08/11/2018

Elle King

La cantautrice americana pubblica l’ottimo seguito del fortunato “Love Stuff”
Tanner Elle Schneider, meglio conosciuta come Elle King è una delle figure più interessanti del nuovo cantautorato americano. A metà ottobre ha pubblicato il suo secondo disco, Shake the Spirit, seguito del fortunato esordio Love Stuff del 2015 (disco d’oro e due candidature ai Grammy del 2016 per migliore interpretazione rock e canzone rock). Per la realizzazione del nuovo album ha chiamato a sé un produttore di tutto rispetto come Greg Kurstin (l’uomo dietro al miracolo 25 di Adele) sfornando un disco godibile, ben suonato e pieno di canzoni sorprendentemente belle.
 
Come nel primo lavoro, Elle King dimostra la sua versatilità vocale spaziando tra vari generi, muovendosi con gran disinvoltura tra rock, blues, jazz e country. La bionda cantautrice nativa di Los Angeles ha divorato tanta musica tra le quattro mura della sua cameretta e le roulotte del padre, l’attore Rob Schneider (con il quale ha recitato da giovanissima in un paio di suoi film) e in entrambi i dischi ha omaggiato in maniera personale i suoi miti musicali. Se in Love Stuff l’effetto “nostalgia-fa-tanto-cool” era presente, in Shake the Spirit l’equlibrio tra modernità e suoni vintage è perfetto. La mano di Kurstin, infatti, è risultata decisiva: il disco non è una mera raccolta di ricordi sonori fine a sé stessa, ma un’operazione artistica ben costruita.
 
L’attacco alla PJ Harvey dell’iniziale Talk of the Town dà la giusta scossa, ma non è la sola: le virate distorte della King sono ben visibili nel primo, godibilissimo singolo Shame, in Man’s Man e Ram Jam (provare a resistere al riff di chitarra). Non si può rimanere indifferenti davanti a bellezze come Good Thing Gone, omaggio sentito e ben riuscito a Janis Joplin e alla successiva Runaway, in cui si avvertono echi di Ronettes e Supremes. Suoni lontani, interpretati con personalità e gusto. Il blues avvolgente di Sober riscalda il cuore, il divertissement in stile fox trot di It Girl fa muovere i piedi e il bel duetto con Cameron Neal in Chained crea un’atmosfera da camino acceso in inverno.
 
Shake the Spirit, dunque, è un disco completo e accessibile nella sua complessità, molto più del buon Love Stuff. Tra adrenalina rock e coccole blueseggianti, Elle King ha decisamente fatto centro.
 

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