suonò Stripped, primo singolo da Black Celebration, album che sarebbe uscito nel mese successivo:

La seconda fu nel 1989, sempre durante il Festival di Sanremo, ma dal PalaBarilla perché gli ospiti internazionali si esibivano lì durante la manifestazione. I Depeche Mode suonarono Everything Counts, brano uscito già nel 1983, ma riproposto per l’occasione, visto che a marzo di quell’anno sarebbe uscito 101, il loro primo live ufficiale:

La terza volta, in attesa della quarta di sabato 11 febbraio, fu nel 1990 per Sanremo International, un evento dedicato ad artisti stranieri che ebbe luogo la settimana prima del Festival, dal 21 al 24 febbraio di quell’anno, al Teatro Ariston. Due settimane prima era uscito Enjoy The Silence, e allora in quell’occasione i Depeche Mode suonarono proprio il secondo singolo estratto da Violator, pubblicato nel mese di marzo, sempre del 1990:

Tom Verlaine - Television - Foto di Paul Bachmann

È morto Tom Verlaine dei Television

Tom Verlaine, chitarrista e cantante dei Television, è morto. Aveva 73 anni

 

È morto Tom Verlaine, chitarrista e cantante dei Television. La notizia è stata data da Jesse Paris Smith, figlia di Patti Smith, al New York Times. Non è specificata la causa del decesso e si legge semplicemente che è morto “dopo una breve malattia”. Aveva 73 anni.

 

È la fine del 1973. Thomas Miller – questo il vero nome di Tom Verlaine (come il poeta francese Paul Verlaine), – il batterista Billy Ficca, il bassista Richard Hell (in seguito sostituito da Fred Smith) e il chitarrista Richard Lloyd formano i Television.

La scena punk newyorkese non sarebbe stata la stessa senza i Television, uno dei gruppi che si esibisce di frequente al CBGB, lo storico club della Bowery, punto di riferimento del punk e della new wave grazie alle esibizioni anche di altri artisti e gruppi come Patti SmithBlondieRamones e Talking Heads. E la scena non sarebbe stata la stessa nemmeno senza un disco come Marquee Moon, pubblicato per l’Elektra Records nel 1977. Il gruppo si scioglie l’anno successivo, non prima di aver pubblicato un secondo album, Adventure, per poi riunirsi nel 1992, anno in cui pubblica un album dal titolo proprio di Television. Da allora la band ha continuato a esibirsi sporadicamente e aveva celebrato dal vivo Marquee Moon risuonandolo tutto in un tour che aveva toccato anche l’Italia tra il 2014 e il 2016.

 

 

So long, Tom…

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