07/11/2020

Tom Morello contro i sostenitori di Trump che cantano “Killing In The Name”

Il brano era stato scritto originariamente contro il razzismo istituzionale e contro la brutalità della polizia e dello Stato
È di poco fa la notizia dell’elezione di Joe Biden come nuovo Presidente degli Stati Uniti D’America, ma, mentre si attendeva ancora il risultato definitivo, nella giornata di ieri alcuni supporter di Donald Trump si sono messi a intonare Killing In The Name dei Rage Against The Machine, mentre erano per strada a Philadelphia, con tanto di bandiere e altri gadget a sostegno del candidato repubblicano, come si può osservare in un video condiviso su Twitter.
Il video in questione è stato notato anche da Tom Morello, che già più volte aveva manifestato il suo disappunto nei confronti di Trump nel momento in cui ricopriva la carica di Presidente e che nel 2017 si era inoltre presentato per esibirsi su un palco addirittura con la scritta “Fuck Trump” sul retro della chitarra. Il commento del chitarrista dei Rage Against The Machine in merito ai fan che ieri cantavano Killing In The Name per sostenere l’ormai ex Capo di Stato degli Stati Uniti D’America è stato infatti: “Non esattamente quello che avevamo in mente”.
Il brano era stato scritto originariamente contro il razzismo istituzionale e contro la brutalità della polizia e dello Stato.
 

 
Sempre a proposito di Tom Morello, il chitarrista ha pubblicato lo scorso 30 ottobre il suo ep solista dal titolo Comandante. All’interno del lavoro sono cinque le tracce, tra cui Interstate 80, che vede come ospite Slash, e Secretariat, brano dedicato al compianto Eddie Van Halen recentemente scomparso.
 

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