“E’ stato semplicemente strabiliante, ha trasformato completamente la canzone in un inno soul e gli sono stato sempre grato per averlo fatto”. Sono parole di Paul McCartney successive alla morte di Joe Cocker, avvenuta il 22 dicembre 2014. Sir Paul si riferisce alla celebre versione del cantante di Sheffield di With A Little Help From My Friends.
Il brano è contenuto originariamente in uno dei dischi capolavoro dei Beatles Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band. L’avevano scritto John Lennon e Paul McCartney per destinarlo alla voce di Ringo Starr. Non sarebbe mai stato pubblicato come singolo e avrebbe accresciuto l’idea della finta band dell’album quando nelle prime battute il batterista viene introdotto come Billy Shears. La canzone sembra però riferita non solo ai Beatles, ma in particolare a quelle sessioni di registrazione: stando al testo, Ringo Starr si augura di cantare seguendo la giusta intonazione di quel brano, con un piccolo aiuto dei suoi amici; e in effetti il 29 marzo 1967 alle 5.45 il quadro è lo stesso ed è finalmente compiuto, seppur in una versione più esasperata, con il batterista stremato e gli altri dei Fab Four intorno ad incitarlo. Piccola curiosità: il giorno dopo il gruppo posa per lo scatto principale dal quale nascerà il famoso collage voluto da Peter Blake per la copertina dell’album.
With A Little Help From My Friends è la prosecuzione della title-track e risulta un brano leggero, scanzonato, molto lontano da quello che diventerà l’anno successivo con Joe Cocker.
I Beatles intanto, come già detto, non pubblicheranno il pezzo come singolo, cosa che invece fa l’artista di Sheffield nell’ottobre 1968. L’intuizione di farne una cover è del produttore Danny Cordell che in quel brano intravede grandi potenzialità, aiutato nel suo lavoro da un giovane Tony Visconti alle prime armi. Risultato: il 45 giri di With A Little Help From My Friends di Joe Cocker raggiunge la posizione numero 1 della classifica del Regno Unito.
With A Little Help From My Friends in questa versione diviene più lenta. Il tempo da 4/4 diventa un simil valzer in 3/4. C’è un’introduzione di hammond di Tommy Eyre e poi via via alcuni musicisti fanno il loro ingresso “in scena” come Jimmy Page alla chitarra e B.J. Wilson alla batteria. Il brano scanzonato diventa epico. E il merito è soprattutto di Joe Cocker, un allora ventiquattrenne inglese bianco con la voce di un nero, con il blues e con il soul nel sangue, che costruisce il pezzo con il botta e risposta in stile gospel tra lui e le coriste. Nel 1969 pubblica il suo primo album che si intitola proprio With A Little Help From My Friends, ma il Festival di Woodstock sarà il teatro della consacrazione ufficiale. E’ il pomeriggio del 17 agosto 1969 quando Joe Cocker sale sul palco della tre giorni di pace, amore e musica e chiude il suo set, accompagnato dalla Grease Band, con la straordinaria cover dei Beatles che ormai è diventata sua a tutti gli effetti. L’interpretazione dell’artista di Sheffield è espressione di fatica, ma allo stesso tempo di redenzione. La richiesta di aiuto contenuta nel testo non è più circoscritta. Gli amici a cui rivolgerla si moltiplicano. Il brano leggero è ormai un inno che il pubblico del Festival ha potuto ascoltare prima del nubifragio che si sarebbe abbattuto per alcune ore su Bethel, stato di New York, e che avrebbe fatto slittare tutte le esibizioni di alcune ore fino alla chiusura della manifestazione rimandata all’alba del giorno successivo con il famoso set di Jimi Hendrix.
With A Little Help From My Friends entra di diritto nel repertorio di Joe Cocker e l’ex benzinaio inglese che voleva fare il cantante (riuscendoci alla grande) la ripropone sempre nei suoi live, compreso Woodstock ’94, evento per celebrare il venticinquennale del famoso Festival, e il Giubileo D’Oro, occasione in cui sono stati festeggiati i cinquant’anni al trono della Regina Elisabetta a Buckingham Palace nel 2002, con Phil Collins alla batteria e Brian May alla chitarra.
Ma la storia principale era stata già scritta molti anni prima.
Il brano è contenuto originariamente in uno dei dischi capolavoro dei Beatles Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band. L’avevano scritto John Lennon e Paul McCartney per destinarlo alla voce di Ringo Starr. Non sarebbe mai stato pubblicato come singolo e avrebbe accresciuto l’idea della finta band dell’album quando nelle prime battute il batterista viene introdotto come Billy Shears. La canzone sembra però riferita non solo ai Beatles, ma in particolare a quelle sessioni di registrazione: stando al testo, Ringo Starr si augura di cantare seguendo la giusta intonazione di quel brano, con un piccolo aiuto dei suoi amici; e in effetti il 29 marzo 1967 alle 5.45 il quadro è lo stesso ed è finalmente compiuto, seppur in una versione più esasperata, con il batterista stremato e gli altri dei Fab Four intorno ad incitarlo. Piccola curiosità: il giorno dopo il gruppo posa per lo scatto principale dal quale nascerà il famoso collage voluto da Peter Blake per la copertina dell’album.
With A Little Help From My Friends è la prosecuzione della title-track e risulta un brano leggero, scanzonato, molto lontano da quello che diventerà l’anno successivo con Joe Cocker.
I Beatles intanto, come già detto, non pubblicheranno il pezzo come singolo, cosa che invece fa l’artista di Sheffield nell’ottobre 1968. L’intuizione di farne una cover è del produttore Danny Cordell che in quel brano intravede grandi potenzialità, aiutato nel suo lavoro da un giovane Tony Visconti alle prime armi. Risultato: il 45 giri di With A Little Help From My Friends di Joe Cocker raggiunge la posizione numero 1 della classifica del Regno Unito.
With A Little Help From My Friends in questa versione diviene più lenta. Il tempo da 4/4 diventa un simil valzer in 3/4. C’è un’introduzione di hammond di Tommy Eyre e poi via via alcuni musicisti fanno il loro ingresso “in scena” come Jimmy Page alla chitarra e B.J. Wilson alla batteria. Il brano scanzonato diventa epico. E il merito è soprattutto di Joe Cocker, un allora ventiquattrenne inglese bianco con la voce di un nero, con il blues e con il soul nel sangue, che costruisce il pezzo con il botta e risposta in stile gospel tra lui e le coriste. Nel 1969 pubblica il suo primo album che si intitola proprio With A Little Help From My Friends, ma il Festival di Woodstock sarà il teatro della consacrazione ufficiale. E’ il pomeriggio del 17 agosto 1969 quando Joe Cocker sale sul palco della tre giorni di pace, amore e musica e chiude il suo set, accompagnato dalla Grease Band, con la straordinaria cover dei Beatles che ormai è diventata sua a tutti gli effetti. L’interpretazione dell’artista di Sheffield è espressione di fatica, ma allo stesso tempo di redenzione. La richiesta di aiuto contenuta nel testo non è più circoscritta. Gli amici a cui rivolgerla si moltiplicano. Il brano leggero è ormai un inno che il pubblico del Festival ha potuto ascoltare prima del nubifragio che si sarebbe abbattuto per alcune ore su Bethel, stato di New York, e che avrebbe fatto slittare tutte le esibizioni di alcune ore fino alla chiusura della manifestazione rimandata all’alba del giorno successivo con il famoso set di Jimi Hendrix.
With A Little Help From My Friends entra di diritto nel repertorio di Joe Cocker e l’ex benzinaio inglese che voleva fare il cantante (riuscendoci alla grande) la ripropone sempre nei suoi live, compreso Woodstock ’94, evento per celebrare il venticinquennale del famoso Festival, e il Giubileo D’Oro, occasione in cui sono stati festeggiati i cinquant’anni al trono della Regina Elisabetta a Buckingham Palace nel 2002, con Phil Collins alla batteria e Brian May alla chitarra.
Ma la storia principale era stata già scritta molti anni prima.
http://youtube.com/watch?v=3s-dSoDptVc