13/05/2015

Emmylou Harris and Rodney Crowell

Due amici di vecchia data si incontrano di nuovo dopo due anni. Ed è sempre un bene che si ripetano certi incontri…
Un’amicizia che solo due anni fa è stata tradotta per la prima volta pure in un album in studio, Old Yellow Moon. Il medesimo lavoro si è poi aggiudicato un Grammy Award come Best Americana Album e due riconoscimenti allo show 2013 dell’Americana Music Honors & Awards come miglior album dell’anno e miglior album di un duo/gruppo. Ci sono voluti circa trent’anni per fare un disco insieme. Soltanto due, invece, sono bastati per dare vita a un nuovo episodio di tale sodalizio.
 
Dopo aver celebrato le liriche di artisti come Hank De Vito, Roger Miller e Kris Kristofferson, Emmylou Harris e Rodney Crowell tornano dunque con The Traveling Kind, lavoro prodotto da Joe Henry (Billy Bragg, Elvis Costello), registrato a Nashville (tra il Sound Emporium e l’House of Blues Studio) e scritto insieme a Mary Karr, Cory Scalpello, Will Jennings e Larry Klein. Undici poesie soffici e corali vengono cantate con una nitidezza che coccola l’ascoltatore, sino a proiettarlo nelle interessanti trame imbastite da arrangiamenti ben curati.
Si può ascoltare subito la title-track, ballad folk intensa dove le due voci trovano conforto e sostegno l’una nell’altra. E nel country-rock di No Memories questo particolare viene messo maggiormente in risalto, dal momento che i due artisti partono in maniera nettamente separata, per poi ricongiungersi successivamente. You Can’t Say We Didn’t Try tira fuori una nuova grinta in una ballad deliziosa con tanto di slide e si procede poi con il blues di The Weight of the World, mentre I Just Want To See You So Bad e Her Hair Was Red sono due sentiti omaggi rispettivamente a Lucinda Williams ed Amy Allison.
 
Le sorprese sono continue anche nei passaggi successivi. Le due voci riescono a imporre delicatamente la loro personalità e nessuna delle due invade l’aura comunicativa dell’altra. Alle spalle hanno tanti suoni essenziali, ben ordinati e per nulla complessi, ma senz’altro funzionali al loro gusto raffinato. L’esperienza, quella pure c’è ovviamente, e si sente… ma è soprattutto la singola arte di entrambi che eccelle di per sé e viene messa a disposizione di questi mirabili duetti.
Chi (ri)trova un amico, (ri)trova un tesoro (e due album… per ora…).

 
 

 

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