Un nome altisonante che richiama immediatamente la Lonely Hearts Club Band di beatlesiana memoria, ispirazione alla musica rock ‘n’ roll e soul anni ’50 e ’60 suonata con uno spirito quasi punk, ma riarrangiata in un rock ruvido ed energico e infine tanta voglia di divertirsi: questi sono i Jaded Hearts Club, un supergruppo con la partecipazione di Matthew Bellamy (Muse), Nic Cester (Jet), Graham Coxon (Blur), Jamie Davis, Sean Payne (The Zutons) e Miles Kane (The Last Shadow Puppets).
Il progetto, non a caso, nasceva in occasione di una serata tributo ai Beatles, ma era un peccato chiuderla lì e allora, dopo un paio d’anni di singoli, cover, esperimenti e concerti, il gruppo pubblica il disco di debutto You’ve Always Been Here: un ambizioso progetto di undici tracce che rivisita brani rock ‘n’ roll, soul e r&b in chiave rock, modernizzando le sonorità e imprimendo lo stile personale e incredibilmente riconoscibile dei musicisti coinvolti, soprattutto per quanto riguarda la vocalità. Si alternano infatti al microfono Nic Cester, Matt Bellamy e Miles Kane.
Tra gli artisti e i brani “scomodati” dai Jaded Hearts Club ci sono il quartetto vocale Four Tops con Reach Out I’ll Be There, i Sonics con il garage rock di Have Love Will Travel, l’iconica I Put A Spell On You di Screamin’ Jay Hawkins, che qui la band riarrangia in un rock acido dalle chitarre sature di fuzz; una versione che reinterpreta la violenza (soprattutto vocale) dell’originale e la attualizza nella strumentazione. Si passa ad una cover energica di This Love Starved Heart of Mine (It’s Killing Me) del leggendario Marvin Gaye per poi concludere con un altro brano glorioso come Fever di Eddie Cooley e Otis Blackwell che qui viene reso magistralmente da un performer di livello come Matthew Bellamy. Miles Kane invece rende giustizia agli Isley Brothers con Nobody But Me e il loro mix tra surf rock e r&b di stampo classico che la band riesce a rimodellare enfatizzandone le qualità di inno e dandole un piglio a tratti punk. L’energia viene mantenuta anche sul rock psichedelico di Long And Lonesome Road, originariamente degli olandesi Shocking Blue.
You’ve Always Been Here è una piccola fotografia sulla musica del passato che i Jaded Hearts Club ripropongono in arrangiamenti rock, ruvidi, violenti e grezzi, che mantengono però incredibilmente lo spirito e l’intento degli originali rendendogli dunque giustizia e risultando al contempo divertenti, fruibili, attuali e rilevanti anche nel 2020. Non è il solito album del solito supergruppo: è un’ode alla musica che ha influenzato e ispirato le carriere dei musicisti coinvolti nei Jaded Hearts Club. Un umile e divertente tributo ai loro maestri. Ora sono loro stessi ad essere le icone di una generazione, Bellamy e Cester su tutti, e possono mostrare alle loro schiere sconfinate di fan l’importanza della tradizione, l’arte del riarrangiamento e soprattutto quanto sia importante divertirsi ed essere autentici per fare musica.
Il progetto, non a caso, nasceva in occasione di una serata tributo ai Beatles, ma era un peccato chiuderla lì e allora, dopo un paio d’anni di singoli, cover, esperimenti e concerti, il gruppo pubblica il disco di debutto You’ve Always Been Here: un ambizioso progetto di undici tracce che rivisita brani rock ‘n’ roll, soul e r&b in chiave rock, modernizzando le sonorità e imprimendo lo stile personale e incredibilmente riconoscibile dei musicisti coinvolti, soprattutto per quanto riguarda la vocalità. Si alternano infatti al microfono Nic Cester, Matt Bellamy e Miles Kane.
Tra gli artisti e i brani “scomodati” dai Jaded Hearts Club ci sono il quartetto vocale Four Tops con Reach Out I’ll Be There, i Sonics con il garage rock di Have Love Will Travel, l’iconica I Put A Spell On You di Screamin’ Jay Hawkins, che qui la band riarrangia in un rock acido dalle chitarre sature di fuzz; una versione che reinterpreta la violenza (soprattutto vocale) dell’originale e la attualizza nella strumentazione. Si passa ad una cover energica di This Love Starved Heart of Mine (It’s Killing Me) del leggendario Marvin Gaye per poi concludere con un altro brano glorioso come Fever di Eddie Cooley e Otis Blackwell che qui viene reso magistralmente da un performer di livello come Matthew Bellamy. Miles Kane invece rende giustizia agli Isley Brothers con Nobody But Me e il loro mix tra surf rock e r&b di stampo classico che la band riesce a rimodellare enfatizzandone le qualità di inno e dandole un piglio a tratti punk. L’energia viene mantenuta anche sul rock psichedelico di Long And Lonesome Road, originariamente degli olandesi Shocking Blue.
You’ve Always Been Here è una piccola fotografia sulla musica del passato che i Jaded Hearts Club ripropongono in arrangiamenti rock, ruvidi, violenti e grezzi, che mantengono però incredibilmente lo spirito e l’intento degli originali rendendogli dunque giustizia e risultando al contempo divertenti, fruibili, attuali e rilevanti anche nel 2020. Non è il solito album del solito supergruppo: è un’ode alla musica che ha influenzato e ispirato le carriere dei musicisti coinvolti nei Jaded Hearts Club. Un umile e divertente tributo ai loro maestri. Ora sono loro stessi ad essere le icone di una generazione, Bellamy e Cester su tutti, e possono mostrare alle loro schiere sconfinate di fan l’importanza della tradizione, l’arte del riarrangiamento e soprattutto quanto sia importante divertirsi ed essere autentici per fare musica.