Novembre 1961. Brian Epstein, negoziante di dischi che viaggia verso i 30 anni, incontra una band di ragazzetti di Liverpool in una «cantina piena di rumore» chiamata Cavern. Ecco un estratto di Una cantina piena di rumore (Arcana, 192 pagine, 17,50 euro).
«L’interno del club era nero come una profonda tomba, umido, bagnato e puzzolente, e mi pentii di esserci venuto. C’erano circa duecento giovani che ballavano, parlavano o mangiavano un “Cavern lunch”, zuppa, panino, cola e cose del genere. Dappertutto gli amplificatori mettevano gli hit del momento, prevalentemente americani, e ricordo di aver considerato la possibilità di instaurare qualche legame tra la neonata Nems Enterprises e il Cavern in connessione con la Top 20.
Iniziai a parlare con una delle ragazze. «Ehi», sibilò. «I Beatles stanno salendo sul palco adesso». Su una piattaforma alla fine del tunnel centrale si trovavano i quattro ragazzi. Così mi feci avanti verso il palco, oltrepassai i giovani volti assorti e i corpi danzanti e per la prima volta vidi i Beatles in modo degno»…
Continua a leggere su JAM di aprile. Troverai un servizio di cinque pagine dedicato al capitolo in cui Epstein racconta l’incontro con i Fab Four…