13/01/2016

BOXY a Berlino

Il Made in Italy per il “benessere acustico” scelto per il co-working space di ultima generazione nato nella capitale tedesca
«La soluzione non è nata per il musicista, però io credo che il Boxy Live Control in questo modo sia andato incontro ai locali che altrimenti avrebbero dovuto interrompere la loro attività e di riflesso quindi ha permesso anche al musicista di esibirsi in quegli stessi locali». Sono queste le parole di un orgoglioso Claudio Lamberini, titolare di B-BEng, il quale ha sviluppato il sistema BOXY più di 10 anni fa. E la soluzione di cui parla è quella per il “benessere acustico” realizzata per il Noize Fabrik di Berlino, il nuovo co-working space dove artisti, produttori, sound-designer e professionisti possono incontrarsi come una comunità. Il nuovo spazio per il lavoro, la collaborazione, la produzione e l’ingegno nasce da un’idea di Oliver Mörtl e Marcus Hüppi.
Non c’è spazio solo per la musica, ma anche per altre forme di creatività nel co-working space, dove tanti sono gli ambienti con diverse finalità.
 
Sono stati creati infatti alcuni ambienti BOXY, isolati acusticamente, tra i quali una live room Boxy Live Control, una sala regia e un Boxy Esago.
Il Boxy Live Control è uno spazio polifunzionale insonorizzato di 15 mq con fronte completamente vetrato, dove un centinaio di persone possono assistere a spettacoli dal vivo con un volume audio perfettamente controllato. Al suo interno si possono ospitare gruppi e singoli musicisti per esibizioni dal vivo e non solo. «Si può controllare l’emissione – spiega Lamberini – e noi abbiamo proposto la soluzione dove garantivamo la possibilità di fare anche sala prove, registrazioni ecc. e quindi anche per questo motivo hanno scelto noi».
Il Boxy Esago è invece una cabina di lavoro sviluppata per applicazioni di post produzione audio/video professionali resa ancor più confortevole per via delle ampie superfici vetrate.
«L’Esago è un’altra linea di produzione: all’interno della cabina, a forma esagonale, si registra il pezzo o anche ad esempio gli audiolibri. È una stazione per speaker».
 
B-BEng ha avuto a che fare di recente anche con i Terminal Studios di Londra, dove poco tempo fa ha provato Noel Gallagher, e un lavoro simile a quello del Noize Fabrik è stato svolto pure per Il Faro di Piombino.
Prima, però, spiegava lo stesso Lamberini che «la soluzione non è nata per i musicisti». Ma quindi come si pongono questi ultimi rispetto alla possibilità di suonare in un contesto simile? «Inizialmente qualche musicista italiano aveva avuto delle perplessità, del tipo ‘ci mettete in un acquario e non dobbiamo dar fastidio agli avventori’. Queste critiche però sono state subito fugate con l’inaugurazione del Faro, il 18 dicembre a Piombino: le sette band intervenute erano tutte molto soddisfatte dell’esperienza. In Germania invece hanno giocato subito con la cosa divertendosi, sapendo di essere in una sorta di gabbia con le persone che ti guardano incuriosite e interessate.
Il dibattito è aperto. Questa soluzione l’abbiamo pensata per il locale e per il cliente ombra che era la signora del piano di sopra. L’unica soluzione era quella.
Dibattito interessante e mi è piaciuto come si è avviato… Poi il discorso può tornare utile comunque per i musicisti abituati a suonare dal vivo nel locale, non ovviamente davanti a 50000 persone. Per il musicista spesso è fastidioso suonare perché non tutti sono attenti nel locale, ma tanti musicisti si sono trovati bene all’interno della ‘bolla’ perché riescono a sentirsi bene e a suonare bene».
 
Per quanto riguarda i costi invece? «Beh, è vero che questo è un investimento e non tutti se lo possono permettere, però il Boxy Live Control rispetto all’insonorizzazione totale di 200-250000 euro permette al gestore di spendere meno e con 40000 euro si dota di un bene mobile che può essere montato e smontato da una parte e dall’altra e ci fa poi anche sala prove e sala di registrazione».
 
Quali prospettive ci sono magari per creare anche in Italia altri posti del genere? «Noize Fabrik a Berlino e il Faro di Piombino sono i due posti in cui abbiamo già lavorato e si è creata una discussione e va bene, perché si lavora per migliorare. È un movimento che abbiamo messo in opera…».

 

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