Francesco Guccini - Canzoni da Intorto

Francesco Guccini, il grande ritorno con “Canzoni da Intorto”

Si intitola Canzoni da Intorto il nuovo album in studio che segna il grande ritorno di Francesco Guccini

 

È uscito Canzoni da Intorto, il nuovo album di Francesco Guccini, grande atteso ritorno a distanza di dieci anni dall’ultimo lavoro in studio del Maestro.

Presentato giovedì 17 novembre alla Bocciofila Martesana di Milano, Canzoni da Intorto è la raccolta delle sue canzoni del cuore; undici brani della cultura popolare rivisti in una chiave nuova, con arrangiamenti che spaziano dal balcanico al folk. È il concept album che Francesco Guccini ha sempre desiderato realizzare.
Canzoni senza tempo che lo riportano con nostalgia alle balere e ai suoi vent’anni.

L’annuncio di Canzoni da Intorto ha avuto come prologo un grande ritrovo a Pavana, luogo del cuore di Guccini nella campagna toscana. Qui il cantautore, insieme ad amici, addetti ai lavori e musicisti che hanno lavorato al disco, ha festeggiato l’evento tra musica e parole, come da tradizione da lui stesso istituita alla chiusura di ogni importante progetto.

Per valorizzare questo grande ritorno, il disco è disponibile in cinque diversi formati: CD; CD limited edition – maxi formato; vinile; vinile special edition (edizione limitata numerata e colorata); e, per i veri intenditori, uno speciale doppio vinile edizione esclusiva con tracce strumentali – incisione diretta dai mix (edizione limitata e numerata) per riscoprire l’anima analogica della musica e esaltarne ogni sfumatura.

Alla realizzazione dell’album hanno partecipato oltre trenta strumentisti provenienti da svariati mondi musicali, la voce di Guccini si esprime su sonorità inedite, totalmente diverse dai dischi precedenti.
Il risultato conferisce all’album suoni contemporanei che, al tempo stesso, abbracciano la tradizione ed è concepito affinché gli arrangiamenti non si limitassero a far da sfondo al cantato, ma ‘raccontassero’ una versione parallela del testo.
È un album musicalmente complesso, ricco di richiami e sfumature, da ascoltare dall’inizio alla fine.

Africa Unite - Milano Music Week 2022 - 40 + 1 anni di carriera

Africa Unite alla Milano Music Week 2022 per i 40 + 1 anni di carriera

Africa Unite in concerto a Milano il prossimo 23 novembre per la Milano Music Week 2022 e per i loro 40 + 1 anni di carriera. La band presenterà nell’occasione anche Non è fortuna, nuovo album uscito lo scorso 11 maggio (anniversario della scomparsa di Bob Marley)

 

Sono 40 + 1 anni di carriera per gli Africa Unite che continuano queste “celebrazioni” con un concerto il prossimo 23 novembre ai Magazzini Generali di Milano, nell’ambito della Milano Music Week. Sarà dunque anche questo un live importante per descrivere in musica il passato e il presente del gruppo reggae. Il giorno prima, martedì 22 novembre, alle 18.30, la band sarà protagonista sempre a Milano, ma allo YellowSquare, di un talk condotto dal giornalista Damir Ivic, per parlare di oltre 40 anni di carriera tra concerti e album.

Nel corso del live il gruppo eseguirà anche i brani di Non è fortuna, album pubblicato non a caso lo scorso 11 maggio, giorno in cui ricorre l’anniversario della scomparsa di Bob Marley, fonte d’ispirazione iniziale degli Africa Unite. Parlando sempre del nuovo lavoro discografico, la band ha avuto alcuni ospiti d’eccezione all’interno di Non è fortuna; e ancora una volta il gruppo ha attinto dalle sue influenze storiche, ma anche dai giorni nostri, chiedendo di partecipare alla realizzazione dell’album a: David Hinds degli Steel Pulse; Gaudi, produttore e amico londinese; Brinsley Forde, cantante degli Aswad; Tonino Carotone, amico di vecchia data; Tito Sherpa, giovane rapper e recente scoperta della band.

Hanno intitolato il nuovo album Non è fortuna perché il loro percorso musicale è stato ed è tuttora caratterizzato da un duro lavoro, anche se da 40 + 1 anni di carriera tutto questo significa sicuramente molto di più.

Roger Waters - Comfortably Numb 2022

Roger Waters, “Comfortably Numb 2022”

Comfortably Numb 2022 è la nuova versione del famoso brano di The Wall dei Pink Floyd, registrata da Roger Waters durante il tour nordamericano di Waters This Is Not A Drill

 

Roger Waters ha pubblicato Comfortably Numb 2022, nuova versione del celebre brano contenuto in The Wall dei Pink Floyd.

Comfortably Numb 2022 è stato registrato durante il tour nordamericano di Waters This Is Not A Drill ed è prodotto dallo stesso ex Pink Floyd e da Gus Seyffert. Nel brano suonano: Roger Waters – voce; Gus Seyffert – basso, synth, percussioni, voce; Joey Waronker – batteria; Dave Kilminster – voce; Jonathan Wilson – harmonium, synth, chitarra e voce; Jon Carin – synth, voce; Shanay Johnson – voce; Amanda Belair – voce; Robert Walter – organo/pianoforte; Nigel Godrich – archi, amplificatore e cori da Roger Waters The Wall Sessions.

Waters ha commentato: “Durante il lockdown, ho realizzato una demo di una nuova versione di ‘Comfortably Numb’ come apertura per il nostro nuovo spettacolo ‘This Is Not A Drill’. L’ho arrangiata un tono più in basso, in La minore, per renderla più cupa e senza assoli, tranne che nella sequenza di accordi dell’outro, dove c’è uno straziante e bellissimo assolo vocale femminile di Shanay Johnson, una delle nostre nuove cantanti”.

Il video di accompagnamento è prodotto e diretto da Sean Evans, la fotografia è a cura di Kate Izor.
Roger Waters sarà in tour in Europa con This Is Not A Drill nel 2023 con 40 spettacoli in 14 Paesi europei, a partire da Lisbona il 17 marzo 2023 all’Altice Arena. L’ex Pink Floyd nell’occasione sarà anche in Italia. Saranno sette infatti i concerti nel nostro Paese, quattro al Mediolanum Forum di Assago (Milano) il 27, 28 e 31 marzo e il 1° aprile e tre all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) il 21, 28 e 29 aprileThis Is Not A Drill è una nuova rivoluzionaria stravaganza rock and roll/cinematografica, eseguita su un palco centrale a 360° – spiega Roger Waters a proposito di questo tour (maggiori info qui).
Steve Hackett - Genesis, Beatles, blues, Londra

Steve Hackett – Genesis, Beatles, il blues e Londra negli anni ’60

Steve Hackett: i Beatles (di cui i Genesis erano figli secondo John Lennon), la passione per il blues e la vita a Londra negli anni ’60

 

Mentre prosegue nel nostro Paese il tour di Steve Hackett per i 50 anni di Foxtrot, l’ex chitarrista dei Genesis ci ha parlato in una lunga intervista di tanta musica a lui cara. Questa parte della nostra chiacchierata comincia dai Beatles (e in particolare da Revolver); Steve Hackett si sofferma poi sui suoi tanti impegni e ricorda anche i suoi amici fraterni della scena prog che non ci sono più; il chitarrista racconta inoltre di quando da bambino ha iniziato a suonare l’armonica e a interessarsi al blues; infine, ricorda quanto sia stato importante vivere a Londra negli anni ’60, per la musica che ha potuto incontrare e ascoltare dal vivo in quel periodo, prima di entrare a far parte dei Genesis, un gruppo figlio dei Beatles secondo quanto dichiarato anche da John Lennon.

La prima parte dell’intervista a Steve Hackett sui 50 anni di Foxtrot e sulle date in Italia di questi giorni la trovate qui: https://jamtv.it/steve-hackett-foxtrot-50-tour-italia-2022

In questa parte il chitarrista racconta anche del primo tour in Italia con i Genesis del 1972, periodo in cui di fatto è nato Foxtrot, in parte anche durante i soundcheck nel nostro Paese. Steve Hackett era entrato nel gruppo con Nursery Crime, ma con Foxtrot era riuscito ad esprimersi, sia grazie alla breve Horizons, strumentale suonato soltanto da lui con la chitarra classica, sia grazie al suo prezioso apporto a Supper’s Ready.

 

Tutta l’intervista è stata trasmessa in diretta e commentata invece qui nel corso dell’ultima puntata delle nostre Music Room: https://jamtv.it/music_room/steve-hackett-e-mauro-pagani

 

Le prossime tre date per vedere Steve Hackett in Italia per il suo tour (nei posti in cui non è ancora sold out) sono: 16 novembre a Milano (Teatro Lirico); 18 a Padova (Gran Teatro Geox); 19 a Legnano (Teatro Galleria).

Abbey Road documentario trailer

Abbey Road, il documentario sugli studi – Guarda il trailer

Online il trailer del nuovo documentario diretto da Mary McCartney, dedicato agli Abbey Road Studios

 

Paul McCartney, Ringo Starr, Elton John, Roger Waters, Nile Rodgers e tanti altri nel trailer di If These Walls Could Sing, nuovo documentario sugli Abbey Road Studios, diretto da Mary McCartney. La primogenita di Paul e Linda McCartney ha dedicato infatti un’intera pellicola disponibile su Disney+ dal prossimo 16 dicembre, in cui racconta la storia dei leggendari studi nati nel 1931. Ad Abbey Road sono passati davvero tanti artisti dei più svariati generi musicali e la stessa Mary McCartney ha dei ricordi legati a quel luogo.

Alcuni dei miei primi ricordi da bambina provengono da cose vissute proprio all’interno degli studi di Abbey Road – aveva raccontato infatti Mary McCartney quando era stata annunciata la lavorazione del documentario. – Desidero da molto tempo raccontare la storia di questo luogo storico e non potrei avere un team migliore di John e dei Mercury Studios per trasformare in realtà questa ambizione creativa“.
Il documentario è prodotto da Mercury Studios, casa di produzione della Universal Music Group, e in particolare da John Battsek (Eric Clapton: Life in 12 Bars).

“Quando entri in un luogo pregno di così tanta storia, diventa in un certo senso sacro. La gente viene qui perché vuole il suono di Abbey Road” dichiara Elton John proprio all’inizio del trailer:

 

Joni Mitchell - Elton John

Joni Mitchell a Elton John: “Nuovo album live in uscita”

Joni Mitchell ha rivelato a Elton John che vorrebbe pubblicare un nuovo album, tratto dalla performance di quest’estate con Brandi Carlile ed altri ospiti al Newport Folk Festival

 

Un’ospite d’eccezione per Elton John nel suo programma radiofonico Rocket Hour su Apple Music: Joni Mitchell. La cantautrice canadese ha rilasciato un’intervista in cui ha dichiarato che vorrebbe pubblicare un nuovo album dal vivo.  La performance di quest’estate al Newport Folk Festival è stato infatti un evento inatteso a 20 anni dalla precedente esibizione dal vivo della Mitchell e va ricordato anche in questo modo. Il concerto era in collaborazione con Brandi Carlile e ha visto ospiti come Blake Mills, Marcus Mumford, Wynonna Judd e altri.

 

 

Il prossimo 10 giugno Joni Mitchell terrà il suo primo concerto da protagonista, dopo 23 anni dall’ultima volta, al Gorge Amphitheatre di Washington. La performance si colloca nell’ambito di un evento di due serate intitolato Echoes Through the Canyon.

In occasione dei suoi 79 anni abbiamo dedicato una delle nostre Music Room a Joni Mitchell con tanti ospiti, tra cui Scarlet Rivera, leggendaria violinista che accompagnò Bob Dylan nella Rolling Thunder Revue e, da sempre, grande amica di Joni. Potete rivedere la diretta dello scorso 7 novembre qui.

Steve Hackett, 50 anni - "Foxtrot" - Genesis - tour in Italia

Steve Hackett, 50 anni di “Foxtrot” dei Genesis in tour anche in Italia

Sei date in Italia per Steve Hackett che prosegue così il tour in cui celebra i 50 anni di “Foxtrot” dei Genesis

 

Steve Hackett torna in Italia per un tour in cui celebra i 50 anni di Foxtrot dei Genesis. A pochi mesi di distanza dall’ultima volta nel nostro Paese, il chitarrista sarà infatti di nuovo in Italia per sei concerti, a partire da quello del 13 novembre all’Auditorium Conciliazione di Roma. Nel corso delle serate Hackett eseguirà tutto Foxtrot e non solo e riserverà ulteriori sorprese a un pubblico che da noi lo segue davvero letteralmente da 50 anni. I primi tour dei Genesis in Italia, infatti, risalgono proprio al 1972 e lo stesso Steve Hackett ha ricordato anche quei momenti nella nostra intervista.

Parte di Foxtrot fu scritta peraltro nel nostro Paese e infatti i soundcheck del tour diventavano prove per affinare i brani che poi avrebbero fatto parte dell’album in cui Steve Hackett divenne a tutti gli effetti membro della formazione storica dei Genesis, dopo essere entrato nel gruppo già in Nursery Crime del 1971.

Queste nel dettaglio le date in Italia del tour di Steve Hackett: 13 novembre a Roma (Auditorium Conciliazione), 14 a Bologna (Teatro Celebrazioni); 15 a Torino (Teatro Colosseo); 16 a Milano (Teatro Lirico); 18 a Padova (Gran Teatro Geox); 19 a Legnano (Teatro Galleria).

Steve Hackett ci ha raccontato molto altro della sua musica, di Londra e ovviamente ancora dei Genesis. Il resto della nostra chiacchierata lo commenteremo in diretta lunedì 14 novembre alle 19:00 nel corso di una nuova puntata di Jam TV – Music Room, il salotto virtuale in cui si parla di musica.

Maurizio Baiata - Rock Memories - Volume Primo

Maurizio Baiata, “Rock Memories” è il suo nuovo libro

Ciao 2001, Franco Battiato, musica d’avanguardia e… Maurizio Baiata e il suo nuovo libro Rock Memories, Volume Primo

 

Tra le riviste più autorevoli in cui si parlava di musica in Italia c’è stato un tempo in cui usciva ogni settimana Ciao 2001. Uno dei suoi giornalisti storici, Maurizio Baiata, ha raccolto oltre 50 articoli e recensioni da lui firmate per il magazine tra il 1970 e il 1974 nel suo nuovo libro Rock Memories (Verdechiaro Edizioni, 2022). È questo il primo di due volumi, forse tre, in cui Baiata ripercorre un’epoca irripetibile per il rock attraverso i suoi scritti, in cui si soffermava sui grandi classici, ma anche tanto sulla musica d’avanguardia, in cui riportava le conversazioni a seguito di grandi incontri con le star dell’epoca e in cui stringeva rapporti d’amicizia come avvenne con Franco Battiato. Questo ed altro ancora nella nostra intervista a Maurizio Baiata.

Erano ovviamente altri tempi, anche solo per la pubblicazione, perché non c’era il tempo di fare l’editing come adesso; però erano anche i periodi in cui Baiata e gli altri giornalisti dell’epoca ascoltavano dischi importati prima di altri e ne potevano parlare.

Tra i noti citati dal giornalista ci sono King Crimson, Tangerine Dream, Popol Vuh. All’interno del libro si possono leggere inoltre sia i pezzi pubblicati originariamente, sia quelli in versione rieditata e attualizzata dallo stesso Maurizio Baiata.

Neil Young Harvest documentario

Neil Young, in uscita il documentario su “Harvest”

Un documentario su Harvest e la riedizione celebrativa dell’album pubblicato 50 anni fa per Neil Young… e poi un nuovo lavoro di inediti prodotto insieme a Rick Rubin

 

NEIL YOUNG: HARVEST TIME – IL DOCUMENTARIO

Si intitola Neil Young: Harvest Time il nuovo documentario su Neil Young e su Harvest, suo famoso album uscito 50 anni fa, le cui celebrazioni saranno accompagnate anche da una riedizione speciale.

Neil Young: Harvest Time sarà nei cinema di tutto il mondo il prossimo 1° dicembre e sarà un “viaggio intimo al Broken Arrow Ranch di Neil nel nord della California per le sessioni di Harvest Barn, a Londra per un’esibizione con la London Symphony Orchestra e a Nashville, dove l’allora ventenne Neil Young lavorò a vari brani di questo album”.

LA RIEDIZIONE CELEBRATIVA DI HARVEST

Il 2 dicembre uscirà invece la riedizione celebrativa per i 50 anni di Harvest. Oltre al documentario, saranno presenti al suo interno il film concerto del live per la BBC, tre outtake dalle registrazioni e tanto altro materiale, come un libro fotografico con copertina rigida, poster e note di copertina del fotografo Joel Bernstein.

Le outtake nel dettaglio sono: Bad Fog of Loneliness, Journey Through the Past e Dance Dance Dance, queste ultime due eseguite anche nel live per la BBC.

 

L’ALBUM DI INEDITI IN USCITA PRODOTTO INSIEME A RICK RUBIN

Per quanto riguarda materiale inedito, Neil Young è in procinto di pubblicare un nuovo album, World Record, che uscirà il prossimo 18 novembre. Il lavoro arriva poco meno di un anno dopo Barn e a pochi mesi di distanza dalla pubblicazione dell’album “perduto” del 2000, Toast.

World Record è stato già anticipato da Love Earth e poi da Break The Chain:

Il nuovo album è prodotto dallo stesso singer songwriter canadese e da Rick Rubin, che per la prima volta si trova a lavorare con lo stesso Neil Young (quest’ultimo era già stato negli Shangri-La Studios di Rubin per registrare Peace Trail, album del 2016). World Record conterrà 11 brani e vedrà un Neil Young intento a ricordare “con gratitudine i doni che la Terra gli ha fatto e punta gli occhi su un futuro incerto con la speranza che possiamo raddrizzare questa grande nave blu e verde”.

 

bono colbert with or without you

Bono, nuova versione di “With Or Without You” da Colbert

Bono, ospite in tv al The Late Show With Stephen Colbert, ha proposto una nuova versione del classico degli U2, With Or Without You

Tra i tanti brani che decretarono il successo di The Joshua Tree degli U2 c’era senza dubbio With Or Without You ed è stato proprio questo il pezzo che ha voluto eseguire Bono al The Late Show With Stephen Colbert. Arpa, violoncello e percussioni hanno accompagnato il frontman della band irlandese in questa nuova versione del celebre brano:

Bono ha presentato inoltre all’interno del programma tv statunitense in onda sulla CBS il suo nuovo memoir uscito in Italia con il titolo di Surrender. 40 canzoni, una storia (Mondadori, 2022) (altre info qui sul sito ufficiale del gruppo).

Nel corso della lunga intervista il cantante ha parlato dei primi anni degli U2 e dell’importanza dell’improvvisazione per il gruppo; si è soffermato poi anche sugli Stati Uniti e ha detto inoltre la sua sul documentario diretto da Peter Jackson The Beatles: Get Back.

Gli U2 hanno pubblicato il loro ultimo album nel 2017, Songs of Experience, e sarebbe quindi molto atteso un nuovo lavoro discografico da parte di Bono e soci. Stando a quanto affermato dallo stesso Bono al Cheltenham Book Festival a metà ottobre, presto potrebbe uscire proprio un nuovo album oltre al suo libro appena pubblicato.

Milano Music Week 2022

Milano Music Week 2022 dal 21 al 27 novembre

Presentata alla Santeria Toscana l’edizione 2022 della Milano Music Week

 

Torna a Milano dal 21 al 27 novembre 2022 l’imperdibile settimana dedicata alla musica e ai suoi protagonisti di Milano Music Week. Un appuntamento in cui l’industria musicale italiana si ritrova ormai ogni anno, creando nuove connessioni, in cui i fan possono conoscere più da vicino i loro idoli, in cui il pubblico – arrivato da tutta Italia – si immerge a 360° nel mondo della Musa dalle 7 note.

Giunta al suo sesto compleanno, l’edizione di quest’anno si presenta come una delle più ricche di sempre – tra incontri con gli artisti, eventi e panel in giro per tutta la città – anche grazie alla sinergia tra istituzioni e privati tra enti e associazioni.

Sarà Andrea Bocelli il 21 novembre ad aprire le danze di questa edizione, regalando alla città di Milano un’esclusiva performance in diretta da piazza Duomo. Ma come da tradizione non mancherà l’anteprima il 16 novembre con protagonista Tiziano Ferro, che presenterà al pubblico del teatro Manzoni il suo nuovo album. Tra le tante novità, ad affiancare la nuova curatrice Nur Al Habash, saranno per la prima volta due artisti: Colapesce e Dimartino, entrambi presenti ieri durante la conferenza stampa di presentazione, al fianco dell’assessore alla cultura Tommaso Sacchi e al sindaco di Milano Beppe Sala. Il primo cittadino non ha mancato di sottolineare l’impegno della città di Milano nei confronti della musica, consapevole però del tanto lavoro ancora da fare.

Programma completo su https://milanomusicweek.it/

James Taylor - live - Milano (28.10.2022)

James Taylor live agli Arcimboldi di Milano, il report (28.10.2022)

Un James Taylor classico ed elegante quello visto live a Milano al Teatro degli Arcimboldi

 

Circa due ore di live a Milano divise in due set, una doverosa pausa che James Taylor annuncia più volte suscitando l’ilarità del pubblico e mostrandogli la scaletta della serata scritta su un enorme cartone nero.
Il vecchio James riempie fino all’ultimo posto il teatro milanese: sul palco, luci soffuse e una scenografia elegante, lui al centro che gioca con lo sgabello dal quale sale e scende di continuo, e intorno a lui una band di fuoriclasse, su tutti Steve Gadd on drums, che asseconda ogni suo gesto, ogni suo sguardo, ogni suo respiro. La setlist accontenta proprio tutti: si apre con l’eleganza di Something In The Way She Moves per proseguire con un successo dietro l’altro, da Country Road al blues puro di Steamroller fino ai grandi classici Sweet Baby James, Carolina in My Mind, Mexico e la festa finale di How Sweet It Is. Mister Taylor, in forma smagliante, non manca di portare idealmente sul palco due donne importanti della sua vita: Carole King, che ha scritto per lui perle come Up On The Roof, a chiudere la prima parte di concerto, e Joni Mitchell, la cui voce angelica risuona in tutto il teatro sui cori di Long Ago And Far Away.

Qualcuno, tempo fa, aveva paragonato James Taylor a un maglione di cachemire, e cioè a un qualcosa di classico ed elegante, che non passa mai di moda. E ancora una volta, anche in questi concerti italiani, JT ha dimostrato che le sue sono canzoni senza tempo, capaci di emozionare, commuovere, far riflettere e, perché no divertire. Ma soprattutto, proprio come il cachemire, di scaldare menti e cuori degli spettatori.
E se non ci si stancherà mai di ascoltare le sue hit, è sempre sorprendente sentirne le versioni dal vivo. Non tanto perché James le cambi radicalmente stravolgendone la struttura. Anzi, proprio perché le mantiene assai simili agli originali, è un godimento assoluto sentire come la sua sei corde acustica (dal timbro compresso, suonata con un picking apparentemente semplice ma in realtà estremamente elaborato ed assolutamente personale) sia l’elemento centrale del suo sound. Su di essa, o attorno a lei, gli altri strumentisti pennellano un back up delicato e prezioso, aiutato dalla perfetta acustica del teatro, ideale per creare quel “sentiment” che lo stesso Taylor trasmette con la sua voce. Una voce che, insieme alla sua chitarra, ha dato vita a una “griffe” unica e inconfondibile capace persino di personalizzare i brani altrui, da Up On The Roof a You’ve Got A Friend, da Teach Me Tonight a How Sweet It Is.
Cordiale, simpatico ed empatico nella sua vera o presunta timidezza, James Taylor è sempre in grado di coinvolgere il suo pubblico: gli bastano pochi gesti e brevi chiacchiere tra un pezzo e l’altro.
Poi, quando saluta tutti e se ne va, prima del tradizionale finale con la dolce ninna nanna You Can Close Your Eyes lascia in tutti la sensazione di aver salutato un vecchio amico.
Uno che non ci ha mai tradito e non ci tradirà mai.

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