No Filter. La storia del rock, “senza filtri”, ha conquistato di nuovo l’Italia, a poco più di tre anni di distanza dal precedente concerto al Circo Massimo di Roma.
E, al di là di alcune polemiche sulla location e sulla visibilità ridotta o quasi assente da alcuni punti delle Mura Storiche di Lucca rivolti verso il palco, sabato scorso i Rolling Stones si sono esibiti per poco più di due ore dinanzi a circa 60mila persone, regalando tanta energia positiva e tanto rock come solo loro sanno fare, nell’ultimo appuntamento del Lucca Summer Festival.
Come sempre è Mick a primeggiare per la sua forma incredibile e ormai proverbiale. E l’altra importante nota di merito è da assegnare a Ron Wood, il quale con la sua chitarra tiene in piedi il suono della band e si distingue per i colori che aggiunge via via ai pezzi.
Procedendo con ordine, si parte in maniera insolita con Sympathy For The Devil: le due torri laterali “in fiamme” e un jolly forse giocato troppo presto. Alla tripletta iniziale si aggiungono poi It’s Only Rock’N’Roll (But I Like It) e Tumbling Dice e, a seguire, gli Stones suonano due brani (Just Your Fool e Ride ‘Em On Down) dal loro ultimo album di cover rock blues Blue & Lonesome, pubblicato alla fine dell’anno scorso.
Il pubblico su Internet ha votato Let’s Spend The Night Together tra i quattro pezzi a scelta per la serata e non poteva che rivelarsi una decisione più che azzeccata. La questione del No Filter, nome scelto per questo tour, è invece fin troppo accentuata dal punto di vista musicale su Con le mie lacrime, versione italiana di As Tears Go By che gli Stones avevano eseguito anche nel live a San Siro del 2006, e che ha messo in evidenza alcuni limiti sopraggiunti anche con l’avanzare dell’età dei nostri. D’altronde No Filter significa anche suonare direttamente e realmente tutti i brani del concerto, ma su una ballad del genere non c’è Jagger o storia del rock che tengano.
Il funambolico frontman scherza spesso in italiano col pubblico e a un certo punto racconta addirittura di aver gustato un gelato «delizioso» a Ponte Vecchio a Firenze col Primo Ministro del Regno Unito Theresa May. Anche se la battuta più divertente in lingua italiana l’ha regalata Keith Richards, che ha detto al microfono «Alla faccia di chi ci vuole male» nel momento del concerto in cui ha cantato Happy e poi Slippin’ Away.
Non possono mancare in scaletta Honky Tonk Women, con solito protagonista della situazione Chuck Leavell alle tastiere, e Miss You, dove spicca ovviamente Darryl Jones al basso.
La parte migliore della serata è costituita però dalla cavalcata finale del concerto, e cioè da Midnight Rambler, brano migliore di tutto il live, fino a Street Fighting Man, Start Me Up, Brown Sugar e (I Can’t Get No) Satisfaction.
Per i bis spazio a Gimme Shelter, con la grande voce di Sasha Allen sul finale, e Jumpin’ Jack Flash, con fuochi d’artificio a chiudere la magica serata.
Se ci sono ancora loro a fare concerti, è sempre un bene.
Perché di fatto ne abbiamo bisogno.
Abbiamo sempre bisogno del rock.
Di quel rock “senza filtri”.
Abbiamo sempre bisogno dei Rolling Stones.
La scaletta del concerto:
Sympathy For The Devil
It’s Only Rock’N’Roll (But I Like It)
Tumbling Dice
Just Your Fool
Ride ‘Em On Down
Let’s Spend The Night Together
Con le mie lacrime/As Tears Go By
You Can’t Always Get What You Want
Paint It Black
Honky Tonk Women
Happy
Slipping Away
Miss You
Midnight Rambler
Street Fighting Man
Start Me Up
Brown Sugar
(I Can’t Get No) Satisfaction
Gimme Shelter
Jumpin’ Jack Flash
Se ti è piaciuto quest’articolo, guarda anche la nostra recensione video con alcune immagini dello storico concerto dei Rolling Stones a Lucca
E, al di là di alcune polemiche sulla location e sulla visibilità ridotta o quasi assente da alcuni punti delle Mura Storiche di Lucca rivolti verso il palco, sabato scorso i Rolling Stones si sono esibiti per poco più di due ore dinanzi a circa 60mila persone, regalando tanta energia positiva e tanto rock come solo loro sanno fare, nell’ultimo appuntamento del Lucca Summer Festival.
Come sempre è Mick a primeggiare per la sua forma incredibile e ormai proverbiale. E l’altra importante nota di merito è da assegnare a Ron Wood, il quale con la sua chitarra tiene in piedi il suono della band e si distingue per i colori che aggiunge via via ai pezzi.
Procedendo con ordine, si parte in maniera insolita con Sympathy For The Devil: le due torri laterali “in fiamme” e un jolly forse giocato troppo presto. Alla tripletta iniziale si aggiungono poi It’s Only Rock’N’Roll (But I Like It) e Tumbling Dice e, a seguire, gli Stones suonano due brani (Just Your Fool e Ride ‘Em On Down) dal loro ultimo album di cover rock blues Blue & Lonesome, pubblicato alla fine dell’anno scorso.
Il pubblico su Internet ha votato Let’s Spend The Night Together tra i quattro pezzi a scelta per la serata e non poteva che rivelarsi una decisione più che azzeccata. La questione del No Filter, nome scelto per questo tour, è invece fin troppo accentuata dal punto di vista musicale su Con le mie lacrime, versione italiana di As Tears Go By che gli Stones avevano eseguito anche nel live a San Siro del 2006, e che ha messo in evidenza alcuni limiti sopraggiunti anche con l’avanzare dell’età dei nostri. D’altronde No Filter significa anche suonare direttamente e realmente tutti i brani del concerto, ma su una ballad del genere non c’è Jagger o storia del rock che tengano.
Il funambolico frontman scherza spesso in italiano col pubblico e a un certo punto racconta addirittura di aver gustato un gelato «delizioso» a Ponte Vecchio a Firenze col Primo Ministro del Regno Unito Theresa May. Anche se la battuta più divertente in lingua italiana l’ha regalata Keith Richards, che ha detto al microfono «Alla faccia di chi ci vuole male» nel momento del concerto in cui ha cantato Happy e poi Slippin’ Away.
Non possono mancare in scaletta Honky Tonk Women, con solito protagonista della situazione Chuck Leavell alle tastiere, e Miss You, dove spicca ovviamente Darryl Jones al basso.
La parte migliore della serata è costituita però dalla cavalcata finale del concerto, e cioè da Midnight Rambler, brano migliore di tutto il live, fino a Street Fighting Man, Start Me Up, Brown Sugar e (I Can’t Get No) Satisfaction.
Per i bis spazio a Gimme Shelter, con la grande voce di Sasha Allen sul finale, e Jumpin’ Jack Flash, con fuochi d’artificio a chiudere la magica serata.
Se ci sono ancora loro a fare concerti, è sempre un bene.
Perché di fatto ne abbiamo bisogno.
Abbiamo sempre bisogno del rock.
Di quel rock “senza filtri”.
Abbiamo sempre bisogno dei Rolling Stones.
La scaletta del concerto:
Sympathy For The Devil
It’s Only Rock’N’Roll (But I Like It)
Tumbling Dice
Just Your Fool
Ride ‘Em On Down
Let’s Spend The Night Together
Con le mie lacrime/As Tears Go By
You Can’t Always Get What You Want
Paint It Black
Honky Tonk Women
Happy
Slipping Away
Miss You
Midnight Rambler
Street Fighting Man
Start Me Up
Brown Sugar
(I Can’t Get No) Satisfaction
Gimme Shelter
Jumpin’ Jack Flash
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