Se volete sapere tutto, ma proprio tutto, sulla storia musicale dei Beach Boys, sulle loro vite, fidanzate, passioni e quant’altro allora dovete comprare questo libro scritto da Aldo Pedron e Roberta Maiorano. Due autori noti nel panorama musicale di casa nostra che in questo caso si integrano perfettamente. Pedron, appassionato fino alla maniacalità del gruppo californiano è tenuto a freno dalla Maiorano che ne limita le puntualizzazioni esagerate senza impedire per questo che il libro sia esaustivo e, in alcuni passi, anche brillante.
La chiave di lettura si sviluppa attraverso la cronologia delle canzoni, un crescendo straordinario che ha portato il gruppo di Hawthorne a diventare mitico attraverso più generazioni. Si narra della famiglia Wilson: del padre padrone e dalla madre accondiscendente, di Dennis con le sue passioni surfiste, di Brian e della sua genialità musicale, dell’animo gentile di Carl, ma anche del fortunato incontro artistico con il cugino Mike Love e di quel fortuito scontro di gioco che fece poi cementare l’amicizia con Al Jardine.
Le passioni, siano esse sentimentali o riguardino il surf piuttosto che le macchine, sono sempre il motore delle canzoni dei Beach Boys, fino a Pet Sounds, almeno, l’album che è entrato nella storia e che i massimi rivali di allora, i Beatles, definirono geniale. Sembra addirittura che Paul McCartney ne abbia regalata una copia a ciascuno dei suoi figli “come strumento di educazione alla vita musicale”.
Due fatti colpiscono maggiormente per le vicende umane che comportano: la depressione cronica di Brian che finirà con l’isolarlo sempre di più e il malaugurato incontro di Dennis con Charles Manson che lo segnerà per tutta la vita. Dopo la crisi di panico dovuta a stress, avuta in aereo nel dicembre del ’64, Brian non si riprenderà mai più veramente, abbandonerà l’attività live per dedicarsi solo alla composizione e produzione delle canzoni del gruppo. Comincerà a questo punto anche l’uso sempre più massiccio di LSD che se da una parte gli permetterà di firmare brani sempre più complessi e sostanziosi, dall’altra gli creerà ulteriore disperazione. Con Beach Boys Today si sancisce il progressivo allontanamento dal repertorio gioioso degli inizi per iniziarne uno più introspettivo. Per quel che riguarda Dennis, la vicenda di “Satana” è fin troppo nota: l’avvicinamento inconsapevole alla Family dopo avere dato casualmente un passaggio a due avvenenti autostoppiste sarà l’inizio di un vero e proprio incubo vissuto parallelamente alle efferatezze di Manson che culmineranno con la strage di Bel Air.
Ciò nonostante i Beach Boys continuano a fare concerti e a realizzare dischi passando attraverso le esperienze mistiche di Mike Love in India con il Maharishi e la riproposizione dei vecchi pezzi con versioni differenti.
Sebbene i Beach Boys abbiano dato il meglio di se stessi negli anni ’60, continuano ancora con un certo successo nel decennio successivo e il libro non manca di narrarne tutte le vicende. Abbonda naturalmente ogni tipo di discografia, filmografia e curiosità varie che contribuiscono a rendere questo lavoro un vero must per tutti gli appassionati.
La chiave di lettura si sviluppa attraverso la cronologia delle canzoni, un crescendo straordinario che ha portato il gruppo di Hawthorne a diventare mitico attraverso più generazioni. Si narra della famiglia Wilson: del padre padrone e dalla madre accondiscendente, di Dennis con le sue passioni surfiste, di Brian e della sua genialità musicale, dell’animo gentile di Carl, ma anche del fortunato incontro artistico con il cugino Mike Love e di quel fortuito scontro di gioco che fece poi cementare l’amicizia con Al Jardine.
Le passioni, siano esse sentimentali o riguardino il surf piuttosto che le macchine, sono sempre il motore delle canzoni dei Beach Boys, fino a Pet Sounds, almeno, l’album che è entrato nella storia e che i massimi rivali di allora, i Beatles, definirono geniale. Sembra addirittura che Paul McCartney ne abbia regalata una copia a ciascuno dei suoi figli “come strumento di educazione alla vita musicale”.
Due fatti colpiscono maggiormente per le vicende umane che comportano: la depressione cronica di Brian che finirà con l’isolarlo sempre di più e il malaugurato incontro di Dennis con Charles Manson che lo segnerà per tutta la vita. Dopo la crisi di panico dovuta a stress, avuta in aereo nel dicembre del ’64, Brian non si riprenderà mai più veramente, abbandonerà l’attività live per dedicarsi solo alla composizione e produzione delle canzoni del gruppo. Comincerà a questo punto anche l’uso sempre più massiccio di LSD che se da una parte gli permetterà di firmare brani sempre più complessi e sostanziosi, dall’altra gli creerà ulteriore disperazione. Con Beach Boys Today si sancisce il progressivo allontanamento dal repertorio gioioso degli inizi per iniziarne uno più introspettivo. Per quel che riguarda Dennis, la vicenda di “Satana” è fin troppo nota: l’avvicinamento inconsapevole alla Family dopo avere dato casualmente un passaggio a due avvenenti autostoppiste sarà l’inizio di un vero e proprio incubo vissuto parallelamente alle efferatezze di Manson che culmineranno con la strage di Bel Air.
Ciò nonostante i Beach Boys continuano a fare concerti e a realizzare dischi passando attraverso le esperienze mistiche di Mike Love in India con il Maharishi e la riproposizione dei vecchi pezzi con versioni differenti.
Sebbene i Beach Boys abbiano dato il meglio di se stessi negli anni ’60, continuano ancora con un certo successo nel decennio successivo e il libro non manca di narrarne tutte le vicende. Abbonda naturalmente ogni tipo di discografia, filmografia e curiosità varie che contribuiscono a rendere questo lavoro un vero must per tutti gli appassionati.