11/04/2017

Decibel

Una trionfale celebrazione dei primi due dischi della band, unita al nuovo “Noblesse oblige”
Più che un concerto, più che una reunion, la serata di ieri al Teatro della Luna con i Decibel è stata una celebrazione. La celebrazione di un periodo (circa quarant’anni fa, tra il 1977 e il 1980) in cui i Decibel pubblicarono i loro unici due album, in netta contrapposizione a quello che era il panorama musicale italiano dell’epoca. La serata inizia sulle note di Walk On The Wild Side, con Ruggeri a spiegare subito come la musica che li ispirò era quella “di cui si discuteva solo all’ultimo banco” (Lou Reed, Roxy Music, Bowie, Sparks e il punk) e proprio tra i banchi di scuola si formò il gruppo.
 
Hanno chiaramente spazio in scaletta i brani del nuovo disco Noblesse oblige, tra cui spiccano la cavalcata della title track, dedicata a chi crede che la storia la scrivano le minoranze, e i momenti più ritmati come La bella e la bestia e Il primo livello.
Per i brani storici tratti da Punk e Vivo da re, Ruggeri racconta quasi ad ogni canzone un aneddoto introduttivo; ad esempio per Superstar che, tre anni prima della morte di Lennon, aveva previsto che un fan potesse arrivare a uccidere il proprio idolo. Il lavaggio del cervello affrontava il sempre attuale problema del condizionamento dei media, Indigestione disko era il brano a fungere da ponte tra il punk del primo disco e la new wave del secondo, ben rappresentato dal trionfo di tastiere di A disagio (che chiude il primo set), Tanti auguri e Teenager.
Gli omaggi agli idoli di sempre, Lou Reed e Bowie, proseguono nella seconda parte dello show con due ottime versioni di Sweet Jane e The Man Who Sold The World. E le sorprese non sono finite, a rendere ancora più completa la reunion con Fulvio Muzio e Silvio Capeccia sale sul palco il chitarrista Pino Mancini, per la bellissima Pernod.
 
Nei bis finali non può mancare la storica Vivo da re, così come il nuovo singolo My my generation, che amplia l’elenco dei gruppi alla base delle influenze dei Decibel, ma l’ultima ed ennesima trovata geniale della serata è il “duello” di tastiere tra il riff di Contessa e quello dell’ormai nota sigla della Tim (All Night), pressoché identici. La celebrazione è completa, i Decibel lasciano il palco emozionati, sapendo che quei due album lontani ormai nel tempo hanno lasciato il segno.

 
Scaletta concerto:
 
set 1
Walk on the wild side
Gli anni del silenzio
Superstar
Triste storia di un cantante
Il jackpot
Il primo livello
Il lavaggio del cervello
La bella e la bestia
Fashion
Indigestione disko
A disagio
 
set 2
Tanti auguri
Crudele poesia
The man who sold the world
Noblesse oblige
Teenager
L’ultima donna
Sweet Jane
Decibel
Universi paralleli
Pernod
 
Vivo da re
Contessa
My my generation
 

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