18/12/2019

Mina Fossati

Niente meglio di “loro” due
Le parole che rompono i silenzi lunghi sono quelle a cui si presta più attenzione. E questo è un disco dedicato all’attenzione: come cura, come presenza, come profondità, ma anche alla leggerezza del qui ed ora. Al primo ascolto è già percepibile la ridondanza del tema del presente. Tuttavia un ascolto attento può garantire una fruizione su più livelli di intuizioni metaforiche. Le ultime parole del primo e dell’ultimo brano del disco sono proprio “qui” ed “ora”. Il presente più dinamico che i due potessero scrivere e interpretare.
 
Mina Fossati è un disco che viaggia nello spazio: tra quello della terra e quello del cielo, tra le sonorità e gli stili, tra gli stati emotivi leggeri e felici o tristi e malinconici. I sentimenti di cui scrive Fossati sono semplici e terreni ma le immagini usate vengono quasi tutte dal lessico del cielo: Luna diamante, L’infinito di stelle; elementi fissi in una contemporaneità che “vola veloce come le nuvole.”
Sul piano degli stili, Mina Fossati è un disco che ripercorre generi classici come il blues, il funk, il rock e si contamina con le suggestioni più contemporanee dell’r ‘n’ b e dell’elettronica. Sul piano strumentale l’album è ancora più imprevedibile: dalle ballate piano voce, agli inserti orchestrali, ai ritmi tribali de L’uomo perfetto alla marca ritmica dell’organo hammond nel brano in chiusura Niente meglio di noi due.
Il disco può essere diviso in due sezioni, di cui la seconda è quella che maggiormente si arricchisce di ritmo e carattere. A fare da collante fra le due parti il singolo che ha anticipato il disco, il brano Tex-Mex, energico, latino ma a tratti distopico, con un video firmato Mauro Balletti, storico art director di tutti i progetti di Mina. Tex-Mex sfuma con inserti elettronici e si chiude con una sorta di anteprima del ritornello di Farfalle la leggera filastrocca, seconda traccia del disco.
L’equilibro tra le voci concilia perfettamente le inclinazioni dei due artisti. I duetti si articolano ora nella classica formula del botta e risposta (La guerra fredda, Tex-Mex), ora in bilanciati controcanti, ora in magistrali interpretazioni di Mina e parlati di Fossati (Ladro, Meraviglioso è tutto qui) o viceversa con brani cantati da Fossati e commentati dall’alto degli acuti di Mina (Come volano le nuvole).
Non mancano brani affidati all’interpretazione di uno dei due come nel caso di Luna diamante di Mina, o L’infinito di stelle, che apre il disco introdotta da Fossati, la cui voce si armonizza con morbidezza con gli interventi di Mina e l’orchestra di archi.
L’armonia tra le voci e gli inserti musicali, spesso inaspettati, sono le caratteristiche principali di questo magistrale lavoro, oltre il suo stesso messaggio. Un messaggio che descrive un presente complesso, ma non per questo triste. Mina Fossati è un disco maturo che incita alla presenza, alla riflessione, all’ascolto, ma soprattutto all’ironia e alla leggerezza.
Mina Fossati è un disco del 2019 e non poteva appartenere a nessun altro momento storico. Un disco fresco e contemporaneo di cui la musica italiana potrebbe vantarsi a prescindere dalla carriera di due grandi personalità, il cui indiscusso valore consolida ancora di più efficacia e credibilità.
Insomma Niente meglio di “loro” due, parafrasando il brano con cui Mina Fossati si chiude, con una suite ricca di suoni e di speranza “in questa terra civilizzata soprattutto dai poeti”.
 
 
Mina Fossati è prodotto da Massimiliano Pani per Pdu e Il Volatore e distribuito da Legacy – Sony Music.
 
Lo scorso 14 dicembre è uscito il videoclip di Luna diamante visibile qui di seguito, realizzato da Ferzan Ozpetek e contenuto nella colonna sonora del suo nuovo film La dea fortuna, nei prossimi giorni nelle sale cinematografiche.
 

On demand

Iscriviti alla Newsletter

Vuoi rimanere sempre aggiornato su rock e dintorni? Iscriviti alla nostra newsletter
per ricevere tutte le settimane nuovi video, contenuti esclusivi, interviste e tanto altro!