FireAid - Concerto Los Angeles

FireAid, la reunion a sorpresa dei Nirvana e le altre performance

Non era la prima volta che si riunivano, tra l’altro accompagnati da alcune delle stesse voci femminili anche in quest’occasione. I Nirvana si sono dunque aggiunti al ricco cartellone di una serata importante a sostegno delle vittime degli incendi di Los Angeles. Da segnalare comunque tante performance, tra cui quelle di Green Day con Billie Eilish, Black Crowes con John Fogerty e Slash e di Stevie Wonder con Sting e Flea

 

Tante star coinvolte per il FireAid, concerto di beneficenza che si è tenuto ieri in contemporanea all’Intuit Dome e al KIA Forum di Los Angeles, a sostegno delle vittime degli incendi della stessa città dove hanno perso la vita almeno 25 persone e oltre 200mila sono state costrette alla fuga.

 

I primi a salire sul palco sono stati i Green Day, raggiunti sul palco del KIA Forum da Billie Eilish per duettare sulle note di Last Nigh On Earth:

 

E poi tra gli altri hanno preso parte alla serata Stevie Nicks, Rod Stewart, Red Hot Chili Peppers, Graham Nash (che vediamo nel video successivo mentre annuncia i Black Crowes), ritrovatosi sul palco insieme a Stephen Stills per Teach Your Children, in ricordo dei tempi insieme al compianto David Crosby e a Neil Young in Déjà vu, ed era presente anche Joni Mitchell, seduta sul suo trono sul quale la vediamo abitualmente nelle performance più recenti, che ha cantato la sua Both Sides Now.

Un altro grande momento al KIA Forum lo hanno regalato i Black Crowes, prima con la loro celebre Remedy, e poi con due ospiti come John Fogerty dei Creedence Clearwater Revival per eseguire Have You Ever Seen The Rain? e Slash dei Guns N’ Roses che insieme ai fratelli Robinson ha suonato Going To California dei Led Zeppelin:

 

Billie Eilish è stata poi protagonista di un suo set in acustico col fratello Finneas all’Intuit Dome, dove la serata è stata chiusa da Lady Gaga, ma sempre lì Stevie Wonder e Sting insieme hanno eseguito Superstition e dopo sono stati raggiunti al basso da Flea dei Red Hot Chili Peppers per Higher Ground:

 

Il KIA Forum ha ospitato anche una reunion inattesa e non annunciata come quella dei Nirvana: Dave GrohlKrist Novoselic e Pat Smear si sono infatti riuniti, come già accaduto in passato per altre speciali occasioni, per suonare alcuni brani storici del gruppo in compagnia di alcune voci femminili.

Hanno infatti eseguito Breed insieme a St. VincentSchool con Kim GordonTerritorial Pissing con Joan Jett e All Apologies insieme alla figlia di Dave, Violet Grohl:

The Who - concerti - Italia - 2025

Who, due concerti in Italia nel 2025

Due concerti in programma in Italia nel 2025, uno allo Stadio Euganeo di Padova e uno all’Ippodromo Snai San Siro per gli Who

 

Gli Who sono pronti a tornare in Italia per due imperdibili date, domenica 20 luglio 2025 allo Stadio Euganeo di Padova e martedì 22 luglio 2025 all’Ippodromo Snai San Siro di Milano.

Sono trascorsi due anni dalla spettacolare esibizione a Firenze Rocks 2023 insieme all’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino (qui il nostro report) e adesso gli Who sono pronti a tornare in Italia per due eventi che saranno ovviamente caratterizzati dai grandi successi di una carriera lunga sessant’anni e il loro inconfondibile sound che ha segnato la storia del rock.

I titolari di carta Mastercard avranno accesso prioritario ai biglietti a partire dalle ore 11:00 di lunedì 3 febbraio. Scopri di più su www.priceless.com/music.

La vendita generale dei biglietti sarà aperta alle ore 12:00 di mercoledì 5 febbraio su livenation.it

Dopo il grande successo delle precedenti tournée, il duo leggendario, composto da Roger Daltrey (voce) e Pete Townshend (chitarra), sarà accompagnato da una formazione che include alcuni dei migliori musicisti del panorama rock internazionale.

 

Non potrà mancare, quasi certamente in apertura dei due live, I Can’t Explain, primo singolo della band a nome The Who, prodotto dal compianto Shel Talmy. Questa versione è tratta dal live del 20 novembre 1975 al Summit di Houston, in Texas, prima tappa negli Stati Uniti del tour in supporto all’album The Who By Numbers, uscito poco più di un mese prima, e vede il gruppo nella formazione storica al completo, con Keith Moon alla batteria e John Entwhistle al basso:

 

Angela Baraldi - 3021 - Jam TV - YouTube

Angela Baraldi, il nuovo album è “3021”

Il nuovo lavoro è prodotto da Caravan, l’etichetta discografica di Francesco De Gregori

 

“Il contrario di un concept album”

Un futuro lontano quasi mille anni per Angela Baraldi che è tornata con un nuovo lavoro dal titolo 3021: otto brani composti insieme a Federico Fantuz per un disco che è il contrario di un concept album, stando a quanto dichiarato dalla stessa cantautrice, che abbiamo incontrato qualche giorno fa presso la sede della Sony Music Italy di Milano, proprio quando ha presentato il suo nuovo disco.

Angela Baraldi può vantare tante collaborazioni in carriera con grandi artisti, tra cui Francesco De Gregori, per il quale aveva aperto i concerti di una sua tournée, proprio come accaduto la scorsa estate. Lo stesso De Gregori ha poi sposato questo suo nuovo progetto, facendolo uscire per la sua etichetta Caravan.

 

Lucio Dalla e non solo tra gli artisti citati

3021 è sicuramente un album che racchiude anche alcune citazioni, a partire da quella della title track di Futuros Amantes di Chico Buarque, ma con Angela Baraldi ci siamo soffermati in primis sul riferimento a Lucio Dalla nel brano Cosmonauti.

Nella traccia dal titolo Bellezza dov’è ci sono omaggi a Bob Marley, William Burroughs e John Lennon e, tra le tante citazioni presenti all’interno del lavoro, c’è quella in musica dei T. Rex nel pezzo conclusivo Saturno.

 

“Tutte le cose che mi riescono in questo momento mi sembrano miracoli”

Infine, Angela Baraldi sarà protagonista di un tour in cui sarà sul palco con i musicisti che hanno lavorato direttamente alla registrazione dell’album e questo rappresenta per lei un altro importante traguardo.

David Lynch - Trent Reznor - Jam TV - YouTube

David Lynch e Trent Reznor, l’incontro tra “Strade perdute” e “Twin Peaks”

Il frontman dei Nine Inch Nails ha collaborato per la prima volta col grande regista nel 1997, ma non è stata l’unica

 

“Il cinema per me è suono e immagine che si muovono insieme nel tempo”

Questa frase è stata citata più volte negli ultimi giorni per ricordare David Lynch che ci ha lasciato lo scorso 15 gennaio. Sempre negli ultimi giorni si è quindi parlato anche dell’importanza della musica per il grande regista e dei tanti legami musicali che ha stretto in vari modi nel corso della sua vita e uno di questi è sicuramente quello con Trent Reznor dei Nine Inch Nails. Il primo incontro avvenne nel 1997 quando un amico di David Lynch suggerì di contattare proprio Reznor per produrre la colonna sonora di Strade perdute, e che poi conterrà al suo interno brani di o interpretati anche da David Bowie, Lou Reed e tanti altri. Reznor accettò e si trovò a lavorare col regista il quale descriveva le immagini o le disegnava su dei fogli al fine di permettere di creare i brani per lui ideali per la colonna sonora e per l’occasione troviamo dunque tra i pezzi del film The Perfect Drug dei Nine Inch Nails, più una sorta di intro di quel brano e un altro pezzo, questi ultimi entrambi accreditati al solo Trent Reznor.

Da sempre ammiratore di Lynch, Reznor ha raccontato dell’emozione di vedere questo suo grande idolo e di essere stato accolto dal regista che gli parlava molto forte come Gordon Cole, l’agente sordo dell’FBI che aveva interpretato qualche anno prima in Twin Peaks, perché ricordiamo che di questa grandiosa serie David Lynch non fu solo ideatore, sceneggiatore e regista.

 

“Perché invece non fate qualcosa che suoni meno alla Twin Peaks e più brutto e aggressivo?”

Lynch ha poi diretto il video dei Nine Inch Nails del 2013 Came Back Haunted e ha coinvolto nuovamente Reznor e soci nella terza serie di Twin Peaks che è uscita a poco più di 25 anni di distanza dalla precedente anche per un motivo legato agli eventi delle prime due e che vede diversi ospiti musicali esibirsi quasi sempre a fine puntata all’interno di un locale. I Nine Inch Nails escono nel mentre di un episodio e non in conclusione dello stesso e suonano She’s Gone Away, scritto appositamente per l’occasione, dopo che David Lynch aveva rifiutato un altro brano del gruppo concepito sempre per questa serie, pare una prima versione di This Isn’t The Place. Il motivo del rifiuto del primo pezzo, stando a quanto dichiarato da Trent Reznor, è che secondo David Lynch non era abbastanza brutto o meglio il regista avrebbe chiesto di suonare un brano meno alla Twin Peaks, nonché più brutto e aggressivo.

Trent Reznor non se l’è presa e ha quindi pensato al nuovo brano poi invece accettato per quella puntata, perché prima di collaborare direttamente con David Lynch è stato un suo grande fan, come tanti che in questi giorni ne hanno pianto la scomparsa.

Bob Dylan - A Complete Unknown

Bob Dylan, arriva al cinema “A Complete Unknown”

Da domani, 23 gennaio, esce anche nelle sale cinematografiche italiane il biopic in cui si narrano i primi anni di carriera del leggendario singer-songwriter

 

Da essere “un totale sconosciuto” si ritroverà presto ad essere dapprima la nuova promessa e poi il punto di riferimento della scena folk revival, fino a diventare una star che abbraccia il rock: è un sunto noto ai fan di Bob Dylan che riguarda il periodo dal 1961 al 1965 e che è oggetto della trama di A Complete Unknown, nuovo biopic basato sul leggendario singer-songwriter che arriva nelle sale cinematografiche italiane da domani, 23 gennaio.

Nei panni di Bob Dylan c’è un bravissimo Timothée Chalamet che mette sul grande schermo le sfumature caratteriali di un personaggio spesso egoista e molto determinato nell’arrivare al successo, che si allontana dalle persone con cui aveva creato importanti legami e gli avevano permesso non solo di integrarsi a New York, ma di essere anche particolarmente apprezzato. Chalamet suona e canta i brani dylaniani, imparati con perizia in modo da rendere al meglio un’interpretazione che diviene fondamentale nel film, dove la vera protagonista è davvero la musica. Tra gli altri non sono da meno Monica Barbaro nel ruolo di Joan Baez, Edward Norton nei panni di un Pete Seeger da Oscar, ed Elle Fanning che interpreta Suze Rotolo, qui ribattezzata Sylvie Russo per volere dello stesso Dylan.

 

Il film esce proprio in questi giorni, quando ricorrono i cinquant’anni dalla pubblicazione di Blood On The Tracks, tutt’altro periodo e tutt’altra storia rispetto alle vicende di A Complete Unknown, ma sicuramente uno degli album più amati di Bob Dylan.

Poi, nella giornata di ieri, è venuto purtroppo a mancare Garth Hudson, organista e fisarmonicista di The Band, il gruppo che ha accompagnato Bob Dylan nella sua svolta elettrica e che con lui ha vissuto giorni fantastici a Woodstock nella casa chiamata Big Pink, nelle cui cantine suonavano canzoni, melodie, ritmi che profumavano di vecchia America.

 

Tornando infine al film, le scelte del regista James Mangold, già dietro la macchina da presa per il biopic su Johnny Cash Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line, restituiscono una narrazione dove ovviamente tanti momenti sono adattati come di consueto alle esigenze cinematografiche, ma non fanno perdere di vista uno degli obiettivi principali che dovrebbe avere un lavoro del genere: far conoscere Bob Dylan anche a chi magari non ha seguito più di tanto (o ha addirittura ignorato) la sua lunga carriera.

Becoming Led Zeppelin

“Becoming Led Zeppelin”, nuovo trailer online

Cresce sempre di più l’attesa di vedere il primo docufilm ufficiale sulla band che sarà al cinema dal 27 febbraio al 5 marzo. Contiene materiali mai visti e un’intervista inedita a John Bonham

 

A 13 anni dal successo nelle sale di tutto il mondo di Celebration Day che aveva raccolto oltre 50.000 spettatori solo in Italia, arriva nei cinema italiani solo dal 27 febbraio al 5 marzo Becoming Led Zeppelin (elenco sale a breve su nexostudios.it).

 

Qui di seguito si può vedere il nuovo trailer:

 

Diretto da Bernard MacMahon (American Epic) e co-sceneggiato e prodotto da Allison McGourty, Becoming Led Zeppelin è il primo film ufficialmente autorizzato sul gruppo e ripercorre la storia creativa, musicale e personale dei Led Zeppelin, raccontata attraverso le parole della band stessa.

Non solo un documentario, non solo un film concerto, ma il racconto della storia più intensa che il rock abbia mai vissuto, scritta negli annali della storia della musica mondiale e che tutti dovrebbero conoscere.

L’ascesa fulminea della band è stata rapida e praticamente mai documentata prima di oggi. Quattro ragazzi con la passione per la musica, Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham, attraversavano negli anni ’60 i piccoli club di tutta la Gran Bretagna, fino al loro incontro nell’estate del 1968 per una prova che cambiò per sempre le loro vite. I loro percorsi si unirono in una corsa mozzafiato che culminò nel 1970, quando divennero la band numero uno al mondo, i Led Zeppelin.

Il film concerto svela anche un’enorme quantità di filmati rari e inediti delle performance del gruppo: il risultato è un’esperienza musicale viscerale, che trasporterà gli spettatori nelle sale da concerto dei primi tour, accompagnati da commenti intimi ed esclusivi della band, notoriamente riservata.

Per i milioni di persone che non hanno potuto vivere quel periodo, questo film rappresenta l’unica opportunità di immergersi totalmente in quei live che hanno segnato per sempre la musica.

Becoming Led Zeppelin è un film che ha rischiato di non essere realizzato: i registi hanno dovuto affrontare sfide epiche, tra cui il fatto che non esisteva quasi nessun filmato del primo periodo del gruppo. MacMahon e McGourty si sono imbarcati in una ricerca “investigativa” globale per recuperare i materiali necessari a illustrare la storia dei Led Zeppelin.

Racconta il regista Bernard MacMahon: “Con Becoming Led Zeppelin il mio obiettivo era quello di fare un nuovo tipo di film, un documentario che somigliasse a un musical. Volevo intrecciare le quattro diverse storie dei membri del gruppo prima e dopo la formazione della band, facendo raccontare ampie parti della loro storia solo dalla musica e dalle immagini, in modo da legare le canzoni ai luoghi in cui furono create e agli eventi che le ispirarono. Ho usato solo pellicole e negativi originali, con oltre 70.000 fotogrammi restaurati manualmente, e ho ideato delle sequenze di fantasia, ispirate a Singin’ In The Rain, sovrapponendo filmati inediti di esibizioni dal vivo a fotomontaggi di poster, biglietti e viaggi, per ricreare visivamente il senso di frenesia dei loro esordi“.

Becoming Led Zeppelin è diretto dal pluripremiato Bernard MacMahon (AMERICAN EPIC), nominato agli Emmy® e ai BAFTA®, e scritto da MacMahon e dalla produttrice Allison McGourty, nominata ai BAFTA®. È prodotto da McGourty e Paradise Pictures in associazione con Big Beach, insieme ai produttori esecutivi Michael B. Clark, Alex Turtletaub, Cynthia Heusing, David Kistenbroker, Duke Erikson, Simon Moran e Ged Doherty. Il montaggio è di Dan Gitlin, la supervisione del suono è di Nick Bergh, il restauro del suono è del vincitore del Grammy® Award Peter Henderson, con ricerche d’archivio di Kate Griffiths e Rich Remsberg.

Ringo Starr - Look Up

Ringo Starr, è uscito il nuovo album “Look Up”

Prodotto e scritto in collaborazione con T Bone Burnett, il nuovo lavoro sarà presentato allo storico Ryman Auditorium di Nashville il 14 e il 15 gennaio

 

Ringo Starr non pubblicava un nuovo album completo di inediti dal 2019 e stavolta è tornato con Look Up, rispolverando una sua vecchia passione per la musica country e affidandosi al produttore T Bone Burnett.

 

T Bone Burnett e Ringo Starr - Foto di Dan Winters
T Bone Burnett e Ringo Starr – Foto di Dan Winters

 

La title track del nuovo lavoro è anche il brano accompagnato da un nuovo video che ha per protagonista l’84enne ex batterista dei Beatles, oltre a persone di diverse etnie che ballano e sorridono e in un’ampia distesa all’aperto si dispongono infine in modo da formare il simbolo della pace; è infatti proprio il messaggio “Peace and Love”, tanto caro a Ringo Starr, che vuole veicolare la canzone scritta da Daniel Tashian e Burnett, al cui interno sono presenti le armonie vocali di Molly Tuttle:

Nove degli undici brani di Look Up sono stati scritti in collaborazione con Burnett, uno da Billy Swan e l’altro è stato scritto da Starr e Bruce Sugar. Ringo ha cantato e suonato la batteria in tutti i brani e ha realizzato il brano di chiusura dell’album, Thankful, insieme a Alison Krauss. Burnett ha reclutato alcuni dei più grandi talenti di Nashville per questo progetto tra cui Billy Strings, Larkin Poe, Lucius, Molly Tuttle e Alison Krauss. La canzone che apre l’album e che è stata anche il primo singolo del nuovo lavoro, Time On My Hands, è scritta da Paul Kennerly e Daniel Tashian (che è anche tra i produttori dell’album insieme a Sugar) e Burnett.

La passione di Starr per la musica country è sempre stata evidente durante tutta la sua prestigiosa carriera. Ha suonato e scritto numerose canzoni country – o con influenze country – sia durante gli anni con i Beatles (ad esempio Act NaturallyWhat Goes OnDon’t Pass Me By) che con il gruppo precedente Rory Storm and The Hurricanes. Inoltre il suo secondo album da solista Beaucoups of Blues del 1970 era country. Il suo amore per la musica country e il blues lo ha portato da Londra al Texas quando era ancora un adolescente, dopo aver letto che Lightnin’ Hopkins ha vissuto a Houston. Il nuovo album di Ringo Starr arriva dopo un incontro casuale con Burnett ad un evento a Los Angeles nel 2022 (i due si erano conosciuti negli anni ’70), dove Starr chiede a Burnett di scrivere una canzone per un EP che stava registrando. Prendendo a cuore il compito, Burnett è tornato con nove canzoni, tutte in stile country, che hanno felicemente messo Starr sulla strada giusta per registrare Look Up: il suo primo album country dopo 50 anni e il suo primo album completo dal 2019.

“Mi è sempre piaciuta la musica country. E quando ho chiesto a T Bone di scrivermi una canzone, non pensavo nemmeno che sarebbe stata una canzone country, e quando è arrivata era incredibilmente bella – racconta Ringo. – In quel periodo stavo realizzando degli EP e quindi pensavo che avremmo realizzato un EP country, ma quando mi ha portato nove canzoni, ho capito che avremmo dovuto pubblicare un intero album! E sono così contento di averlo fatto. Voglio ringraziare e mandare Peace & Love a T Bone e a tutti i grandi musicisti che hanno contribuito a realizzare questo disco. È stato un piacere farlo e spero sia altrettanto piacevole ascoltarlo“.

Ho apprezzato Ringo Starr e il suo modo di suonare, di cantare e il suo stile per tutto il tempo che riesco (o che mi interessa) ricordare –  dice Burnett. – “Ringo con il suo approccio creativo è riuscito a cambiare il modo di suonare di ogni batterista e ha sempre cantato un rockabilly da urlo, oltre a essere un incredibile interprete di ballad. Comporre questa musica con lui è stato come realizzare un sogno che ho vissuto per 60 anni. Nessuno dei lavori che ho prodotto nella mia lunga vita in ambito musicale sarebbe potuto esistere se non fosse stato per lui e la sua band. Tra le altre cose, questo album è un modo per ringraziarlo per tutto quello che ha dato a me e a noi“.

Ringo Starr presenterà il suo nuovo album a Nashville allo storico Ryman Auditorium il 14 e 15 gennaio 2025.

 

Tracklist con autori dei brani:

  1. Breathless (featuring Billy Strings) (T Bone Burnett)
  2. Look Up (featuring Molly Tuttle) (Daniel Tashian, T Bone Burnett)
  3. Time On My Hands (Paul Kennerly, Daniel Tashian, T Bone Burnett)
  4. Never Let Me Go (featuring Billy Strings) (T Bone Burnett)
  5. I Live For Your Love (featuring Molly Tuttle) (Billy Swan, T Bone Burnett)
  6. Come Back (featuring Lucius) (T Bone Burnett)
  7. Can You Hear Me Call (featuring Molly Tuttle) (T Bone Burnett)
  8. Rosetta (featuring Billy Strings and Larkin Poe) (T Bone Burnett)
  9. You Want Some (Billy Swan)
  10. String Theory (featuring Molly Tuttle) (Daniel Tashian, T Bone Burnett)
  11. Thankful (featuring Alison Krauss) (Richard Starkey, Bruce Sugar)*

Prodotto da T Bone Burnett

Coprodotto da Daniel Tashian e Bruce Sugar
Thankful prodotto da Ringo Starr e Bruce Sugar con T Bone Burnett

5 luglio 1954 - Elvis Presley

Elvis Presley avrebbe compiuto 90 anni

Una playlist di 90 canzoni per ricordare il Re del Rock’N’Roll

 

L’8 gennaio 1935 a Tupelo, Mississippi, nasceva Elvis Aaron Presley e dunque, per i 90 anni da questa ricorrenza, abbiamo deciso di celebrarlo con una playlist di 90 canzoni.

Si parte da That’s All Right, Mama, la cover di Arthur “Big Boy” Crudrup che registra il 5 luglio 1954 nei mitici studi della Sun Records da cui tutto – non solo la sua carriera – ha inizio, e dal suo lato B, Blue Moon of Kentucky, anche questa una cover, ma dell’inventore del bluegrass Bill Monroe.

Non mancano ovviamente i brani più famosi come Hound Dog, Jailhouse Rock, Love Me Tender, Can’t Help Falling In Love, tanti altri pezzi, compresi quelli che lo stesso Elvis ha reinciso e che hanno fatto la storia del Rock’N’Roll e non solo, come Blue Suede Shoes o Tutti Frutti giusto per fare due esempi. Solo il brano conclusivo dei 90 della playlist non è stato registrato in studio, ma è tratto dal ’68 Comeback Special, nome con cui è principalmente conosciuto lo speciale televisivo andato in onda negli Stati Uniti il 3 dicembre 1968 sulla NBC, che celebra il ritorno di Elvis alla musica live, dopo gli anni in cui si è concentrato soprattutto sulla sua carriera cinematografica: il brano in questione è quello con cui si chiude quel famoso show, If I Can Dream.

 

Happy birthday Elvis, wherever you are…

 

 

I nostri album preferiti del 2024 - Jam TV

I nostri album preferiti del 2024

Dieci album più uno di questo 2024 che secondo noi vale la pena ascoltare (o riascoltare)

 

Dal grande ritorno di David Gilmour con Luck and Strange a quello di Nick Cave & The Bad Seeds con Wild God, entrambi peraltro con grandi live in Italia; anche Jack White non è stato da meno in questo 2024 e ha pubblicato il suo nuovo disco di inediti No Name, così come quest’anno è uscito il nuovo lavoro dei Lemon Twigs dal titolo A Dream Is All We Know e quello di Father John Misty che a dicembre è tornato con Mahashmashana; se di ritorno vero e proprio dobbiamo parlare, però, è sicuramente il caso dei Cure che a ben sedici anni di distanza dal disco precedente hanno pubblicato Songs Of A Lost World, senza trascurare i Linkin Park, che sette anni dopo il loro ultimo album di inediti, e con la nuova cantante Emily Armstrong, hanno dato alle stampe The Emptiness Machine; Beth Gibbons con Lives Outgrown, Jessica Pratt con Here in the Pitch e Laura Marling con Patterns in Repeat completano la nostra playlist… non prima di aver ascoltato un brano dal “nuovo album” (del 2004) degli U2 How To Re-Assemble An Atomic Bomb.

 

 

E invece quali sono i vostri dischi preferiti di quest’anno che sta per finire?

Tanti auguri di buon 2024 da tutta la Redazione di Jam TV!

pogues - fairytale of new york

Buon Natale con i Pogues

Tanti auguri di buon Natale da tutta la redazione di Jam TV!

Fairytale of New York è una canzone natalizia del gruppo irlandese The Pogues, pubblicata nel 1987, ed eseguita insieme alla cantante Kirsty MacColl.

Il brano, una ballata in stile folk irlandese, è stato scritto da Jem Finer e Shane MacGowan e fa parte dell’album del gruppo intitolato If I Should Fall from Grace with God. L’arrangiamento è di Fiachra Trench. È stata votata come migliore canzone natalizia di tutti i tempi in vari sondaggi televisivi, radiofonici e giornalistici effettuati nel Regno Unito e in Irlanda.

Originariamente la canzone doveva essere un duetto tra Shane MacGowan e la bassista dei Pogues Cait O’Riordan, ma quest’ultima lasciò il gruppo nel 1986, prima che il brano fosse stato completato. All’epoca il produttore dei Pogues era Steve Lillywhite, che chiese a sua moglie Kirsty MacColl di registrare una traccia per la voce femminile che fungesse da linea guida in una versione demo del pezzo. L’esecuzione della MacColl piacque così tanto ai Pogues che le chiesero di interpretare il brano anche nella sua versione definitiva.

Il brano descrive una sorta di sogno ad occhi aperti di un immigrato irlandese che sta passando la vigilia di Natale smaltendo una sbornia chiuso in una cella da ubriachi a New York. Quando un altro ubriaco chiuso con lui nella cella si mette a cantare una strofa della ballata irlandese The Rare Auld Mountain Dew il narratore (MacGowan) inizia a sognare il personaggio femminile del brano. Il resto della canzone (che può essere interpretato come un monologo interiore) prende la forma di un botta e risposta tra la coppia, che la vigilia di Natale, litigando, parla delle proprie speranze giovanili distrutte dall’alcolismo e dalla dipendenza dalla droga.

Il canto melodioso della MacColl crea un forte contrasto con la voce rauca e impastata di MacGowan, e le strofe sono di tono talvolta dolce-amaro altre semplicemente amareggiato: es. Happy Christmas your arse/I pray God it’s our last (It. “Buon Natale stronzo! / Prego Dio che sia l’ultimo insieme”). I versi Sinatra was swinging e cars as big as bars (It. “Sinatra cantava lo swing” e “Automobili grandi come bar”) lasciano intendere che la storia sia ambientata verso la fine degli anni quaranta.

Il titolo, ripreso dal romanzo A Fairy Tale of New York dello scrittore James Patrick Donleavy, venne scelto dopo che il brano era stato già registrato.

 

Justin Adams & Mauro Durante - Intervista - Sweet Release - Jam TV

Justin Adams & Mauro Durante, il nuovo album è “Sweet Release”

Secondo album insieme per Justin Adams e Mauro Durante che in questi giorni sono stati in tour in Italia (in attesa che tornino dalle nostre parti anche nel 2025)

 

Con Sweet Release sono giunti al loro secondo album insieme Justin Adams e Mauro Durante. Dopo il precedente lavoro Still Moving uscito nel 2021 e una tournée di tre anni in tutto il mondo, il viaggio di queste due grandi personalità artistiche prosegue con sonorità che vanno dalla taranta al rockabilly, dal sufi al minimalismo. All’inizio però riavvolgiamo brevemente il nastro e sentiamo dalla viva voce di Mauro Durante come e quando è nato il primo incontro tra lui e Justin Adams.

Se tra i due è cominciato tutto suonando, ancor prima di parlare, non può non essere così anche per l’ispirazione primordiale dei loro brani, che man mano vengono poi affinati con i testi in un vero e proprio dialogo sotto vari punti di vista.

Sono due curricula importanti quelli di Justin Adams e Mauro Durante, ma in sintesi si può indicare il primo come chitarrista, produttore, compositore britannico e collaboratore storico di Robert Plant, mentre il secondo prosegue una tradizione di famiglia come percussionista, violinista e cantante del Canzoniere Grecanico Salentino. Alla fine della nostra chiacchierata abbiamo allora chiesto a entrambi cosa vuol dire oggi fare world music e come si può rinnovare il genere, a partire dall’origine e dalla tradizione.

Ringo Starr, Paul McCartney e Ronnie Wood

Paul McCartney, ultima data del tour a Londra con Ringo Starr e Ronnie Wood

Ringo Starr e Ronnie Wood hanno impreziosito l’ultimo concerto del Got Back Tour 2024 di Paul McCartney

 

Grande sorpresa per il pubblico presente ieri sera alla O2 Arena di Londra all’ultima data del Got Back Tour 2024 di Paul McCartney: a un certo punto sul palco sono saliti infatti (in due momenti diversi dello show) Ringo Starr e Ronnie Wood.

Il primo a raggiungere Paul e la sua band è stato il chitarrista dei Rolling Stones e insieme hanno eseguito dal vivo Get Back dei Beatles, non prima che McCartney imbracciasse per la prima volta in pubblico il basso, rubato 50 anni fa e che gli è stato restituito all’inizio di quest’anno:

 

 

Ringo Starr era già stato avvistato tra il pubblico a godersi il concerto, ma ha poi raggiunto Paul McCartney durante i bis per una rimpatriata beatlesiana sulle note di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (Reprise) e Helter Skelter:

 

 

Nel live tanti sono stati i brani dei Beatles, compresi Now And Then, pezzo pubblicato l’anno scorso, e I’ve Got A Feeling, prima canzone dei bis proposta, come di consueto in questo tour, in “duetto virtuale” con John Lennon.

 

Scaletta concerto:

A Hard Day’s Night
Junior’s Farm
Letting Go
Drive My Car
Got To Get You Into My Life
Come On To Me
Let Me Roll It
Getting Better
Let ‘Em In
My Valentine
Nineteen Hundred and Eighty-Five
Maybe I’m Amazed
I’ve Just Seen A Face
In Spite of All the Danger
Love Me Do
Dance Tonight
Blackbird
Here Today
Now and Then
Lady Madonna
Jet
Being for the Benefit of Mr. Kite!
Something
Ob-La-Di, Ob-La-Da
Band on the Run
Wonderful Christmastime
Get Back (con Ronnie Wood)
Let It Be
Live and Let Die
Hey Jude

Bis:
I’ve Got A Feeling
Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (Reprise) (con Ringo Starr)
Helter Skelter (con Ringo Starr)
Golden Slumbers
Carry That Weight
The End

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