28/09/2015

Roger Waters. The Wall al cinema

Per tre giorni al cinema il film evento dedicato all’opera rock riproposta dal vivo tra il 2010 e il 2013 dall’ex bassista dei Pink Floyd
Imponente, ma anche intimo. Dal messaggio universale proposto nei 219 concerti tenuti in tutto il mondo tra il 2010 e il 2013 si torna alla storia autobiografica (e viceversa).
 
Parte da tale presupposto Roger Waters. The Wall, film evento in 4K e Dolby Atmos sul tour sold out dedicato all’opera rock dei Pink Floyd, che sarà trasmesso al cinema il 29 e il 30 settembre e il 1° ottobre (l’elenco delle sale è disponibile qui).
Ecco che allora Roger Waters, con l’aiuto del direttore creativo del tour Sean Evans, ritorna alle origini e in particolare non solo all’album floydiano del 1979.
 
La pellicola è strutturata su due piani narrativi.
Il primo riguarda da vicino la vita dell’ex bassista dei Pink Floyd. Roger Waters si reca infatti insieme ai figli nella Francia settentrionale a visitare la tomba del nonno, George Henry Waters, morto durante la Prima Guerra Mondiale.
Poi, inoltre, lo si vede da solo per la prima volta al cimitero di Cassino dove c’è il monumento ai caduti su cui è riportato anche il nome del padre, Eric Fletcher Waters, deceduto invece ad Anzio durante la Seconda Guerra Mondiale.
E comunque Roger Waters è solo nella maggior parte delle scene. La sua figura è totalizzante quando per alcune strade di campagna, alla guida di una Bentley, compie questo suo viaggio che diventa un po’ alla volta introspettivo, anche se ogni tanto, a bordo con lui, si palesa pure qualche “ospite” come l’amico Andrew “Willa” Rawlinson, con il quale ricorda i viaggi in Europa da ragazzo.
Il Roger Waters attore viene poi fuori ottimamente quando fa l’ubriaco dinanzi a un barista francese, che non comprende nulla della ricostruzione della battaglia di Anzio spiegata in inglese dall’artista.
La figura del padre, morto quando lui aveva appena cinque mesi nonché principale ispiratore di The Wall, è dunque fondamentale. Ed è difficile inoltre per Waters trattenere le lacrime nel momento in cui legge la lettera contenente la triste notizia, che fu recapitata alla madre da un maggiore dell’esercito.
Queste scene, girate tra Francia, Inghilterra e Italia, sono accompagnate da una colonna sonora originale strumentale prodotta da Nigel Godrich.
 
La vera musica protagonista è però quella del secondo piano narrativo durante il quale viene riproposto il megashow integrale. Lo spettatore in questo modo non perde nulla in video, in quanto può anche osservare ciò che accade dietro al Muro nella seconda parte del concerto. E soprattutto non perde nulla dell’audio, in quanto da questo punto di vista viene rispettata la maniacalità di Roger Waters e dei Pink Floyd stessi.
Scorrono i pezzi dell’opera rock e scorrono pure tutte le immagini che via via vengono proiettate sul muro. Immagini che aiutano a costruire un messaggio più forte e condiviso. Un messaggio di pace e contro tutte le guerre.
 
E di nuovo, come in una delle prime scene del film, Roger Waters intona con la tromba da solo al cimitero le note dell’ultimo brano dell’opera, Outside The Wall, facendo cadere forse per l’ultima volta quel Muro e riconciliandosi finalmente e una volta per tutte con il suo passato.
 
Alla fine della pellicola c’è una sorpresa.
Si intitola in particolare La nuda verità (titolo originale: The simple facts) la chiacchierata tra l’ex batterista dei Floyd, Nick Mason, e lo stesso Roger Waters. I due, comodamente seduti a un tavolo, rispondono alle domande scritte su alcuni cartoncini e inviate dai fan di tutto il mondo tramite Internet.
Tra le risposte più “bizzarre”, a un certo punto Waters sostiene addirittura di aver scritto da solo Comfortably Numb, non citando neppure David Gilmour. E poi l’ex bassista dei Pink Floyd afferma pure con orgoglio di non avere nessun rimpianto del periodo trascorso con la band e di non voler suonare di nuovo in tour con i membri superstiti del gruppo in quanto secondo lui la cosa non avrebbe alcun senso.
Nel breve incontro si susseguono espressioni più eloquenti di qualsiasi altra risposta da parte di Mason, risatine beffarde di Waters e più in generale si nota la voglia da parte di entrambi di non prendersi troppo sul serio, forse anche perché tutto quello che dovevano dire, lo hanno già detto a tempo debito con la loro musica…
 

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