Becoming Led Zeppelin

“Becoming Led Zeppelin”, il trailer

Il primo docufilm ufficiale sulla band sarà al cinema dal 27 febbraio al 5 marzo. Contiene materiali mai visti e un’intervista inedita a John Bonham

 

A 12 anni dal successo nelle sale di tutto il mondo di Celebration Day che aveva raccolto oltre 50.000 spettatori solo in Italia, arriva nei cinema italiani solo dal 27 febbraio al 5 marzo Becoming Led Zeppelin (elenco sale a breve su nexostudios.it).

 

Qui di seguito si può vedere il trailer:

 

Diretto da Bernard MacMahon (American Epic) e co-sceneggiato e prodotto da Allison McGourty, Becoming Led Zeppelin è il primo film ufficialmente autorizzato sul gruppo e ripercorre la storia creativa, musicale e personale dei Led Zeppelin, raccontata attraverso le stesse parole della band. Il film concerto svela anche un’enorme quantità di filmati rari e inediti sulle performance del gruppo: il risultato è un’esperienza musicale viscerale, che trasporterà gli spettatori nelle sale da concerto dei primi tour, accompagnati da commenti intimi ed esclusivi della band, notoriamente riservata. Becoming Led Zeppelin è un film che ha rischiato di non essere realizzato: i registi hanno dovuto affrontare sfide epiche, tra cui il fatto che non esisteva quasi nessun filmato del primo periodo del gruppo. MacMahon e McGourty si sono imbarcati in una ricerca “investigativa” globale per recuperare i materiali necessari a illustrare la storia dei Led Zeppelin.

 

Dalla sua nascita, l’ascesa alla celebrità della band fu rapidissima e praticamente non documentata. Grazie all’accesso esclusivo al gruppo e ai suoi archivi personali, al pieno sostegno della band e alla disponibilità di filmati mai visti prima, Becoming Led Zeppelin immerge gli spettatori nelle immagini e nei suoni degli esordi per un’esperienza che, più di ogni altra, si avvicina alla partecipazione a un concerto live. Perché prima di Stairway To Heaven, della chitarra Dragon e dei dischi d’oro, c’erano semplicemente quattro artisti e il loro amore per la musica. Becoming Led Zeppelin ci svela i loro percorsi individuali mentre si muovono sulla scena musicale degli anni Sessanta, finché nell’estate del 1968 si incontrano per provare insieme e le loro vite cambiano per sempre. I quattro percorsi si fondono in uno quando partono alla conquista dell’America in un giro sulle montagne russe che culmina nel 1970, nel momento in cui diventano la band numero uno al mondo.

 

Racconta il regista Bernard MacMahon: “Con Becoming Led Zeppelin il mio obiettivo era quello di fare un nuovo tipo di film, un documentario che somigliasse a un musical. Volevo intrecciare le quattro diverse storie dei membri del gruppo prima e dopo la formazione della band, facendo raccontare ampie parti della loro storia solo dalla musica e dalle immagini, in modo da legare le canzoni ai luoghi in cui furono create e agli eventi che le ispirarono. Ho usato solo pellicole e negativi originali, con oltre 70.000 fotogrammi restaurati manualmente, e ho ideato delle sequenze di fantasia, ispirate a Singin’ In The Rain, sovrapponendo filmati inediti di esibizioni dal vivo a fotomontaggi di poster, biglietti e viaggi, per ricreare visivamente il senso di frenesia dei loro esordi”.

 

Becoming Led Zeppelin è diretto dal pluripremiato Bernard MacMahon (AMERICAN EPIC), nominato agli Emmy® e ai BAFTA®, e scritto da MacMahon e dalla produttrice Allison McGourty, nominata ai BAFTA®. È prodotto da McGourty e Paradise Pictures in associazione con Big Beach, insieme ai produttori esecutivi Michael B. Clark, Alex Turtletaub, Cynthia Heusing, David Kistenbroker, Duke Erikson, Simon Moran e Ged Doherty. Il montaggio è di Dan Gitlin, la supervisione del suono è di Nick Bergh, il restauro del suono è del vincitore del Grammy® Award Peter Henderson, con ricerche d’archivio di Kate Griffiths e Rich Remsberg.

Eric Clapton Forum annuncio date 2025

Eric Clapton, due date al Forum di Assago (Milano) nel 2025

Il leggendario chitarrista di nuovo in Italia a maggio dell’anno prossimo

 

Dopo essersi esibito al Lucca Summer Festival lo scorso giugno, Eric Clapton ha annunciato il suo ritorno in Italia con due concerti all’Unipol Forum di Assago (Milano), previsti per il 27 e 28 maggio 2025.

 

ASSAGO (MILANO) – Unipol Forum – martedì, 27 maggio 2025

ASSAGO (MILANO) – Unipol Forum – mercoledì, 28 maggio 2025

 

La vendita ufficiale dei biglietti inizierà sabato 14 dicembre 2024 alle ore 11:00 su ticketone.it.

 

È uscito in digitale lo scorso 4 ottobre e sarà disponibile su cd e vinile il 24 gennaio 2025 Meanwhile, nuovo album di Eric Clapton. All’interno del nuovo lavoro saranno presenti nuovi brani più altri usciti in precedenza come singoli, come Moon River con Jeff Beck o This Has Gotta Stop con Van Morrison. Bradley Walker, Judith Hill, Daniel Santiago e Simon Climie sono gli altri ospiti di un album che arriva otto anni dopo il precedente lavoro di inediti I Still Do e l’album Happy XMas del 2018.

Il 29 novembre è stato inoltre pubblicato Eric Clapton’s Crossroads Guitar Festival 2023 con le migliori esibizioni della scorsa edizione del festival organizzato dallo stesso Clapton, tra cui quelle di Santana, John Mayer e Sheryl Crow.

 

Tratto da Meanwhile, qualche giorno fa è stato pubblicato il nuovo video di The Call:

 

 

Su Eric Clapton: Venerato come membro di band iconiche quali The Yardbirds, Blind Faith e Cream, la carriera solista di Clapton è senza eguali. Vincitore di innumerevoli premi e riconoscimenti, è universalmente riconosciuto come uno dei musicisti più importanti dei nostri tempi e continua ad attirare pubblico in tutto il mondo con i suoi concerti sempre sold out.

Mark-Lanegan

Mark Lanegan, il concerto tributo a Londra

Josh Homme, Greg Dulli, Bobbie Gillespie, Dave Gahan e tanti altri hanno ricordato l’ex frontman degli Screaming Trees che ci ha lasciato nel 2022

 

Lo scorso 5 dicembre ha avuto luogo alla Roundhouse di Londra il concerto tributo a Mark Lanegan nell’anno dunque in cui avrebbe compiuto 60 anni. L’ex leader degli Screaming Trees, che di anni ne aveva 57 quando ci ha lasciato nel 2022, è stato ricordato in un live dal titolo Mark Lanegan – A Celebration. Sul palco si sono avvicendati i componenti dei Queens Of The Stone Age Josh Homme e TroyVan Leeuwen, il frontman dei Depeche Mode Dave GahanChrissie Hynde dei PretendersAllison Mosshart dei KillsGreg Dulli degli Afghan WhigsBobbie Gillespie dei Primal Scream e tanti altri.

Qui di seguito si possono guardare alcuni video della serata, da quelli di Dave Gahan, che ha eseguito Kingdoms Of Rain e Hit The City, a Bobby Gillespie, che ha ricordato Lanegan con Sworn And Broken degli Screaming Trees, a Greg Dulli, che si è cimentato con i Soulsavers in The Stations dei Gutter Twins, gruppo che lui stesso aveva formato proprio insieme a Lanegan, fino a Josh Homme alle prese con Carnival.

 

Mark Lanegan 60 – A Celebration setlist:

Sideways In Reverse – Dave Gahan
Low – Dave Gahan
Kingdoms Of Rain – Dave Gahan
Strange Religion – Dave Gahan
Driving Death Valley Blues – Bobby Gillespie
Pendulum – Bobby Gillespie
Sworn And Broken – Bobby Gillespie
Mockingbirds – Alison Mosshart
Mud Pink Skag – Alison Mosshart
When Your Number Isn’t Up – Alison Mosshart
Wedding Dress – Alison Mosshart
Judgement Time – Wendi Rose, T Jae Cole, Janet Ramus
I Am The Wolf – Duke Garwood
Methamphetamime Blues – Greg Dulli
Change Has Come – Greg Dulli
The Stations – Greg Dulli
The River Rise – Greg Dulli
One Way Street – Ed Harcourt
Kimiko’s Dream House – Chrissie Hynde
Halcyon Daze – Chrissie Hynde
Revelator – Chrissie Hynde
Carnival – Josh Homme
El Sol – Josh Homme
Come To Me – Josh Homme, Alison Mosshart
One Hundred Days – Josh Homme, Mark Lanegan

Bis:
Dollar Bill – Greg Dulli
Revival – Dave Gahan
Hit The City – Dave Gahan, Shelly Lanegan

Fidanza Jazz Combo - Natalino Otto - Jam TV

Fidanza Jazz Combo, l’omaggio a Natalino Otto e un nuovo album di inediti

Fabio Fidanza ci parla del nuovo album in cui reinterpreta insieme a Dario Di Giammartino quindici brani del grande Natalino Otto. Il Fidanza Jazz Combo ha inoltre pubblicato da poco un altro nuovo lavoro con canzoni originali dal titolo Do Si La Sol Fa Sofà

 

Il 4 ottobre ricorrevano i cinquantacinque anni dalla scomparsa di Natalino Otto e nella stessa data è stato pubblicato l’album con cui il Fidanza Jazz Combo, ha reso omaggio al re dello swing italiano.

Per l’occasione abbiamo intervistato Fabio Fidanza – alla voce, alla chitarra e ai fiati vocali – che tanto si impegna nella sua ricerca musicale iniziata dall’America e in particolare da nomi come George Gershwin e Nat King Cole, e non potevamo non chiedergli in prima battuta come ha scoperto le canzoni di un grande protagonista dello swing nel nostro Paese che fanno parte di No Jazz. Omaggio a Natalino Otto.

Tra i quindici brani dell’album, registrati insieme a Dario Di Giammartino alla batteria, ce ne sono alcuni molto noti come Op Op Trotta CavallinoMamma Voglio Anch’io La FidanzataHo Un Sassolino Nella Scarpa, ma sono presenti anche canzoni meno conosciute che il Fidanza Jazz Combo ha deciso di reinterpretare, grazie anche all’incontro con la figlia di Natalino Otto.

Fabio Fidanza ci ha inoltre raccontato che anche le nuove generazioni, stando alla sua esperienza, seguono dal vivo lo swing in Italia.

Dopo No Jazz. Omaggio a Natalino Otto, il Fidanza Jazz Combo ha pubblicato un nuovo album di canzoni originali dal titolo Do Si La Sol Fa Sofà. La formazione che ha inciso i pezzi questa volta è più ampia, ma lo swing italiano con tutta la sua ironia è sempre presente nei brani scritti per l’occasione da Fabio Fidanza, proprio come si percepisce ascoltando La tazzina di caffè, il singolo che qualche giorno fa ha anticipato l’uscita del nuovo lavoro.

 

https://www.youtube.com/watch?v=iL_UYL_2Bw0

George Harrison - Living in the Material World 50th Anniversary Edition

George Harrison, “Sunshine Life For Me (Sail Away Raymond)”

Registrazione inedita realizzata con alcuni musicisti illustri, uscita lo scorso 15 novembre. Il brano faceva parte originariamente del terzo album solista di Ringo Starr

 

Per celebrare l’uscita delle nuove edizioni per il 50° anniversario di Living in the Material World per Dark Horse Records/BMG di George Harrison, il suo secondo album solista dopo lo scioglimento dei Beatles nel 1970, lo scorso 15 novembre è uscita la registrazione inedita di Sunshine Life For Me (Sail Away Raymond), che vede la presenza di Robbie Robertson, Levon Helm, Garth Hudson e Rick Danko di The Band, insieme a Ringo Starr. Il brano faceva parte originariamente di Ringo, terzo album solista dell’ex batterista dei Beatles, ed è contenuto nell’edizione Super Deluxe come singolo in versione esclusiva 7″, con la versione strumentale del brano sul lato B. Sunshine Life For Me (Sail Away Raymond) in questa versione di George Harrison è accompagnata da un video disegnato e animato da Daniel Cordero e prodotto da Dhani Harrison e David Zonshine:

Qui sono disponibili tutti i dettagli delle nuove edizioni per il 50° anniversario di Living in the Material World.

 

Olivia Harrison commenta così l’uscita del disco:
Spero che riascoltiate Living in the Material World o che lo scopriate per la prima volta e che, mentre lo ascoltate, condividiate l’augurio di George per se stesso e per l’umanità…
Give me Love
Give me Peace on Earth.”

Dhani Harrison aggiunge: “Finalmente siamo felicissimi di presentarvi il cofanetto per il 50° anniversario di Living in the Material World di George Harrison. Per coloro che stanno scoprendolo adesso, questo album è stato pubblicato in omaggio e con profondo amore per tutti i nostri fratelli e sorelle nel mondo che popolano questo sistema bilaterale in cui viviamo, chiamato Terra. La pace sia su tutti gli esseri viventi“.

 

Era il 29 novembre 2001 quando ci lasciava George Harrison…

NuN - Senardi

NuN: la festa dei 25 anni, il racconto di Stefano Senardi

La festa della NuN Entertainment, l’etichetta discografica indipendente fondata nel 1999 da Stefano Senardi

 

Si è svolto qualche giorno fa al Detune di Milano NuN: la festa dei 25 anni, l’evento speciale che ha celebrato i 25 anni della NuN Entertainment, la coraggiosa etichetta discografica indipendente fondata nel 1999 dallo storico produttore discografico Stefano Senardi.

L’incontro, moderato da Luca de Gennaro, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti che hanno ripercorso la storia di NuN Entertainment, etichetta discografica che ha lasciato un segno profondo nel panorama musicale italiano. Grande partecipazione di pubblico, per un evento che ha visto alternarsi diversi ospiti, il tutto allietato da un dj set di Pony Montana, insieme a Luca de Gennaro e un breve showcase di Pino Marino, che con NuN Entertainment pubblicò il primo disco in assoluto. Noi abbiamo incontrato Stefano Senardi, per farci raccontare qualcosa in più su come sia nata NuN Entertainment e di cosa abbia rappresentato nel panorama discografico italiano.

Abbiamo chiesto a Stefano Senardi, quali siano stati i progetti e gli artisti più rappresentativi di questa avventura.

Eravamo curiosi di sapere perché il progetto NuN cessò la sua attività e quali furono i fattori che ne decretarono la fine.

In chiusura, abbiamo chiesto a Stefano Senardi se vede la possibilità di una nuova era per la NuN, proprio parafrasando la sua affermazione: “La NuN ha lasciato un segno, un seme piantato sul terreno che, nei miei sogni più belli, potrebbe ancora germogliare”.

Nick Cave - Bob Dylan - Glastonbury 1998 - Foto di Bleddyn Butcher

Nick Cave ringrazia Bob Dylan (per la recensione al suo concerto su X)

Sono entusiasta al pensiero che Bob Dylan fosse tra il pubblico” ha dichiarato Nick Cave sul suo sito The Red Hand Files

 

Lo scorso 17 novembre Bob Dylan è stato al concerto di Nick Cave tenutosi a Parigi e aveva commentato il live sul suo account ufficiale X con queste parole: “Recentemente ho visto Nick Cave all’Accor Arena di Parigi e sono rimasto davvero colpito dalla canzone Joy in cui canta ‘We’ve all had too much sorrow, now is the time for joy’ (‘Siamo stati tutti troppo tristi, ora è il momento della gioia’). Tra me e me, ho pensato: sì, è proprio così”.

 

 

Nick Cave ha risposto in merito al prestigioso spettatore presente al suo concerto, come suo solito, a una mail di un suo fan sul sito The Red Hand Files.

La domanda di John di New York dice: “Avresti mai immaginato che Bob Dylan assistesse al tuo concerto e ne scrivesse su Twitter (vecchio nome di X, ndr) con entusiasmo?”

Nick Cave ha ribattuto con una foto insieme al singer-songwriter scattata da Bleddyn Butcher al Glastonbury 1998 e con queste parole: “Caro John, sono seduto a letto con Susie in uno stato di torpore post-tour, sto guardando ‘Carry On Up the Khyber’ e sto mangiando cioccolatini belgi (regalo di un fan), il mio telefono si è improvvisamente illuminato quando degli amici hanno iniziato a inviarmi con eccitazione il tweet di Bob Dylan. […]

Non sapevo che Bob fosse al concerto e il suo tweet è stato come un piacevole impulso di gioia che ha penetrato il mio stato di stanchezza estrema, quasi da zombie.

‘Ti sei ripreso!’ mi ha detto Susie.

Ero felice di sapere che Bob fosse su X, mentre molti avevano scelto di fare una ‘Twitterectomia’ scegliendo un altro social come Bluesky. Mi sembrava ammirevolmente controcorrente, in un certo senso alla Bob Dylan. In effetti sentivo che era un momento di gioia piuttosto che di dolore.

C’è stato un eccesso di disperazione e angoscia intorno alle elezioni, e non si poteva fare a meno di chiedersi quando fosse successo che la politica fosse diventata tutto.

Il mondo è diventato completamente disilluso, e la sua ossessione febbrile per la politica e i suoi leader ha innalzato tante barriere che impedivano di percepire qualcosa di lontanamente simile allo spirito, al sacro, al trascendente – quel luogo sacro dove risiede la gioia. Mi sono sentito orgoglioso di essere in tour con i Bad Seeds e di offrire, attraverso uno spettacolo rock ‘n’ roll, un antidoto a questa disperazione, qualcosa che trasportava le persone in un luogo al di là del terribile dramma del momento politico.

Sono entusiasta al pensiero che Bob Dylan fosse tra il pubblico e, dato che dubito di avere l’occasione di ringraziarlo di persona, lo farò qui: ‘Grazie, Bob!’

‘Ti sei decisamente ripreso!’, mi ha quindi detto Susie”.

 

 

Joy, il brano di Nick Cave molto apprezzato da Bob Dylan sul suo account X, fa parte del nuovo album di inediti del singer-songwriter australiano Wild God, presentato anche in Italia nella data sold out dello scorso 20 ottobre al Forum di Assago (Milano) (qui il nostro report).

***

Sempre a proposito di Nick Cave, arriva al cinema solo il 2, il 3 e il 4 dicembre Mutiny In Heaven | The Birthday Party. Nick Cave – La prima fila non è per i fragili, il documentario che porta per la prima volta sullo schermo il racconto sincero e senza sconti dell’ascesa e dell’implosione dei Birthday Party, la band guidata da Nick Cave nata nel 1977 a Melbourne, dalle cui ceneri sarebbero poi sorti i Bad Seeds.

Diretto da Ian White e prodotto da Wim Wenders, il film è stato presentato in anteprima al Seeyousound International Music Film Festival di Torino. L’elenco delle sale che parteciperanno all’evento è disponibile su nexostudios.it. Mutiny In Heaven | The Birthday Party. Nick Cave – La prima fila non è per i fragili racconta la storia di uno dei gruppi post-punk più selvaggi di sempre, risucchiato nel caos vorticoso dei locali fumosi di Londra e Berlino. La determinazione e la volontà di non cedere mai a compromessi sono la partenza per affrontare con uno sguardo crudo l’intreccio tra ispirazione artistica e dipendenze, tra fama e conflitti interpersonali, il tutto sostenuto dall’umorismo cupo e ironico dei singoli membri della band.

Utilizzando interviste esclusive e incredibilmente schiette a Nick Cave e compagni, un ricco repertorio di immagini d’archivio rare e inedite, opere d’arte, brani musicali, filmati in studio, animazioni e contenuti multimediali, Ian White realizza un film visivamente ricco e narrativamente avvincente, attingendo anche a un’enorme collezione di oltre 1.000 pezzi d’archivio recentemente ritrovati, tra lettere, diari, cartoline, fotografie, ritagli di giornale, manifesti, volantini, corrispondenza personale e scalette, che offrono al pubblico uno sguardo inedito sulla band, sulle sue incredibili performance e sulla sua spettacolare e caotica carriera.

Quella dei Birthday Party è la storia di un gruppo che si forma a Melbourne alla fine degli anni Settanta e diventa rapidamente una delle band post-punk più apprezzate del Paese. Motivati, ambiziosi e forti del loro successo, decidono di trasferirsi a Londra, dove li attende una realtà totalmente diversa. Non apprezzati dalla stampa musicale britannica e senza riuscire a ottenere più di una manciata di concerti, i componenti della band arrancano e faticano a trovare il loro spazio. Incanalano così il loro odio verso Londra in un nuovo lavoro che demolisce tutto ciò che li aveva preceduti e i loro spettacoli sul palco diventano più simili a performance artistiche autodistruttive che a concerti. Durante questi show, la band provoca deliberatamente il pubblico, assalendolo con un vortice sonoro apocalittico. Fuori dal palco le loro vite sono poco diverse. Un romanzo demenziale e assurdo, un racconto assolutamente avvincente e spesso esilarante che abbraccia tre continenti e cinque anni di carriera musicale.

 

Qui di seguito, infine, si può vedere il trailer di Mutiny In Heaven | The Birthday Party. Nick Cave – La prima fila non è per i fragili:

Beatles '64

“Beatles ’64”, primo trailer del documentario prodotto da Martin Scorsese

Dal prossimo 29 novembre su Disney+

 

È disponibile il primo trailer ufficiale di Beatles ’64, il nuovo documentario su Paul, John, George e Ringo prodotto da Martin Scorsese e diretto da David Tedeschi che sarà disponibile su Disney+ il prossimo 29 novembre:

 

 

Il 1964 è un anno di svolta per i Fab Four, sin da quando atterrano il 7 febbraio di quell’anno all’aeroporto JFK di New York, per poi esibirsi due giorni dopo all’Ed Sullivan Show davanti a 73 milioni di telespettatori.

 

In Beatles ’64 sono presenti filmati della band mai visti prima, compresi rari video girati dai documentaristi Albert e David Maysles e restaurati in 4K da Park Road Post in Nuova Zelanda. Le performance dal vivo del primo concerto americano dei Beatles al Coliseum di Washington e le loro apparizioni all’Ed Sullivan Show sono state demixate e remixate da Giles Martin. All’interno del documentario si potranno vedere poi nuove interviste a Paul McCartney e Ringo Starr e ai fan la cui vita è stata trasformata dai Beatles.

 

The Beatles: 1964 U.S. Albums In Mono è infine un ulteriore modo per festeggiare 60 anni di Beatlemania nel mondo e in concomitanza con l’uscita di Beatles ’64: sette album dei Beatles pubblicati in America tra gennaio 1964 e marzo 1965 sono stati realizzati con cutting in analogico partendo dai master originali, per ottenere dei vinili da 180 gr per audiofili e usciranno il prossimo 22 novembre (qui per maggiori informazioni).

Elton John & Brandi Carlile - Never Too Late

Elton John & Brandi Carlile, “Never Too Late”

Nuovo brano inedito ispirato e scritto appositamente per il nuovo documentario di Disney+

 

Elton John e Brandi Carlile hanno presentato la loro nuova canzone originale Never Too Late, brano frutto della collaborazione tra questi amici di lunga data e spiriti affini nell’arte.

Il brano è ispirato e scritto appositamente per il nuovo documentario di Disney+ intitolato Elton John: Never Too Late.

 

 

Una storia bellissima, riflessiva ed edificante, che parla di felicità e redenzione attraverso l’amore e la famiglia: Never Too Late accompagna i titoli di coda del film di cui rappresenta il finale perfetto. Già acclamato dalla critica nei festival cinematografici di tutto il mondo, tra cui Toronto, New York e Londra, Elton John: Never Too Late debutta oggi in una proiezione limitata nelle sale prima di arrivare su Disney+ il 13 dicembre. Il documentario, diretto da R.J. Cutler e David Furnish, segue Elton mentre ripercorre la sua vita e i sorprendenti primi anni della sua cinquantennale carriera in un viaggio emozionante, intimo e di grande ispirazione. Il trailer è disponibile qui.

La canzone Never Too Late è stata scritta a quattro mani nell’estate 2023 da Elton John e da Brandi Carlile, mentre Elton si dedicava alla vita lontano dai palchi dopo aver completato il suo tour da record, Farewell Yellow Brick Road.
Durante una cena, i due amici hanno parlato delle loro vite, di famiglia, di progetti futuri e nuove idee su cui collaborare. Verso la fine della serata, Elton e il co-regista del documentario, David Furnish, hanno mostrato a Brandi una versione iniziale e ancora senza titolo del loro documentario in lavorazione. L’impatto emotivo su Brandi è stato profondo, tanto da ispirarla a scrivere una nuova canzone in terza persona, prendendo spunto e guida da Bernie Taupin per il modo in cui i suoi testi profondi e personali hanno perfettamente espresso la voce e il viaggio di Elton negli anni. Dopo aver ascoltato la versione completa di Never Too Late, i registi David Furnish e R.J. Cutler sono stati così colpiti dal testo e dalla melodia e hanno deciso di adottarla per il titolo del documentario e l’hanno inserita nei titoli di coda.

Brandi dice: “Ho trovato così commovente la versione iniziale del documentario, che poi è diventato Elton John: Never Too Late. È stato incredibile vedere le vecchie riprese di Elton e il percorso della sua vita. Ma per quanto fantastico e bello fosse tutto ciò che stavamo osservando come fan, la sua vita è stata a tratti solitaria e difficile in certi momenti. Penso che il documentario abbia illustrato qualcosa di davvero importante, perché Elton forse non ha trovato subito la serenità e la pace, ma alla fine l’ha trovata, e l’ha trovata più avanti nella vita. E non è mai troppo tardi – troppo tardi per trovare l’amore della tua vita, per costruire una famiglia o per cambiare idea su qualsiasi cosa.”

Aggiunge Elton John: “Quando Brandi mi ha detto che era così ispirata dalla versione iniziale del documentario e che voleva che scrivessimo insieme una nuova canzone, ne sono stato entusiasta. Sapevo da tempo quanto fosse talentuosa ma leggere i suoi testi e scrivere la musica insieme è stato profondamente toccante. Soprattutto, data la componente personale nel vedere la mia vita sullo schermo, è riuscita a cogliere perfettamente l’essenza del documentario e il motivo per cui ho smesso di fare tournée per trascorrere più tempo con la mia famiglia. Sono costantemente stupito dalla sua maestria: riesce a trasmettere la mia voce in un modo che solo Bernie è riuscito a fare in passato. So che Bernie ha aiutato Brandi a trovare la giusta ispirazione per questo. Il livello della sua musicalità, della sua scrittura e della passione che mette in ciò che fa è sensazionale. È davvero una delle più grandi artiste in assoluto.”

Never Too Late è prodotta e co-scritta dal pluripremiato vincitore di GRAMMY Andrew Watt. Come Brandi, anche Watt ha una lunga storia di collaborazioni con Elton. Il loro primo incontro è avvenuto quando Watt ha coinvolto Elton per aggiungere piano e voce all’album di Ozzy Osbourne del 2020, Ordinary Man. Successivamente, Watt ha prodotto sei tracce dell’album di Elton, The Lockdown Sessions, arrivato in cima alle classifiche, e Hold Me Closer, il singolo che ha ottenuto un successo globale in collaborazione con Britney Spears.

Zucchero - Discover II - Jam TV

Zucchero presenta il suo nuovo album “Discover II”

Secondo capitolo della lunga carriera di Zucchero dedicato alle cover: è uscito infatti Discover II

 

Discover II è il secondo lavoro di Zucchero “Sugar” Fornaciari dedicato alle cover. Dopo il primo progetto uscito nel 2021, questo nuovo album è in parte figlio del precedente: tutto è cominciato infatti da una lunga lista di brani che lo stesso Zucchero avrebbe voluto reinterpretare.

Come per il primo capitolo di Discover, la produzione è affidata a Max Marcolini, fatta eccezione per quattro brani dove c’è un gradito ritorno, quello di Corrado Rustici.

Anche per Discover II le tracce sono tredici e diventano diciotto nella versione box deluxe. Si va da Acquarello di Toquinho a With Or Without You degli U2, da Set Fire To The Rain di Adele ad Agnese di Ivan Graziani. In alcuni pezzi dell’album sono presenti poi ospiti come Paul Young, Oma Jali, Jack Savoretti, Irene Fornaciari, Russell Crowe e Salmo. Due brani sono poi adattamenti in italiano con testi entrambi a firma di Zucchero.

Come nel 2023, il tour dell’anno prossimo sarà negli stadi, tra date già annunciate ed altre per cui si attende solo l’ufficialità: 19 giugno 2025 – Ancona – Stadio Del Conero; 21 giugno 2025 – Bari – Stadio San Nicola; 26 giugno 2025 – Torino – Stadio Olimpico Grande Torino; 28 giugno 2025 – Padova – Stadio Euganeo; Roma – Coming Soon…

Infine, stavolta non si può dire, almeno per il momento, “non c’è due senza tre”, perché il prossimo album di Zucchero, stando a quanto dichiarato da lui stesso, non sarà un album di cover, anzi…

David Gilmour - London 2024 - Copyright Anton Corbijn
(David Gilmour - London 2024 - © Anton Corbijn)

David Gilmour ospite da Jimmy Fallon: “Dark And Velvet Nights” live

L’ex Pink Floyd al Tonight Show per eseguire un brano dal suo nuovo album Luck And Strange e per un’intervista

 

David Gilmour è stato ospite lo scorso 7 novembre al Tonight Show di Jimmy Fallon, complici le date al Madison Square Garden di New York di questi giorni in cui sta presentando il nuovo album solista Luck And Strange. Nell’occasione l’ex chitarrista dei Pink Floyd ha proposto dal vivo Dark And Velvet Nights, singolo tratto proprio dal suo nuovo lavoro, eseguito quasi interamente dal vivo, insieme ad alcuni brani storici dei Floyd, anche nel corso delle recenti sei date al Circo Massimo di Roma.

 

Qui è possibile vedere (o rivedere) Gilmour al Tonight Show di Jimmy Fallon:

 

Il chitarrista ha anche risposto ad alcune domande durante la trasmissione, come quella secondo cui The Dark Side Of The Moon sarebbe nato per essere sincronizzato con il film del 1939 Il mago di Oz. “Ho sentito parlare di questa teoria solo anni dopo” – ha dichiarato Gilmour a Fallon, rivelando anche di aver provato a sincronizzare l’album e il film. Infine ha comunque spiegato: “Sono solo strane coincidenze”.

 

L’ex chitarrista dei Pink Floyd di recente ha rilasciato anche un’intervista al Los Angeles Times in cui ha rivelato di essersi pentito di aver accettato che nel 2014 venisse pubblicato l’album The Endless River come un’uscita ufficiale della band. “Quando lavorammo a quel progetto, il nostro ingegnere Andy Jackson aveva messo insieme una sorta di collage chiamato The Big Spliff, composto da frammenti e improvvisazioni tratte dalle sessioni di The Division Bell, alcune delle quali erano già circolate come bootleg”, ha detto Gilmour, che ha poi aggiunto: “Molti fan ci chiesero di rielaborare quel materiale, e così decidemmo di pubblicarlo”.

Il chitarrista aveva ceduto alle pressioni della casa discografica, stando a quanto da lui stesso dichiarato: “Il mio errore fu accettare che ci obbligassero a pubblicarlo come un disco ufficiale dei Pink Floyd. Avremmo dovuto spiegare meglio cosa conteneva davvero, perché, per me, non è mai stato un seguito di The Division Bell“.

Gilmour ha poi affermato di essere soddisfatto dell’operazione che ha portato alla vendita del catalogo dei Pink Floyd alla Sony Music per 400 milioni di dollari: “È storia, fa tutto parte del passato – ha infatti dichiarato il chitarrista. – Questo materiale è per le future generazioni. Sono una persona anziana. Ho passato gli ultimi quarant’anni a cercare di combattere per il meglio, contro le forze dell’indolenza e dell’avidità, per fare il massimo con il nostro lavoro. E ora ho lasciato andare questa battaglia”. Con questo accordo la Sony è entrata in possesso dei master, dei diritti connessi e dei diritti di immagine dei Pink Floyd.

Milano Music Week 2024

Presentata la Milano Music Week, edizione 2024

Saranno oltre 300 gli eventi in programma

 

In una sala gremita in ogni ordine di posto, a testimoniare l’elevatissimo interesse, è stata presentata, al BASE Milano, la Milano Music Week, edizione 2024, che si svolgerà dal 18 al 24 novembre prossimi.

Promossa dal Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, ASSOCONCERTI, ASSOMUSICA, FIMI, NUOVO IMAIE e SIAE, il distretto principale sarà nel cuore della città al CASTELLO SFORZESCO – DAZI DELL’ARCO DELLA PACE e in tante location speciali con oltre 300 EVENTI, di cui più di 70 organizzati dalla direzione artistica.

Durante la presentazione, con la moderazione della Direttrice artistica della Milano Music Week, Nur Al Habash, si sono alternati diversi esponenti degli enti organizzatori di questa manifestazione che si prospetta essere uno dei più importanti eventi dedicati alla musica in italia.

Tra gli altri, hanno preso la parola Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Carlo Parodi, presidente di ASSOMUSICA, Bruno Sconocchia, Presidente di ASSOCONCERTI, Andrea Micciché presidente di Nuovo Imaie e Paolo Franchini Consigliere di Gestione SIAE.

“Il futuro è già qui” è il filo conduttore di questa edizione e sottolinea come la musica e l’industria creativa stiano vivendo un momento di profonda trasformazione e che il futuro appartiene a chi sa innovare e osare.

Molteplici gli approfondimenti previsti sul ruolo unico di Milano come città culturale e sul ruolo della musica italiana all’estero, atti a testimoniare sempre di più di quanto Milano si confermi il traino del comparto musicale italiano.

Oltre ai numerosissimi eventi già previsti la direzione artistica e i promotori hanno organizzato una ricca serie di panel, Eventi e masterclass rivolti non solo agli addetti ai lavori ma a tutti coloro che amano la musica e vogliono conoscere i suoi meccanismi più da vicino.

Non mancate, quindi, a tutti gli appuntamenti in calendario a Milano, dal 18 al 24 novembre. Buona musica e buona Milano Music Week 2024 a tutti!

Controlla il programma completo dell Milano Music Week su: https://milanomusicweek.it/

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