10/03/2016

Addio a George Martin: il ricordo di Rolando Giambelli

Il presidente dell’associazione “Beatlesiani Associati d’Italia” racconta il suo primo incontro con lo storico produttore dei Fab Four
Lo chiamavano il quinto Beatle per il ruolo che ha ricoperto, l’importanza e l’influenza che ha avuto nel percorso e nella crescita artistica dei Beatles. Ci ha lasciati all’età di 90 anni George Martin, lo storico produttore dei Fab Four, la mente dietro la parte musicale di capolavori come Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band

Abbiamo raggiunto telefonicamente Rolando Giambelli, il presidente dei Beatlesiani Associati d’Italia, per chiedergli di regalarci un ricordo di George Martin, di raccontarci il loro primo incontro.
 
Era il 15 agosto 1991, Rolando andò a trovare George Martin con la scusa di fargli un’intervista riguardo i suoi studi di registrazione in fase di ristrutturazione. Rolando ricorda che arrivò in macchina, e, non appena si videro, si scambiarono un grande abbraccio: “Come se ci conoscessimo da sempre. E’ stato indimenticabile”, dice. E poi ricorda che parlarono a lungo, e presto la conversazione si focalizzò sui Beatles; Martin raccontò a Giambelli molti aneddoti sui Fab Four, “che poi sono quelli che conosciamo tutti” scherza al telefono, “ma raccontati da George Martin erano molto più interessanti”. Da quel momento in poi diventarono grandi amici, ed ebbero la possibilità di vedersi anche in altre occasioni.
 
Preso dalla nostalgia del ricordo, Rolando ci racconta di quella volta in cui tornò a Londra perché aveva inciso un disco con Giorgio Corvini e Andrea Braido, Play the Beatles, “un disco acustico in cui suonavo l’armonica, la mia unica produzione beatlesiana seria”, dice ridendo, e quando incontrò George Martin gli disse “anch’io ho prodotto un disco dei Beatles!”; lui lo guardò con bonarietà e si fece una risata. Ma quando si diressero verso la macchina di Giambelli per prendere una copia di quest’album dal bagagliaio, si accorsero che i vigili urbani di Londra la stavano rimuovendo; così George Martin lo accompagnò a Camden Town alla stazione di polizia per recuperare la macchina: “Mi costò 300 sterline ma mi diede il grande privilegio di stare sulla Rolls Royce con lui e di girare mezza Londra, anche se continuava a sbagliare strada e a chiedere di continuo informazioni”.
 
Giambelli dice di averlo anche invitato, negli ultimi anni, a qualche Beatles Day organizzato dall’Associazione, ma Martin ha sempre declinato l’invito dicendo di sentirsi troppo vecchio e stanco per andarsene in giro; tuttavia ha sempre dimostrato di apprezzare tutto il lavoro che i Beatlesiani Associati d’Italia hanno fatto intorno alla sua figura, la loro grande passione per i Beatles e soprattutto il fatto che abbiano dedicato proprio a lui l’Associazione sin dall’inizio.
Rolando lo ricorda come un uomo distinto, una bellissima figura: “Era un gran signore”, dice. 
 
George Martin ci ha lasciati, ma in noi rimane la consapevolezza che la storia dei Beatles, senza di lui, probabilmente non sarebbe stata la stessa.
 
Goodbye George, peace and love.
 
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