“Qualche mese fa questo tour nemmeno esisteva”…
Sono queste le prime parole di Claudio Trotta di Barley Arts, organizzatore dei concerti italiani di Bruce Springsteen, a partire dal primo di questa sera, 3 luglio, allo Stadio San Siro di Milano. Nella sala stampa dell’impianto, a poche ore da questa prima data, Trotta ha spiegato infatti che l’idea inizialmente era quella di fare un concerto in Italia in ricordo del trentennale di San Siro (correva l’anno 1985), e non era previsto un tour in Europa. Stava per uscire a dicembre il cofanetto The Ties That Bind: The River Collection, cofanetto celebrativo di The River, che il Boss avrebbe promosso suonando per intero l’album nel tour americano.
Quindi il tour europeo non era previsto e invece eccoci qui, a poche ore dal concerto. Le altre date saranno quelle del 5 luglio sempre a San Siro e del 16 luglio al Circo Massimo di Roma.
“La seconda data di Milano per me era sicura, ma non era proprio matematica… però dopo averne fatti 30, con questi sono 33”, Claudio Trotta ha capito come agire. “Si pensava anche ad alcuni concerti ad esempio al Forum, dal momento che Springsteen manca da un po’ nei palazzetti, però la sua gente ama vederlo in situazioni come gli stadi. Da noi – spiega l’organizzatore – si nota davvero tanto il ricambio generazionale con teenager che conoscono benissimo i suoi dischi”.
Poco fa il Boss ha inoltre fatto una sorpresa con un preshow eseguendo voce e chitarra Growin’ Up brano che aveva fatto nel 2003, “l’anno del diluvio” a San Siro.
Con il concerto del 5 luglio arriveremo a sette concerti di Bruce Springsteen a San Siro.
Claudio Trotta da molto tempo combatte contro il cosiddetto fenomeno del “secondary ticketing”, in Italia ancora “controllato” ma fino a un certo punto. “In Italia il biglietto nominale è obbligatorio solo per le partite di calcio e non è la soluzione. La soluzione unica è vietare per legge che possa esistere una transazione di questo genere, anche se il biglietto è da sempre personale e non rivendibile” dice a tal proposito l’organizzatore…
“2012, 2013 e 2016 sono tour abbastanza simili, eppure i dati sono sempre in crescita, specialmente in Scandinavia. Certo, anche il repertorio conta, ma conta di più l’intensità – spiega ancora Trotta. – Il ricambio generazionale è enorme. Ci sono ragazzini anche da soli e non per forza ‘trascinati’ dai propri genitori… e alla fine ha ragione lui!”.
A Milano non ci saranno artisti che aprono, mentre il 16 a Roma apriranno Treves Blues Band e Counting Crows. “Coreografia più voluminosa rispetto all’anno scorso”, mentre riguardo alla scaletta non si sa nulla, a parte che dovrebbe eseguire per la maggior parte i pezzi di The River.
Appuntamento alle 20 in punto. A San Siro c’è il Boss…
Sono queste le prime parole di Claudio Trotta di Barley Arts, organizzatore dei concerti italiani di Bruce Springsteen, a partire dal primo di questa sera, 3 luglio, allo Stadio San Siro di Milano. Nella sala stampa dell’impianto, a poche ore da questa prima data, Trotta ha spiegato infatti che l’idea inizialmente era quella di fare un concerto in Italia in ricordo del trentennale di San Siro (correva l’anno 1985), e non era previsto un tour in Europa. Stava per uscire a dicembre il cofanetto The Ties That Bind: The River Collection, cofanetto celebrativo di The River, che il Boss avrebbe promosso suonando per intero l’album nel tour americano.
Quindi il tour europeo non era previsto e invece eccoci qui, a poche ore dal concerto. Le altre date saranno quelle del 5 luglio sempre a San Siro e del 16 luglio al Circo Massimo di Roma.
“La seconda data di Milano per me era sicura, ma non era proprio matematica… però dopo averne fatti 30, con questi sono 33”, Claudio Trotta ha capito come agire. “Si pensava anche ad alcuni concerti ad esempio al Forum, dal momento che Springsteen manca da un po’ nei palazzetti, però la sua gente ama vederlo in situazioni come gli stadi. Da noi – spiega l’organizzatore – si nota davvero tanto il ricambio generazionale con teenager che conoscono benissimo i suoi dischi”.
Poco fa il Boss ha inoltre fatto una sorpresa con un preshow eseguendo voce e chitarra Growin’ Up brano che aveva fatto nel 2003, “l’anno del diluvio” a San Siro.
Con il concerto del 5 luglio arriveremo a sette concerti di Bruce Springsteen a San Siro.
Claudio Trotta da molto tempo combatte contro il cosiddetto fenomeno del “secondary ticketing”, in Italia ancora “controllato” ma fino a un certo punto. “In Italia il biglietto nominale è obbligatorio solo per le partite di calcio e non è la soluzione. La soluzione unica è vietare per legge che possa esistere una transazione di questo genere, anche se il biglietto è da sempre personale e non rivendibile” dice a tal proposito l’organizzatore…
“2012, 2013 e 2016 sono tour abbastanza simili, eppure i dati sono sempre in crescita, specialmente in Scandinavia. Certo, anche il repertorio conta, ma conta di più l’intensità – spiega ancora Trotta. – Il ricambio generazionale è enorme. Ci sono ragazzini anche da soli e non per forza ‘trascinati’ dai propri genitori… e alla fine ha ragione lui!”.
A Milano non ci saranno artisti che aprono, mentre il 16 a Roma apriranno Treves Blues Band e Counting Crows. “Coreografia più voluminosa rispetto all’anno scorso”, mentre riguardo alla scaletta non si sa nulla, a parte che dovrebbe eseguire per la maggior parte i pezzi di The River.
Appuntamento alle 20 in punto. A San Siro c’è il Boss…