04/07/2016

Bruce Springsteen – Live San Siro 2016: il (sesto) trionfo del Boss

Sessantamila persone in delirio per il concerto di Bruce Springsteen a Milano. Domani “si replica”
“Dreams are alive tonite” è la scritta che compare con cartoncini di colore bianco e azzurro. Come i colori di The River, suo album del 1980.
Questa è la coreografia messa in atto da migliaia e migliaia di persone pronte ad accogliere il Boss per la sesta volta allo Stadio San Siro di Milano (le precedenti furono nel 1985, 2003, 2008, 2012 e 2013).
 
Bruce Springsteen se la ride quando raggiunge il palco, reduce dal pre-show delle 17.30 con Growin’ Up, brano eseguito in versione solo voce e chitarra. È la prima volta che accade durante questo tour (compresa la parte americana). E poi se la gode dal primo all’ultimo istante con i sessantamila presenti per tre ore e quarantacinque minuti di fatto senza interruzioni, a partire dalla colonna sonora di Once Upon a Time in the West di Ennio Morricone che celebra il suo ingresso on stage.
Sono le 20.16 quando risuonano le note di Land of Hope and Dreams, per proseguire successivamente con The Ties That Bind. Su Sherry Darling, poi, Springsteen è già ad abbracciare il pubblico più vicino al palco o quello che si trova poco più in là e raggiungibile tramite le passerelle laterali.
Il Boss è alle prese con il The River Tour e quindi negli Stati Uniti ha suonato per intero proprio il suo celebre album The River, mentre nella parte europea della medesima serie di concerti ha riproposto tanti pezzi (ma non tutti) dal famoso lavoro del 1980. Ieri sera a Milano i brani tratti da quel disco sono stati addirittura quattordici, più cioè che in altre tappe europee (il massimo era stato tredici a San Sebastian e a Oslo).
Ma il “solito” Springsteen, e quindi quello rock duro e puro come solo lui sa essere, quello dall’energia proverbiale e irrefrenabile, quello che in pratica da sempre è una leggenda vivente e quello delle scalette sempre diverse e imprevedibili, in questo sesto concerto a San Siro si è donato tanto al suo pubblico anche e soprattutto con le ballad, come ad esempio quando ha interpretato una commovente Point Blank o al momento di intonare la splendida I’m On Fire.
La E Street Band è parte di questa leggenda. E quando poi Steven Van Zandt e Jake Clemons (il giovane nipote del compianto Clarence, sempre più calato nel ruolo che fu dello zio) affiancano il Boss durante alcuni pezzi, viene in parte reso omaggio al pubblico eterogeneo presente. Solo “in parte” perché, come sempre accade con Springsteen, ci sono anche bambini piccoli che a un certo punto ballano insieme ai propri genitori in un vero e proprio delirio generale. Un po’ come quello che parte da Born In The U.S.A. in poi con lo Stadio completamente illuminato e ancora altri brani da suonare per arricchire ulteriormente la scaletta, a cominciare dai grandi classici Born To Run o Dancing In The Dark. Su quest’ultimo, quasi come nella famosa scena del video, Springsteen invita quattro fan a ballare sul palco (due ragazze con Jake Clemons, una con lui e un ragazzo con Soozie Tyrell).
Il ricordo dei membri della E Street Band che purtroppo non ci sono più passa invece attraverso le immagini sui maxischermi ai lati del palco di Danny Federici e Clarence Clemons e tramite le note di Tenth Avenue Freeze-Out. Maxischermi, due laterali e uno centrale, sfruttati tra l’altro al meglio dal Boss e spesso anche da Steven Van Zandt per interagire col pubblico, fino alla conclusiva e lunghissima cover degli Isley Brothers, Shout.
Manca poco alla mezzanotte e Springsteen sembra trascinato dai suoi fan che egli stesso definisce i migliori al mondo, tanto da regalargli un’ultima canzone, Thunder Road, eseguita senza la E Street Band e solo con voce, chitarra e armonica.
 
Piacevolmente inarrestabile (per la fortuna dei sessantamila presenti ieri e di coloro che assisteranno ai suoi prossimi live in Italia domani, 5 luglio, di nuovo a San Siro e il 16 luglio al Circo Massimo di Roma).
 
 
Scaletta – Bruce Springsteeen, Live 3 luglio 2016, San Siro, Milano:
 
Pre-show in acustico:
1. Growin’ up
 
Concerto:
2. Land of Hope and Dreams
3. The ties that bind
4. Sherry Darling
5. Spirit in the Night
6. My Love Will Not Let You Down
7. Jackson Cage
8. Two hearts
9. Independence day
10. Hungry heart
11. Out in the Street
12. Crush on You
13. Lucille (cover di Little Richard eseguita per la prima volta in questo tour)
14. You Can Look (But You Better Not Touch)
15. Death to My Hometown
16. The River
17. Point Blank
18. Trapped (cover di Jimmy Cliff)
19. The promised land
20. I’m a Rocker
21. Lucky Town
22. Working on the Highway
23. Darlington County
24. I’m on Fire
25. Drive All Night
26. Because the Night
27. The Rising
28. Badlands
 
Bis:
29. Jungleland
30. Born in the U.S.A.
31. Born to run
32. Ramrod
33. Dancing in the Dark
34. Tenth Avenue Freeze-Out
35. Shout (cover degli Isley Brothers)
36. Thunder Road (da solo in acustico)
 

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