Morto Jerry Lee Lewis, addio all’ultimo padre del rock ‘n’ roll

Jerry Lee Lewis è morto; dopo la falsa notizia di qualche giorno fa purtroppo stavolta è vero…

 

È morto Jerry Lee Lewis. Aveva 87 anni uno dei grandi padri del rock ‘n’ roll ed era l’ultimo sopravvissuto di una generazione che ha avuto come pionieri Elvis, Little Richard e Chuck Berry.

La notizia di qualche giorno fa del popolare sito di gossip americano TMZ si è poi rivelata falsa con tanto di smentita dopo la pubblicazione. Purtroppo stavolta, però, è arrivata l’ufficialità dal suo ufficio stampa Zach Farnum.

The Killer è morto per cause naturali; nel 2019 era finito in ospedale a causa di un ictus.

 

Aveva avuto già successo nel 1957 con Whole Lotta Shakin’ Goin’ On, ma presto ne arriva subito un altro lo stesso anno con il suo brano più conosciuto: Great Balls Of Fire.

Scritto da Otis Blackwell (quello tra gli altri di All Shook Up di Elvis) e da Jack Hammer, il testo prende spunto da un’espressione del sud degli Stati Uniti, blasfema per i cristiani dell’epoca; indica il momento della Pentecoste quando lo Spirito Santo si manifesta sugli apostoli con lingue di fuoco. Il piano di Jerry Lee Lewis farà poi infine la differenza.

So long, Jerry Lee, ultimo padre del rock ‘n’ roll…

Enrico Ruggeri, Saturnino, Ronnie Jones

Enrico Ruggeri, Saturnino, Ronnie Jones – Impronte 2022

Qualche giorno fa si è conclusa a Milano la terza edizione di “Impronte” con Enrico Ruggeri, Saturnino, Ronnie Jones e non solo

 

Una rassegna di arte, musica, teatro e cultura alla Basilica di San Celso di Milano: terza edizione di Impronte che ha visto tra gli ospiti Enrico Ruggeri, Saturnino e Ronnie Jones.

 

Dopo il successo dei primi appuntamenti, si è conclusa la terza edizione di Impronte nello scenario della Basilica di San Celso a Milano.

La rassegna, creata e sostenuta da Rosy Toma e Giovanni Favero, è un contenitore di opere d’arte e un’occasione per performance musicali d’autore e colloqui tematici con la direzione artistica di Enrico Ruggeri. Impronte è un momento di incontro in cui dialogano arte, musica e teatro, per stimolare coscienza e intelletto.

Nell’incontro svoltosi venerdì 21 ottobre, Enrico Ruggeri ha dialogato a tutto tondo con Riccardo Vitanza, Amministratore Unico di Parole & Dintorni (agenzia di comunicazione specializzata nel settore della musica e dello spettacolo), precedendo la performance del cantautore Luca Ghielmetti.

Giovanni Favero, ideatore e creatore della rassegna e amministratore unico di Accapierre, ci ha parlato di Impronte e ha sottolineato l’idea di nobilitazione del “mecenatismo” come intervento culturale e artistico. Abbiamo scambiato anche due battute con Enrico Ruggeri, come già detto direttore artistico della rassegna Impronte.

Infine, non poteva mancare un breve intervento di Riccardo Vitanza che, con l’ingresso di Parole & Dintorni nel gruppo dei mecenati a supporto dell’iniziativa, ha reso questa edizione ancora più eclettica.

Tra le altre presenze, in questa edizione, da sottolineare gli interventi di Saturnino e la partecipazione di Ronnie Jones che, accompagnato dal pianista jazz Michele Fazio, ha raccontato la sua storia allo scrittore e giornalista Ezio Guaitamacchi.

Premio Tenco 2022

Premio Tenco 2022, il racconto – II parte

Ecco com’è andata la 45esima edizione del Premio Tenco al Teatro Ariston di Sanremo

 

(Clicca qui per la prima parte)

 

Dopo la prima giornata dedicata alle sei Targhe Tenco 2022, il secondo giorno della manifestazione parte con la conferenza stampa alla quale prendono parte Michael McDermott, e poi Giorgio Conte e Pino Marino, che utilizza il suo tempo per rimarcare la necessità da parte degli artisti di tornare ad incidere. Seguono Olden e Ferdinando Arnò, Targa Tenco per miglior progetto. In chiusura Giancarlo Governi, storico autori RAI che, tra i vari meriti, ha quello di aver presentato Roberto Benigni ad Amilcari Rambaldi, ideatore del Club Tenco nel 72, ricordato nel pomeriggio nell’ambito di un incontro dedicato proprio ai 50 anni del club Tenco cui hanno preso parte, tra gli altri, Fausto Pellegrini di Rai News 24, Dori Ghezzi, Sergio Sacchi, Stefano Senardi e Gino Castaldo in collegamento.

La serata è partita con Morgan che omaggia Vittorio De Scalzi, poi tra gli ospiti Giorgio Conte, Alice che reinterpreta Ron, Fossati e Battiato. Poi la scena viene presa da Pino Marino, Olden con le sue rivisitazioni dei brani di Gianni Siviero e in chiusura il set energico e coinvolgente di McDermott che lascia poi il palco a Eileen Rose.
Nell’ultima giornata uno spazio speciale dedicato a Jurij Sevcuk, premio Tenco Internazionale, artista russo che non ha presenziato a causa del conflitto tra Russia e Ucraina e la conseguente chiusura delle frontiere russe. Nel pomeriggio le presentazioni dei libri di Morgan e il fotografo Renzo Chiesa, mentre la serata è aperta da Claudio Baglioni che riceve la Targa Tenco alla carriera; un set piano e voce, dove regala a pubblico i brani più conosciuti del suo repertorio; poi Erica Mou e Fabio Concato, Benabàr e in chiusura le Djelem Do Mar, un misto di musica etnica e popolare dal sapore mediterraneo. L’ultimo brano lo suona Morgan, che sceglie una cover di Piero Ciampi.

Si chiude dunque il sipario sulla 45esima edizione della rassegna, segnata inevitabilmente dalla Targa data a Claudio Baglioni, tra umori e malumori che, quando si parla di gusti musicali, non mancano mai. Lunga vita al Premio Tenco.

Premio Tenco 2022

Premio Tenco 2022, il racconto – I parte

Ecco com’è andata la 45esima edizione del Premio Tenco al Teatro Ariston di Sanremo

 

Ha preso il via il 20 ottobre la 45esima rassegna della canzone d’autore, meglio nota come Premio Tenco, come da tradizione nella città di Sanremo, sede del Club Tenco e dello storico Teatro Ariston. Un’edizione speciale che cade nel cinquantesimo anniversario della fondazione del Club, nato proprio a Sanremo dall’idea del fondatore Amilcare Rambaldi, insieme ad alcuni appassionati, al fine di promuovere e sostenere la cosiddetta “Canzone d’autore”.

 

L’inaugurazione quest’anno è stata affidata nella mattinata di mercoledì alla Masterclass dedicata alle “canzoni che hanno fatto grande il Tenco”, tenuta da Morgan all’Ariston e seguita da oltre 900 studenti della Liguria. E proprio a Marco Castoldi – in arte Morgan – è stato affidato il compito di presentare le serate della rassegna, al fianco dello storico presentatore Antonio Silva, presente anche durante la prima conferenza stampa dedicata alle targhe Tenco. Le targhe sono assegnate annualmente dal 1984 da parte di una schiera di giornalisti ed esperti di musica e vanno a premiare secondo diverse categorie i migliori dischi dell’anno di canzone d’autore. Negli ultimi anni però le targhe non si sono limitate a questo, ma hanno anche ampliato il concetto di ciò che di solito si intende per cantautorato, includendo di fatto anche generi precedentemente visti con diffidenza. Ecco dunque spiegate i premi a Madame dello scorso anno e il premio come “Miglior album in assoluto” a Marracash per Noi, Loro, gli altri proprio in questo Tenco 2022. Tra gli altri premiati della serata spiccano il nome di Elisa, che non ha potuto ricevere il premio di persona né esibirsi perché impegnata nel tour europeo, e Simona Molinari, oltre alla giovanissima Ditonellapiaga e agli ‘A67. A Ferdinando Arnò il premio come miglior album a progetto.

 

Per fare un bilancio, il Tenco 2022 è stato un successo, esempio perfetto di quello che il Tenco è oggi: un mix perfetto di nuove forme di canzone – con Madame che ha aperto ufficialmente la rassegna cantando Lontano Lontano di Tenco come vuole la tradizione, e Marracash, mattatore assoluto, esibitosi davanti a un pubblico attentissimo e coinvolto – che fanno da contraltare ad artisti più vicini alla tradizione, perché della tradizione ne fanno parte. Come Gualtiero Bertelli, premio Tenco 2022.

pink floyd - syd barrett - 50 anni the dark side of the moon

Pink Floyd, Syd Barrett e i 50 anni di “The Dark Side Of The Moon”

Grandi novità dall’universo Pink Floyd: un documentario su Syd Barrett e un libro sui 50 anni di The Dark Side Of The Moon

 

SYD BARRETT E I PINK FLOYD – IL DOCUMENTARIO

Have You Got It Yet? The Story of Syd Barrett and Pink Floyd è il nuovo documentario sul cofondatore di quello che sarebbe diventato uno dei gruppi più importanti della storia del rock… e poi il 1° marzo 2023 ricorreranno i 50 anni dalla pubblicazione di The Dark Side Of The Moon, che saranno celebrati con un libro.

Per quanto riguarda il documentario, Have You Got It Yet? è stato diretto dal regista Roddy Bogawa e dal compianto graphic designer Storm Thorgerson, ideatore della maggior parte delle copertine dei Pink Floyd con il suo studio Hipgnosis. Il lavoro è stato poi completato dallo stesso regista insieme al fotografo degli StormStudios Rupert Truman e al produttore Julius Beltrame dopo la morte prematura di Storm Thorgerson nel 2013.

In Have You Got It Yet? saranno presenti inoltre nuove interviste con David Gilmour, Nick Mason e Roger Waters, oltre ai tanti contributi dei manager dei Pink Floyd Peter Jenner e Andrew King, di Pete Townshend degli Who, di Graham Coxon dei Blur e di tanti altri.

La voce narrante del documentario è quella dell’attore Jason Isaacs e la colonna sonora del film contiene più di 50 brani dei Pink Floyd e di Syd Barrett.

 

50 ANNI DI THE DARK SIDE OF THE MOON

In epoca di celebrazioni non potranno mancare quelle per i 50 anni di The Dark Side Of The Moon. L’album dei Pink Floyd usciva infatti il 1° marzo 1973 e per l’occasione proprio il 1° marzo dell’anno prossimo dovrebbe uscire un libro con foto rare e inedite scattate nel backstage e sul palco, oltre a un cofanetto celebrativo con la riedizione dell’album.

Il libro porterà lo stesso titolo dell’album e il formato ricorderà quello di un vinile; sarà suddiviso in due parti, la prima dedicata alla realizzazione dell’album e al tour tra il 1972 e il 1975 con ampio materiale fotografico in bianco e nero di Storm Thorgerson, Jill Furmanovsky, Aubrey Powell e Peter Christopherson. In questa sezione si potrà leggere inoltre la recensione del concerto di Wembley a Londra, datata ottobre 1972 e a firma Chris Charlesworth, pubblicata per la prima volta su Melody Maker.

Nella seconda parte si potranno invece vedere le 60 immagini a colori per ripercorrere la storia della copertina dell’album studiata da Storm Thorgerson e con la serie di grafiche che poi hanno caratterizzato altri progetti dei Pink Floyd.

 

ANIMALS 2018 REMIX

A proposito ancora di Pink Floyd, qualche giorno fa e per l’uscita della nuova versione di Animals del 1977 (ANIMALS 2018 REMIX), il gruppo ha reso disponibile sul proprio canale YouTube il documentario ufficiale che racconta tutta la lavorazione fino all’uscita del celebre album:

Animals 2018 Remix è uscito su CD, LP, e dal 7 ottobre in versione Blu-Ray, SACD e i formati Gatefold Deluxe. La versione Gatefold deluxe include il remix 2018 in Stereo,  5.1 Surround (entrambi di James Guthrie) e il mix stereo originale del 1977. Il booklet di 32 pagine contiene fotografie rare del dietro le quinte dello shooting per la foto di copertina insieme ad immagini live e memorabilia. L’artwork dell’album è stato ripensato per questa uscita.

Pink Floyd - Animals Remix 2018 Copertina

 

LIVE AT POMPEII SECONDO MAX GAZZÈ (E MANUEL AGNELLI)

Anche Max Gazzè, con ospite a sorpresa Manuel Agnelli, lo scorso 21 ottobre ha reso omaggio ai Pink Floyd rileggendo lo storico Live at Pompeii all’anfiteatro degli scavi della cittadina campana. L’evento è stato denominato Pompeii Echoes, è stato presentato come un'”esperienza immersiva” ed è stato visto sia dal pubblico a Pompei, sia dagli utenti in diretta streaming gratuita (ora non più disponibile) collegati su ITsART.

 

ROGER WATERS, L’ATTESA PER I LIVE IN ITALIA DEL 2023

I Pink Floyd sono però anche attualità. L’ex Roger Waters sarà infatti protagonista di sette concerti in Italia, quattro al Mediolanum Forum di Assago (Milano) il 27, 28 e 31 marzo e il 1° aprile e tre all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) il 21, 28 e 29 aprile. This Is Not A Drill è una nuova rivoluzionaria stravaganza rock and roll/cinematografica, eseguita su un palco centrale a 360° – spiega Roger Waters a proposito di queste date che fanno parte del tour europeo di This Is Not A Drill (maggiori info qui).

 

Andrea Tarquini 900

Andrea Tarquini e il ‘900 in un album (e in un 45 giri)

Il cantautore romano pubblica un nuovo 45 giri con i singoli Ufo Robot e In Fondo al ‘900. Quest’ultima è anche la traccia che dà il titolo al terzo album di Andrea Tarquini

 

Un nuovo 45 giri per Andrea Tarquini. Il cantautore romano, già chitarrista e corista di Stefano Rosso, racchiude in questa nuova uscita i singoli Ufo Robot e In Fondo al ‘900. Quest’ultimo è il brano entrato nella cinquina Tenco 2022 come Miglior Canzone ed è il brano che dà il titolo al suo terzo album pubblicato qualche mese fa.

 

In fondo al ‘900 è un lavoro uscito prima della scomparsa di due figure protagoniste del secolo scorso come la Regina Elisabetta e Gorbaciov e per questo motivo abbiamo chiesto ad Andrea Tarquini se dopo queste dipartite i suoi brani non assumano nuovi significati.

 

Il terzo album è anche quello in cui si sente meno la sua chitarra, che però ritroviamo ovviamente in chiave live, anche perché è lo strumento che suona abitualmente e con il quale compone i suoi pezzi. A questo proposito, stando a quanto da lui stesso dichiarato, chissà che presto non potremo ascoltare proprio un album live solo voce e chitarra, oltre a un nuovo disco con canzoni di Stefano Rosso, ideale seguito del primo che nel 2013 è stato finalista delle Targhe Tenco nella categoria interpreti.

 

In fondo al ‘900 (MoovOn Records) – Andrea Tarquini

Cristiano Godano

Ritratti d’autore – Cristiano Godano, dai Marlene Kuntz all’esordio solista

Cristiano Godano per Ritratti d’autore. Il frontman dei Marlene Kuntz è stato ospite della rassegna ideata e condotta da Ezio Guaitamacchi che si svolge a Lodi presso lo spazio espositivo 21

 

Cristiano Godano protagonista di questa nuova serata di Ritratti d’autore. Si comincia parlando di Karma Clima, nuovo concept album dei Marlene Kuntz sul cambiamento climatico. Il progetto, in continua evoluzione, che unisce arte e sostenibilità, ha portato la band da ottobre 2021 in tutta Italia, alla ricerca di quelle realtà che sono un modello in materia di ecosostenibilità e in nome del dovere etico di creare un senso di responsabilità verso il mondo che abitiamo.

Tra le esecuzioni dal vivo anche alcuni brani storici dei Marlene Kuntz come Lieve, Musa e Nuotando nell’aria; poi un omaggio a uno dei suoi miti, Neil Young, con The Needle And The Damage Done; poi ancora alcuni pezzi da Mi ero perso il cuore, l’esordio solista di Cristiano Godano.

 

RITRATTI D’AUTORE

Quando la musica incontra l’arte

Una rassegna di parole e musica ideata e condotta da Ezio Guaitamacchi presso lo spazio espositivo 21 a Lodi (via San Fereolo, 24)

Immaginate di avere nel salotto di casa il vostro artista preferito, di sentirlo svelare i suoi ricordi d’infanzia, raccontare le sue passioni musicali, spiegare come nascono le sue canzoni. E poi magari sentirlo cantare e suonare accompagnato soltanto da una chitarra acustica o da un pianoforte proprio come se, in quel momento, stesse componendo uno dei suoi successi. Il tutto all’interno di un suggestivo spazio espositivo a fianco di opere d’arte contemporanea, in un contesto confidenziale dove è possibile vivere la musica a 360 gradi, assistere a uno spettacolo emozionante e interagire con chi sta sul palco. Con garbo, simpatia e competenza, ma con spirito divulgativo, Ezio introduce il pubblico presente alla serata nell’animo musicale degli artisti facendo scoprire un lato nascosto e per certi versi ancor più curioso e affascinante di dieci protagonisti della scena musicale italiana.

 

Ritratti d’autore – Cristiano Godano è il settimo ritratto.

I precedenti sono stati:

Francesco Baccini

Alberto Fortis

Andrea Mirò

Alberto Patrucco

Omar Pedrini

Beppe Gambetta

Solis String Quartet & Sarah Jane Morris - Tributo ai Beatles

Il tributo ai Beatles di Solis String Quartet & Sarah Jane Morris

All You Need Is Love è il tributo ai Beatles dei Solis String Quartet insieme a Sarah Jane Morris, il primo di un secondo capitolo.

 

Se c’è una cosa di cui siamo certi è che non si smetterà mai di suonare i Beatles, come capiamo questa volta da Solis String Quartet e Sarah Jane Morris.

I quattro di Liverpool continuano ad essere tra i punti di riferimento da cui realmente non si può prescindere.

Tocca ai Solis String Quartet dare nuova linfa alla musica dei Beatles; affiancati questa volta da Sarah Jane Morris, un’eccellenza internazionale dal timbro caldo, profondo e riconoscibile.

È uscito infatti lo scorso 14 ottobre per Irma Records All You Need Is Love. Si tratta di una selezione di 11 brani dei Beatles arrangiati per quartetto e voce. Un mood frizzante che riflette influenze cameristiche fino al funk e al pop; e che, pur vestendo di spirito nuovo queste canzoni, ne mantiene intatta la forza originale.

 

Il disco, che prende forma dallo spettacolo teatrale Ho ucciso i Beatles, è stato presentato al Blue Note di Milano per tre giorni di fila. Una serie di concerti che hanno coinvolto e convinto il pubblico presente e che strizzano già l’occhio ad un secondo capitolo.

 

Su questo nuovo progetto discografico, la cantante inglese dichiara: «La sublime musicalità del Solis String Quartet e i loro magici arrangiamenti delle grandi canzoni di Lennon e McCartney sono stati un regalo per me come cantante. Sedimentata con assoluto rispetto, la nostra collaborazione esalta lo status classico dell’arte dei Beatles e offre al nostro pubblico un senso di tesori musicali ritrovati».

Anche i Solis String Quartet spiegano genesi e mood del progetto: «Le canzoni dei Beatles, ancora oggi, brillano di una luce pura assoluta come solo le migliori opere d’arte sanno fare. Con l’attenzione che si riserva ai capolavori e con l’intento di ricreare la giusta suggestione sonora in ognuno dei brani, le nostre riletture – rafforzate dalla sensibilità ed eleganza espressiva che da sempre contraddistinguono la voce di Sarah Jane Morris, offrono all’ascoltatore undici ritratti musicali carichi di significato e passione».

Judith Owen - Intervista - Come On & Get It

Judith Owen, “Come On & Get It” è un album pieno di gioia – Intervista

Intervista a Judith Owen nella sua casa di Londra e in occasione dell’uscita del suo nuovo album jazz Come On & Get It

 

 

Siamo andati a trovarla nella sua casa di Londra Judith Owen e l’abbiamo intervistata per la pubblicazione di Come On & Get It.

Prendete una bambina dai capelli rossi e una collezione di dischi del papà che hanno segnato la sua infanzia. Prendete poi una lista di donne del jazz e del blues degli anni ’40 e ’50 ormai pressoché dimenticate, una voce vellutata e una band di New Orleans. Mescolate bene il tutto e il risultato sarà Come On & Get It, il nuovo brillante, gioioso e seducente album di Judith Owen. Abbiamo incontrato la cantautrice dall’animo jazz nella sua casa di Londra per farci raccontare quando e come è nato questo progetto.

Quattordici tracce registrate a New Orleans, suonare insieme a una band straordinaria e prodotte da John Fishbach, per omaggiare donne forti e coraggiose che in un settore dominato dagli uomini, ieri come oggi, hanno saputo affermare sé stesse e gridare al mondo chi erano e chi volevano essere.

Come On & Get It è un album che tira fuori completamente per la prima volta l’animo jazz di Judith Owen; non un vero e proprio cambio di rotta per l’artista ma piuttosto il desiderio di guardare sempre oltre, di migliorare e di non perdere mai il coraggio di esprimere sé stessa e la sua arte, proprio come le incredibili donne di quest’album, che sin da quando era una bambina dai capelli rossi, le fanno sorridere il cuore.

Questo e molto altro ancora nell’intervista a Judith Owen per il suo nuovo album jazz Come On & Get It.

Robben Ford - Eric Clapton

Eric Clapton, il report del concerto al Forum di Assago (Milano)

Sul palco del Forum di Assago, Eric Clapton è apparso in grande forma fisica e artistica a 77 anni, incantando i presenti: il report del concerto

 

Eric Clapton, il report del concerto al Forum di Assago (Milano) – 12/10/2022

C’è stato un tempo in cui il suono di una chitarra elettrica era frutto delle caratteristiche dello strumento, dell’interazione dello stesso con l’amplificatore e con qualche piccolo effetto e, che soprattutto si plasmava grazie alle mani e alle dita del musicista. In quel modo la sei corde acquisiva un timbro unico e una voce inconfondibile che si identificavano con il chitarrista stesso.

60 anni dopo, esattamente allo stesso modo, la voce della chitarra di Eric Clapton è tornata a farsi sentire.

Sul palco del Forum di Assago (terza e ultima delle date italiane del suo tour 2022) era accompagnato da una band stratosferica; il musicista inglese nell’occasione è apparso in grande forma fisica e artistica a 77 anni e ha incantato il pubblico presente.

Il suono unico della sua Fender Stratocaster, quella voce satura, seducente, grintosa e ficcante al tempo stesso il cui timbro ammaliante che ancora strizza l’occhio (e l’orecchio…) a quello dei suoi eroi B.B King o Freddie King, è rimasto integro, cristallino e impeccabile come quando, nel 1966, sui muri di Londra qualcuno scriveva che “Clapton era dio”. Ma ormai da tanto tempo, Eric non è solo una divinità della sei corde ma un musicista completo, raffinatissimo. Le sue doti vocali sono pari a quelle di compositore come dimostrano ballad struggenti quali River of Tears, Tears in Heaven, Layla (qui riproposta in chiave acustica come nel celebre Mtv Unplugged).

È però il blues il fil rouge della sua vita. La musica che l’ha formato, quella che ha amato, quella che non ha mai tradito e che non lo ha mai abbandonato, quella che ancora oggi lo entusiasma nel momento in cui la suona.

Il repertorio dei concerti italiani lo conferma: classici della musica del diavolo come Key To The Highway o Hoochie Koochie Man; perle dei Cream come Crossoroads e Badge; o persino la Nobody Knows You when You’re Down and Out della imperatrice del Blues Bessie Smith regalata nel corso del siparietto acustico; insieme alla fascinosa Country Boy di Chuck Brown la fanno da padrone.

Non solo. Le svisate solistiche di Clapton (insieme a quelle altrettanto efficaci del texano Doyle Bramhall, chitarrista mancino di straordinaria abilità) che si alternano a quelle del piano di Chris Stainton e dell’Hammond del formidabile Paul Carrack trasudano blues in ogni passaggio. Le immancabili hit Wonderful Tonite o le riletture “claptoniane” di I Shot The Sheriff e della Cocaine del suo vecchio amico J. J. Cale chiudono il cerchio.

Il tempo di un bis trascinante e gli artisti salutano il pubblico dopo circa un’ora e mezza di grande musica; musica che ha lasciato in noi la sensazione di aver assistito ancora una volta a un evento eccezionale. Come le altre grandi leggende del rock, anche Clapton ci fa pensare di essere stati una generazione fortunata. Che ha potuto ammirare su un palco artisti come Eric Clapton, Bob Dylan, Paul Mc Cartney o Rolling Stones; “mostri sacri” paragonabili alle menti più geniali della razza umana. È come aver visto Picasso dipingere, Shakespeare scrivere una pièce teatrale, Mozart suonare o Leonardo inventare. Una cosa da fare invidia ai pronipoti…

Queen - Face It Alone

Queen, “Face It Alone” è il nuovo singolo dei Queen con Freddie Mercury

Si intitola Face It Alone il nuovo singolo dei Queen con Freddie Mercury. Il brano “ritrovato” anticipa la pubblicazione del cofanetto The Miracle Collector’s Edition

 

Face It Alone è il nuovo singolo dei Queen con Freddie Mercury. Il brano è stato pubblicato ufficialmente e anticipa The Miracle Collector’s Edition, il cofanetto con 5 CD+DVD+Bluray+LP che include la ristampa rimasterizzata e ampliata dell’album The Miracle, uscito originariamente nel 1989.

 

Dopo aver creato grandissimo interesse durante l’estate, quando i membri della band Brian May e Roger Taylor hanno fatto trapelare per la prima volta la notizia di una canzone ritrovata dei Queen con Freddie Mercury, l’attesissimo brano “ritrovato” Face It Alone è finalmente uscito.

L’esistenza del brano è stata rivelata per la prima volta da May e Taylor in un’intervista radiofonica alla BBC durante la loro apparizione al concerto del Royal Jubilee 2022. Roger Taylor lo ha descritto come «un piccolo gioiello di Freddie» e Brian May lo ha definito «bellissimo e commovente».

 

Il brano precede l’uscita del 18 novembre di una nuova rivisitazione del 13° album della band, The Miracle, penultimo della band con Freddie Mercury. The Miracle Collector’s Edition è un’edizione per collezionisti, stampata in Tiratura Limitata; il box contiene 5 CD+DVD+Bluray+LP oltre ad un libro di 76 pagine con fotografie inedite e copertina rigida, le lettere originali del fan club scritte a mano dalla band, recensioni della stampa dell’epoca e ampie note di copertina.

 

Tra i contenuti vi sono The Miracle Sessions: un disco di oltre un’ora con registrazioni inedite, tra cui sei tracce mai pubblicate prima d’ora. Si può ascoltare la band in studio, a Londra e Montreux: una finestra sul processo creativo dei Queen, i loro momenti di gioia per essersi ritrovati a lavorare nuovamente insieme.

 

Face It Alone è stato originariamente registrato durante le storiche session del 1988 per quell’album, un periodo prolifico per la band che ha lavorato a circa 30 canzoni, molte delle quali non sono mai state pubblicate. Il brano è stato riscoperto quando i team di produzione e archivio della band si sono ritrovati per lavorare alla ristampa del cofanetto di The Miracle.

 

«Ci eravamo un po’ dimenticati di questa traccia», ammette Roger Taylor, «ma eccolo lì, questo piccolo gioiello. È meraviglioso, una vera scoperta. È un pezzo molto passionale».

 

Il singolo rappresenta la prima nuova canzone con Freddie Mercury pubblicata negli ultimi 8 anni. Nell’album Queen Forever del 2014 infatti la band aveva incluso tre brani inediti con Freddie: Let Me in Your Heart Again, Love Kills e There Must Be More to Life Than This.

 

Parlando del brano ritrovato, Brian May dice: «Sono felice che il nostro team sia riuscito a scovare questo pezzo. Dopo tutti questi anni, è bello sentirci tutti e quattro… sì, c’è anche Deacy… lavorare in studio per una canzone stupenda che non era stata completata… fino ad ora!»

 

Ampiamente riconosciuto come il migliore album dei Queen degli anni ’80 e uno dei più ispirati, The Miracle pubblicato nel 1989 è stato un successo mondiale raggiungendo la posizione n. 1 nella classifica di vendite del Regno Unito e in diversi importanti mercati europei; ha anche ottenuto il Disco d’Oro negli Stati Uniti. Brian May ha spesso citato la title track come la sua canzone preferita dei Queen di tutti i tempi.

 

Le sessioni estremamente prolifiche di The Miracle iniziarono nel dicembre 1987 e si protrassero fino a marzo 1989. Sarebbe stato uno dei periodi più importanti nella storia dei Queen. Quindici mesi prima, il 9 agosto 1986, lo European Magic Tour dei Queen si era concluso con un grande successo di pubblico, davanti ad oltre 160.000 persone al Knebworth Park in Gran Bretagna. Quando la band lasciò il palco quella notte, difficilmente avrebbe potuto prevedere che quello sarebbe stato l’ultimo spettacolo dal vivo dei Queen con Freddie e il primo di una serie di momenti cruciali che avrebbero portato la band ad una lunga separazione.

 

Ci sarebbero voluti 15 mesi e una radicale ristrutturazione delle dinamiche interne della band prima che i Queen si riunissero ai Townhouse Studios di Londra il 3 dicembre 1987, per iniziare a lavorare al loro tredicesimo album. Per la prima volta, i Queen avrebbero condiviso equamente i crediti di scrittura delle canzoni, indipendentemente da chi avesse concepito ogni canzone. «Dividere i crediti è stata una decisione molto importante per noi. Abbiamo lasciato il nostro ego fuori dalla porta dello studio», dice Brian, «e abbiamo lavorato insieme come una vera band. Vorrei che l’avessimo fatto 15 anni prima».

 

Conferma Roger: «Le decisioni venivano prese in base al merito artistico ma quella volta “Tutti hanno scritto tutto” era la linea da seguire, piuttosto che l’ego o qualsiasi altra cosa. Sembrava che lavorassimo insieme meglio di prima. Abbiamo sempre avuto gusti diversi e abbiamo sempre avuto molte discussioni in studio, ma quella volta volevamo condividere tutta la scrittura delle canzoni; e penso fosse una buona idea».

 

Questa idea di unione viene trasmessa dalla copertina dell’album The Miracle, a cura del direttore artistico della band Richard Gray, che raffigura i quattro volti dei Queen fusi in uno. «La copertina rappresenta l’unità del gruppo in quel momento: una fusione, senza soluzione di continuità, di quattro persone che diventano una sola» ha detto May. «Avevamo anche a che fare con il peggioramento dello stato di salute di Freddie e ci stavamo unendo per sostenerlo».

 

Mentre Freddie non poteva più andare in tour, i Queen rimasero una band di incredibile intraprendenza creativa. Come ha dichiarato John Deacon, hanno incanalato la loro chimica dal vivo in studio: «Nelle prime settimane di registrazione abbiamo registrato molto materiale dal vivo, molte canzoni, alcune jam e sono venute fuori idee».

 

«Non siamo mai stati in grado di eseguire I Want It All dal vivo con Freddie», ha dichiarato May. «Sarebbe diventato una sorta di fulcro dello spettacolo dei Queen, ne sono sicuro, perché era molto partecipativo – molto coinvolgente per il pubblico che sicuramente lo avrebbe cantato».

 

Dice Roger: «Molte tracce di Miracle contengono delle first take; abbiamo cercato di preservare quella freschezza e di catturare tutto l’entusiasmo che avevamo nel suonare insieme».

 

La scrittura dei Queen rifletteva anche le loro circostanze personali. Il dramma strappato dai titoli di Scandal è stato il colpo personale di May all’intrusione della stampa nei rispettivi affari personali dei membri della band. Was It All Worth It invece è considerato come una riflessione sulla salute del cantante.

 

Un ulteriore ingrediente nel mix era David Richards, che aveva lavorato con i Queen sin da Live Killers e dopo A Kind of Magic e Live Magic; Richards infatti ha co-prodotto The Miracle.

 

I mesi in studio hanno prodotto oltre 30 canzoni, più di quanto i Queen avessero bisogno. Dieci tracce sono state selezionate per l’album ed altre in seguito sono diventate B-side o tracce soliste oppure ancora trasferite agli album Innuendo e Made in Heaven. Ben 5 brani sono diventati singoli di successo a supporto dell’album The Miracle.

 

Brian dichiara: «Avevamo tutti questi frammenti di brani, e alcuni erano in parte finiti, alcuni erano solo un’idea, ci sono alcune tracce su cui vuoi sempre lavorare, e si portano a termine; e ci sono alcune tracce delle quali pensi, ‘Oh è fantastica, ma non so davvero cosa farne in questo momento’, quindi sono naturalmente lasciate per strada».

 

La maggior parte di queste tracce “lasciate per strada” è rimasta indisturbata negli archivi dei Queen negli ultimi 33 anni.

 

Per i fan dei Queen, uno degli elementi più attesi del nuovo cofanetto è il CD The Miracle Sessions con take originali, demo e rough take dell’intero album; ci saranno inoltre ben sei tracce mai ascoltate prima, tra cui due con la voce di Brian May.

 

Questo disco di oltre un’ora offre la prima messa in onda ufficiale di canzoni come Dog With A Bone, I Guess We’re Falling Out, You Know You Belong To Me e la toccante Face It Alone; il brano è uscito come singolo digitale il 13 ottobre e sarà pubblicato come singolo fisico su Vinile 7” il 18 novembre 2022. Original take, demo e rough cut definiscono che tipo di album sarebbe diventato The Miracle.

 

Ma forse le vere gemme del CD di The Miracle Sessions sono i parlati che chiudono le riprese musicali. Mentre il nastro in studio continua a girare a Londra e Montreux, i quattro artisti sono colti in momenti di massima franchezza; in questo modo gli ascoltatori faranno l’esperienza di stare tra Freddie, Brian, John e Roger mentre scherzano, discutono, si scambiano battute e mostrano momenti di gioia e frustrazione.

 

Queste sessioni hanno rivelato i Queen nella loro forma più ispirata ed impulsiva. E quell’atmosfera si riflette non solo nella musica ma anche negli scambi familiari che la tratteggiano. Come ha detto Freddie: «Penso che sia il momento in cui siamo stati più vicini in termini di scrittura musicale».

 

Mai ascoltati prima d’ora, gli outtake parlati di The Miracle Sessions invitano i fan in studio a sperimentare la dinamica della band, più naturale e rivelatrice di qualsiasi intervista “ufficiale”. Questi scambi di opinioni – a volte incoraggianti, spiritosi, affettuosi – catturano la band mostrando una rara intesa ed un rinnovato entusiasmo al loro ritorno in studio.

 

Un’altra traccia contenuta all’interno del cofanetto è Too Much Love Will Kill You. Inizialmente The Miracle doveva essere un album di 11 tracce, ma questo brano è stato escluso all’ultimo minuto. La versione originale dei Queen sarebbe apparsa in Made in Heaven nel 1995, con la voce solista di Freddie. La versione CD dell’album rimane fedele alla tracklist dell’album originario del 1989; il disco in vinile in questa edizione da collezione include invece per la prima volta Too Much Love Will Kill You.

 

The Miracle Collector’s Edition è ricca di rarità, outtakes, brani strumentali, interviste e video, inclusa l’ultima intervista rilasciata da John, sul set del video per il singolo Breakthru. Il ricco cofanetto include anche: un libro di 76 pagine con fotografie inedite e copertina rigida; le lettere originali del fan club scritte a mano dalla band; recensioni della stampa dell’epoca e ampie note di copertina, con ricordi di Freddie, John, Roger e Brian sulla realizzazione dell’album; alcuni dei loro video più iconici e relativi making of.

 

QUEEN THE MIRACLE COLLECTOR’S EDITION

Sintesi dei contenuti

 

VINYL LP: The Miracle

Long Lost Original LP Cut

The Miracle come non si era mai sentito prima.

 

CD 1: THE MIRACLE

L’album rimasterizzato da Bob Ludwig.

 

CD 2: THE MIRACLE SESSIONS

Il processo creative della band con original take, demo e version iniziali; include brani inedita fra cui Face It Alone e tracce parlate della band in studio.

 

CD 3: ALTERNATIVE MIRACLE

Extra track dall’album: B-side, extended version e single version.

 

CD 4: MIRACU-MENTALS

Instrumental backing track di tutte le canzoni dell’album The Miracle.

 

CD 5, THE MIRACLE RADIO INTERVIEWS

La band che parla del processo creative dell’album. Include l’intervista Queen for an Hour, trasmessa su BBC Radio 1 il 29 maggio 1989.

 

BLU-RAY / DVD: The Miracle Videos

The Miracle Videos include 5 videoclip e bonus.

 

Videoclip:

I Want It All

Breakthru

The Invisible Man

Scandal

The Miracle

 

The Miracle – interviste:

Con Roger, Brian e John sul set di Breakthru (June 1989), a cura di Gavin Taylor.

 

Making of dei videoclip:

I Want It All, Scandal, The Miracle e Breakthru.

 

Making of della copertina dell’album:

Il designer Richard Gray illustra il processo creativo.

Intervista a Franco Mussida

Franco Mussida, “Il pianeta della musica e il viaggio di Iòtu” – Intervista

Il pianeta della musica e il viaggio di Iòtu: un nuovo concept album per Franco Mussida. Il grande chitarrista ci ha parlato di questo suo nuovo lavoro, frutto di un percorso iniziato più di dieci anni fa

 

Intervista a Franco Mussida che ha pubblicato Il pianeta della musica e il viaggio di Iòtu, nuovo concept album suddiviso in tredici brani scritti interamente, testi e musica, dal grande chitarrista. La presentazione del lavoro ha avuto luogo qualche giorno fa a Milano alla Balera dell’Ortica; al termine della conferenza stampa abbiamo scambiato qualche battuta con lo stesso Mussida. La nostra chiacchierata è cominciata da chi è il protagonista di questo nuovo concept album, da chi è quindi Iòtu.

Mussida, che del suo nuovo lavoro ha curato anche simbologia e copertina, ha affrontato questo suo nuovo viaggio con una chitarra classica baritona, determinante per la realizzazione di un album, che è arrivato al termine di un percorso iniziato più di dieci anni fa.

In conclusione non potevamo non domandare al grande chitarrista se intende proseguire questa sua ricerca attraverso l’attività live.

Questo e altro ancora nella nostra intervista a Franco Mussida.

 

Franco Mussida presenterà il disco con speciali instore esperienziali: 14 ottobre alla Feltrinelli di ROMA (Via Appia Nuova, 427 – ore 18.30), il 21 ottobre alla Feltrinelli di MILANO (P.zza Duomo – Via U. Foscolo 1/3 – ore 18.30) e il 24 ottobre alla Feltrinelli RED di FIRENZE (Piazza della Repubblica 26/29 – ore 18.00).

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